Dopo qualche mese siamo tornati da N’ata Luna, cucina e caffè a Grottaminarda. Questo posto per noi rappresenta una certezza e poi eravamo curiosi di provare qualcuno dei piatti dello chef Andrea Raimo che da qualche settimana è all’opera qui.
La cosa che ci piace molto di N’ata Luna è anche l’atmosfera che si respira. Il locale è bellissimo come lo ricordavamo: spazioso, luminoso, con un arredamento studiato e particolare. Domina il legno, i colori chiari, stupendi i tavoli e le sedute volutamente un po’ vintage.
Nataluna Grottaminarda Sala e cantina
Bella musica di sottofondo e grande attenzione al cliente. Un luogo raffinato ma senza eccessi, e non troppo formale. Qui si sta davvero bene e ci si sente coccolati.
Da N’ata Luna percepiamo vibrazioni ed energie positive e c’è quella strana alchimia che invita alla convivialità. Altro punto a suo favore è il concept: è un locale polivalente e in un certo senso “globale” dove poter fare colazione, bere un ottimo caffè, incontrare amici e fare incontri e colazioni di lavoro, concersi un pranzo veloce, un “brunch” per dirla come i più fighi.
Altra cosa da rimarcare è il fantastico aperitivo che si fa qui. Un vero aperi-food (che sta avendo un grande successo) con tante proposte di vera cucina, finger food e tanti fantastici prodotti e materie prime irpine.
Ci accomodiamo e decidiamo di concederci il menù degustazione. Ci affidiamo allo chef Andrea Raimo.
Prima ci concediamo un aperitivo, e che aperitivo! Panini al vapore e guanciale, muffin di zucca e caprino, pallotta di cacio e uova con mostarda di pera, cannolo siciliano al nero di seppia con baccalà e cipolla in agodolce, tartelletta salata con melanzana, ricotta e pomodoro. Tutto eccezionale, nota di merito per le pallotte cacio e uova e il cannolo particolarissimo ma equilibrato e gustoso.
Aperitivo
Da bere ordiniamo una minerale e un grande vino: un Taurasi di Vinosia, Marziacanale del 2013. Un vino che prende il nome da una piccola vigna (Marziacanale appunto), e che messo sapientemente a decantare ci ha accompagnato nella nostra cena. Un vino fantastico, dal gusto pieno, possente, giustamente tannico, con sentori di spezie, vaniglia e frutti rossi. Ottima scelta.
Marziacanale Taurasi Irpinia Docg di Vinosia
In attesa del menù degustazione ci concediamo un piccolo tagliere in due: culatello, mortadella, coppa, soppressata piccante, pancetta e blu di pecora. Ecco come partire alla grande.
Tagliere Irpino
Ma siamo solo all’inizio. Apriamo le danze. Arrivano in rapida successione baccalà su crema di ceci alla 'nduja e cipolla rossa in agrodolce. Semplicemente divino.
Baccalà increma di ceci salsa alla nduja e cipolla rossa
Una voluttuosa pancetta di maiale con salsa agrodolce e friggitelli. Abbinamento perfetto per un piatto che profuma di tradizione.
Pancetta di maiale con salsa agrodolce e friggitelli
Così come nel solco della tradizione siamo con il vitello in crema di patata affumicata e una rassicurante salsa alla pizzaiola che sa di casa, di cucina della mamma e della nonna. Piacevoli ricordi.
Vitello con crema di patata affumicata e salsa alla pizzaiola
Chiudiamo questo meraviglioso antipasto con un assaggio di un caposaldo irpino: caciocavallo arrostito con porcini. Con questo piatto (e un calice di Taurasi) si respira Irpinia a pieni polmoni. Poesia del territorio.
Caciocavallo arrostito e porcini
Il primo piatto che lo chef Andrea Raimo ci propone è una chicca: spaghetti quadrati aglio, olio, peperoncino e zenzero. Lo zenzero è la genialata che dona al piatto una nota di freschezza quasi “agrumata” e lo rende particolarissimo.
Spaghetti aglio olio peperoncino e zenzero
Saremmo sazi, ma il menù degustazione ci “obbilga” anche al secondo e non possiamo esimerci. Variazione di agnello. Si tratta di due preparazioni che hanno l’agnello come protagonista.
Costolette con mousse di patata e peperoncino affumicato. Semplicemente deliziose.
Costolette di agnello con mousse di patata e peperoncino affumicato
E delle sorprendenti palline con stracotto di agnello al pane panko. Come le ciliegie, una tira l’altra. Chapeau.
Palline di stracotto di agnello
Dulcis in fundo, ecco il tiramisù. Spaziale anche questo.
Tiramisù
Accompagniamo il dessert con il nostro amato ratafià di Nonna Erminia dell’Azienda Agricola Di Meo, un liquore a base di aglianico e foglie di ciliegio e amarena oltre ad altre erbe differenti in infusione insieme ad alcool e zucchero. Lo adoriamo e ci sembrava il modo giusto per chiudere la nostra cena. Chiediamo il conto e paghiamo in due 105 euro, poco più di 50 euro a testa. Rapporto qualità prezzo fantastico se consideriamo la qualità e il livello delle portate.
