Campania

Mercoledì, 16 Novembre 2022 19:10

La Corte dei Filangieri. Candida (Av)

E’ una serata autunnale di quelle che invitano alla convivialità. Abbiamo deciso per cena di tornare dopo qualche tempo alla Corte dei Filangieri. Siamo a Candida, borgo che dista una decina di Km da Avellino. Ci si arriva facilmente anche via Autostrada sia da Avellino Est che Avellino Ovest con uscita sull’Ofantina.

La Corte dei Filangieri Candida Insegna esterna
La Corte dei Filangieri - Insegna esterna

Candida oggi si presenta al visitatore come un borgo interessante e tranquillo, qui la storia racconta di fatti e vicende che hanno visto questo luogo per molti anni fu feudo dei Filangieri. Al tempo di Federico II, Candida divenne universitas e visse anni di grande splendore e crescita anche demografica. Anche il nome del ristorante richiama la nobile famiglia dei Filangieri. Siamo non lontani dalla piazza principale di Candida, proprio all’inizio del centro storico. Dopo aver parcheggiato l’auto a pochi metri dal locale, entriamo. All’interno il locale è come lo ricordavamo, ricavato in un’antica cantina del ‘700. Belle pareti in pietra viva, un riuscito mash up di rustico con oggetti antichi e di vita contadina alle pareti e di antico. Bella anche la scelta delle luci calde e soffuse, e della gradevole musica di sottofondo. Bisogna dire che l’atmosfera è davvero piacevole e invita alla calda convivialità. Ci accomodiamo e come sempre diamo uno sguardo al menù. Per una precisa scelta, ci sono poche portate in cui si evince la “tradizione irpina”. Pochi piatti ma strettamente legati al territorio. Ovviamente c’è sua maestà il baccalà, ma ci sono anche le carni, i formaggi locali, i salumi, la pasta tirata a mano. Insomma qui trovi la vera cucina del territorio irpino, senza fronzoli ma con tanta sostanza e qualità.

La Corte dei Filangieri Candida Particolare della sala
La Corte dei Filangieri - Particolare della sala

Da bere ordiniamo una minerale e come vino facciamo una deviazione fuori dall’Irpinia e prendiamo una bottiglia di Otto Uve Gragnano della Penisola Sorrentina di Salvatore Martusciello, un rosso vivace, con piacevoli note fruttate, e al naso sentori di frutti rossi, ma anche floreali. Davvero una bella scelta.

Otto Uve Granano della Penisola Sorrentina
Otto Uve Granano della Penisola Sorrentina

Cominciamo con l’antipasto. Optiamo per l’Antipasto Conviviale che comprende una serie di pietanze irpine, tutte legate alla stagionalità, si comincia con un must: rape e patate. Piatto iconico della tradizione contadina irpina eseguito alla perfezione.

Rape e patate
Rape e patate

L’atmosfera è davvero piacevole, e apprezziamo anche il sottofondo musicale. Intanto ecco sua maestà il baccalà con insalata di rinforzo. Godimento allo stato puro…

Baccalà e insalata di rinforzo
Baccalà e insalata di rinforzo

La nostra soddisfazione aumenta con l’arrivo della papaccella napoletana ripiena di baccalà e mosto cotto, meraviglioso l’equilibrio tra la nota leggermente sapida del baccalà con il dolce del mosto cotto, il tutto all’interno di questo magico scrigno che è la gustosa papaccella che da queste parti chiamano "pepaina".

Papaccella Napoletana ripiena di baccalà e mosto cotto
Papaccella Napoletana ripiena di baccalà e mosto cotto

Buonissima la “focaccia impiccata” con mortadella Igp, provolone e zest di limone sfusato amalfitano.

Focaccia impiccata con mortadella Igp provolone e sfusato amalfitano
Focaccia impiccata con mortadella Igp provolone e sfusato amalfitano

Gustiamo anche dei porcini alla griglia, degna chiusura di un antipasto che ci ha pienamente soddisfatto. Di tanto in tanto il patron della Corte dei Filangieri, Antonio Petrillo passa a sincerarsi che tutto stia procedendo per il meglio.

Funghi porcini alla griglia
Funghi porcini alla griglia

Abbiamo ordinato anche il primo, dei commoventi tagliolini al tartufo nero di Bagnoli irpino. Delicati, con il burro che avvolge ed esalta il sapore deciso e suadente del nero di Bagnoli. Davvero un gran piatto.

Tagliolini al tartufo nero di Bagnoli Irpino
Tagliolini al tartufo nero di Bagnoli Irpino

Ci intriga la zuppa di fagioli quarantini di Volturara Irpina e castagne. E optiamo per questo piatto. I fagioli quarantini (nome che richiama la durata del loro ciclo di maturazione) sono un presidio Slow Food. L’abbinamento con le castagne è vincente e regala emozioni…

Zuppa di fagioli quarantini di Volturara irpina e castagne
Zuppa di fagioli quarantini di Volturara irpina e castagne

Non possiamo chiudere la nostra bella cena senza un dessert e allora optiamo per un delizioso rotolo di castagne con crema casalinga. Dolce stagionale che più stagionale non si può…E che bontà ! 

Rotolo di castagne e crema casalinga
Rotolo di castagne e crema casalinga

Sublime la caprese con crema al limoncello, per non parlare della ricotta di pecora mantecata con mosto cotto e nocciola avellana.

Caprese con crema al limoncello
Caprese con crema al limoncello

Con gli amari accompagniamo dei cantuccini di ottima fattura.

Cantuccini
Cantuccini

Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 40 euro a persona. Direi un ottimo rapporto qualità – prezzo.

La Corte dei Filangieri è una vera garanzia. Chi viene qui sa bene cosa troverà: i piatti del territorio, quelli della tradizione contadina locale, fatti con materie prime fresche e selezionate. La creatura di Antonio Pertillo si conferma alla grande perché non cambia quelli che sono i suoi cardini: qualità, tradizione e attenzione totale nella selezione delle materie prime. Rape e patate è una poesia, il baccalà alla Corte dei Filangieri trasmette emozioni, il tagliolino al tartufo nero di Bagnoli è il piatto che resta nella memoria, ma tutto qui racconta una bella storia “irpina” dai formaggi ai salumi, dalle zuppe di stagione alle paste. Torneremo per gustare anche la carne. Il servizio è preciso e informale. Antonio Petrillo è un perfetto padrone di casa, pronto a consigliare e proporre abbinamenti. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. La Corte dei Filangieri a Candida si conferma nella nostra guida sul web tra quelli che sono secondo noi, gli indirizzi da non perdere. Certezza.

