A pochi chilometri da Colle di Val d’Elsa, paese in cui vivo, nasce una delle cantine più importanti e famose del mondo, per la sua bellezza e per il prestigio dei vini che produce: la Cantina dei Marchesi Antinori. Adiacente alla tenuta è presente un fantastico ristorante, Rinunccio 1180 nel quale ho avuto la fortuna di pranzare. Descriverei questa occasione come un’esperienza dei sensi: ho potuto assaggiare pietanze di qualità e degustare vini importanti, il tutto incorniciato nel verde intenso delle colline e dei vigneti circostanti. Pranzare con vista sui vigneti è incredibilmente bello e rilassante.
La Cantina Marchesi Antinori Nel Chianti Classico
La professionalità del personale si nota sin dal primo momento trascorso in questa magnifica struttura. Entrando nel ristorante e guardando attraverso le ampie vetrate, mi sono sentito quasi proiettato in un film dedicato al vino e alla bellezza che la natura offre.
Dopo l’iniziale accoglienza calorosa, mi sono accomodato al tavolo che mi è stato riservato e ho potuto concentrarmi sul menù. Quest’ultimo offre piatti che combinano creatività e tradizione, essenzialità e accuratezza. In carta sono presenti piatti toscani della tradizione, ma presentati in modo ineccepibile con semplicità e qualche tocco innovativo per valorizzare il gusto ed esaltare la materia prima. Mi sono lasciato coccolare e, soprattutto, guidare attraverso una sapiente degustazione dei migliori vini di questa azienda, accompagnate da portate legate al territorio, mai banali, ben strutturate e ottimamente presentate. Si comincia con una meraviglioso antipasto: Le Donzelle Prosciutto Toscano DOP e salumi della “macchia del bruciato”, pasta di pane fritta, stracchino e verdure sott’olio. Un tagliere per due persone decisamente appagante. In abbinamento ci viene proposto un calice di Toscano Rosato “A” di Fattoria Aldobrandesca, Antinori. Si tratta di un vino ottenuto da uve Aleatico in purezza, dal bel colore rosa brillante, dal gusto fresco, delicato e molto fruttato.
Antipasto Le Donzelle
Vorrei fare una menzione straordinaria all’olio. Abbiamo degustato con del fantastico pane l’Olio Evo Peppoli. Quest’olio che mi ha sbalordito, è prodotto con olive di varietà Frantoio, Moraiolo e Leccino da agricoltura biologica. Un olio aromatico ed equilibrato con una bella nota quasi piccante finale.
Olio Evo Peppoli
Come primo piatto ecco i mitici Pici pancetta, zucca e rosmarino. I pici sono un “must”, un formato di pasta tipico della Toscana, la dolcezza della zucca si sposava a meraviglia con il sapore intenso e quasi sapido della pancetta.
Rinuccio 1180 - Pici con zucca pancetta e rosmarino
Poi è la volta dei secondi, ecco il “Tonno del Chianti”, fagioli e cavolo nero. Per tonno del Chianti si intende una carne di maiale toscana, a dir poco squisita. Ho trovato riuscitissimo l’abbinamento con i fagioli e il cavolo nero. Davvero un gran piatto.
Rinuccio 1180 - "Tonno del Chianti" con fagioli e cavolo nero
L’altro secondo entra di diritto tra i migliori piatti degustati ultimamente: agnello, castagne, nocciole e cavolo cappuccio. Anche questo piatto è un racconto del territorio in salsa toscana, un’esplosione di sapori, consistenze e colori.
Agnello con castagne nocciole e cavolo cappuccio
Come abbinamento ada antipasto, primo e secondo ci hanno proposto tre calici, un calice Peppoli misto di Sangiovese Syrah e Merlot. Vino possente, speziato ma al contempo morbido. Un calice Villa Antinori, vino dal piacevole sentore speziato con note evidenti di frutti rossi e prugna e un calice di Badia a Passignano, un vino dal sapore avvolgente e ben strutturato.
I tre rossi in abbinamento
Potevamo chiudere il nostro pranzo senza un bel dessert? Certo che no, scegliamo una fetta di crostata pere e cioccolato, con nocciole pralinate. Divina……
Crostata pere e cioccolato con nocciole pralinate
E una delicata millefoglie con castagne e crema al Vin Brulé.
Millefoglie con castagne e crema al Vin Brulé
In abbinamento al dessert i vini proposti sono stati Muffato della Sala dei Marchesi Antinori e Moscato di Trani "Kaoloro"di Tormaresca. Il primo delicato e avvolgente il secondo più complesso con sentori di confettura e miele che lo rendono davvero perfetto in abbinamento al dolce soprattutto per la sua nota finale molto aromatica.
Muffato della Sala dei Marchesi Antinori e Moscato di Trani "Kaloro"di Tormaresca
Il personale è stata un’altra sorpresa gradita, il servizio è caratterizzato da professionalità e competenza senza trascurare un tocco di gentile informalità e calda accoglienza. Il ristorante è spettacolare, raffinato il giusto e non manca l’ospitalità di un luogo a “gestione familiare”. Insomma un mix assolutamente vincente. Desidero dedicare una menzione particolare al maître di sala: la sua attenzione e la sua esperienza hanno reso il pranzo perfetto e indimenticabile.
Il conto è stato di 65 euro a persona, compresa la degustazione di vini. Considero il prezzo adeguato in virtù della location e della qualità del cibo, del vino e del servizio, attento e molto competente.
Rinuccio 1180 merita assolutamente la visita. Vorrei concludere con un mio personale pensiero. Talvolta sembriamo persone impassibili e dormienti, improvvisamente ci svegliamo e vorremmo fare cose incredibili e magari cerchiamo posti lontani e fantastici. Per questo vi dico che non è necessario andare in capo al mondo per scoprire luoghi incantevoli e dove si possa mangiare bene. Basta stare attenti a ciò che abbiamo intorno per scoprire luoghi facilmente raggiungibili, dove poter andare con tutta la famiglia per trascorrere una giornata indimenticabile. Rinuccio 1180 a San Casciano in Val di Pesa è una vera eccellenza toscana. Qui trovi una fantastica cucina del territorio e (ovviamente) vini di gran pregio. E merita di essere inserito sulla nostra guida sul web degli indirizzi da non perdere.
Rinuccio 1880
Via Cassia per Siena n.133
San Casciano Val di Pesa
Loc. Bargino
Tel.055 235 9720
Visita il sito web dei Marchesi Antinori
Per me è sempre un piacere tornare ad Ariano Irpino. Questo angolo di Irpinia trasmette emozioni, vanta antiche e importanti tradizioni gastronomiche e ci regala spesso spunti interessanti. Proprio nella città del Tricolle c’è una bella novità che non potevamo non raccontarti. Siamo stati infatti al Ristorante La Pignata 2.Zero la nuova casa dello chef Guglielmo Ventre. Siamo nella centralissima via Cardito, zona molto frequentata, ricca di negozi, uffici e attività commerciali e facilmente raggiungibile. La Pignata 2.Zero rappresenta una tappa irrinunciabile per chi ama la grande cucina irpina.
La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino - Insegna Esterna
Chi ci segue e legge, sa bene che spesso siamo stati anche al Ristorante La Pignata, la prima casa della famiglia Ventre, indirizzo storico della ristorazione irpina, dove ci sono Ezio Ventre e la signora Carmela in cucina. Guglielmo Ventre invece, ha deciso in un certo senso di tornare alle origini, rimettendosi in gioco e sposando questo nuovo progetto, caratterizzato dalla sua cucina che è un’assoluta garanzia. Una cucina in cui la sua passione per il territorio si accompagna ad una incredibile maestria, una grande tecnica e una materia prima di altissima qualità. Il locale è gradevole e accogliente, ci sono due sale con arredi curati ma essenziali.