“Repetita iuvant” dicevano i latini e qui ci tocca ripeterci. N’ata Luna a Grottaminarda è una garanzia, un tempio del gusto e del “bonne vivre”, fantastico il locale e bella l‘atmosfera che si respira qui, sia che si venga a fare colazione, a bere un drink, a godersi un aperitivo o a mangiare al ristorante.
La cucina dello chef Andrea Raimo è convincente, un meraviglioso “mash up” tra tradizione irpina (le radici non si dimenticano mai) e una giusta dose di creatività ma senza eccessi. Andrea è un vero talento e siamo convinti che qui potrà gradualmente esprimersi al meglio.
Michele in sala è impeccabile così come il resto del personale. La creatura di Vincenzo Panico, vero “Deus ex machina” di questo luogo e di Antonella, Lucia e Claudio Tocco prende forma sempre più. Due parole per Vincenzo Panico, consulente aziendale “gourmet” che ha creduto in questo progetto così come la famiglia Tocco. Uomo di cultura e di ingegno, un vulcanico visionario con un grande amore per l’Irpinia e i suoi prodotti.
Il segreto di N’ata Luna è cercare sempre di migliorarsi e di evolversi senza tradire le proprie radici. Qui l’Irpinia con le sue eccellenze è presente e la fa da padrona ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Garanzia assoluta.
N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
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Siamo a Margherita di Savoia per trascorrere una giornata di relax e l’occasione era troppo ghiotta per non tornare a pranzo in uno degli indirizzi dove veniamo spesso quando siamo in zona: l’Osteria al Vicoletto. Il locale si trova proprio in un vicoletto (da qui deriva il nome) tra il lungomare e le Terme sulla centralissima Via Vittorio Veneto. Miracolosamente siamo riusciti a trovare un tavolo da due pur non avendo prenotato con grande anticipo. Ci accoglie il gentilissimo Nicola vera anima insieme alla moglie Grazia di questa Osteria che non ha mai deluso le nostre aspettative. Vista la bella giornata ci fanno accomodare all’esterno.
Come sempre diamo un rapido sguardo al menù dei primi e secondi segnato su una caratteristica lavagnetta che viene portata dal personale ad ogni tavolo in modo che tutti la possano leggere e scegliere. In tempi di covid-19 questa è una gran cosa ed è un sistema forse poco tecnologico a differenza dei menù scaricabili sui telefonini ma artigianale e che mantiene qualcosa di retrò e di affascinante che onestamente mi piace. Ti dà proprio l’idea delle osterie di una volta dove i piatti del giorno li leggevi segnati su una lavagna bene in vista alla parete.
Da bere prendiamo una minerale e due calici di Rosato Negramaro Salento IGP Nausica della Cantina Cardone, ottenuto da uve di Negroamaro in purezza, di un bel colore rosa vivo con sentori gradevolissimi di frutti rossi. Morbido ed equilibrato, servito fresco è un perfetto compagno per il nostro pranzo.
Nausica Negramaro Rosè di Cardone Vini
Si comincia con due antipasti, uno di terra, una burratina di Andria con crostone di pane, lardo di Colonnata, insalata di pomodoro estivo, poplettina di pane e formaggio e cipolla rossa. Spettacolare, cosa era quella burratina! Morbida, profumata, suadente. Commovente la polpettina di pane e formaggio e freschi e croccanti i pomodori.
Burratina di Andria con crostone di pane lardo di colonnata insalatina di pomodori e cipolla rossa
L’altro è un antipasto di mare, un polpo alla griglia con peperoncini verdi friggitelli, patate, canestrato e vellutata di cipolla bianca. Ho trovato il polpo morbido e saporito da intingere nella vellutata di cipolla delicata e non invadente, bella l’idea di abbinarlo alle patate sul crostone di pane e sorprendente l’abbinamento con i friggitelli. Un bel mix di terra e mare per un piatto riuscitissimo.
Polpo alla griglia con friggitelli, patate, canestrato e vellutata di cipolla bianca
Siamo davvero soddisfatti, ci godiamo il nostro pranzo curiosi però di gustare i primi che abbiamo scelto. Ecco dei fusilloni di grano arso con crema di melanzane affumicate, stracciatella e mandorle. Un piatto sorprendente, interessante la nota affumicata della melanzana che si sposa a meraviglia con la morbida e delicata stracciatella.
Fusilloni di grano arso con melanzane affumicate stracciatella e mandorle
Ma il top lo raggiungiamo con le mezze maniche con vongole, ragù di pomodorino giallo, vellutata di zucca e lime. Un piatto fantastico e ben concepito. Cominciamo a dire che la scelta del pomodorino giallo è azzeccatissima, così come la dolcezza della zucca che ben si sposa con la sapidità delle vongole (fresche e saporite), a dare un ulteriore tocco geniale al piatto la nota fresca della buccia di lime. Chapeau! Davvero un grande primo piatto.
Mezze maniche con vongole, pomodorino giallo, vellutata di zucca e lime
Saremmo sazi ma decidiamo di prendere un secondo da dividere, la scelta cade su una bella fritturina di seppie, scampi e gamberi. Accompagnata anche questa dalla vellutata di cipolla bianca (di cui sopra). Pesce freschissimo, frittura leggera non unta. Grande scelta.
Frittura di gamberi seppie e scampi
Ci rinfreschiamo con un bel sorbetto artigianale al limone. Considerato il caldo ci stava tutto.