 



La Corte dei Filangieri
Via Fontanelle n.4
Candida (Av)
Tel. 0825 986414
Visita il sito web della Corte dei Filangieri

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Domenica, 06 Novembre 2022 17:55

Porta Riva Ristorante. Avella (Av)

Siamo nel baianese, per la precisione ad Avella, paese inserito in un contesto naturalistico interessante e ricco di storia con alcuni monumenti di grande importanza, su tutti lo splendido Anfiteatro di età romana, qui un tempo sorgeva la antica “Abella” che era uno dei centri più vivaci e importanti dell’antica Campania Felix. Qui ad Avella c’è un indirizzo a noi molto caro: Porta Riva Ristorante. Infatti spesso veniamo qui e più volte ti abbiamo raccontato di questo luogo e della sua cucina. Mancavamo da un po’, ci siamo tornati a pranzo di Domenica. Porta Riva Ristorante si trova dove un tempo sorgeva la antica porta Riva nei pressi del fiume Clanio, da qui si passava di qui per andare verso il Castello di Avella che ancora oggi placido e fiero, osserva tutti dall’alto su di una collina. Sistemata l’auto nel comodo parcheggio del ristorante entriamo. Veniamo accolti con garbo e gentilezza e ci accompagnano al nostro tavolo. La sala è bella grande e luminosa grazie alle tante vetrate da cui entra tanta luce, dominano i colori chiari, c’è un arredo curato e sobrio, belli i lampadari, e belli i quadri alle pareti con riferimenti al mondo delle fiabe. L’atmosfera qui da Porta Riva Ristorante è sempre gradevole. Solito sguardo di ordinanza al menù, che presenta due sezioni, una per le proposte di ristorante, l’altra per le pizze, si, perché di sera da Porta Riva si possono gustare anche le pizze realizzate da uno dei decani tra i pizzaioli del territorio: Mario Spoletta, che è insieme alla sua famiglia, alla moglie Annamaria, Angela e in particolare alla gentile e bravissima Michela portano avanti questo progetto. Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Trespadini Irpinia Campi Taurasini DOC dell’Azienda Boccella Rosa, un rosso poderoso, ottenuto da uve di aglianico in purezza, con un colore rosso rubino intenso, sentori di amarene e frutti rossi, pepe e spezie. Un vino con un bel tannino e una grande personalità.

Trespadini Aglianico Irpinia Campi Taurasini Bio di Boccella Rosa
Trespadini Aglianico Irpinia Campi Taurasini Bio di Boccella Rosa

Intanto arriva il buon pane locale....

Il buon pane locale
Il buon pane locale

Ed ecco le pagnottelle handmade di Porta Riva davvero deliziose…..

Pagnottelle handmade
Pagnottelle handmade

Prima degli antipasti un graditissimo entrée, una mitica montanarina, fragrante e profumata…

Montanarina
Montanarina

E poi un trancio di panino napoletano, che definire buono è riduttivo….

Trancio di panino napoletano
Trancio di panino napoletano

Come antipasti abbiamo scelto, sfogliato di baccalà con crema di scarola e polvere di olive nere. Delicato il baccalà, esaltato dalla crema di scarola e dalla polvere di olive nere. Poi si sa che scarola e baccalà è un matrimonio felice…

Sfogliato di baccalà con crema di scarola e polvere di olive nere
Sfogliato di baccalà con crema di scarola e polvere di olive nere

L’altro antipasto è sorprendente, in carta si chiama Tondo e Croccante, in pratica è un uovo sodo impanato e fritto con fonduta al tartufo e scaglie di tartufo nero. Piatto davvero fantastico, paradisiaca la fonduta al tartufo che valorizzava alla grande l’uovo.

Uovo impanato e fritto con fonduta al tartufo
Uovo impanato e fritto con fonduta al tartufo

Siamo partiti davvero alla grande, per questo l’attesa e la curiosità per i primi piatti aumenta.. Si comincia con uno dei must di Porta Riva Ristorante e presente da sempre in carta: la genovese irpina. Sono gli eliconi con cipolla ramata di Montoro, spalla di maialino e funghi porcini del Partenio. Piatto che pur avendo ingredienti decisi, risulta equilibrato, davvero felice l’abbinamento della cipolla ramata con i porcini, per non parlare della carne gustosa e tenera, si scioglieva in bocca.

La Genovese Irpina
La Genovese Irpina

L’altro primo è un piatto di mare, in carta si chiama “Dal Vesuvio con Amore”, sono i mezzi paccheri con pomodorini del piennolo del Vesuvio, calamarelle e olive caiazzane. Se potessi trasferirti il profumo di questo piatto lo farei volentieri. Inebriante, davvero un soffio di piacere, meravigliosi i pomodorini del piennolo, gustose le calamarelle, a completare il piatto le olive caiazzane che personalmente adoro.

Mezzi paccheri con pomodorini del piennolo calamarelle e olive caiazzane
Mezzi paccheri con pomodorini del piennolo, calamarelle e olive caiazzane

Saremmo sazi, ma troviamo lo spazio anche per un secondo. Memori di quanto ci sia piaciuto in passato l’hamburger, prendiamo un burger di marchigiana con chips di patate, caciocavallo e cipolle caramellate. Inutile dire che la carne era super, gustosa, succosa. 

Burger di marchigiana con caciocavallo podolico chips di patate e cipolla caramellata
Burger di marchigiana con caciocavallo podolico, chips di patate e cipolla caramellata

Come contorno ordino delle patate e porcini. Quando vengo da Porta Riva nella stagione fredda, questo è uno dei miei contorni preferiti insieme agli immancabili friarielli in saltati in padella.

Patate al forno e porcini
Patate al forno e porcini

Nostro malgrado saltiamo il dolce. Chiudiamo il nostro pranzo con caffè e un amaro Jefferson, servito con fetta di arancia caramellata.

Amaro Jefferson con fetta di arancia caramellata
Amaro Jefferson con fetta di arancia caramellata

Eravamo in quattro e paghiamo per il nostro pranzo da Porta Riva Ristorante 40 euro a persona per 4 antipasti, 4 primi, due secondi e due contorni. Decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.

Porta Riva Ristorante rappresenta una piacevole certezza per noi. Il locale è gradevole, luminoso e spazioso. Il menù cambia in base alla stagionalità e disponibilità di prodotti e materie prime. Le proposte di cucina sono convincenti, l’uovo sodo impanato e fritto con fonduta al tartufo e scaglie di tartufo nero lo sogno anche di notte. La genovese irpina è il piatto che resta nella memoria, non a caso è da sempre presente in carta. Ottima la carne. Complimenti alla brigata di cucina e alla signora Annamaria che hanno raggiunto un ottimo standard grazie alla consulenza e ai consigli dello chef Andrea Pagano. Il personale è garbato e gentile, il servizio veloce e informale. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Porta Riva Ristorante ad Avella si conferma indirizzo da segnare in agenda. Merita assolutamente la visita. Garantiamo noi…

 

 

Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
Visita la pagina Fb di Porta Riva Ristorante

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Siamo nella Bassa Irpinia a Mugnano del Cardinale, ameno paese circondato da monti e colline noto per il bellissimo Santuario di Santa Filomena e centro conosciuto dagli amanti del food anche per il famoso salame di Mugnano, la cui produzione ha origine addirittura in epoca romana. Noi ci siamo fermati qui a Mugnano a pranzo al Ristorante Pizzeria Dell'Ulivo. Avevamo da un po' di tempo in agenda questo indirizzo ed eravamo curiosi di gustare le loro proposte di cucina. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Il ristorante si trova non lontano dal centro in una tranquilla strada, all'ingresso c’è la grande sorpresa: un ulivo plurisecolare imponente e maestoso che accoglie gli ospiti e i visitatori e che osserva come un guardiano bonario e austero il via vai di persone.