Bene in vista c’è anche il banco da lavoro ed il forno per le pizze. Di sera infatti La Pignata 2.Zero propone oltre alla cucina anche le pizze (che torneremo a degustare). All’interno, tra colore del pavimento, pareti, tavoli e sedute tutto gioca sul contrasto fra due colori: il bianco ed il nero. In totale ci sono un centinaio di coperti all’interno. C’è anche uno spazio esterno che durante la bella stagione viene allestito per accogliere gli ospiti.
La Pignata 2.Zero. Ariano Irpino - Particolare parete sala interna
Noi abbiamo prenotato qualche giorno prima il nostro tavolo. Ci accoglie la brava e professionale Anna Sebastiano, è stato bellissimo ritrovare anche lei. Diamo uno sguardo al menù, ben concepito, chiaro, essenziale, un menù che varia spesso in base alla stagionalità dei prodotti, delle materie prime ma anche di quello che è l’estro e gli spunti creativi dello chef Guglielmo Ventre e della sua brigata di cucina. Intanto arrivano due calici di bollicine e i loro pani (ai cereali e alla curcuma), un pane fragrante, profumato.
I pani
Ci portano anche il fantastico Olio Evo di Ravece del frantoio Contedoro, un frantoio di Ariano Irpino molto interessante che produce un olio eccellente da oltre 4 generazioni. Degustiamo il pane con questa meraviglia di olio di ravece, un olio possente, profumato con le sue note erbacee inconfondibili. Pane con l’olio, l’antica merenda dell’infanzia e della tradizione contadina. Cosa c’è di più buono?
Olio Evo Di Ravece Contedoro
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di aglianico (per restare in Irpinia) di Cantine Sullo, un'interessante realtà di Castelvetere sul Calore. Questo aglianico è avvolgente, di un bel colore rosso rubino, presenta sentori di spezie e frutti rossi e una buona personalità. Ecco che arriva un entrée, un mini bun con la Coppa, detta anche “soppressata dei poveri” accompagnata con olio e limone. Semplicemente deliziosa. Piena al palato, piacevolmente pastosa e aromatica.
Mini Bun con la coppa
Si comincia con gli antipasti. Ci affidiamo allo chef Guglielmo Ventre per gli antipasti. Decidiamo di degustare due proposte. Ecco un delizioso sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia consistenza di broccoli e peperoni cruschi. A dir poco meraviglioso, fantastico lo sformatino di patate e baccalà, interessante la presenza dei broccoli in doppia consistenza, il peperone crusco ci sta alla grande e chiude il piatto con una piacevole nota croccante. Piatto da applausi.
Sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia cosistenza di broccoli e peperone crusco
Non da meno la tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini, cipolla caramellata e uovo di quaglia in camicia. Qui si gioca sulle diverse consistenze in un equilibrio oserei dire perfetto.
Un piatto studiato alla perfezione esaltato dalla grande qualità della materia prima. La carne è spaziale, buonissima, adagiata su una morbida crema di patate ai porcini. Le cipolle caramellate regalano una piacevole dolcezza, l’uovo di quaglia in camicia lega il tutto. Ottimo anche il carciofo bio, morbido, gustoso.
Tartare di Marchigiana con patate e funghi porcini, cipolla caramellata e uovo in camicia
A proposito di carciofi, ci viene servito il carciofo ripieno con verdure miste. Piatto della tradizione contadina che mi ha fatto tornare alla mente la cucina di nonna. Rassicurante è l’aggettivo giusto, un piatto che scalda il cuore e accende i ricordi.
Carciofo ripieno con verdura mista
L’altro primo è uno spettacolo: tagliolini all’ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate. Il baccalà è uno dei piatti che nella zona dell’arianese vanno per la maggiore, c’è un'antica tradizione legata al baccalà, qui lo ritroviamo in un primo piatto che esalta la sua sapidità e il suo sapore grazie al dolce datterino giallo, interessante la presenza delle puntarelle e delle deliziose olive infornate.
Tagliolini all'ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate
Gustiamo anche un secondo in due. La tacchinella ripiena di castagne con patate e funghi cardoncelli è un piatto che non delude le attese. Davvero ottimo.
Tacchinella ripiena di casagne con contorno di patate e funghi cardoncelli
Prima del dolce ecco che ci viene servito un meraviglioso sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli, presidio Slow food. Un mandarino meraviglioso detto anche “marzuddu” perché si raccoglie tra Gennaio e Marzo, proveniente dalle borgate palermitane di Ciaculli e di Croceverde Giardina, coltivate quasi totalmente a mandarini.
Sorbetto al mandarino tardivo di Ciaculli
IL momento del dessert è un vero trionfo di dolcezza. Si comincia con la Monachella, fantasia di bignè crema al burro, cioccolato fondente e crema di frutti rossi.
La Monachella, fantasia di bignè crema al burro, cioccolato fondente e crema di frutti rossi
Una commovente zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio.
Zeppola alla siciliana con crema di ricotta di pecora e pistacchio
E visto che si avvicina Carnevale non poteva mancare un assaggio di chiacchiere e castagnole.
Castagnole e chiacchiere
Accompagniamo il dessert con un amaro Valdostano, il mitico amaro Ebo Lebo di Ottoz, realizzato con un sapiente dosaggio di infusi di numerose erbe di montagna. Davvero la degna chiusura del nostro pranzo alla Pignata 2.Zero.
Amaro Ebo Lebo di Ottoz
Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 60 euro a persona.
La Pignata 2. Zero è la nuova sede dello storico Ristorante La Pignata. Il locale si trova in Via Cardito, in una zona molto frequentata e facilmente raggiungibile. Questa è la nuova casa dello chef Guglielmo Ventre, uno dei grandi nomi della ristorazione irpina, uomo che conquista grazie alla sua umanità, ai suoi modi gentili e chiaramente grazie alle sue proposte di cucina, una cucina irpina della tradizione, che viene esaltata grazie ad una tecnica sopraffina e a materie prime di assoluta qualità. Al Ristorante La Pignata 2.Zero la tradizione irpina trova la sua sublimazione. Fantastici gli antipasti, lo sformatino di patate e baccalà cotto al forno con doppia consistenza di broccoli e peperoni cruschi resta nella memoria, fantastica la tartare di marchigiana, il carciofo ripieno della tradizione accende i ricordi d’infanzia. I tagliolini all’ortica con datterino giallo, baccalà, puntarelle e olive infornate meritano una menzione speciale. Ottimi anche i dolci. Interessante la carta dei vini. Il servizio è preciso, professionale e veloce. In sala Anna Sebastiano è il valore aggiunto: preparatissima, sorridente, garbata e sempre pronta a venire incontro alle esigenze degli ospiti. Buon rapporto qualità – prezzo. La Pignata 2.Zero, è un nuovo capitolo della storia della Pignata, altro indirizzo che non può mancare in agenda. Entra di diritto nella nostra guida sul web dei ristoranti da non perdere. Vera eccellenza irpina.
La Pignata 2.Zero
Via Cardito n.51
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 872433
Visita la pagina Fb della Pignata 2.Zero
Visita il sito web del Ristorante La Pignata
Nel centro storico di Nola, la città nota per i famosi “Gigli” e per aver dato i natali al filosofo Giordano Bruno, c’è un indirizzo pizza che rappresenta per noi una garanzia: Biliardo 65.
Spesso veniamo qui, e non rimaniamo mai delusi. La pizza è davvero di livello. Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo per ordine. Cominciamo dal nome: Biliardo 65. Un tempo laddove c’è la pizzeria, c’era una vecchia Sala da biliardo, punto di riferimento di una generazione di nolani. Ecco spiegata l’origine del nome. Biliardo 65 si trova in Via Flora al principio del centro storico della città bruniana, non distante da Piazza d’Armi.