Sorbetto
Prendiamo due caffè, un amaro artigianale e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo poco meno di 40 euro a persona. Ho trovato corretto il rapporto qualità-prezzo.
Rischio di sembrare ripetitivo ma l’Osteria al Vicoletto a Margherita di Savoia è una garanzia. Non è un caso che ci torniamo spesso quando siamo in zona. Location carina e informale con arredo semplice e sobrio con bella mise en place a pochi passi dal lungomare di Margherita. Questo locale è il risultato della passione di Nicola e Grazia per questo lavoro. La cucina è di alto livello con interessanti proposte che rappresentano un mix riuscitissimo di mare e di terra a Km 0. Il servizio è veloce e professionale con personale sorridente (cosa che non guasta mai). Corretto il rapporto qualità-prezzo in linea con le proposte. Indirizzo imperdibile se sei in questo angolo di Puglia. Parola dei Templari del Gusto.
Osteria al Vicoletto
Via Prima Marina n.30
Margherita di Savoia (Bt)
Tel. 328 215 5668
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Appuntamento ormai tradizionale della nostra estate a Sperlonga, siamo tornati, ed è sempre un vero piacere farlo, a cenare da Mudejar spiriti e cucina.
Siamo in Corso San Leone 3/A, cuore della movida locale, dove da qualche anno ha casa quello che negli anni si è sicuramente guadagnato un posto di assoluto prestigio nell'offerta della ristorazione Pontina.
Come ogni anno troviamo un menù sempre rinnovato, entrano infatti in carta nuovi piatti pur lasciando comunque spazio ai must che hanno sancito il successo del Mudejar.
La scelta è sempre difficile, e ispirati anche dalla proposta dei piatti fuori menù (modificati quotidianamente in base alla disponibilità del mercato) scegliamo una Ajo oio e peperoncino (spaghetto aglio olio peperoncino umami di mare tartare di gambero rosso) e uno dei fuori menù del giorno tagliolini con aragosta di Ponza.
Lo spaghetto aglio e olio è stato il nostro primo amore, il piatto che diversi anni fa ci ha fatto innamorare di questo posto ed è sempre una grande emozione assaporarne ogni singolo boccone, si tratta di uno spaghetto aglio olio e peperoncino eseguito a regola d'arte e reso indimenticabile da un sapore avvolgente di gambero e dalla freschezza e scioglievolezza della tartare di un gambero rosso meravigliosamente fresco.
Spaghetti aglio olio peperoncino umami di mare tartare di gambero rosso
Riguardo ai tagliolini con aragosta di Ponza, c’è da dire che con una materia prima di questa qualità è giocare facile, ma lo chef è riuscito ad esaltarne all’inverosimile il gusto, estraendo una bisque che avvolgeva il tagliolino e sprigionava tutta l'essenza di un crostaceo straordinario. Per gli amanti dei crostacei questo piatto è il Nirvana!
Tagliolini con aragosta di Ponza
La nostra seconda portata è stata ancora una volta quella proposta come fuori menù giornaliero, un' ottima frittura di calamari e mazzancolle accompagnato da una maionese homemade al curry.
Frittura di calamari e mazzancolle con maionese al curry
Inutile sottolineare che sia i calamari che le mazzancolle erano straordinariamente freschi e fritti con gran maestria, molto buona anche la consistenza della maionese, spumosa e leggera, forse però si poteva essere un pochino più generosi con il curry, troppo leggera la nota speziata.
Frittura di calamari e mazzancolle Dettaglio
La cena si è conclusa con una Crostatina (pasta frolla, crema pasticcera, gel di limone, frutti di bosco) molto buono il disco di frolla, crema non eccessivamente dolce (come piace a noi) e molto interessante la nota agrumata data dal gel di limone che molto bene si sposava con la freschezza dei frutti di bosco.
Crostatina di pasta frolla con crema pasticcera gel di limone e frutti di bosco
Menzione particolare va riservata all’amaro con cui abbiamo accompagnato il nostro dolce, si tratta di “Amara" un liquore creato alle pendici dell'etna con bucce di arance rosse di Sicilia IGP.
Il conto di 100 euro in due per la nostra cena (con due calici di Sauvignon) appare molto coerente in considerazione di location e soprattutto qualità, freschezza e varietà della materia prima.
Mudejar Spiriti e Cucina a Sperlonga si conferma un must per chi è in cerca di una cucina moderna ma che non fa mancare le coccole di quella tradizionale. Sempre molto attento e gradevole il servizio che unitamente alla splendida location contibuisce a rendere la permanenza da Mudejar estremamente piacevole. Fantastica conferma, imperdibile.
Mudejar Spiriti e Cucina
Corso S. Leone, 3/A
Sperlonga (Lt)
Tel. 338 683 9418
Visita la pagina Fb di Mudejar Spiriti e Cucina
Siamo nel cuore della valle caudina a Montesarchio, importante centro dalla storia antichissima alle pendici del Monte Taburno che come un bonario e maestoso guardiano lo guarda dall’alto. Oggi Montesarchio è un centro vivace, frizzante, importante da un punto di vista commerciale, con un centro storico affascinante e la bella Rocca Aragonese. Siamo venuti qui per pranzare da Rovy Ristorante, era da tempo che volevamo provare la cucina del bravo chef Daniele Roviezzo.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo da due e arriviamo all’orario stabilito. Parcheggiamo l’auto a pochi metri dal locale. Ci accomodiamo. Il locale è luminoso, lineare, moderno, essenziale, ci saranno una settantina di coperti nelle due sale interne. C’è anche la cucina a vista per vedere lo chef e la brigata all’opera, all’esterno ci sono altri tavoli per poter cenare la sera al fresco. Veniamo accolti con garbo e gentilezza dal personale che ci accompagna al nostro tavolo.