Il monumentale ulivo plurisecolare allingresso del locale
Il monumentale ulivo plurisecolare all'ingresso del locale

Proprio l'Ulivo dà il nome al locale capitanato da Antonio Romano (titolare e chef) e da sua moglie Fiorella. Veniamo accolti con garbo e gentilezza, ci accompagnano al nostro tavolo. Il locale dispone di due sale, una più rustica in pietra con un maestoso camino, (immaginiamo sia davvero piacevole cenare in questa sala nelle fredde serate invernali con il camino acceso). L'altra sala è in una sorta di veranda, molto luminosa e gradevole. Ci accomodiamo e come sempre diamo un'occhiata al menù.
La carta è semplice ma ben studiata e cambia in base alla stagione e alla disponibilità e reperibilità di prodotti e materie prime. Ci sono quattro proposte di antipasti, quattro primi, più alcuni piatti fuori menù, sei i secondi, e poi i contorni e i dolci.
Il comune denominatore è l'uso di prodotti che raccontano questa fetta di Irpinia cominciando dai primi funghi porcini di stagione. Ordiniamo una minerale e due calici di aglianico locale. Cominciamo con un antipasto di montagna con i salumi di Mugnano del Cardinale: coppa, salame al tartufo, pancetta pepata, schiacciata piccante, salamino di cinghiale, al centro una burratina del casaro, bruschetta con caciocavallo, polpette di nonna Maria con crema di melanzane e polvere di pomodoro e il formaggio cacio Moscio tipico di Avella con confettura di prugne. L'antipasto è un piccolo viaggio nella tradizione locale, i salumi sono di ottima fattura, meraviglioso il salame al tartufo, da ricordare il salamino di cinghiale, la pancetta pepata è una vera carezza speziata. Stuzzicanti le polpettine fritte accompagnate dalla crema di melanzane.

LAntipasto di montagna
L'Antipasto di montagna

L'incipit è stato gradevole, attendiamo con curiosità i primi piatti. Noi abbiamo scelto i ravioli ripieni di burrata con scampi, zafferano, crema di zucchine e i loro fiori alla menta. Deliziosi i ravioli, davvero delicati con il suadente ripieno di burrata, il gusto inconfondibile degli scampi, a parer mio riuscitissimo l'abbinamento con la crema di zucchine.

Ravioli ripieni di burrata con scampi zafferano e crema di zucchine
Ravioli ripieni di burrata con scampi zafferano e crema di zucchine

I paccheri trafilati al bronzo con funghi porcini, nocciole tostate di Avella e cremoso di caciocavallo giovane sono un convincente inno del territorio. A dir poco fantastici, ho trovato perfetta la cottura della pasta, il cremoso di caciocavallo stemperava alla perfezione il gusto deciso dei porcini, interessante la nota croccante data dalle mitiche nocciole di Avella. Un piatto davvero super, complimenti allo chef.

Paccheri con funghi porcini nocciole tostate di Avella e cremoso di caciocavallo giovane
Paccheri con funghi porcini, nocciole tostate di Avella e cremoso di caciocavallo giovane

Decidiamo anche di provare un secondo e la nostra scelta cade sul filetto di maialino cotto a bassa temperatura con la sua salsa e peperoncini verdi al basilico affumicato al legno d’ulivo. La carne si scioglieva letteralmente in bocca, grazie alla sapiente cottura a bassa temperatura, semplicemente perfetto l'abbinamento con i peperoncini verdi, gli ultimi di stagione.

Filetto di maialino cotto a bassa temperatura con la sua salsa e peperoncini verdi al basilico
Filetto di maialino cotto a bassa temperatura con la sua salsa e peperoncini verdi al basilico

Accompagniamo il secondo con delle buonissime patate artigianali, fresche, tagliate e fritte al momento.

Patate fritte
Patate fritte

Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il dolce e prendiamo due amari Jefferson. Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo al Ristorante Pizzeria Dell'Ulivo, 43 euro a testa. Giusto il conto e assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.

Il Ristorante Pizzeria Dell'Ulivo è stata una piacevole sorpresa. Il locale è semplice, gradevole e accogliente. Deve il suo nome al monumentale e imponente ulivo plurisecolare che si trova all'ingresso.
Questo è il regno dello chef Antonio Romano che propone una cucina del territorio che esalta questa parte di Irpinia con l'uso di prodotti rigorosamente di stagione, i meravigliosi salumi locali, le paste fatte a mano, un'accurata selezione di carni. I paccheri trafilati al bronzo con funghi porcini, nocciola tostate di Avella e cremoso di caciocavallo giovane sono il piatto da ricordare, deliziosi e delicati i ravioli ripieni di burrata con scampi, zafferano e crema di zucchine. Tenero e succoso il filetto di maiale cotto a bassa temperatura. Il servizio è informale e veloce. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Torneremo a breve per provare anche la loro pizza e gustare anche questa. Il Ristorante Pizzeria Dell'Ulivo a Mugnano del Cardinale è un indirizzo da segnare in agenda, qui puoi gustare un'ottima cucina del territorio in un ambiente informale. Da provare, Garantiamo noi.


 

 

Ristorante Pizzeria dell'Ulivo
Via dell'Uguaglianza n. 9
Mugnano del Cardinale (Av)
Tel. 081 825 7650
Visita il sito web del Ristorante Pizzeria dell'Ulivo

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Domenica, 21 Agosto 2022 23:04

Anima Nuova Osteria. Nusco (Av)

Siamo a Nusco, delizioso borgo denominato il “balcone dell’Irpinia” dall’alto dei suoi 914 metri di altezza sul livello del mare. Dopo una piacevole passeggiata tra suggestivi vicoli, piazzette, con scorci e panorami mozzafiato, ci siamo fermati a pranzo da Anima Nuova Osteria. Il locale si trova in una bella piazzetta, noto la presenza di tavoli, sedute e divani anche all’esterno. Qui durate la bella stagione la sera deve essere davvero piacevole cenare o godersi un calice in compagnia.

