Pane e derivati

Mercoledì, 21 Novembre 2018 09:00

La Grotta. Casalnuovo (Na)

Siamo a Casalnuovo, comune alle porte di Napoli con una densità di abitanti da non credere e antiche tradizioni agricole oggi (ahimè) quasi del tutto scomparse.
Sul corso principale c’è la Grotta Hostaria e vineria. Ci eravamo già stati tempo fa e ci aveva sorpreso, lasciandoci ricordi piacevolissimi. Abbiamo deciso di tornarci per riprovare la loro cucina. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo.

La Grotta è il regno di Giuseppe Rea, sommelier esperto, grande appassionato e conoscitore di vini e “deus ex machina” di questo posticino che ha davvero qualcosa di speciale. Te ne accorgi da subito, appena entri. La prima cosa che vedi è un bancone in legno, poi delle botti, un bella ed ampia credenza colma di bottiglie di vino e poi pasta, biscotti, conserve, marmellate e tanto altro ben di Dio.
Giuseppe ci accoglie da par suo con grande gentilezza e ci accompagna al nostro tavolo. Attraversiamo le altre due sale. Tutto intorno pietra, legno, mattoncini e bottiglie di vino ovunque, in fondo un maestoso e bellissimo camino e musica jazz e fusion in sottofondo. Tutto davvero bellissimo. Se chiudi gli occhi ti sembra di essere in un’enoteca o un ristorantino toscano o umbro. Davvero un’atmosfera incredibile.Noi siamo in tre, ci accomodiamo al nostro tavolo. Diamo uno sguardo al menù, intanto da bere ordiniamo una minerale e su consiglio di Giuseppe un interessantissimo Franciacorta Brut dell’azienda Le Marchesine da uve Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero. Una vera rivelazione, con un perlage persistente, un vino elegante, asciutto con una piacevolissima vena acidula. Un vero fuoriclasse.

Franciacorta Brut dell'azienda Le MarchesineFranciacorta Brut dell'azienda Le Marchesine

Siamo venuti qui anche per provare nuovamente le proposte del giovane e bravissimo chef Antonio Esposito, una assoluta garanzia. Diamo il via alle danze. Optiamo per 4 proposte di antipasti.
Un meraviglioso carpaccio di carne salata trentina che ha la stessa consistenza di una carne fresca ma ha avuto un’affumicatura che la rende più succulenta e le conferisce una consistenza che la fa somigliare ad una carne cruda, con citronette, julienne di finocchi e pomodorini.

Carpaccio di carne salata trentinaCarpaccio di carne salata trentina

Una tartare di manzo corretta con salsa al lime germogli di bietola, profumo di rosmarino e pepe bianco. Eccezionale …

Tartare di manzoTartare di manzo

Ormai abbiamo preso il ritmo, in un crescendo rossiniano ecco un tortino di patate, zucchine con fonduta di provola fumè al profumo di noce moscata. Delicato e gustosissimo…

Tortino di patate zucchine con fonduta di provola fumèTortino di patate zucchine con fonduta di provola fumè

E un carciofo farcito con un purè di patate e formaggio, guarnito con della pancetta croccante su una crema di piselli. Poesia ….

Carciofo ripienoCarciofo ripieno

Ci siamo coccolato con 4 proposte di antipasti a testa. Ma la nostra cena non finisce qui.
Intanto cambio di vino, continuiamo su consiglio di Giuseppe Rea con un bianco. Ecco il Vulcania Sauvignon dell’azienda agricola Inama, una grandissima espressione del territorio del Soave, un 100% sauvignon Blanc, con fermentazione in barrique nuove al 30% a tostatura forte e 70 usate. Un vino emozionante.

Vulcaia dell'azienda agricola InamaVulcaia dell'azienda agricola Inama

Prendiamo un due primi…
Un piatto di spaghettoni di Gragnano aglio, olio e peperoncino su crema di provola fumè.

Spaghettoni di Gragnano aglio olio e peperoncino su fonduta di provola fumèSpaghettoni di Gragnano aglio olio e peperoncino su fonduta di provola fumè

E una sorprendente rivisitazione della carbonara. Grande intuizione dello chef Antonio Esposito. In pratica il tuorlo d’uovo è stato marinato per tre ore sotto una percentuale esatta (50% e 50%) di sale e zucchero. Il tuorlo si cuoce, si asciuga si disidrata ma risulta morbido r cremoso al centro. Viene messo sulla pasta e con la forchetta rompendosi condisce la pasta con il suo bel guanciale. Davvero un’idea innovativa.