Biliardo 65 Nola
Il locale all’interno è gradevole, minimal ma curato in ogni dettaglio, un riuscitissimo mix di antico e moderno. Entrando c’è una grande sala e in fondo sulla destra il forno e il banco da lavoro. Alcune pareti sono quelle originali di tufo antico, molto caratteristiche, così come caratteristici ed essenziali sono i tavoli in marmo bianco che rimandano la memoria alle antiche e storiche “pizzerie” di un tempo. In totale ci sono due sale ben organizzate e arredate. Nella prima come detto c’è il forno a vista, nella seconda sala c’è anche la cucina a vista. Bella e curata anche l’illuminazione. Insomma l’atmosfera è davvero piacevole ed invita alla convivialità. Noi ci accomodiamo e diamo un’occhiata al menù che definirei essenziale, ben concepito e semplice da consultare. Ci sono i fritti nella categoria denominata ‘o ntrattien (da non perdere soprattutto panzarotti e frittatine), le patate chips e stick servite anche in modo originale (chips al pepe rosa e lime o cacio e pepe, le stick anche con salsiccia e provola e porchetta e provola).
Poi ci sono le pizze suddivise in tre sezioni: la tradizione, le chicche e le intramontabili, in totale ci sono quasi una trentina di proposte pizza in grado di soddisfare le esigenze di tutti. Noi siamo venuti per le pizze ma ci servono qualche focaccia nell’attesa. Già qui si nota un impasto di assoluto livello.
Biliardo 65 Nola - Prima delle pizze qualche focaccia
Ma siamo tornati da Biliardo 65 per gustare le pizze. E cominciamo dalla Regina, dalla tradizione: la Margherita. Per la precisione la Antica Margherita, proposta da Biliardo 65 a rot’ ‘e carrett’, fatta come tradizione vuole con disco ben steso e cornicione sottile. La Antic Amrgherita è realizzata con pomodoro pelato, fiordilatte, olio Evo e basilico. Davvero ottima e goduriosa. Bella l’opzione della pizza margherita a rot’ ‘e carrett’ per gli amanti di questo genere di pizza della tradizione.
La Antica Margherita a rot e carrett di Biliardo 65
Continuiamo la nostra degustazione di pizze da Biliardo 65, con una pizza presente nella categoria “Chicche”. In effetti una “chicca” lo è per davvero: la Maialino sul Vesuvio è uno spettacolo. Fatta con con provola affumicata, porchetta artigianale di Ariccia, cacio laziale, salsa leggera di albicocche “Pellecchielle” del Vesuvio, olio Evo e basilico. La Maialino sul Vesuvio è una pizza che ci ha conquistato, la dolcezza e la suadente salsa di albicocche “Pellecchielle” si abbina in maniera sorprendente con la provola affumicata e con il gusto deciso e rustico della porchetta di Ariccia. Spettacolo…
La Maialino sul Vesuvio di Biliardo 65
Con la terza pizza torniamo nella tradizione. E’ Inverno e una Sasicc’ e Friariell’ ci sta a meraviglia. Dal sapore inconfondibile grazie ai nostri amati friarielli e alla salsiccia. Si sa che il matrimonio tra friarielli e salsiccia è un matrimonio d’amore.
La pizza Sasicc e Friariell
Chiudiamo la nostra esperienza da Biliardo 65 con una delle Pizze iconiche della casa: la Porca 65 fatta con provola al fumo, crema di patate sotto la cenere, pancia di maialino, salsa Teriyaki , olio Evo e basilico. Sul disco di pizza, profumato e fragrante è un vero e proprio tripudio di bontà: la suadente crema di patate sotto la cenere, la nota affumicata della provola, la morbida consistenza della pancia di maialino e la nota dolce della salsa Teriyaki, tipica salsa giapponese fatta con la soia. Questa pizza merita davvero. Ci è piaciuta tanto.
La Porca 65
Biliardo 65 si conferma come un indirizzo sicuro. L’impasto è un bel diretto realizzato e lavorato con sapienza. L’idratazione è importante (siamo intorno al 75%). L’alveolatura racconta di una pizza perfettamente lievitata, leggera come una nuvola. Il peso dei panetti è di circa 270 gr. Ne viene fuori una pizza che conquista per la sua fragranza e leggerezza. Gli ingredienti usati per topping e farciture sono di grande qualità. Complimenti a Daniele e Salvatore validissimi e affiatati al banco pizza e a Francesco Casoria inappuntabile padrone di casa.
Sasicc e Friariell - Dettaglio Alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Peso dei panetti sui 270 gr.
- Prodotti e ingredienti di grande qualità per farciture e topping
- Corretto rapporto qualità – prezzo
Da Biliardo 65 a Nola puoi gustare davvero un’ottima pizza: leggera, fragrante, digeribile. Davvero una carezza. Gli ingredienti usati per topping e farciture sono di grande qualità. Bella la scelta di proporre in carta anche la margherita a rot’ ‘e carrett’ (che è richiestissima). La Mailaino sul Vesuvio è una pizza che resta nella memoria. La Sasicc’ e friariell’ è come un vecchio amico che non tradisce mai. La Porca 65 fatta con provola al fumo, crema di patate sotto la cenere, pancia di maialino, salsa Teriyaki , olio Evo e basilico è una pizza che conquista. Complimenti ai pizzaioli Daniele e Salvatore e al padrone di casa Francesco Casoria, che porta avanti questo progetto con grande passione e competenza. Detto della pizza assolutamente degna di nota, bisogna aggiungere che anche il locale è gradevole e curato, un riuscito mix di antico e moderno, situato nel cuore del centro storico di Nola. Il servizio è preciso, veloce e puntuale. Abbiamo trovato assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo. Biliardo 65 a Nola si conferma alla grande nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi pizza da non perdere.
Biliardo ‘65
Via Flora n. 20
Nola (Na)
Tel. 081 512 9016
Visita la pagina Fb di Biliardo 65
L'appuntamento con la “Pizze Templari”, questa settimana ci porta a Nola. La città bruniana da anni vive un incredibile fermento con indirizzi food davvero interessanti. Noi siamo tornati alla Pizzeria Biliardo 65. Siamo nel centro storico di Nola in Via Flora. La pizza Templare della settimana è la Maialino sul Vesuvio e tra poco te la farò scoprire…..
La Maialino sul Vesuvio di Biliardo 65
La Pizzeria Biliardo 65 per noi rappresenta una garanzia, non ha mai deluso le nostre aspettative. Un tempo qui dove c'è la pizzeria cera una vecchia sala di biliardo, proprio da qui deriva il nome Biliardo 65. Il locale è come lo ricordavamo: due sale caratteristiche. L'arredo è essenziale. Molto belle le pareti in tufo che regalano una piacevole sensazione di calore, caratteristici gli oggetti alle pareti. Belli anche i tavoli con i piani in marmo come le “storiche pizzerie” di un tempo. Il menù è ben studiato e concepito ci sono i fritti, gli sfizi, (da non perdere le frittatine e le squisite chips). Poi una trentina di proposte pizza. Le pizze sono suddivise in pizze della "Tradizione", le "Chicche" e le "Intramontabili". Ci sono poi i Ripieni. Tra le pizze che abbiamo gustato merita una menzione speciale la Maialino sul Vesuvio fatta con provola al fumo, porchetta artigianale di Ariccia, cacio laziale, salsa leggera di albicocche “Pellecchielle”del Vesuvio, olio Evo e basilico.
La Maialino sul Vesuvio - Dettaglio
Una pizza sorprendente, con la nota dolce della salsa di albicocche “Pellecchielle” che si sposa a meraviglia con la provola al fumo e con il gusto deciso e aromatico della porchetta di Ariccia.