Anima Nuova Osteria Nusco Ingresso
Anima Nuova Osteria. Nusco - Ingresso

Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo. Ci accomodiamo. L’impatto è decisamente gradevole, ci sono due ambienti. All’ingresso c’è una sala che si sviluppa in lunghezza, con pareti di pietra, sedute e sgabelli e un bel bancone, studiata e accattivante la scelta dell’illuminazione.

Dettaglio ingresso interno
Dettaglio ingresso - Interno

Nell’altra sala adiacente ci sono i tavoli, molto bello tra le altre cose il pavimento con il cotto e degli inserti di legno, a creare un piacevole effetto visivo. In fondo c’è la cucina a vista dove si può vedere all’opera lo chef Michele Greco.

Particolare della sala
Particolare della sala

Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Aglianico del Vulture, L’Atto di Cantine del Notaio, un vino che conosco molto bene e adoro. Questo aglianico si presenta con un colore rosso rubino intenso, al naso offre una vera esplosione con sentori di frutti rossi, spezie, e presenta un tannino fine ed elegante. Un rosso strutturato e piacevole, sarà un perfetto compagno di viaggio per il nostro pranzo.

LAtto di Cantine del Notaio
L'Atto di Cantine del Notaio

Il menù è essenziale ma studiato, poche proposte che seguono rigorosamente il corso delle stagioni e la reperibilità di prodotti e materie prime. Cominciamo dall’antipasto, optiamo per la crema di patate, zucca con brodo di funghi misti e granella di biscotto ai carboni vegetali. Una proposta sorprendente per l’equilibrio perfetto tra la crema di patate delicata e aromatica e il gusto più marcato del brodo di funghi, poi è bella la nota croccante della granella di biscotto ai carboni vegetali, che crea anche un piacevole effetto cromatico.

Crema di patate con brodo di funghi misti e biscotto ai carboni vegetali
Crema di patate,zucca con brodo di funghi misti e biscotto ai carboni vegetali

Se l’antipasto è convincente, i primi non sono da meno. Scegliamo i canneroni con crema di salsiccia pezzente, finocchio e mostarda al lime. Particolare la scelta dei canneroni come formato di pasta, il gusto è deciso, grazie alla crema di salsiccia pezzente (tipica della tradizione contadina lucana e irpina, così chiamata perché la salsiccia è realizzata con tagli meno nobili del maiale). A donare freschezza e stemperare un po’ la salsiccia, c’è la mostarda di lime e il finocchio. Ho trovato questo piatto davvero interessante.

Canneroni con crema di salsiccia pezzente finocchio e mostarda al lime
Canneroni con crema di salsiccia pezzente, finocchio e mostarda al lime

L’altro primo che gustiamo sono i tagliolini con zucchine alla scapece menta e polvere di porcini. Un piatto invitante e stagionale, decisamente azzeccata poi la scelta della polvere di porcini che bilancia alla perfezione la delicatezza delle zucchine.

Tagliolini con zucchine alla scapece menta e polvere di porcini
Tagliolini con zucchine alla scapece, menta e polvere di porcini

In carta ci sono tre secondi. Il baccalà non manca mai da queste parti, ma noi optiamo per due secondi di carne. Ecco il maialino cotto a bassa temperatura con crema di rapa rossa, finocchio e radicchio marinato. La salsina sul maialino è una salsa ponzu. Originale la scelta di usare questa salsina tipica della cucina giapponese sul maiale. Morbido e gustoso il maialino (si scioglieva in bocca), abbinato qui alla crema di rapa rossa, finocchio e radicchio. Gran piatto davvero.

Maialino cotto a bassa temperatura con crema di rapa rossa finocchio e radicchio marinato
Maialino cotto a bassa temperatura con crema di rapa rossa finocchio e radicchio marinato

Fantastica la guancia di vitello cotta in salsa barbecue con bietolina e patate cotte sotto la cenere. Da notare come in tutti i piatti dello chef Michele Greco le verdure e gli ortaggi siano sempre presenti, ortaggi che esaltano e testimoniano l’anima contadina e tradizionale che è comunque presente nelle sue proposte.

Guancia di vitello cotto in salsa barbecue patate sotto cenere e bietola
Guancia di vitello cotto in salsa barbecue patate sotto cenere e bietola

Chiudiamo in dolcezza con un dessert denominato “delizia dell’anima”, in pratica manteca di ricotta, mango e sbriciolo di biscotto alle mandorle.

Delizia dellAnima
Delizia dell'Anima

Accompagniamo il dessert con un amaro Jefferson (uno dei miei preferiti), e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo da Anima Nuova Osteria 40 euro a persona. Ho trovato decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.

Anima Nuova Osteria a Nusco è un indirizzo interessante. Gradevole il locale che si trova in una piazzetta all’inizio del centro storico e proprio di fronte alla Villa Comunale. Qui trovi una cucina creativa che si muove però nel solco della tradizione. In cucina c’è lo chef Michele Greco, giovane ma dalle idee chiare, è anche uno dei soci del ristorante, segno evidente che crede ciecamente in questo progetto. Michele Greco viene da un’importante esperienza precedente e ha portato qui la sua cucina fatta di tecnica e ispirazione, i suoi piatti sono proposte dai sapori netti, piatti originali, e soprattutto ricercano sempre un legame con la tradizione e la cucina locale, prova ne sia l’uso di verdure, ortaggi, legumi del territorio. Sorprendente la crema di patate con brodo di funghi misti e granella di biscotto ai carboni vegetali, delicati i tagliolini con menta, zucchine alla scapece e polvere di porcini, particolari i cannaroni con la crema di salsiccia pezzente. Emozionante la guancia cotta in salsa barbecue. Il servizio è professionale e discreto. Corretto il rapporto qualità – prezzo. Anima Nuova Osteria a Nusco è senza dubbio un indirizzo da segnare in agenda.

 

 

Anima Nuova Osteria
Piazza Sant’Eustacchio n.27
Nusco (Av)
Tel. 0827 64294
Visita la pagina Fb di Anima Nuova Osteria

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Mercoledì, 10 Agosto 2022 13:21

Tratturí - Transumanza Gastronomica. Avellino

Siamo nel cuore di Avellino. Qui c’è un indirizzo che merita assolutamente la visita: Tratturì – Transumanza gastronomica. Tratturì è l’elaborazione di un’idea, l’espressione di una filosofia, quella dello chef e patron Gerardo Urciuoli, giovane irpino che dopo la laurea si è dedicato anima e corpo al mondo della ristorazione, aprendo da un paio di anni questo locale al centro del capoluogo.