Carbonara rivisitata dello chef Antonio EspositoCarbonara rivisitata dello chef Antonio Esposito

Il nostro terzo templare invece del primo opta per un secondo. Un bel filetto con melanzane alla griglia.
Decidiamo di terminare in dolcezza con un flan al cioccolato bianco con cuore caldo, crema di cioccolato bianco a rum e frutti di bosco caramellati. Delicatissimo...

Flan al cioccolato biancoFlan al cioccolato bianco

E un flan al cioccolato fondente con cuore caldo, crema di cioccolato bianco a rum e frutti di bosco...

Flan al cioccolato fondente

Anche questo fatto dal bravissimo Chef Antonio Esposito. Accompagniamo il dessert con una chicca: la Riserva 983 di Dellavalle, un cuvèe di tre distillati stravecchi (60 % brandy invecchiato oltre 20 anni, 20 % di grappa di amarone stravecchia e 20 % di grappa di barolo stravecchia). Semplicemente fantastico..

Giuseppe vuole viziarci e allora ecco castagne e formaggio...

Castagne e formaggioCastagne e formaggio

Le accompagniamo con una grappa Dellavalle molto particolare prodotta mettendo le migliori castagne del Piemonte tostate e fatte in pezzetti piccoli in infusione nella grappa che viene poi affinata in botti di castagno. Davvero particolare..

Grappa alle castagne di DellavalleGrappa alle castagne di Dellavalle

Chiediamo il conto e paghiamo poco più di € 55,00 a persona. Direi un giusto rapporto qualità prezzo. Qui si può pranzare o cenare con un menù completo a 30/35 euro vini esclusi.

La Grotta è un indirizzo che non può mancare sulla vostra agenda. Lo abbiamo scoperto anni fa e confermiamo il nostro lusinghiero giudizio. Questo è un posto che merita davvero! Noi gli rendiamo giustizia anche stavolta pubblicandolo sul nostro sito e lo facciamo con convinzione. E’ un luogo di eccellenza, quasi un’oasi nel deserto. Ristorante ed enoteca di livello assoluto con un buon rapporto qualità – prezzo. Fateci un salto amici. Garantiamo noi. Da non perdere.


La Grotta
Corso Umberto I, n. 176
Casalnuovo di Napoli (Na)
Tel. 081 522 4718

Pubblicato in Campania
Mercoledì, 12 Settembre 2018 12:50

L'Osteria di Antonio. San Michele di Serino (Av)

La buona cucina della tradizione romana in Irpinia

Siamo a San Michele di Serino, siamo venuti in questo angolo di Irpinia per provare la buona cucina romana. Penserete che siamo impazziti e invece no...
Proprio qui infatti c'è l'Osteria di Antonio de Stefano."Romano de roma" di origini irpine. Antonio da qualche anno per motivi personali è ritornato nella terra dei suoi genitori e qui ha deciso di aprire questa osteria proponendo ciò che conosce meglio: la cucina tradizionale romana.
Parcheggiamo l'auto per strada a poche decine di metri dal locale. Attraversiamo un bel cortile (nelle calde giornate estive si può pranzare e cenare anche all'aperto).
Ci accomodiamo all'interno. L'aspetto è quello di una classica osteria di paese, spartana, l'ambiente semplice, quasi "casalingo" ma nel complesso gradevole.

In sala c'è anche un bel camino. Non è ancora tempo di accenderlo ma immaginiamo quanto sia piacevole nelle fredde e uggiose giornate invernali cenare davanti al fuoco acceso.
Antonio è il "Deus ex machina", il padrone di casa sotto tutti i punti di vista. E' un vero oste romano, cordiale, sorridente, sempre disponibile e (soprattutto) veloce.
Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Fiano dell'azienda agricola biologica Orneta di Ariano Irpino, un bel vino bianco di un bel colore giallo paglierino, fresco, con una interessante nota minerale.