Da Biliardo 65 abbiamo trovato l’impasto che ricordavamo, un bel diretto fatto come si deve che lievita 24/36 ore. L’idratazione è abbastanza spinta siamo sul 75 %. L’alveolatura è notevole, quasi una nuvola. I panetti pesano 270 gr. Il risultato è una pizza davvero leggera, fragrante e digeribile. Nota di merito per la scelta degli ingredienti tutti di grande qualità. Complimenti a Daniele e Salvatore al banco pizza e a Francesco perfetto padrone di casa.
La Maialino sul Vesuvio - Dettaglio Alveolatura
Già da un po’ di anni ti parliamo di Biliardo 65 a Nola. Indirizzo che abbiamo recensito e pubblicato più volte, non è un mistero capirne il motivo. Questa pizzeria mi piace davvero parecchio. Da Biliardo 65 a Nola puoi gustare un’ottima pizza fatta con ingredienti di qualità. L’impasto è leggero, digeribile, quasi una carezza. Complimenti al padrone di casa Francesco Casoria, che porta avanti questo progetto con amore e dedizione. Ti ho raccontato la Maialino sul Vesuvio, pizza sorprendente e perfettamente equilibrata. Ma è un pretesto per gustare le anche le altre proposte in carta, tra cui la buonissima Margherita fatta come tradizione vuole “a rot ‘e carrett”. La pizza da Biliardo 65 è assolutamente degna di nota. Anche il locale è curato e gradevole, un riuscito e perfetto mix di moderno e antico, situato nel cuore del centro storico di Nola a pochi passi da Piazza D’Armi. Il servizio è preciso e informale. Ho trovato il rapporto qualità prezzo assolutamente corretto. Indirizzo che si conferma alla grande. Consigliato se sei in zona.
Maialino sul Vesuvio - Vista dall'alto
Biliardo ‘65
Via Flora n. 20
Nola (Na)
Tel. 081 512 9016
Visita la pagina Fb di Biliardo 65
Sant’Agata de’ Goti è senza dubbio uno dei borghi più belli e caratteristici della Campania. Città dalla storia antichissima, è una meta che richiama turisti e visitatori grazie alla sua posizione, alla generosa natura che la circonda ed al suo centro storico che conserva tracce di storia disseminate in ogni dove: antichi palazzi, chiese, piccoli vicoletti e case che raccontano vicende affascinanti. Il centro storico di Sant’Agata de’ Goti è un vero e proprio spettacolo che si può ammirare dal ponte sul Martorano. L’immagine delle case cortina costruite sul costone tufaceo ed a strapiombo sul fiume, è davvero suggestiva. Dopo una bella passeggiata nel borgo antico, ci siamo fermati per pranzo all’Agriturismo Buro.
Sant' Agata de Goti - Centro storico visto dal ponte sul Martorano
Siamo non lontano dal centro, nella zona denominata “Pennino”, in una posizione dominante. Da qui, visto che siamo su una collina, si può ammirare la vallata, il centro storico di Sant’Agata e il maestoso Monte Taburno che come un bonario guardiano lo osserva dall’alto. E’ Sabato, ci siamo fermati all’Agriturismo Buro per pranzo. Dopo aver parcheggiato l’auto nel comodo e ampio parcheggio dell'Agriturismo, ci accomodiamo. A fare gli onori di casa c’è Mario, proprietario e motore inesauribile.
Con lui tutta la famiglia Buro si dedica con passione e dedizione sia all’azienda agricola che alla struttura. L’Agriturismo Buro è una bellissima struttura, ci sono grandi sale interne, una terza più piccola e poi una veranda luminosissima. L’arredo è semplice ma curato. C’è anche un bellissimo giardino esterno dove potersi rilassare all’aria aperta. Siamo in pratica su una collina rigogliosa e piena di ulivi, da cui si può ammirare il centro storico di Sant’Agata dei Goti da una prospettiva diversa.
Diamo un’occhiata al menù, c’è la possibilità di affidarsi a Mario o di scegliere alla carta. La Domenica e nei giorni festivi, data la incredibile presenza di ospiti, l’Agriturismo Buro propone chiaramente un menù fisso (scelta inevitabile e comprensibile). Negli altri giorni ed anche il Sabato si può invece anche ordinare alla carta. Noi optiamo per una sorta di menù guidato. Si comincia con un classico santagatese: le ‘nfrennule che tanto amo. Questi tarallucci fatti con farina, olio, vino bianco e finocchietto selvatico, sono eccezionali e creano dipendenza.
Le 'nfrennule dell'Agriturismo Buro
Ovviamente le ‘nfrennule sono fatte da loro, così come tutti i prodotti da forno ed il pane (realizzato con il lievito madre), che prima, sbirciando in cucina, avevo visto in cottura nel forno a legna. Un vero spettacolo…
Agriturismo Buro - Pane al lievito madre in cottura nel forno a legna
Da bere ci servono un ottimo vino aglianico della zona. Si comincia con l’antipasto, un trionfo di portate che raccontano il territorio. Si comincia con salumi locali: prosciutto del Sannio, pancetta, capocollo e una soppressata davvero notevole. Al centro una buonissima ricottina di bufala con il miele di acacia. Meravigliosi i salumi con una nota di merito per il prosciutto, delizioso. Sapido il giusto, profumato, buonissimo. La ricottina si scioglieva in bocca e si sposava a meraviglia con il miele di Sant’Agata.
Agriturismo Buro SantAgata De Goti Salumi del Sannio e ricottina
Ci servono delle bruschette ancora calde con il soave lardo di Colonnata, che meraviglia…
Bruschette con il lardo
Poi ecco un buonissimo formaggio al tartufo nero (proveniente da Cautano, altro borgo del Sannio) servito con le noci.
Formaggio al tartufo nero e noci
Sempre con le noci arriva un altro formaggio, questa volta di pecora dell’azienda agricola Viscusi, altra interessante realtà di Sant’Agata.
Formaggio di pecora e noci
A tambur battente arrivano le altre portate dell’antipasto dell’Agriturismo Buro, intanto Mario, vulcanico e presente, passa per sincerarsi che tutto stia andando per il meglio. Si procede alla grande. Come resistere alle morbide e profumate pizzette fatte con il lievito madre? Infatti non resistiamo.
Agriturismo Buro - Sant'Agata De'Goti - Pizzette fatte con lievito madre
La zucca in agrodolce è divina, accompagnata dalle olive verdi appena schiacciate.
Zucca in agrodolce e olive
Nel pancotto con cicoriette e cardilli e un po’ di “forte”, c’è tutto il sapore delle tradizioni contadine. Un piatto saporito e per certi versi rassicurante.
Pancotto con cicoriette e cardilli
L’antipasto di Buro ci regala ancora delle sorprese. Ecco che ci servono i peperoncini verdi in pastella che ho trovato sorprendenti e un godurioso fagottino fritto, ripieno di mortadella e caciocavallo, di una bontà inaudita.
Panzerottino cacicocavallo e mortadella e peperoncini verdi in pastella
Credi che l’antipasto sia finito qui? Ti sbagli di grosso. Arriva un altro piatto della tradizione contadina, costine e patate al forno. Che profumo e che bontà !
Costine e patate
Mario poi ci regala una chicca: uova fresche appena fatte dalle galline rosse del pollaio, eccole all’occhio di bue. Semplici, gustose, genuine.
Uovo bio all'occhio di bue
E' il momento dei primi, ci servono delle meravigliose pappardelle con porcini del Taburno e guanciale. Un piatto a cui mancava solo la parola, con un'attenzione particolare anche all'impattamento (la qual cosa non guasta mai).
Pappardelle con porcini del Taburno e guanciale
Poi ecco un primo piatto tipico di Sant'Agata de' Goti, che fa parte della tradizione locale: pacche e ceci, arricchite in questo caso con i porcini aglio e olio. Le pacche sono una pasta fatta a mano davvero gustosissima.