Tratturí Transumanza Gastronomica Avellino Insegna esterna
Tratturí - Transumanza Gastronomica. Avellino - Insegna esterna

Tratturì – Transumanza gastronomica è particolare già dalla scelta del nome. Il richiamo è ai tratturi, i percorsi usati dai pastori per la transumanza, per spostare le greggi da una zona all’altra, a volte da una regione all’altra al passare delle stagioni, alla ricerca di pascoli e foraggi freschi, seguendo percorsi e tracce che si perdono nel tempo. Quella è una strada che esiste da sempre e resiste.
Tratturì elabora il concetto del passaggio, del viaggio attraverso piatti e percorsi che cercano di valorizzare prodotti e piatti della tradizione ma presentati in una chiave contemporanea e per certi versi creativa. Quella che lo chef definisce “transumanza gastronomica”, ma elabora anche il concetto del tempo. Questo luogo diventa una sorta di oasi, in pieno centro, in cui trascorrere del tempo gustando questa “cucina di transumanza” e quindi compiendo un percorso attraverso i prodotti e i piatti scelti dallo chef.
L’idea del percorso si nota anche guardando il menù che cambia settimanalmente e che non presenta la divisione in antipasti, primi, secondi e dessert. Tutte le portate sono segnate una dopo l’altra senza distinzioni. In modo che l’ospite possa calibrare il percorso in base al proprio gusto.

Tratturí Transumanza Gastronomica. Avellino Ingresso
Tratturí - Transumanza Gastronomica. Avellino - Ingresso

Ma partiamo dal principio. Come detto siamo ad Avellino in pieno centro, qui appena comincia Via Vincenzo Sara, prolungamento di Via Cristoforo Colombo c’è Tratturì. Entrando l’impressione è proprio quella di una piccola oasi, c’è un gradevole spazio esterno con dehors ideale per cenare all’aperto durante la bella stagione e poi la struttura interna. Due ambienti, uno con grande e luminosa vetrata e un bellissimo camino di design al centro, l’altra sala dà invece sulla cucina che è in parte a vista. L’arredo è curato, essenziale e decisamente gradevole. Come detto il menù cambia spesso e presenta le portate e i piatti senza distinzioni in categorie. Un vero percorso dunque. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Agianico della Cantina Trodella di Lapìo. Un bel rosso corposo, quasi imponente con un tannino marcato. Elegante, raffinato. Davvero una bella scoperta….

Aglianico di Cantina Trodella di Lapìo
Aglianico di Cantina Trodella di Lapìo

Intanto arrivano i loro pani. Quello integrale ai cereali è buonissimo….

Pani
Pani

Cominciamo con un fiore di zucca ripieno di patate e curry rosso, su fondo di burre blanc con talli spadellati e una giardiniera di verdurine. Buonissimo il fiore di zucca, aromatico e avvolgente il ripieno di patata, interessante la presenza dei talli spadellati a donare al piatto una chiara essenza terragna.

Fiore di zucca ripieno di patata curry e burre blanc
Fiore di zucca ripieno di patata curry e burre blanc

Semplici ma convincenti le melanzane prima grigliate e poi cotte al forno con vinaigrette al miele con misticanza e pecorino. Particolare la nota dolce della vinaigrette al miele che si sposa a meraviglia con la nota sapida e il gusto deciso del pecorino.

Melanzane con miele e pecorino
Melanzane con miele e pecorino

Ecco un’altra proposta interessante nella sua semplicità. Una rosa di pesche e zucchine grigliate su fondo di emulsione di zucchine alla scapece, maionese alle erbe, misticanza e cacioricotta. Un antipasto fresco, particolare, assolutamente convincente.

Rosa di zucchine e pesche
Rosa di zucchine e pesche

L’incipit è stato interessante. Siamo curiosi di provare i primi. Abbiamo scelto i cannelloni con ricotta, amaranto e finferli.

Cannelloni con ricotta amaranto e finferli
Cannelloni con ricotta, amaranto e finferli

E i risoni con lattica e peperoni. Davvero particolare la scelta di questo formato di pasta, i risoni che mi ricordano l’infanzia. Me li preparava sempre la mia cara mamma, ma ammetto che è la prima volta che me li trovo in carta in un ristorante. Un piatto riuscitissimo, avvolgente, dal gusto circolare. Fantastica la scelta della lattica. Gustoso formaggio probiotico spalmabile e dei peperoni, presenti anche crudi a dadini per donare una nota croccante e aromatica al piatto.

Risoni con lattica e peperoni
Risoni con lattica e peperoni

Visto che siamo nel regno della “transumanza gastronomica” ho deciso di gustare un secondo tradizionale: la trippa in umido con pomodoro e nepitella. Che bontà e da quanto tempo non la mangiavo!

Trippa in umido con pomodoro e nepitella
Trippa in umido con pomodoro e nepitella

Non possiamo non chiudere in dolcezza il nostro pranzo. Optiamo per due dessert. Una millefoglie, lemon curd e caramello.

Millefoglie lemon curd e caramello
Millefoglie lemon curd e caramello

E una tartelletta al cioccolato bianco, albicocca e basilico. Anche con i dolci è chiara la volontà di proporre qualcosa di creativo, soprattutto nell’abbinare il basilico all’albicocca e cioccolato bianco. Abbinamento peraltro riuscitissimo. 

Tartelletta con cioccolato bianco albicocca e basilico
Tartelletta con cioccolato bianco, albicocca e basilico

Accompagniamo il dolce con un amaro Jefferson e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 42 euro e 50 a persona. Ho trovato davvero ottimo il rapporto qualità - prezzo.

Tratturì – Transumanza Gastronomica è proprio una bella storia. E’ una sorta di trattoria contemporanea portata avanti con passione da Gerardo Urciuoli, chef e patron. La location è carina e accogliente e si trova nel cuore di Avellino. Qui trovi una cucina particolare con piatti e proposte che esaltano prodotti del territorio, carni locali, formaggi, verdure di montagna. Una cucina che lo chef definisce di “transumanza” con un menù che cambia spesso e segue rigorosamente la stagionalità di prodotti e materie prime. Delizioso il fiore di zucca ripieno di patate e curry rosso con i talli spadellati, interessante la rosa di zucchine e pesche, deliziosi i risoni con lattica e peperoni. Qui da Tratturì trovi una cucina non scontata e proposte davvero interessanti. Il servizio è veloce e informale. Ottimo il rapporto qualità- prezzo. Decisamente un indirizzo da segnare in agenda.

 

 

 

Tratturí - Transumanza Gastronomica
Via Vincenzo Sara
Avellino
Tel. 0825 191 01 42
Visita la pagina Fb di Tratturì – Transumanza Gastronomica

Pubblicato in Campania
Lunedì, 25 Luglio 2022 12:50

Il Mulino della Signora. Sturno (Av)

L’Irpinia è una terra ancestrale e magica, capace di regalare emozioni in ogni periodo dell’anno. Una terra che avvolge e rapisce con la sua anima, la sua essenza, la sua storia, i suoi paesaggi, i suoi prodotti, la sua gente. Ci sono dei posti però dove questa “anima” si percepisce più che in altri. Nel cuore dell’Irpinia, sulle colline di Sturno c’è un luogo di eccellenza e charme, dove respirare davvero questa terra, è Il Mulino della Signora, una country house con ristorante dove poter immergersi nella magia dell’Irpinia. Tutto nasce grazie al dottor Gianfranco Testa, medico urologo e appassionato della sua terra, il suo progetto che nel tempo si è evoluto ed è diventato quello che è oggi è davvero spattacolare. Qui la parola d’ordine è ospitalità.
Incantevole il casale di campagna centrale, restaurato a regola d’arte, gli ambienti sono curati nei minimi dettagli con tanti oggetti d’arredo antichi. In particolare, nella sala dove abbiamo pranzato troneggiava un maestoso camino con un bel pianoforte a coda.