Fiano di Avellino dellazienda Orneta
Fiano di Avellino dell'azienda Orneta

Ordiniamo un antipasto della casa per due che cambia quotidianamente in base alla stagionalità e alla disponibilità delle verdure e dei prodotti.

Prima dell'antipasto un graditissimo benvenuto, una bella insalatina di ovuli freschi. Che bontà...

Insalata di ovuli freschi
Insalata di ovuli freschi

Poi nell'ordine ecco che arrvivano due tocchetti di frittata con fiori di zucca, mentuccia e pecorino, molto buona..

Frittatina con fiori di zucca mentuccia e pecorino
Frittatina con fiori di zucca mentuccia e pecorino

Una bella cicorietta ripassata in padella con una punta di peperoncino. Adoro la nota amarognola della cicoria ...

Cicorietta ripassata in padella
Cicorietta ripassata in padella

Dei finocchi gratinati al forno.

Finocchi gratinati
Finocchi gratinati

E ancora zucchine ripiene di provola passate al forno. Buone anche queste..

Zucchine al forno con la provola
Zucchine al forno con la provola

Ma raggiungiamo il top con un meraviglioso guanciale di Amatrice, profumato, delicato, che quasi si scioglieva in bocca.

il guanciale di Amatrice
Il guanciale di Amatrice 

Antonio di tanto in tanto passa per sincerarsi che sia tutto di nostro gradimento, non possiamo che annuire. Usciamo un pò fuori per respirare un pò di aria pura in attesa dei primi.

Eccoli ! Un assaggio di rigatoni alla Gricia (detta anche amatriciana bianca). Sarà che io ho un debole per la Gricia ma questa l'ho trovata spaziale... (con una perfetta cottura della pasta).

Gricia
Gricia

Poi un piatto di spaghetti quadrati alla carbonara. E cos'era! delicata, profumata, cremosa... e soprattutto gustosissima. Da Champions League!

Spaghetti quadrati alla carbonara
Spaghetti quadrati alla carbonara

Gustiamo anche un piatto di spaghetti cacio e pepe. Altro primo classico della cucina romana. Anche qui devo dire che l'esecuzione è stata perfetta. Fare il cacio e pepe sembra una cosa semplice ma vi assicuro che non è così.
Bisogna anzitutto scegliere un pecorino romano DOP di qualità e schiacciare o tritare i grani di pepe, in modo tale che con il caldo sprigionino tutto il loro profumo. E poi l'acqua di cottura della pasta con il pecorino dà vita ad una cremina che solo Dio lo sa...

Spaghetti cacio e pepe
Spaghetti cacio e pepe

Non possiamo esimerci dall'assaggiare almeno un secondo (che dividiamo) e allora ci concediamo un classico abbacchio al forno. Tenerissimo, succoso, saporito.

Abbacchio al forno
Abbacchio al forno

Dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo) una mousse al cioccolato per addolcire la serata.

Mousse al cioccolato
Mousse al cioccolato

Chiediamo il conto e paghiamo in due 60 euro. Prezzo onestissimo.

L'Osteria di Antonio a San Michele di Serino è davvero una piccola chicca per gustare la cucina della tradizione romana senza dover per forza andare a Roma o a Trastevere.
Non aspettatevi effetti speciali, il locale è semplice, per certi versi spartano ma estremamente familiare. In parole povere la classica e rassicurante osteria di paese.
I piatti sono ben eseguiti e fatti correttamente. Le materie prime sono di qualità (divino il guanciale di Amatrice). Da apprezzare l'uso di prodotti e verdure in base alla stagionalità e disponibilità. Niente di congelato o surgelato. 
Insomma la cucina è buona, decisamente migliore di tanti ristoranti e osterie della capitale ahimè concepiti (spesso) per turisti.
Se proprio dovessimo dare un consiglio diremmo che si potrebbe osare un pò di più proponendo anche altre cose legate alla romanità. L'Oste Antonio de Stefano è Top: affabile, genuino, sempre pronto a venire incontro alle esigenze del cliente.
Non grandissima ma sufficiente la carta dei vini (con molte cantine e aziende irpine). Onestissimo il rapporto qualità-prezzo.
Osteria romana in terra irpina da non perdere quando ti viene voglia di un piatto di carbonara, un'amatriciana o un cacio e pepe fatti a regola d'arte.