Come al solito diamo un’occhiata al menù, c’è la possibilità di scegliere dal menù a la carte o anche dal mini menù settimanale che cambia sempre. Il menù settimanale prevede 6 proposte che si aggiungono a quelle del menù tradizionale che presenta proposte sia di mare che di terra davvero intriganti.
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di buon Aglianico sannita (per restare nel territorio), il Caudium della Masseria Frattasi, un vino corposo, profumato, dal sentore di frutti rossi, persistente e con una bella nota minerale. Da un po’ non lo bevevo, davvero un'ottima scelta per il nostro pranzo.
Intanto dalla cucina arriva una stuzzicante entrèe, delle buonissime zeppoline, calde calde, morbide e profumate, fritte a regola d'arte.
Entrée
Prendo un antipasto e la mia scelta ricade su uovo croccante con estratto di rucola, granella di pane, tartufo nero del Taburno e pomodoro disidratato. Piatto divino, studiato alla perfezione, l’uovo fritto all’esterno, bello croccante, e una volta aperto, il tuorlo profumato e suadente ti invita alla più laida delle scarpette. Non sarà elegante ma tant’è.
Uovo croccante
E’ il momento dei primi. Abbiamo scelto un piatto più vicino alla tradizione come gli spaghettoni di Gragnano con pomodorini, basilico e chips di grana. In cucina si può sperimentare, osare, ideare i piatti più originali e creativi ma poi alla fine come in un ideale cerchio si torna sempre alla tradizione. Questi spaghettoni sono una poesia, cottura perfetta, sughetto irresistibile e un profumino pazzesco.
Spaghettoni di Gragnano al basilico con pomodorini e chips di grana
L’altro primo è sorprendente, sono degli gnocchi ripieni con taleggio e pistacchio, serviti con filangè di zucchine e pomodorini. Delicati e irresistibili gli gnocchi, la scelta del taleggio a parer mio è azzeccatissima, si tratta di un formaggio che è equilibrato e che ben si sposa con il resto degli ingredienti. Perfetto l’abbinamento con le zucchine e i pomodori. Chapeau !
Gnocchi ripieni con taleggio e pistacchio con zucchine e pomodorini
In attesa dei secondi, usciamo un po’ fuori per fare due passi, rientriamo e passa a salutarci Daniele Roviezzo, lo chef e patron di Rovy, vera anima e motore di questo luogo che festeggia i 10 anni di attività, davvero un traguardo importante e significativo.
Arrivano i secondi, ecco il cosciotto di pollo farcito con mortadella IGP e pistacchio, servito su zucchina alla scapece. Ho trovato il pollo meraviglioso, con una sapiente cottura e preparazione, reso irresistibile da questo ripieno di mortadella. Fantastico l’abbinamento con le zucchine alla scapece. Un grandissimo secondo piatto.
Cosciotto di pollo farcito con mortadella
Notevole anche la coppa di maialino servito su crema di peperone in agrodolce e chips di patate. Tenera la carne e la crema di peperone. Del resto si sa che maiale e peperoni sono un’accoppiata vincente.
Coppa di maialino su crema di peperone in agrodolce
Su consiglio di Daniele gustiamo anche un dolce. Ecco un’appagante e deliziosa bavarese al pistacchio su biscotto al limone. Degna chiusura del nostro pranzo.
Bavarese al pistacchio
Accompagniamo il dolce con caffè e un liquorino al cedro prodotto a Cervinara. E chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 60 euro in due. Un rapporto qualità prezzo pazzesco, più unico che raro, incredibile se consideriamo la qualità dei prodotti e la fattura delle portate e dei piatti. Complimenti davvero.
Rovy Ristorante a Montesarchio è un piccolo “tempio della buona cucina”. Lo chef e patron Daniele Roviezzo è un talento puro, capace di proporre una cucina che parte dalla tradizione ma si presenta in chiave creativa e moderna con uso di prodotti e materie prime eccellenti. Il suo segreto? Grande passione e conoscenza unita ad una mirabile tecnica. Complimenti davvero a lui e alla sua brigata. Che siano proposte di terra o di mare il risultato è garantito.
Il personale poi è impeccabile, sempre sorridente e disponibile, il servizio preciso, puntuale. Il conto poi è da non credere, ho trovato un meraviglioso rapporto qualità prezzo, soprattutto se consideriamo la qualità e il livello di piatti e proposte. Buona, studiata e sufficientemente fornita la carta dei vini. Indirizzo che non può mancare sulla nostra “guida templare” ai locali da non perdere e nel tuo personale taccuino di viaggi. Garanzia assoluta. Alla prossima Daniele!