Il Mulino della Signora Sturno Av Particolare di una sala interna
Il Mulino della Signora. Sturno - Particolare di una sala interna

Bellissima poi la piscina panoramica, posta sulla sommità di una piccola collina da cui ammirare un bel panorma. E particolari e suggestive le piccole casette, unità abitative separate immerse nel parco, caratterizzate da uno stile country e da elementi come pietra, legno, cotto, dove poter soggiornare in totale privacy e godendo della tranquillità e del silenzio della campagna.

La bella piscina esterna
La bella piscina esterna

Qui al Mulino della Signora si può soggiornare e regalarsi anche un semplice weekend di relax nella natura, e partire magari alla scoperta di questo angolo di Irpinia. Ma l’altro fiore all’occhiello della struttura è il ristorante. I menù e i piatti seguono rigorosamente la stagionalità di prodotti e materie prime. Potremmo dire una cucina dall’orto alla tavola. Infatti in caucina arrivano i prodotti bio del territorio che vengono esaltati dalle proposte dello chef Francesco Agnese e della sua brigata. Piatti che nascono nella tradizione irpina più pura ma si evolvono e vengono presentati con una veste di accattivante contemporaneità. 
Il menù a la carte è essenziale, poche portate ma ben studiate e calibrate. Filo conduttore è l’Irpinia naturalmente. Noi da bere prendiamo due calici di ottimo aglianico (prodotto dal Mulino della Signora). Gianfranco Testa produce in questo angolo di Paradiso anche vino e un meraviglioso olio che abbiamo avuto modo di degustare e di cui ti parleremo prossimamente. In effetti sono tantissimi gli ulivi della tenuta..

Si comincia con due antipasti. Ecco una selezione di formaggi e salumi del territorio; un meraviglioso prosciutto crudo di Trevico stagionato in grotta, capocollo e soppressata, poi un formaggio vaccino semistagionato, perfetto per chi ama formaggi dal sapore troppo intenso, e poi un altro tipo di formaggio farcito con le olive da accompagnare alla marmellata di ciliegie di loro produzione. I salumi sono di ottima fattura, nota di merito per il prosciutto di Trevico, il borgo più alto dell’Irpinia e il più antico della Baronia. Il prosciutto ha un sapore inconfondibile, persistenze, sapido il giusto e pieno di carattere, una vera eccellenza irpina.

Selezione di formaggi e salumi
Selezione di formaggi e salumi

L’altro antipasto è la parmigiana di zucchine con mortadella e besciamella. Delicata ma gustosissima. Una parmigiana bianca davvero notevole.

La Parmigiana di zucchine
La Parmigiana di zucchine

E’ il momento dei primi. Visto che è Domenica, opto per i ravioli al ragù della tradizione. Meraviglioso il ragù “tirato” come si deve, i ravioli in questo caso hanno una particolarità: sono ripieni di genovese. Il connubio di sapori è davvero interessante.

Ravioli al ragù della tradizione
Ravioli al ragù della tradizione

L’altro primo è davvero particolare, risotto al pomodoro, pesto di fiori di zucca e burrata. Avvolgente, profumato, morbido al palato. Interessante davvero la presenza il pesto di fiori di zucca. 

Risotto al pomodoro pesto di fiori di zucca e burrata
Risotto al pomodoro pesto di fiori di zucca e burrata

Decidiamo di gustare un secondo in due e la nostra scelta cade su brasato, crema di patate e verdure di stagione. La carne è meravigliosa, tenerissima, si scioglieva letteralmente in bocca grazie ad una sapiente e paziente cottura.

Brasato di manzo con crema di patate
Brasato di manzo con crema di patate

Come contorno la classica e tradizionale ciambotta irpina, un piatto che mette insieme i sapori più gustosi e colorati dell’orto: melanzane, zucchine, peperoni, patate, pomodori. Davvero il trionfo della tradizione contadina.

Cianbotta Irpina
Ciambotta Irpina

Prendiamo anche un dolce. Un tiramisù, fatto con i savoiardi.

Tiramisù
Tiramisù

Accompagniamo il dessert con due bicchierini di Ratafià dell’azienda agricola di Meo. Adoriamo questo liquore a base di aglianico e foglie di ciliegio e amarena, oltre ad altre erbe differenti in infusione insieme ad alcool e zucchero. Il modo perfetto per terminare il nostro pranzo.

Ratafià di Di Meo
Ratafià di Di Meo

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo al Mulino della Signora 55 euro a persona.

Il Mulino della Signora a Sturno è una struttura suggestiva, una Luxury Country House con ristorante adagiata sulle dolci colline irpine, circondate da ulivi. Il paesaggio è bellissimo, la natura la fa da padrona. Luogo ideale per regalarsi un po’ di sano relax lasciando da parte lo stress e dimenticandosi dell’orologio. Questo è un luogo nato grazie al Dottor Gianfranco Testa, che ha deciso di condividere con gli ospiti della struttura, la bellezza di questo territorio e delle sue tradizioni gastronomiche. A partire dalla sapienza antica della produzione di olio e vino. L’olio che producono qui al Mulino della Signora è davvero meraviglioso.
Qui ci si sente davvero a casa in un contesto di charme e nello stesso tempo di familiarità. La cucina è interessante. Una cucina che valorizza in modo mirabile i prodotti dell’orto e le eccellenze del territorio. Una cucina che parte dalla tradizione per poi evolversi grazie allo chef Francesco Agnese e alla sua brigata. Buonissima la parmigiana di zucchine, sublime il risotto al pomodoro, pesto di fiori di zucca e burrata. Degno di nota il brasato. Il menù cambia spesso e segue la stagionalità e la disponibilità di prodotti e materie prime molte delle quali provengono dalla tenuta dell’azienda. Il servizio è impeccabile, il personale è sempre sorridente e pronto a soddisfare le esigenze degli ospiti. In sala è molto bravo e preparato Lucio Cammisa. Il conto è adeguato al contesto.
Il Mulino della Signora è senza dubbio un indirizzo da segnare in agenda. Vera eccellenza irpina. Garantiamo noi…

 

 

Il Mulino della Signora
Contrada Sterparo
Sturno (Av)
Tel. 0825 437207
Visita il sito web del Mulino della Signora 

Pubblicato in Campania
Martedì, 26 Luglio 2022 17:16

Pater Familias Ristorante. Paternopoli (Av)

L’Irpinia non smette mai di sorprenderci e deliziarci. Siamo a Paternopoli, paese che ha un’antica e radicata tradizione vitivinicola e contadina. Questa è terra di vino e meravigliosi prodotti della terra. Basti pensare tra gli altri al famoso broccolo aprilatico presidio Slow Food. Siamo in pieno centro storico e ci siamo fermati a pranzo da Pater Familias Ristorante. Partiamo dalla location che è davvero suggestiva: un palazzo nobiliare risalente al 1836, magistralmente ristrutturato. Antica dimora della famiglia Famiglietti, questo edificio è davvero un gioiello valorizzato alla grande da Francesco Anziano. 