Osteria di Antonio
Via Viaticale n.19
San Michele di Serino (Av)
Tel.0825 595776

Pubblicato in Campania
Giovedì, 30 Agosto 2018 14:36

L'Arzilla Furcina (Lecce)

Una Fantastica osteria salentina

Abbiamo fatto un bel giro nel centro storico di Lecce, abbiamo ammirato palazzi, chiese, monumenti di quella che a giusta ragione viene definita la “Firenze del Sud”: la bella Piazza Sant’Oronzo, il salotto del capoluogo salentino con i resti dell’anfiteatro romano, Palazzo del Seggio, la Cattedrale, il Duomo e la sua piazza, qui  a Lecce domina il Barocco, un barocco sfavillante ma senza orpelli. E’ piacevole passeggiare nel centro storico tra negozi, locali e tanta gente, ma vale la pena allontanarsi da qui per raggiungere un posticino che non possiamo non segnalarvi.  E’ ora di cena e abbiamo prenotato all’Osteria L’Arzilla Furcina.
Siamo non lontani dalla centrale Piazza Mazzini, dove abbiamo parcheggiato l’auto. Il locale ha qualche tavolo esterno ma il bello è all’interno. E’ curato, carino, ben arredato (belli soprattutto i tavoli con il piano con le classiche cementine salentine). Un’atmosfera calda e familiare. C’è una bella musica di sottofondo che però permette di conversare senza difficoltà.
Ci accomodiamo, da bere prendiamo una minerale e una bottiglia piccola di Mjere Salento Rosso Igp da uva Negroamaro 100% dell’azienda Michele Calò. Un rosso spettacolare, corposo con un bel sentore di frutti di bosco.

Mjere rosso Salento di Michele CalòMjere rosso Salento di Michele Calò

In sala c’è Adriano, il padrone di casa, cortese, affabile e pronto a consigliarci per il meglio. Ti da l’idea di un vecchio amico che si prende cura di te. La cucina di questa Osteria è particolare, presenta piatti e proposte legate al territorio quasi tutte di terra (con l’eccezione di un paio di portate di mare ma non di più), la scelta è voluta, si privilegiano infatti prodotti dell’orto, i salumi e i formaggi locali. Insomma una cucina a Km zero ma ben eseguita. Arriva un loro benvenuto: delle bruschettine con cipolla salentina in agrodolce e songino. Interessanti.

Bruschettine con cipolla caramellata e songinoBruschettine con cipolla caramellata e songino

Poi prendiamo un antipasto denominato  “Scrocchio soffice”: crumble di pane speziato, burratina affumicata, capocollo di Martina Franca, pomodori scattarisciati e fuso di caciocavallo stagionato in grotta.


Pane speziato burratina affumicata capocollo di Martina Franca pomodori scattarisciati e fuso di caciocavalloScrocchio soffice 

Tutto eccellente, nota di merito per quel capocollo di Martina che si scioglieva in bocca e la burratina affumicata davvero ottima. Interessanti i pomodori scattarisciati, in pratica pomodori passati in padella con le cipolle, contorno tipico della tradizione contadina di queste parti.Prendiamo un solo primo ma eccellente: le orecchiette con crema di peperoni, burrata fredda e granella di pistacchio. Le ho trovate meravigliose, sorprendente l’abbinamento della crema di peperoni con la burrata e la granella di pistacchio a regalare una piacevole nota croccante.

Orecchiette con crema di peperoni burrata fredda e granella di pistacchioOrecchiette con crema di peperoni burrata fredda e granella di pistacchio

La nostra serata trascorre in maniera piacevole, tra una chiacchiera e l’altra. Di tanto in tanto Adriano viene al nostro tavolo per accertarsi che tutto vada per il meglio.
Abbiamo ordinato anche due secondi: medaglioni di filetto di maialino al balsamico con salsa fredda agrodolce e patate al forno. Un secondo commovente, credetemi i medaglioni di maialino si scioglievano letteralmente in bocca e cosa erano quelle patate al forno ! Divine, croccanti fuori e morbide dentro.