Rovy Ristorante
Via Ciaolilli 26A
Montesarchio (Bn)
Tel. 0824 834217
Visita il sito web di Rovy Ristorante
Siamo tornati nel baianese, in quella parte dell’Irpinia che guarda al napoletano, proprio qui a Sperone c’è un indirizzo imperdibile, un’osteria che abbiamo visitato tante volte in passato: l’hosteria Le Gourmet.
Non facciamo mai passare troppo tempo prima di ritornare, stavolta però sono trascorsi davvero tanti, troppi mesi dall’ultima volta, colpa anche del lockdown e dell’emergenza Covid-19 e visto che eravamo da queste parti e l’occasione era ghiotta, abbiamo prenotato un tavolo da due.
E’ sempre bello ritrovare il nostro amico oste Peppino Caramiello, uomo buono e sincero, ti accoglie sempre con un bonario sorriso, uno che fa onore al suo mestiere: un po’ oste e un po’ cacciatore di bontà, come ama definirsi. Peppino si diletta infatti ad andare in giro alla ricerca di “chicche” e prodotti di eccellenza spesso di piccoli produttori, tutto poi viene affidato alle sapienti mani dello chef Marco del Giudice. Non esiste menù a la carte, Il menù dell’osteria infatti cambia settimanalmente anche in base alla disponibilità e alla stagionalità dei prodotti. Dopo aver parcheggiato ci accomodiamo al nostro tavolo, pronti a goderci il pranzo.
E’ sempre bella l’atmosfera in osteria: un palazzo antico di inizi 900, tre sale (una per la degustazione), due bei camini che nei mesi freddi con il fuoco acceso regalano bellissime sensazioni, una semplice ma elegante mise en place. C’è una piacevole musica di sottofondo, insomma ci sono tutti gli ingredienti per vivere un’esperienza da ricordare. Come già scritto, non c’è menù alla carta. Peppino illustra il menù ai commensali: oggi oltre alle due proposte di antipasti: tagliere di salumi e formaggi e i caldi (4 proposte di carne, pesce e verdure di stagione) c’è anche il sautè di vongole e cozze, e poi 4 primi, 4 secondi e 3 dessert (formula vincente non si cambia).
Da bere prendiamo una minerale e optiamo per una bollicina da accompagnare a tutto il nostro pranzo, Peppino ci consiglia di provare il Flavius Spumante Asprinio Brut della cantina Di Costanzo, sorprendente con un bel sentore agrumato, fresco al palato con un bel perlage persistente. Un vino davvero interessante.
Decidiamo cosa ordinare, e nel frattempo arriva un gradito benvenuto, prosecco, tartellette con mantecato di baccalà e polvere di funghi porcini (deliziose) e pan brioche con burro e alici, stuzzicanti con quel contrasto di dolce e salato che ti resta impresso. Ottimo incipit.
Entrée
Cominciamo con un antipasto dell’osteria, sono due proposte di mare e due di terra: ecco il polpo con patate al limone, spinaci e maionese di polpo. Delizioso…morbido e gustoso il polpo, azzeccato l'abbinamento con le patate schiacciate al limone e suadente l'abbinamento con la mayo di polpo.
Polpo con patate al limone spinaci e maionese di polpo
E che dire del trancio di palamita con emulsione di mozzarella, aglio orsino e mousse di nocciola avellana? Spettacolare, e poi la palamita è un pesce che ha grandi potenzialità, con carni gustose e compatte simili come sapore a quelle del tonno. Davvero una proposta interessante….
Palamita con mozzarella aglio orsino e spuma di nocciola avellana
Ci servono un mini bun con lingua di vitello e salsa verde, per chi ama i sapori forti…
Mini bun con lingua di vitello e salsa verde
A chiudere l’antipasto dei commoventi involtini di verza con spuma di mortadella e caciocavallo, equilibrati, perfetti con il gusto leggermente sapido della spuma in cui mortadella e caciocavallo fanno l’amore. Bontà pura.
Verza ripiena di spuma di mortadella e caciocavallo.
E’ il momento dei primi. Abbiamo scelto dei ravioli estivi alla parmigiana. Presentati in maniera accattivante, una creativa rivisitazione della parmigiana, assolutamente divini. Lo chef Marco Del Giudice si è superato, meravigliosi questi ravioli che hanno solo una controindicazione. Creano dipendenza.
Ravioli estivi alla parmigiana
Anche l’altro primo non è da meno, anzi. Siamo di fronte un piatto di livello: linguine con gamberi viola, pomodorini e polvere di alghe. Al contempo dolci e sapide, avvolgenti, suadenti, cremose. Un sussulto ad ogni forchettata. Avrei fatto volentieri il bis.
Linguine con gamberi rossi pomodorini e polvere di alghe
Intanto arrivano i secondi che abbiamo scelto: maialino cotto a bassa temperatura con funghi cardoncelli, limone candito alloro e nocciola. Il maialino è spaziale, la carne di maiale cotta a bassa temperatura per ore e ore si scioglieva letteralmente in bocca. Morbida e gustosa.
Maialino con funghi alloro e limone candito
E poi petto di faraona con rabarbaro e rafano. Un secondo eccellente, sorprendente. Riuscitissimo e non scontato l’abbinamento della faraona con il gusto forte del rafano.
Faraona con rabarbaro e rafano
Siamo sazi e felici. Passa a salutarci anche Peppino per accertarsi che tutto stia andando per il meglio, e non può che essere così. Nostro malgrado però saltiamo il dolce.