Pater Familias Ristorante Paternopoli Esterno
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Esterno

In effetti oggi il Palazzo Anziano – Famiglietti è una struttura che rapisce l’ospite con la sua bellezza senza tempo, di grande bellezza sono le colonne del vestibolo di stampo neoclassico. Fantastici i dettagli, bellissime le sale, all’interno domina la pietra, una pietra che rassicura e avvolge, una pietra che racconta storie. 

Pater Familias Ristorante Paternopoli Particolare di una sala interna
Pater Familias Ristorante.  Paternopoli - Particolare di una sala interna

Una pietra che raccont a storie di un passato che riecheggia nelle sale di questo edificio e nelle proposte di cucina che raccontano il territorio con piatti che esaltano i prodotti e le materie prime dell’Irpinia. Una cucina che parte dalla tradizione ma che viene presentata in una chiave contemporanea. E’ comunque il trionfo della tradizione irpina, ma partiamo dal principio.  

Pater Familias Ristorante Paternopoli Cucina antica
Pater Familias Ristorante Paternopoli. Cucina antica 

Veniamo accolti con grande gentilezza da Francesco Anziano, il titolare che ci racconta con grande passione la storia del palazzo e dei suoi antenati. Dopo un piccolo giro e dopo aver ammirato tante cose fantastiche e oggetti antichi (anche un bellissimo albero genealogico di famiglia). Ci accomodiamo.
C’è la possibilità di optare per il menù degustazione (quattro proposte a scelta dello chef) oppure scegliere a la carte. Ci sono sei proposte di antipasti, sei primi e quattro secondi con un minimo comune denominatore: l’Irpinia. Ogni piatto racconta il territorio, il tutto grazie ad una scelta accurata delle materie prime e dei prodotti bio. La carta dei vini presenta una scelta accurata e attenta di vini irpini.
Noi scegliamo il menù degustazione e da bere ordiniamo un rosso prodotto proprio a Paternopoli, Ion di Stefania Barbot, un Campi Taurasini “possente”, ottenuto da aglianico questo vino ha un colore rosso rubino intenso, un profumo incredibile, bella nota floreale e sentore di frutti rossi e spezie. Presenta una buona persistenza. Un rosso davvero interessante. Cantina da tenere assolutamente d’occhio. Intanto arrivano i loro pani e focaccine.

I pani
I pani

E come entreé ecco una deliziosa montanarina, gustosa, con un fritto leggero e non unto.

Montanarina
Montanarina

Come antipasto la scelta dello chef cade su un tortino di patate e ortaggi con pancetta croccante e fonduta di caciocavallo. In pratica una rivisitazione “creativa” della classica ciambotta di verdure irpina. Ottimo inizio..

Tortino di patate ed ortaggi pancetta croccante e fonduta di caciocavallo
Tortino di patate ed ortaggi, pancetta croccante e fonduta di caciocavallo

Il primo è la maccaronara alla crema di piselli, menta e burrata. In una parola: delicatissima. La maccaronara è la pasta irpina per eccellenza, fatta a mano come tradizione vuole. Morbida e dal sentore dolce la crema di piselli che si sposa benissimo con la nota aromatica della menta.

Maccaronara alla crema di piselli menta e burrata
Maccaronara alla crema di piselli menta e burrata

Come secondo ecco il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdure saltate. Morbidissima e gustosa la carne. Davvero un grande piatto.

Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate
Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate

Il menù degustazione prevede anche un dessert. Ecco la cheesecake ai frutti rossi, fresca e graditissima. Accompagniamo il dolce con un’altra chicca irpina. Due bicchierini di Don Fà, vino fortificato e aromatizzato con foglie di amarena, prodotto dall’azienda agricola Fabio de Beaumont di Castelvetere sul Calore. Realizzato secondo un’antica ricetta di famiglia, questo vino da fine pasto conquista per la sua aromatica forza.

Cheesecake ai frutti rossi
Cheesecake ai frutti rossi

Chiudiamo così il nostro pranzo da Pater Familias Ristorante e chiediamo il conto. Paghiamo 98 euro in due. Rapporto qualità prezzo fantastico. Basti pensare che il menù degustazione (senza vini) viene proposto a 35 euro a persona. Ma in generale il rapporto qualità – prezzo da Pater Familias Ristorante, se consideriamo la location, la qualità e il livello della proposta gastronomica è incredibile. Complimenti.

Pater Familias Ristorante a Paternopoli è una certezza. La location è meravigliosa: un antico edificio gentilizio che risale al 1836, recuperato e restaurato in maniera mirabile. Ideale anche per meeting, eventi, convegni, ricevimenti, mostre d’arte ed eventi culturali. Ma è la cucina che rapisce. Una cucina sorprendente che porta l’Irpinia in tavola grazie alla scelta di materie prime e prodotti del territorio che seguono rigorosamente la stagionalità, grazie alla bravura e tecnica dello chef e della sua brigata. Fantastica la maccaronara alla crema di piselli, menta e burrata. Da ricordare il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura. Professionale e veloce il servizio. Abbiamo trovato davvero fantastico il rapporto qualità – prezzo. Pater Familias Ristorante a Paternopoli entra di diritto nella nostra guida sul web dei locali da non perdere. Questo è davvero un gioiello irpino. Da provare assolutamente, garantiamo noi.

 

 


Pater Familias Ristorante
Corso Vittorio Emanuele
Paternopoli (Av)
Tel. 349 672 0077
Visita il sito web di Pater Familias Ristorante

Pubblicato in Campania
Giovedì, 21 Ottobre 2021 11:45

Sa' di cucina & co. Avellino

Il nostro viaggio alla scoperta degli indirizzi da non perdere ci porta ad Avellino. Siamo in pieno centro storico a due passi dal Corso e da Piazza Libertà, ci siamo fermati per pranzo da Sa’ di cucina & co. Avevamo segnato in agenda questo indirizzo da un po’, perché ci incuriosiva la loro proposta gastronomica. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Arriviamo in perfetto orario.