Pacche con ceci e porcini aglio e olio
Mario Buro ci vizia, e ci fa assagiare anche gli agnolotti alla mela annurca con pioggia di cacio e noci. Decisamente intrigante nel ripieno, l’abbinamento della ricotta con la nota dolce della mela annurca. Il cacio regala al piatto un po’ di sapidità con la bella nota croccante delle noci tritate. Piatto sorprendente.
Agnolotti alla mela annurca con pioggia di cacio e noci
Il nostro pranzo all'Agriturismo Buro continua. Ordiniamo un secondo da dividere: misto alla brace (salsiccetta, coppa e agnello) con patatine. Ottima davvero la carne, menzione speciale per l'agnello tenerissimo.
Agriturismo Buro. Sant'Agata de Goti - Misto alla brace IGP con patatine
Anche l'insalata dell'orto merita, fresca e ben condita.
Insalata dell'orto
Non possiamo chiudere il nostro pranzo senza un dolce. Gustiamo la mitica torta cioccalto e pere di Pasqualina. Davvero eccezionale.
Torta pere bio e cioccolato
Accompagniamo il dolce con due amari alla scorzetta di arancia. E chiediamo il conto.
Amaro alla scorzetta d'arancia
Paghiamo per il nostro pranzo all'Agriturismo Buro 32 euro a persona. Davvero ottimo il rapporto qualità – prezzo.
L’Agriturismo Buro per noi rappresenta una garanzia. Non è la prima volta che veniamo qui, e ogni volta è sempre una conferma. Più volte ve ne ho parlato e abbiamo scritto di questo Agriturismo, nato da un’azienda agricola. Il motore è la famiglia Buro che accoglie i suoi ospiti con gentilezza e cortesia facendoli sentire come a casa. Mario è un fantastico padrone di casa, così come la dolce Pasqualina, ma la cosa che colpisce è come tutta la famiglia sia pienamente coivolta in questo progetto. La location è davvero bella, grazie anche alla sua posizione panoramica da cui si può ammirare dall’alto il borgo antico di Sant’Agata de’ Goti.
Qui all'agriturismo Buro trovi piatti della tradizione contadina. La cucina si avvale delle sapienti mani della signora Teresa, custode di ricette e piatti del territorio. Meravigliosa la pasta fresca (cavatelli, tagliatelle, pacche e pappardelle), i primi sono conditi con ogni ben di Dio dal sugo di pomodoro biologico, alle verdure dell'orto, ai funghi porcini del Taburno. I prodotti utilizzati e le materie prime provengono quasi tutti dall’azienda agricola di famiglia o comunque da piccoli produttori e allevatori locali. Per i dolci scende in campo anche Pasqualina, fantastica la sua mano. L’Agriturismo Buro a Sant’Agata de’ Goti è una certezza. A parer nostro un signor agriturismo, assolutamente da non perdere. Garantiamo noi.
Agriturismo Buro
Via Pennino n. 15
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 0823717006
Visita il sito web dell'Agriturismo Buro
La nostra rubrica dedicata alla Pizze Templari stavolta ci porta in Irpinia. Questa settimana ti consigliamo una pizza che abbiamo gustato alla Pignata ad Ariano Irpino. E’ una pizza che ordiniamo spesso quando veniamo qui, è la Diavola al caciocavallo.
L’Irpinia è terra magica, oserei dire ancestrale, terra di antiche e radicate tradizioni, terra di prodotti di eccellenza, terra (tra le tante cose) di olio, di grandi salumi e sublimi formaggi. La Diavola al Caciocavallo della Pignata è un piccolo compendio del territorio irpino, e in più ha quel gusto rustico, marcato, quasi contadino che rende questa pizza davvero unica, ma andiamo per gradi.
La Diavola al Caciocavallo della Pignata ad Ariano Irpino
E’ sempre un buona idea venire alla Pignata ad Ariano Irpino, sia che tu abbia voglia di pranzare o cenare sia che tu voglia una bella pizza. Siamo nella parte alta di Ariano, il locale è accogliente, curato, ben arredato. Alla Pignata si sta davvero bene l’atmosfera è piacevole. Le pareti sono di un bel colore chiaro, si nota un’attenta cura dei dettagli, con arredi molto belli e vetrine antiche. La mise en place è raffinata ma al contempo essenziale. Il menù nella sezione dedicata alle pizze è davvero ben strutturato, ci sono una quarantina di proposte tra pizze classiche, quelle della tradizione ed altre più strutturate. Minimo comune denominatore: l’Irpinia. Protagonisti tanti prodotti di eccellenza del territorio, dal caciocavallo podolico, ai peperoni cruschi, dai porcini al meraviglioso olio di Ravece. C’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Diavola al Caciocavallo - Dettaglio
Tra le tante pizze, noi ti consigliamo la Diavola al caciocavallo, fatta con pomodoro San Marzano bio, fiordilatte, salame piccante, caciocavallo irpino stagionato 5 mesi dal sapore deciso e avvolgente e olio Evo. Questa pizza è meravigliosa, dal gusto deciso, con la nota piccante ben presente ma non predominante, una pizza giustamente sapida grazie al sublime caciocavallo podolico appena stemperato dal gentile fiordilatte.
Diavola al Caciocavallo - Dettaglio Alveolatura
La Diavola al caciocavallo che abbiamo gustato è fatta con un bell’impasto diretto, lavorato e lievitato a regola d’arte con un processo di lievimaturazione di almeno 36 ore. L’idratazione è abbastanza spinta e arriva al 72%. Il peso del panetto raggiunge i 285 gr, quindi si tratta di una pizza decisamente generosa. Si presenta soffice, morbida ma al contempo fragrante e bella compatta al morso. E’ una pizza che si fa ricordare. Complimenti al patron Ezio Ventre e all’esperto e valido pizzaiolo Antonio di Lauro che ha davvero talento. La Diavola al Caciocavallo della Pignata ad Ariano Irpino è la pizza Templare della settimana. Provala.
La Diavola al Caciocavallo - Vista dall'alto
Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del Ristorante La Pignata
Siamo tornati a Pomigliano D’arco, divenuta ormai una sorta di “El Dorado”, per gli appassionati di food grazie alla presenza di locali e indirizzi interessanti e ad un'offerta gastronomica variegata e capace di accontentare un po' tutti. Siamo tornati alla Pizzeria Fronna d’Està. Qui siamo venuti più volte e abbiamo già recensito questa pizzeria, ma si sa, “repetita iuvant” recita una famosa locuzione latina. Ci ripetiamo volentieri, e torniamo a pubblicare e consigliare Fronna D'Està perchè la pizza qui ci ha davvero entusiasmato.
Fronna D'Està. Pomigliano D'Arco - Insegna Esterna
Siamo a pochi passi da Piazza Mercato, quello che è ormai il fulcro della “movida” pomiglianese. Il locale è molto semplice da raggiungere, parcheggiamo agevolmente l’auto in strada a pochi metri dal locale. Abbiamo prenotato il nostro tavolo, quindi al nostro arrivo ci accomodiamo subito. Fronna D'Està all'interno è come lo ricordavamo, il locale è gradevole, con un arredo essenziale e sobrio e una sua spiccata personalità. Noi ci accomodiamo proprio al tavolo di fronte al banco da lavoro e al forno, il Regno di Vittorio Passeggio e dei suoi collaboratori. Come sempre diamo un'occhiata al menù, ben strutturato con la Frittura Napoletana (da non perdere le frittatine, in particolare la frittatina all'amatriciana, le chips alla Fronna D'Està con crema di pistacchio di Bronte DOP, mortadella artigianale e granella al pistacchio, e l'arancino con panatura panko al ragù servito con la stracciatella). Poi ci sono una quarantina di proposte pizza, dalle classiche e tradizionali a quelle più strutturate con abbinamenti interessanti e originali, i calzoni e le montanare. Siamo venuti da Fronna D'Està per fare una bella degustazione di pizza. Saltiamo i tanto amati fritti e passiamo direttamente alle pizze, siamo desiderosi di provare le creazioni di Vittorio Passeggio.