Chiudiamo il pranzo con due liquorini artigianali al bergamotto e un caffè. Paghiamo 70 euro in due, assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo e ci congediamo con il solito pensiero: quando ritorniamo?
Repetita iuvant dicevano i latini e allora ci ripetiamo volentieri. L’Hosteria Le Gourmet a Sperone a parer nostro rappresenta una garanzia. Ci veniamo periodicamente da anni e non ha mai deluso le nostre aspettative. Peppino Caramiello è un perfetto padrone di casa, oste per diletto e passione, cacciatore di bontà per vocazione, sempre alla ricerca di prodotti e materie prime di eccellenza (anche di piccoli produttori sconosciuti). Lo chef Marco del Giudice è un talento puro e con perizia e maestria riesce a valorizzare i prodotti del territorio con piatti che sono il giusto mix di tradizione e creatività. E’ coadiuvato in cucina dal giovane ma già valido Luigi Muci, altro ragazzo di cui nel tempo sentiremo parlare. Il resto lo fa l’atmosfera rilassata che si respira qui, che crea la giusta convivialità in un clima di assoluta tranquillità. Il servizio è preciso e professionale, i tempi di attesa giusti. Corretto il rapporto qualità – prezzo.
Ebbene si, repetita iuvant, questo è un indirizzo da non perdere. Consigliatissimo, parola dei Templari del Gusto!
Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone ( Av)
Tel . 338 215 46 56
Visita la pagina Fb dell’Hosteria Le Gourmet
Siamo tornati in Puglia a Margherita di Savoia, nota località turistica famosa anche per le saline (le più grandi d’Europa) e per le terme. Proprio qui a Margherita c’è un indirizzo che abbiamo già visitato in passato e che non può mancare sulla tua ideale agenda dei locali da non perdere: l’Osteria al Vicoletto. Ci siamo tornati per pranzo. Il locale si trova proprio in un vicoletto tra Via Vittorio Veneto e il lungomare.
L’Osteria è carina, arredata con semplice sobrietà, bella mise en place e con tavoli sia all’interno che all’esterno e poiché è una gradevole giornata ci accomodiamo all’esterno. Come al solito diamo un’occhiata al menù, ci sono poche ma studiate proposte in prevalenza di mare (ma ci sono anche piatti di terra). La particolarità è il menù scritto a penna questo perché cambia di continuo in base alla disponibilità del pescato e alla stagionalità e freschezza delle materie prime che sono in gran parte a km 0.
Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Falanghina Extrema della Cantina Spelonga un’interessante cantina immersa nelle fertili campagne della Daunia a Stornara. Questo è un vino ottenuto da uva falanghina ed è un bianco davvero sorprendente, molto fruttato con sentori di frutta a polpa gialla in particolare di pesca e con una buona mineralità. Elegante e sapido il giusto è davvero perfetto per accompagnare il nostro pranzo.
Falanghina Extrema di Cantine Spelonga
Arrivano i pani: giallo con semi di zucca, ai 5 cereali, e il filoncino classico.
I pani
Come antipasti ordiniamo un’insalata di polpo con olive taggiasche, cetrioli, pomodorini e mandorle, assolutamente spettacolare! Era tanto tempo che non ne mangiavo una così buona. Polpo morbidissimo che si scioglieva letteralmente in bocca.
Insalata di polpo
L’altro antipasto è stato davvero una sorpresa: mazzancolle alle erbe, con spinaci, battuto di olive leccine e basilico con polpettine di pane e crostone di pane con lardo e basilico fritto. Un’esplosione di sapori in un equilibrio perfetto. Davvero un gran piatto proprio come concetto.
Mazzancolle alle erbe con polpette di pane
Di tanto in tanto Nicola (il padrone di casa) passa al nostro tavolo a sincerarsi che tutto stia andando bene. E’ il momento dei primi, ecco dei meravigliosi troccoli con scampi e pomodorino giallo. Fatti a regola d’arte e belli cremosi.
Troccoli con scampi e pomodorino giallo
Ma il top lo raggiungiamo con i chitarrucci integrali con vongole, pomodorino giallo, vellutata di cavolo rosso e polvere di pomodori. Un piatto pazzesco, gustoso, giustamente sapido per via delle vongole ma equilibrato grazie alla nota dolce dei pomodorini gialli. Chapeau !
Chitarrucci integrali con vongole pomodorino giallo vellutata di cavolo rosso e polvere di pomodori
Non possiamo esimerci dall’assaggiare almeno un secondo. Prendiamo una grigliata mista di seppioline, scampi e mazzancolle. Mangiare una grigliatina di pesce a due passi dal mare ha sempre il suo perché.
Grigliata di mare
Siamo sazi, saltiamo il dessert, prendiamo due caffè, due amari e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 80 euro in due. Corretto il rapporto qualità prezzo.
Se capiti in questo angolo di Puglia non perdere la tappa all’Osteria al Vicoletto a Margherita di Savoia. Ottimo ristorante portato avanti con dedizione e passione da Grazia e Nicola perfetti padroni di casa. Gradevole la location a pochi passi dal lungomare in un vicoletto (da qui il nome dell’Osteria). I piatti sono studiati e presentati con cura, il pesce è fresco e poi ci sono tanti prodotti della terra a Km 0. Un mash up intrigante di terra e di mare che ti conquista. Servizio veloce e professionale e il personale sorridente. Consigliatissimo.