Sadi cucina co Insegna Esterna
Sa'di cucina & co Insegna Esterna

L’impatto con il locale è gradevole, arredo sobrio, curato, essenziale, belle le sedute e le lampade a sospensione. Nel complesso regala calore e una sensazione di piacevole convivialità, ci sono una quarantina di posti a sedere. Veniamo accolti con grande gentilezza e mentre guardiamo il menù ci viene offerto come benvenuto un calice di Franciacorta Brut DOCG Ferghettina, una bolla pazzesca, elegante, ottenuto in prevalenza da uve Chardonnay e in piccola parte Pinot Nero, piacevole con note agrumate e di pesca. Intanto studiamo le proposte in carta, ci sono cinque antipasti e due taglieri uno che è denominato selezione di eccellenze, un viaggio enogastronomico tra salumi e formaggi di varie regioni d’Italia e poi quello denominato Gusto con salumi e formaggi irpini di eccellenza come il culatello del Prosciuttificio Ciarcia, il capocollo del salumificio Giovanniello, il caciocavallo bagnolese, il pecorino di Volturara Irpino serviti con confetture artigianali, contorni e bruschette. Ci sono poi quattro primi e sei secondi. Un menù che cambia stagionalmente e presenta un legame importante con il territorio Irpino. Davvero interessante…
Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Nebbiolo Doc bio delle Langhe dell’Azienda Agricola Erbaluna. Di un bel colore rosso rubino, con sentori floreali, equilibrato e giustamente tannico. Davvero un’ottima scelta, ideale compagno per il nostro pranzo.

Il Nebbiolo di Erba Luna
Il Nebbiolo di Erba Luna

Si comincia con gli antipasti, optiamo per una proposta denominata “Lo chef consiglia” che comprende diversi assaggi, ecco il tortino di patate con provola e funghi porcini su fonduta di formaggio, un meraviglioso fiocco di culatello del Prosciuttificio Ciarcia e un delizioso mini bun alla curcuma con salsiccia di maialino, broccoli e crema di pecorino.

Antipasto
Antipasto

Non finisce qui, arriva una zuppetta di fagioli, castagne, funghi porcini e cipolla rossa. Piatto tipicamente autunnale e che racconta il territorio irpino come pochi. Davvero buonissima.

Zuppetta di fagioli castagne porcini e cipolla rossa
Zuppetta di fagioli, castagne, porcini e cipolla rossa

E ancora scarola con pinoli, olive nere e cotechino irpino. Con questo piatto respiriamo la vera tradizione contadina irpina, la scarola va a nozze con le olive nere e i pinoli e il classico cotechino irpino bello grasso e saporito dona morbidezza e quel tocco rustico al piatto.

Scarola ripassata con pinoli olive nere e cotechino irpino
Scarola ripassata con pinoli olive nere e cotechino irpino

L’altro antipasto è una meraviglia: uovo scomposto su fonduta di blu di pecora con funghi porcini, tartufo nero di bagnoli e chips di patate. Qui la scarpetta è d’obbligo. Peccato che via web non ti possa far arrivare il profumo inebriante di questo piatto.

Uovo scomposto su fonduta di pecora con funghi porcini tarfuto nero e chips di patate
Uovo scomposto su fonduta di pecora con funghi porcini tarfuto nero e chips di patate

L’antipasto ci ha convinto con proposte very “Irpinia style” con materie prime e prodotti eccellenti e di qualità. Se l’antipasto ci è piaciuto con i primi saliamo ancora di livello. Abbiamo preso degli spaghettoni trafilati al bronzo mantecati con crema di cavolo nero, scaglie di tartufo nero e fonduta di parmigiano. Riuscitissimo l’abbinamento del tartufo nero di Bagnoli Irpino con la crema di cavolo nero, una sorta di pesto che avvolge la pasta e la esalta. A chiudere il tutto la morbida e delicata fonduta di parmigiano. Gran piatto, complimenti.

Spaghettoni con crema di cavolo nero di Bagnoli
Spaghettoni con crema di cavolo nero, tartufo di Bagnoli irpino e fonduta di parmigiano

E che dire delle fettucce ai funghi porcini con crema di parmigiano e castagna fritta di Montella? Spaziali. Cottura perfetta della pasta, porcini da urlo, piatto equilibrato con la particolarità della castagna fritta sbriciolata che dona dolcezza al piatto.

Fettucce ai funghi porcini con crema di parmigiano e castagna fritta di Montella
Fettucce ai funghi porcini con crema di parmigiano e castagna fritta di Montella

Due primi eccellenti, un mix di sapori e profumi che parlano di Autunno in chiave irpina. Un vero trionfo del territorio. Intanto passa a salutarci Alessandro, uno dei tre titolari di Sa’ di cucina & co, ci racconta del locale che nasce anni fa come vineria e nel tempo si è trasformato in un ristorante, bistrot con proposte di cucina sempre più convincenti e strutturate. Personalmente mi è piaciuta molto la passione che traspariva dalle sue parole mentre parlava di prodotti, materie prime e della sua terra.Non possiamo esimerci dal gustare anche un secondo e prendiamo un filetto di manzo su purea di patate e funghi pioppini. La carne è eccellente, morbida e saporita.

Filetto di manzo su purea di patate e funghi pioppini
Filetto di manzo su purea di patate e funghi pioppini

Accompagniamo il secondo con delle buonissime patate rustiche.

Patate rustiche
Patate rustiche

Siamo pieni, nostro malgrado saltiamo il dessert, prendiamo un caffè e un amaro Jefferson servito con ghiaccio, scorzetta di arancia e rosmarino. Godimento allo stato puro…

Jefferson servito con ghiaccio scorzetta di arancia e rosmarino
Jefferson servito con ghiaccio scorzetta di arancia e rosmarino

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 45 euro a persona. Abbiamo trovato assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.

Sa’ di cucina & co ad Avellino è stata davvero una fantastica scoperta. Questo ristorante, bistrot è un piccolo gioiello situato in pieno centro storico. Bella l’atmosfera informale che si respira qui, il locale è carino e curato. Inizialmente era una vineria poi negli anni si è evoluta offrendo ai clienti convincenti e strutturate proposte di cucina trasformandosi in un ristorante di tutto rispetto. Qui trovi una cucina che parte dalla meravigliosa tradizione irpina con proposte interessanti e prodotti di eccellenza che raccontano un territorio che ha pochi eguali. I piatti sono un "mash up" di tradizione e creatività, con un menù che cambia almeno 4/5 volte l’anno seguendo la stagionalità e la reperibilità delle materie prime. Davvero eccellente poi la selezione dei vini e delle birre artigianali. Il servizio è preciso, veloce e professionale. Il rapporto qualità – prezzo corretto. Cosa volere di più? Indirizzo consigliatissimo, prova e ci darai ragione. Rivelazione.

 

 

Sa’ di cucina & co
Via Chiesa Conservatorio n.22
Avellino
Tel. 349 5288325
Visita il sito web di Sa’ di cucina & co

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Articoli di Tendenza

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