Cominciamo con lei, la Regina, una bella Margherita. Normalmente quando siamo in giro a recensire Pizzerie cominciamo il nostro giro pizza sempre con la Margherita. Quella di Fronna D'Està merita davvero la lode. L'impasto è soffice, profumato. La Margherita è fatta con passata di pomodoro biologico, spolverata di parmigiano reggiano e pecorino romano Dop, fior di latte, basilico e olio Evo.
La Margherita di Fronna D'Està
Poi è il momento di uno dei “must” di Fronna D'Està e una delle pizze che amiamo prendere quando veniamo qui: la Porcello con salsiccia di maialino rosa, patate speziate cotte al forno, provola di Agerola, spolverata di parmigiano reggiano 24 mesi, basilico e Olio Evo. La Porcello con uil suo sentore rustico, è una pizza super golosa, perfettamente equilibrata e appagante.
La Porcello
La Funghetto è una pizza emozionante e dal sapore intenso grazie alla crema di funghi misti saltati con antico pomodoro di Napoli, alla provola di Agerola, al meraviglioso macinato di Scottona, alla fonduta di parmigiano 24 mesi. E poi ancora olio Evo e basilico a completare questa meraviglia.
La Funghetto
Non paghi, decidiamo di gustare anche la Fronna D’Està, una pizza sorprendente, fatta con crema di basilico, provola, pomodorino del piennolo semi-dry, chips di parmigiano reggiano stagionato, basilico e olio Evo. Ci ha conquistato il perfetto equilibrio degli ingredienti, la dolcezza del pomodorino del piennolo semi – dry si sposa a meraviglia con l’aromatica crema di basilico handmade e con la provola di Agerola.
La Fronna D'Està
Ci incuriosiva la Parmigiana secondo noi. Per questo la ordiniamo. Questa pizza merita una menzione speciale, per come è stata concepita e creata. La Parmigiana Secondo noi è fatta con provola di Agerola, mousse di parmigiana di melanzane, gocce di pesto artigianale, polvere di buccia di Melanzane, chips di Parmigiano Reggiano 30 mesi e olio Evo. Questa pizza non delude le attese, semplicemente sublime.
Parmigiana Secondo noi
Abbiamo aperto la nostra degustazione con una pizza della tradizione, la Margherita. La terminiamo con un’altra bella signora della tradizione partenopea, una Marinara, fatta con passata di pomodoro Bio, aglio rosso di Nubia, origano di montagna, basilico e olio Evo. Peccato che non ti possa far sentire attraverso lo schermo il profumo intenso e bellissimo di questa marinara che chiude alla grande la nostra serata.
La Marinara
Abbiamo trovato una pizza eseguita alla perfezione e curata in ogni dettaglio. L’impasto è un bel diretto con una lievimaturazione importante (36/48 ore). L’idratazione si attesta su 73 - 74 %. Il peso dei panetti sfiora i 270 gr. Il risultato è una pizza morbida, soffice ma fragrante. Lo spicchio si mantiene compatto. Buona e strutturata l’alveolatura. Il risultato è una pizza leggera, digeribile che non appesantisce. I prodotti e le materie prime usate per topping e farciture sono di assoluta qualità, tantissimi prodotti campani e diversi presidi Slow food. Nota di merito per il servizio, veloce e professionale. Il personale di sala è giovane e dinamico. Corretto il rapporto qualità –prezzo.
Marinara - Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Condimenti e prodotti di alta qualità con numerosi presidi Slow food
- Servizio veloce e professionale
- Corretto rapporto qualità prezzo
Fronna D’Està a Pomigliano D’Arco è un indirizzo sicuro. La pizza qui non delude mai le attese. Il locale è informale, sobrio e accogliente. Il concetto di pizza ideato da Vittorio Passeggio seduce e conquista grazie ad un impasto realizzato e lavorato a regola d’arte, con un’idratazione importante ma non eccessivamente spinta. Altra cosa importante da sottolineare, è la ricerca della materia prima. Qui da Fronna D’Està i prodotti usati per topping e farciture sono di assoluta qualità con numerosi presìdi Slow food. La Margherita e la Marinata sono super, la Porcello con salsiccia di maialino rosa, patate speziate cotte al forno, provola di Agerola, spolverata di parmigiano reggiano 24 mesi, basilico e Olio Evo, è la nostra pizza del cuore visto che la prendiamo sempre quando veniamo qui. La Fronna D’Està è soprendente. La Parmigiana Secondo Noi con la mousse di parmigiana è la pizza che resta nella memoria. Il servizio è attento, professionale e veloce. Il rapporto qualità prezzo assolutamente corretto. Fronna D’Està a Pomigliano D’Arco si conferma nella nostra guida sul Web, tra quelli che sono a parer nostro, gli indirizzi pizza da non perdere. Certezza.
Fronna D’Està
Piazza Mercato, n.7
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 370 125 4653
Visita la pagina Fb di Fronna D’Està
Ritorna il consueto appuntamento con le “Pizze Templari”, ogni settimana ti presentiamo una pizza che abbiamo gustato e che ti consigliamo, per poter rivivere le nostre stesse emozioni. La pizza per noi è passione, è allegria, è come un rito, è emozione. E stavolta ad emozionarci è stata la Provola e Pepe Contemporanea del Maestro Vincenzo Capuano. La Provola e Pepe Contemporanea l'abbiamo mangiata in una delle Pizzerie di Vincenzo Capuano, precisamente a Pomigliano D'Arco.
La Provola e Pepe Contemporanea di Vincenzo Capuano - Vista dall'alto
La Pizzeria Vincenzo Capuano a Pomigliano è centrale e si trova in Via Mauro Leone. L'interno è davvero gradevole, entrando sulla sinistra ci sono due forni con il banco di lavoro. Il locale si sviluppa in lunghezza, sono molto belli i colori scelti per gli arredi e le sedute con effetto camoscio, i colori sono il verde acqua, il giallo ocra, il grigio, il beige. Comodi e di tendenza i divanetti a parete. Insomma entrando qui da Vincenzo Capuano a Pomigliano l'impatto è piacevole e si sta davvero bene. Anche la mise en place è originale e ricca di personalità, con sottopiatto in metallo con stampato e ben visibile quello che è lo slogan di riferimento delle Pizzerie di Vincenzo Capuano: “Vivere di Pizza è Meraviglioso”. Anche il menù non delude le attese. Ci sono antipasti, insalate e i fritti, le frittatine sono super, da non perdere la frittatina aglio e olio e quella al tartufo, poi i crocchè, le montanare. Da non perdere la Special con lardo di patanegra, pere caramellate, fiore di cacio, pepe rosa e basilico fritto. Ci sono poi le pizze suddivise in Pizze della Tradizione, Pizze Napoletane Contemporanee, il “Rutiello” e il “Padellino”. In totale ci sono una trentina di proposte. Poi (richiedendola al personale di sala) c'è la possibilità di tagliare la pizza con le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano, per non schiacciare il cornicione e rovinare l’alveolatura. Tra le tante pizze che abbiamo provato, noi ci siamo innamorati della Provola e Pepe Contemporanea.