Osteria al Vicoletto
Via Prima Marina n.30
Margherita di Savoia (Bt)
Tel. 328 215 5668
Visita la pagina Fb dell'Osteria al Vicoletto
Siamo in uno dei nostri rifugi estivi preferiti: Vieste. Adoriamo il Gargano e in particolare Vieste con il suo centro storico a picco sul mare che ha mantenuto le sue caratteristiche originarie: stradine piccole, scalinate, palazzi antichi, piazzette e degli scorci in particolar modo al tramonto da cartolina. Qui torniamo sempre ogni anno e un’altra delle nostre piacevoli abitudini è cenare all’Osteria Al Duomo.
Come si capisce anche dal nome siamo nei pressi del bel Duomo viestano, un vicoletto con delle scale ci porta al locale. E’ bellissimo come ricordavamo, una struttura che risale addirittura al ‘400 recuperata a regola d’arte, ci sono quattro sale in pietra viva, più una quinta distaccata che si raggiunge attraversando il vicoletto. Per chi come me ama la storia è un piccolo Paradiso, pavimento con chianche, pietra dovunque e un arredamento sobrio e adeguato al contesto.
Osteria Al Duomo - Vieste - Insegna
Siamo tornati per provare la cucina dello chef Vincenzo Bua. Siamo già stati spesso qui ma è sempre piacevole ritornare. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due, ci accolgono Pasquale e Federica gentili e sorridenti come sempre.
Diamo un rapido sguardo al menù, da notare la presenza di eccellenti prodotti del territorio, chiaramente prevalgono le proposte di pesce ma anche chi ama la carne e la cucina di terra troverà cose interessanti. Da bere ordiniamo una minerale e due calici di Solo Fiano di Michele Biancardi, un bianco davvero interessante, fruttato, con una bella nota minerale. Sarà lui il nostro compagno di viaggio stasera. Cominciamo con due antipasti, una fresca e deliziosa tartare di tonno con maionese vegetale. Davvero eccellente…
Tartare di tonno con maionese vegetale
E un polpo "rosticciato" sulla sua acqua di cottura montata al barbecue. Spesso ordino questo piatto quando vengo qui. Il polpo è croccante ma al contempo morbido e gustoso, divina e originale la maionese fatta esclusivamente con la sua acqua di cottura e senza uova.
Polpo rosticciato
Stiamo trascorrendo una piacevole serata e sorseggiamo il nostro Fiano pugliese tra una chiacchiera e l’altra. Di tanto in tanto passa al nostro tavolo Federica per sincerarsi che tutto stia andando bene.
E’ il momento dei primi. Ecco i tagliolini con bisque di crostacei, mousse di melanzana bruciata e purea di fave fresche. Eccezionale, piatto equilibrato, dolce e sapido che si sposano tra sapori e consistenze differenti ma tutte perfettamente mixate. Davvero un gran piatto.
Tagliolini con bisque di crostacei mousse di melanzana bruciata e purea di fave secche
L’altro primo è per noi quasi una scelta affettiva: troccoli alle dell’Adriatico. Uno dei nostri piatti preferiti, li abbiamo gustati fin dalla prima volta che siamo venuti qui. E’ un piatto da sempre presente in menù all’Osteria Al Duomo (e infatti è uno dei più amati anche dai clienti). Garanzia !
Troccoli alle delizie dell'Adriatico
Non possiamo esimerci dal gustare almeno un secondo (in due) e opto per tonno rosso con semi di sesamo nero e crema pasticcera salata. Adoro questo piatto, semplicemente divino. Tonno cucinato alla perfezione e nota di merito per la crema pasticcera salata ad accompagnarlo che crea il giusto contrasto creando un assoluto equilibrio.
Tonno rosso con semi di sesamo e crema pasticcera salata
Siamo sazi e nostro malgrado saltiamo il dolce. Prendiamo due amari e paghiamo per la nostra cena 75 euro in due. Corretto il rapporto qualità-prezzo.
L’Osteria al Duomo nel centro storico di Vieste per noi rappresenta una garanzia. La cucina di Vincenzo Bua è una certezza: ottime proposte, ben presentate, abbinamenti riusciti, una materia prima di assoluta qualità, pesce fresco e cucinato alla perfezione, cura dei dettagli. Il servizio è veloce e professionale, ottima l’accoglienza, corretto il rapporto qualità - prezzo.
Lo chef Vincenzo Bua coadiuvato in cucina da sua moglie, la dolce Isa ti sorprenderà con cucina di assoluto livello. Tappa da non perdere se sei a Vieste. Garantiamo noi.
Osteria Al Duomo
Via Alessandro III n. 23
Vieste (Fg)
Tel. 0884 708243
Visita il sito web dell’Osteria Al Duomo di Vieste
Tornare a trovare Peppe Zullo e gustare la sua cucina per noi è ormai una piacevole abitudine, un po’ come quando vai a trovare un caro amico che è sempre bello rivedere e che riabbracci con gioia anche dopo mesi ma sempre come se lo avessi salutato e visto il giorno prima. Peppe con il suo sorriso contagioso, la sua genuina e sincera ospitalità, la sua cucina che racconta storie e emozioni di un territorio ricco di fascino e tradizioni come la Daunia, è un perfetto padrone di casa.