Medaglioni di filetto di maialino al balsamico con salsa fredda agrodolce e patate al fornoMedaglioni di filetto di maialino

L’altro secondo è una proposta di pesce denominata “Tuffo nel blu”: polpo cotto a bassa temperatura su crema di fave e cipolle rosse caramellate. Un polpo morbido e gustoso su una suadente crema di fave. Promosso a pieni voti.

Polpo cotto a bassa temperatura su crema di fave e cipolla caramellataPolpo cotto a bassa temperatura


Saltiamo il dolce e ci viene offerto il mirto artigianale fatto da loro. Buonissimo. Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 65 euro in due.

Ci passa a salutare anche la chef Lina, la moglie di Adriano (è lei l’arzilla perché davvero è un vulcano). La cucina è la sua grande passione, l’altra è Adriano. E’ una vita che sono insieme ed insieme portano avanti anche questa osteria. Lo fanno con passione ed entusiasmo.
Qui trovate la tradizionale cucina salentina prevalentemente di terra, con l’uso di prodotti dell’orto, salumi, formaggi locali. Insomma qui c’è tanto Km zero. Lina in cucina sa il fatto suo, proponendo piatti della tradizione ben interpretati e presentati anche in chiave moderna. Il locale è gradevole, il prezzo onesto. L’Arzilla furcina merita una visita, fate una deviazione fuori dal centro storico e venite qui, non ve ne pentirete. Parola dei Templari del Gusto.

 

L’Arzilla Furcina
Via Filippo Bacile, n.25
Lecce
Tel. 391 332 0419
Visita il sito web dell’Osteria Arzilla Furcina

Pubblicato in Puglia
Mercoledì, 03 Aprile 2019 14:08

Pane e Salute. Orsara di Puglia (Fg)

Un antico forno a paglia, sapori dimenticati , pane e pizza da urlo.

Siamo ad Orsara di Puglia uno dei gioielli della Daunia, terra generosa ed aspra, terra di antiche tradizioni contadine che vivaddio sono ancora presenti. Capitiamo qui di sera e dopo aver girato un po’ per le pittoresche vie del borgo antico, tra strade acciottolate e antichi palazzi ci fermiamo da Pane e Salute. Questo posto merita davvero una visita.

Pane e Salute Orsara Fg Esterno con langolo delle erbe aromatichePane e Salute. Orsara di Puglia (Fg) - Esterno con l'angolo delle erbe aromatiche 

Qui si respira  la storia del luogo, una storia fatta di tradizioni passate, di massaie e famiglie contadine. Il “genius loci” del borgo lo si coglie appieno in questo locale portato avanti con grande passione da Angelo di Biccari discendente di una famiglia che da oltre 5 generazioni impasta e sforna pane.

Pane e Salute Orsara Fg I paniI Pani di Angelo di Biccari

Cominciamo col dire che qui c’è un antico forno a paglia (l’unico rimasto ad Orsara) datato addirittura 1526 ed ancora perfettamente funzionante. Qui anticamente le famiglie e le massaie del paese venivano a cuocere le loro pagnotte.

Pane e Salute Orsara Fg Il forno a paglia risalente al 1526L'antico forno risalente al 1526

Qui si sforna ancora il pane, un pane meraviglioso, profumato, saporito, con una bella crosta color scuro, un pane realizzato con farine da grani biologici locali (senatore cappelli,Pr 22, saragolla) e un lievito madre rigenerato da oltre 100 anni.
L’interno è rustico, con tanti oggetti della cultura contadina, arredamento spartano e tanta personalità.  Ci accomodiamo, siamo in tre.

Stasera Angelo ha deciso di farci degustare un po’ di pietanze locali e due pizze e allora cominciano le danze.. Da bere una minerale e il vino da uve Tuccanese di Peppe Zullo.
Arrivano subito delle bruschette con aglio mozzarella, pomodoro e rucola. Ottimo inizio..

BruschetteBruschette

Ecco la prima pizza in degustazione con mozzarella, mollica di pane, battuto di lardo con prezzemolo e aglio, fichi, salame piccante e la menta che c’è nell’angolo delle erbe fuori al locale.

Pizza con fichi salame mozzarella mollica di pane battuto di lardo con prezzemolo e aglio e la mentucciaPizza con mozzarella, mollica di pane, battuto di lardo con prezzemolo e aglio, fichi, salame piccante

Una pizza sorprendente, fragrante, profumata. Realizzata con lo stesso impasto che Angelo usa per fare il pane. Fantastica.