Le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano
Quella di Vincenzo Capuano è una pizza con una personalità e un'identità ben precise. La pizza che abbiamo provato, presenta un impasto indiretto realizzato con prefermento e con una lievitamaturazione di almeno 18/20 ore. L’idratazione sfiora l’80%. Grandissima attenzione poi viene data alla lavorazione. Il risultato è una pizza profumata, soffice e leggera. Altro segno distintivo è il cornicione bello alto e pronunciato. La struttura alveolare è pressoché perfetta, segno di una perfetta lievitazione e lavorazione dell’impasto. Il peso dei panetti è di 280 gr, quindi da Vincenzo Capuano trovi una pizza decisamente generosa. Gli ingredienti usati per topping e farciture sono di grande qualità.
Provola e Pepe Contemporanea - Alveolatura
La Provola e Pepe Contemporanea è una pizza pluripremiata, è realizzata con pomodoro San Marzano schiacciato a mano, provola affumicata di Napoli, pepe macinato fresco, pomodorini arrostiti conditi, olio Evo e basilico. Dal profumo intenso è senza dubbio una pizza che non passa inosservata. Meraviglioso il pomodoro San Marzano schiacciato a mano che si sposa a meraviglia con la suadente e saporita provola affumicata. Il tocco in più sono i pomodorini arrostiti conditi con la loro nota dolce che rendono questa pizza perfettamente equilibrata. L'alveolatura quasi “parla” e ci racconta di un impasto davvero ben eseguito.
Provola e Pepe Contemporanea - Dettaglio farcitura
La Provola e Pepe Contemporanea di Vincenzo Capuano è la Pizza Templare della Settimana. Alla Pizzeria Vincenzo Capuano a Pomigliano troverai un menù semplice da consultare, ben concepito e molto chiaro. Ci sono le pizze distinte in Pizze della Tradizione, Pizze Napoletane Contemporanee, il “Rutiello” e il Padellino. In totale ci sono una trentina di proposte con abbinamenti studiati, topping e farciture interessanti, capaci di accontentare davvero tutti. Ottimi e di qualità gli ingredienti usati per topping e farciture. Tra le pizze gustate la Provola e Pepe Contemporanea merita una menzione speciale. Davvero eccellente. Provala...
Provola e Pepe Contemporanea
Pizzeria Vincenzo Capuano
Via Mauro Leone n.5
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1820 8375
Visita il sito web di Vincenzo Capuano
Il nostro viaggio per raccontarvi le pizzerie da non perdere ci porta a Pomigliano D'Arco, luogo divenuto da qualche tempo un vero Paradiso per foodblogger e appassionati di food, grazie alla presenza di tantissimi indirizzi degni di nota e di un'offerta gastronomica variegata e interessante. Proprio a Pomigliano da qualche mese ha aperto una delle sue Pizzerie il Maestro Vincenzo Capuano.
Pizzeria Vincenzo Capuano. Pomigliano D'Arco - Insegna Esterna
Non è la prima volta che gustiamo la pizza di Vincenzo Capuano ma a Pomigliano non eravamo ancora passati. Il locale è centrale e si trova in Via Mauro Leone. Il locale è davvero gradevole, entrando sulla sinistra c'è il banco da lavoro con i forni. La struttura si sviluppa in lunghezza, belli i colori scelti, gradevoli i tavoli e le sedute con effetto camoscio, i colori sono il verde acqua, il giallo ocra, il grigio, il beige. Ci sono anche dei comodi divanetti a parete. Insomma l'impatto è davvero piacevole. Anche la mise en place è ricca di personalità, con ben visibile quello che è lo slogan di riferimento delle Pizzerie di Vincenzo Capuano:“Vivere di Pizza è Meraviglioso”. Siamo curiosi di provare la pizza ma come sempre diamo prima un'occhiata al menù.
Ci sono i fritti come le frittatine (nota di merito per la frittatina aglio e olio e quella al tartufo), i crocchè, le montanare (imperdibile la special con lardo di patanegra, pere caramellate, fiore di cacio, pepe rosa e basilico fritto). Poi gli antipasti, le insalate e ovviamente le pizze suddivise in Pizze della Tradizione, Pizze Napoletane Contemporanee, il “Rutiello” e il “Padellino”. In totale più di una trentina di proposte in grado di accontentare un po' tutti. In più la possibilità (richiedendola al personale) del taglio della pizza con le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano, per non schiacciare il cornicione e rovinare la bellezza dell’alveolatura. Prima delle pizze ci concediamo qualche coccola fritta. Prendiamo due crocchè di patate fatti con patata schiacciata, pepe, prezzemolo e provola affumicata.
Crocchè e frittatina classica
E una buonissima frittatina classica fatta con bucatini di Gragnano trafilati al bronzo, besciamella, parmigiano reggiano, sale, pepe, trito di carne di scottona e noce moscata.
Frittatina classica - Dettaglio ripieno
Nostro malgrado ci fermiamo con i fritti perché è il momento delle pizze. Cominciamo con una pizza della tradizione una bella Margherita classica fatta con pomodoro San Marzano Dop schiacciato a mano, fior di latte campano, olio evo e basilico. Meravigliosa nella sua semplicità, questa è una “signora Margherita”.
Pizzeria Vincenzo Capuano. Pomigliano D'Arco - La Margherita
Proseguiamo con una Melanzanella con base di pomodoro cotto a bassa temperatura , melanzane a funghetto, fior di latte campano, e in uscita aggiunta di stracciatella vaccina, olio Evo e basilico. Una pizza perfettamente equilibrata e profumatissima.
La Melanzanella
Chiudiamo la nostra degustazione con una pizza denominata Domeniche Lontano con base di mozzarella di bufala, patate al forno e salsiccia napoletana. In uscita aggiunta di bocconcini di mozzarella di bufala Dop, olio Evo e basilico. Semplicemente fantastica questa pizza, dal sapore intenso, rustica, quasi contadino.
La Domeniche Lontano
Da Vincenzo Capuano a Pomigliano abbiamo trovato un impasto indiretto realizzato con prefermento e una lievitamaturazione di almeno 18/20 ore. L’idratazione è bella spinta e sfiora l’80%. Il risultato è una pizza leggerissima, profumata, fragrante, con un cornicione importante e un’alveolatura fantastica. Segno di una perfetta lievitazione e lavorazione dell’impasto. Abbiamo trovato una pizza leggera e digeribile, ne mangeresti volentieri due senza appesantirti. Eppure bisogna dire che il peso dei panetti è di 280 gr, quindi si tratta di una pizza decisamente generosa e appagante. Gli ingredienti usati per topping e farciture sono di elevata qualità. Nota di merito per il servizio assolutamente professionale e veloce. Il personale di sala è dinamico, giovanile e informale.
Margherita - Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo indiretto
- Buoni i fritti, da non perdere la frittatina aglio e olio e la montanara Special
- Servizio professionale, informale e veloce
- Ottimi gli ingredienti usati per topping e farciture
- Locale moderno, spazioso e ben arredato
Vincenzo Capuano non si smentisce, anche la sua Pizzeria a Pomigliano d’Arco lascia il segno. Il locale è davvero bello, dal design moderno, bella la scelta dei colori e degli arredi, ci sono ampi spazi e si sta davvero bene. Buoni i fritti, da non perdere le frittatine, in particolare quella classica e la aglio e olio, altra chicca è la montanara special con lardo di patanegra, pere caramellate, fiore di cacio, pepe rosa e basilico fritto. La pizza è leggera, fragrante e appagante. La Margherita non delude le attese, la pizza denominata Domeniche Lontano con base di mozzarella di bufala, patate al forno e salsiccia napoletana, conquista con il suo sapore rustico, quasi contadino. Torneremo a breve per gustare anche la pluripremiata Provola e Pepe contemporanea. Il personale di sala è giovane e dinamico, il servizio è veloce e professionale e senza sbavature. Se credi che il costo delle pizze qui sia elevato, ti sbagli di grosso. Abbiamo trovato un buon rapporto qualità prezzo con la Margherita classica a € 6,50 e la Marinara a € 6,00 e la Don Luigi Cosacca a 5,50. Complimenti davvero. La Pizzeria Vincenzo Capuano a Pomigliano entra di diritto nella nostra guida sul web delle pizzerie da non perdere. Del resto Vincenzo Capuano è una garanzia e la sua Pizzeria di Pomigliano D'Arco lo conferma in pieno. Certezza.
Pizzeria Vincenzo Capuano
Via Mauro Leone n.5
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1820 8375
Visita il sito web di Vincenzo Capuano
Siamo a Casaluce in provincia di Caserta. Siamo andati a trovare Michele Graziano nel suo nuovo locale: Krusca Pizzeria.
Krusca Pizzeria. Casaluce - Insegna interna
Il suo sogno finalmente ha preso forma. Da parecchi mesi Michele stava lavorando a questo progetto, siamo stati ben felici di passare a trovarlo per gustare a distanza di tanto tempo la sua proposta di pizza. Cominciamo col dire che il locale si raggiunge facilmente, infatti dista davvero poco dall’uscita dell’asse mediano. Krusca Pizzeria appena arrivi ti colpisce per i grandi spazi, il locale è bello, curato, con un arredo studiato e una scelta azzeccata di colori, tonalità e illuminazione. Si vede che dietro c’è un’idea ben precisa. Il design è accattivante, moderno ma senza eccessi. Belli i tavoli e le sedute. All’interno ci sono circa ottanta posti a sedere, ma c’è anche uno spazio esterno che verrà utilizzato durante la bella stagione. Insomma qui da Krusca Pizzeria lo spazio non manca.
Krusca Pizzeria. Casaluce - Particolare di una delle sale
Noi ci accomodiamo, arriva un prosecco di benvenuto (graditissimo) e come sempre diamo un’occhiata al menù. Ci sono i fritti, i crocché, le frittatine proposte in divesrse versioni, dalla classica, a quella cacio e pepe, dalla frittatina all’amatriciana a quella fuori menù a fantasia dello chef, che cambia spesso e volentieri, in base all’estro dello chef e alla disponibilità di prodotti e materie prime. E ancora ci sono arancini, patatine, mozzarelle in carrozza. Piacevole la sorpresa di trovare in carta le polpette al sugo. Ci sono anche due proposte di taglieri e prosciutto e mozzarella. Naturalmente il grosso del menù è dedicato alle pizze, suddivise in Classiche, Speciali, i Ripieni e le Montanare in doppia cottura. Ci sono anche le pizze dolci.
In totale ci sono una quarantina di proposte in grado di accontentare un po’ tutti. Cominciamo con qualche coccola fritta. Ci intrigava il Crocché viola e decidiamo di provarlo insieme ad una frittatina classica.
Frittatina di pasta classica e crocchè viola
La frittatina classica è fatta a regola d’arte: bucatini a trafila di bronzo, besciamella homemade, prosciutto cotto, piselli e pepe. E chest’è. Semplicemente buona.
Frittatina classica - Dettaglio Ripieno
Il crocchè viola strizza l’occhio al gourmet. È un crocchè fatto con patate viola “Bleu d’Artois”, con panatura di tarallo napoletano sugna e pepe, sale, pepe, grana padano e fior di latte. Particolare e accattivante questo crocchè dal sapore deciso e dalla consistenza pastosa (per il tipo di patata usata), che ci ha sorpreso piacevolmente.
Crocchè Viola - Dettaglio ripieno
Ma siamo venuti qui da Krusca Pizzeria per la pizza di Michele Graziano e che pizza sia! Cominciamo con lei, la Regina: la Margherita con pomodoro bio, fior di latte, olio Evo e basilico. Una margherita fatta come si deve, soffice, morbida, fragrante e compatta al morso. Ottimi gli ingredienti usati per la sua farcitura.
La Margherita di Michele Graziano
Poi gustiamo una pizza che in carta aveva suscitato la nostra curiosità la Borbone, una pizza fatta con pomodorini del Piennolo del Vesuvio rossi e gialli all'uscita, mozzarella di bufala aversana, olive nere denocciolate, filettoni di tonno di Cetara, olio evo, basilico. Una pizza incredibile, strepitosa. Un connubio di sapori e prodotti eccellenti. Il pomodorino del piennolo con la sua dolcezza, è una tenue carezza, la mozzarella di bufala aversana avvolge con il suo gusto pieno, la consistenza e la tenue sapidità dei filettoni di tonno di Cetara si accompagnavano a meraviglia con le olive nere denocciolate, il profumo del basilico e del buon olio Evo chiudevano il cerchio. Questa Borbone è davvero una “signora pizza”.
La pizza Borbone di Krusca Pizzeria
"Non c’è due senza tre" recita un famoso detto della cultura popolare. Vale anche per noi. Ci concediamo infatti una terza pizza e scegliamo la Lucky Man, sul disco pesto di basilico bio, pomodorini del Piennolo del Vesuvio rossi, mozzarella di bufala, salsiccia, olio Evo e basilico. Questa è un’altra pizza che ci fa scattare l’effetto “wow”. Perfetto l’equilibrio tra i vari ingredienti, gusto deciso e godibilissimo. Altra pizza convincente.
La Lucky Man
Da Krusca Pizzeria abbiamo trovato la pizza di Michele Graziano che tanto ci era mancata, una pizza realizzata con un impasto diretto lavorato a regola d’arte con una lievimatirazione che supera le 24 ore. L’idratazione si mantiene costante al 70 % e grazie ad una sapiente lavorazione, il risultato è una pizza leggera, soffice, morbida ma al contempo fragrante. Decisamente buona l’aveolatura. Il peso dei panetti raggiunge quasi i 280 gr. Quindi anche nelle dimensioni questa di Krusca Pizzeria, è una pizza decisamente appagante.
Margherita - Dettaglio Alveolatura
Il nostro parere:
- Impasto di tipo diretto
- Buoni i fritti, da non perdere le montanarine e il crocché viola
- Servizio informale e veloce
- Ottimi gli ingredienti usati per topping e farciture
- Buono il rapporto qualità – prezzo
Aspettavamo da tempo il ritorno di Michele Graziano, è valso la pena attendere perché Kruska Pizzeria è davvero un concept interessante, Michele e sua moglie Marina lo hanno coltivato con amore e sacrifici. L’idea è offrire un prodotto che si differenzi per la scelta e la qualità delle materie prime. Il locale poi è davvero bello, dal design moderno e ricercato ma senza eccessi. Ampi spazi, bei colori e quel giusto mix che invita alla convivialità. Da Krusca si sta davvero bene. L’ambiente ideale per gustare la pizza di Michele Graziano, una pizza che non delude le attese realizzata con un bel diretto lavorato a regola d’arte e con una lievimaturazione di minimo 24 ore. Grande attenzione poi viene prestata anche all’idratazione che non scende mai sotto il 70%. Il risultato è una pizza leggera, soffice ma fragrante. La margherita merita una menzione speciale perché è davvero ottima. La Borbone con pomodorini del Piennolo del Vesuvio rossi e gialli all'uscita, mozzarella di bufala aversana, olive nere denocciolate, filettoni di tonno di Cetara, olio evo, basilico è la pizza che resta nella memoria. Buoni i fritti, se ami le novità non perderti il crocché viola. Il servizio è preciso, informale e senza particolari sbavature. Buono il rapporto qualità prezzo.
Krusca Pizzeria a Casaluce fa il suo ingresso ella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi pizza da non perdere. Rivelazione.
Krusca Pizzeria
Via Lemitone Primo Tratto Snc
Casaluce (Ce)
Tel. 329 473 0454
Visita la pagina Fb di Krusca Pizzeria