Poi di seguito ci portano anche degli antipasti: caciocavallo di Orsara….

Caciocavallo di OrsaraCaciocavallo di Orsara

Zucchine e melanzane dell’orto grigliate. Una piccola caprese con mozzarella e pomodoro.

CapreseCaprese

Capocollo e salamino paesani … Davvero eccellenti.

Salumi localiSalumi

Ecco che arriva la seconda pizza in degustazione. Angelo ci ha proposto una pizza con pomodorini e mozzarella. Che ve lo dico a fare…. Una bontà incredibile e che profumo!

Pizza con pomodorini e mozzarellaPizza con pomodorini e mozzarella

Credete sia finita qui? No..No …Arriva una bella parmigiana di melanzane fatta come si faceva un tempo.

Parmigiana di melanzaneParmigiana

Poi ecco il pancotto con cinque tipi di verdure (bietole, cicoria, finocchietto, cime di rapa, rucola, fagioli, patate e mollica di pane), il tutto condito con un filo d’olio e servito in una bella pagnottella, che poi si può spezzare e mangiare per accompagnare il tutto.

Minestra di verdure in pagnottaPancotto in pagnotta

Altra chicca che mi ha conquistato: le polpette di pane. Ricordi di un tempo, ricordi della nonna.

Polpette di panePolpette di pane

Le polpette di pane cuociono in un delicato e profumatissimo sugo di pomodorini freschi. Confesso che c’è scappata la scarpetta. Con questo sugo e con questo meraviglioso pane come si faceva a resistere?

Polpette di pane in cottura Che profumoPolpette di pane nel sugo in cottura

Poi ancora uno spezzatino di maiale e cipolle. A chiudere la nostra degustazione delle zeppoline artigianali e un bel limoncello.  Chiediamo il conto, paghiamo in tre 70 euro. Anche il rapporto qualità prezzo è favoloso.

Zeppoline artigianaliZeppoline artigianali

Torniamo a salutare Angelo di Biccari, parliamo un po’ con lui. Ci racconta della sua passione, della sua filosofia di vita applicata al cibo e al pane e poi ci fa dare uno sguardo al meraviglioso lievito madre che viene rigenerato da oltre 100 anni. Silenzio e sorpresa di fronte a questo spettacolo.

Lievito madre rigenerato da oltre 100 anniLievito madre rigenerato da oltre 100 anni

Pane e Salute ad Orsara è una tappa obbligata. Qui troverete la storia delle tradizioni contadine locali e un forno che da solo vale la visita. Il pane è eccellente. Angelo fa una pizza sorprendente, fragrante, gustosa, digeribile, farcita con prodotti di alta qualità tutti locali e stagionali. L’osteria poi propone pietanze e piatti che vi faranno tornare indietro nel tempo, piatti della tradizione contadina, sapori dimenticati e unici, come unico è questo locale. Da segnare in agenda tra gli indirizzi imperdibili.


Pane e Salute
Via Caracciolo n. 13
Orsara di Puglia (Fg)
Tel. 0881 964826

 

Pubblicato in Puglia
Sabato, 20 Luglio 2019 13:03

Osteria Boccolicchio. Manfredonia (Fg)

Siamo a Manfredonia, la città fondata nel XIII secolo da Manfredi di Sicilia (da cui deriva il suo nome). Manfredonia è città di antiche tradizioni marinare. Tante sono le cose da vedere qui, tanti i monumenti di interesse a partire dal bellissimo Castello.  Passeggiamo alla scoperta della città, cominciando dal Lungomare Sauro che si trova tra il porto vecchio ed il centro storico, immancabile poi una pausa caffè in uno dei bar di Corso Manfredi, la via principale di Manfredonia, dove negozi, palazzi di interesse storico e locali si alternano. Qui c’è sempre un piacevole viavai di gente.

Osteria Boccolicchio - Insegna
Osteria Boccolicchio - Insegna 

Per pranzo abbiamo scelto l’Osteria Boccolicchio. Siamo a due passi dal vecchio porto, all’inizio del centro storico, il locale si chiama così perché per arrivarci si passa sotto un antico arco (l’arco Boccolicchio appunto). Arrivare qui è molto semplice, anche per l’auto non ci sono problemi, c’è infatti un comodo parcheggio pubblico nelle vicinanze. Il vicolo dove si trova l’Osteria è grazioso, pieno di fiori. Il locale è accogliente, sobrio, domina il bianco. Si può pranzare anche all’esterno, infatti c’è un caratteristico patio abbellito con fiori e piante. Immagino che soprattutto cenare qui la sera sia davvero molto bello.

Osteria Boccolicchio - Il grazioso patio esterno
Osteria Boccolicchio - Il grazioso patio esterno

Noi ci accomodiamo all’interno. Siamo in tre. Diamo un’occhiata al menù. Ci sono proposte interessanti, intanto da bere ordiniamo una minerale e un buon bianco, un Bombino bianco Catapanus di D’Alfonso del Sordo. Un vino ideale per accompagnare il nostro pranzo, con belle note fruttate ed una buona mineralità.

 Bombino bianco Catapanus di D’Alfonso del Sordo
 Bombino bianco Catapanus di D’Alfonso del Sordo

Intanto ci servono delle pagnottelle calde di loro produzione. Molto buone …

Pagnottelle calde
Pagnottelle calde

Ci confrontiamo con il personale di sala e optiamo come antipasto per tre “Voglio tutto di mare”, uno dei piatti forti dell’Osteria Boccolicchio, richiestissimo. In pratica sono otto proposte dello chef, rigorosamente di mare molto stuzzicanti.

Antipasto Voglio tutto di mare
Antipasto Voglio tutto di mare

Nell’ordine pane e pomodoro con salmone aromatizzato, insalatina di gamberi con pomodorini secchi e capperi, tonno in carpione con patate, arancino riso patate e cozze su fonduta di canestrato, gambero impanato su salsa bernese, polpo alla griglia su purè di patata, patata viola con salsa al salmone e una triglietta con una giardiniera.
Abbiamo trovato l’antipasto davvero eccellente, tante proposte stuzzicanti, nota di merito per il gambero impanato e l’arancino riso patate e cozze. Divino…

Come primi abbiamo preso un piatto di tortelli di sgombro con vellutata di mare.

Tortelli di sgombro con vellutata di mare
Tortelli di sgombro con vellutata di mare

Un risotto con tartare di gamberi, lime e mazzancolla scottata. Semplicemente perfetto, equilibrato e gustoso.

Risotto con tartare di gamberi, lime e mazzancolla scottata
Risotto con tartare di gamberi, lime e mazzancolla scottata

E un piatto di orecchiette di grano arso con broccoli, canestrato e polvere di peperone crusco. Davvero superlative …

Orecchiette di grano arso con broccoli, canestrato e polvere di peperone crusco
Orecchiette di grano arso con broccoli, canestrato e polvere di peperone crusco

Il nostro pranzo scorre via piacevolmente, tra una chiacchiera e un calice, l’atmosfera è davvero gradevole. Decidiamo di accompagnare il nostro vino con una bella fritturina di paranza, calamari e gamberi.

Frittura di paranza, calamari e gamberi
Frittura di paranza, calamari e gamberi 

Siamo davvero sazi  ma decidiamo di assaggiare un dolce (diviso 3): setteveli con cioccolato bianco e frutti di bosco. Notevole…

Setteveli con cioccolato bianco e frutti di bosco
Setteveli con cioccolato bianco e frutti di bosco

Poi due caffè e due limoncelli. Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 125 euro (poco più di 40 euro a persona)

 L’Osteria Boccolicchio è stata davvero una grande scoperta. Abbiamo trovato un ambiente gradevole, sobrio, curato. Una cucina di assoluto livello con proposte non banali ed una materia prima freschissima. Dobbiamo fare i complimenti allo chef (e patron) Williams Tespi, umile e pieno di talento. Nota di merito per il personale di sala gentilissimo e per il servizio impeccabile. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Indirizzo da non perdere. Parola dei Templari del Gusto!


Osteria Boccolicchio
Vicolo Arco Boccolicchio n.15
Manfredonia (Fg)
Tel. 0884 090317
Visita la pagina Fb dell'Osteria Boccolicchio

 

Pubblicato in Puglia
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