E’ un “vulcano” Peppe Zullo, profondamente legato alla sua terra e capace con la sua passione e il suo lavoro di creare in quel di Orsara di Puglia un piccolo grande polo della buona cucina, delle tradizioni contadine e dell'accoglienza: il ristorante Nuova sala Paradiso, la cantina, l’orto denominato “dei miracoli” con le coltivazioni biologiche, il vigneto da cui si producono degli ottimi vini, Villa Jamele location d’autore dedicata ai matrimoni, ai ricevimenti ed eventi, la scuola di cucina, la fattoria didattica, il caseificio e l’albergo molto bello con la possibilità di soggiornare tra le vigne, una Mecca per i “wine lovers”.
La Cantina della Nuova Sala Paradiso
Qui da Peppe Zullo non siamo solo in un luogo dove si mangia bene, ma viene applicata una vera filosofia di vita e di cucina che mira a valorizzare i prodotti della terra, le erbe spontanee, con una sola grande regola: il rispetto della stagionalità. Peppe Zullo poi da anni è ospite di diverse trasmissioni televisive ed è anche un volto noto e amato per la sua genuina simpatia.
Ma andiamo per ordine. Parcheggiamo comodamente nel grande parcheggio davanti al locale e ci accomodiamo. Ci accompagnano al nostro tavolo da due prenotato per tempo nel ristorante Nuova sala Paradiso. Bello l’impatto ma conoscevamo già bene la location: una bella cantina, due sale colorate, e un’altra più grande, un “mash up” di moderno e antico che ha il suo perché, e poi c’è gran parte della cucina a vista con la brigata all’opera.
Optiamo per due menù degustazione del territorio e da bere prendiamo un vino che adoro: l'Amarosa. Prodotto da Peppe Zullo da uve nero di Troia, questo rosato è sorprendente, con una bella personalità, corposo ma che si lascia bere, con note fruttate e speziate. Perfetto compagno di viaggio per il nostro pranzo.
Il buonissimo Amarosa di Peppe Zullo
Ci portano anche i pani (pane di grano duro, pane di grano Senatore Cappelli e pane di grano arso). Sapori e profumi del territorio....
I pani
Si comincia con una sorta di aperitivo di benvenuto del territorio, Orsara viene anche chiamato paese del grano e allora ecco una piccola e fresca frisella con dadolata di pomodorini e cetriolo, un tocchetto di focaccia pugliese, una bruschettina con scamorza e pomodoro (deliziosa) e le immancabili “ostriche di montagna”, foglie di borragine fritte con un goccio di limone. Chiamate simpaticamente così perché in effetti se chiudi gli occhi ti sembra di essere in una località marina e ti danno quasi un sentore di “mare”. Sono buonissime...
Entrèe di Peppe Zullo
Ecco il tortino con finocchio e baccalà gratinato al forno e un baccalà in crosta su vellutata di zucca. Ho trovato il baccalà meraviglioso, in particolare il baccalà in crosta, divino. Viene prima scottato e lavorato con una tecnica particolare in modo tale da rimanere morbido sotto la crosta e tale da sfogliarsi. Indovinata la nota dolce della vellutata di zucca. Davvero una grande proposta…
Tortino di finocchio con baccalà gratinato al forno e baccalà in crosta su vellutata di zucca
E che dire dei fiori di zucca ripieni di caciocavallo e basilico? Semplicemente divini. Cotti in forno in tutta la loro naturale bontà, godurioso e sapido il ripieno di caciocavallo aromatico e profumato grazie alla presenza del basilico. Avrei fatto volentieri il bis. Fantastici…
Fiori di zucca farciti con caciocavallo e basilico
A chiudere gli antipasti un must di Peppe Zullo, uno dei piatti che da anni lo identifica: la parmigiana di borragine, pazzesca. Delicata, profumata, gustosa. Crea dipendenza, davvero.
Parmigiana di borragine
Intanto passa a salutarci Peppe Zullo, mi intrattengo un po’ con lui. E’ sempre piacevole ascoltarlo e avere la sensazione ogni volta di imparare qualcosa di nuovo. Peppe è una grande persona prima che un grande chef, o meglio “cuoco” come ama definirsi lui.
Ci servono il primo delle deliziose orecchiette di grano arso con germogli di zucca e pomodorini freschi. Ho trovato questa proposta meravigliosa nella sua semplicità. Perfetta la cottura delle orecchiette, equilibrato il condimento. Un primo che racconta storie di campagna e di vita contadina. Chapeau..!
Orecchiette di grano arso con germogli di zucca e pomodorino fresco
Il secondo che ci servono è un altro piatto delizioso: ravioli di vitello farciti con caciocavallo e asparagi con chips di patata e caponatina. Che ve lo dico a fare…. I ravioli di vitello si scioglievano in bocca…
Ravioli di vitello farciti con caciocavallo e asparagi
Dulcis in fundo un altro must della casa: cestino di croccantino di mandorle con crema e frutta fresca. Proposta davvero azzeccata. Un dessert fresco grazie alla crema e alla frutta e poi è bella la nota croccante delle mandorle.
Cestino di croccantino di mandorle con crema pasticcera e frutta
Accompagniamo il dolce con un bicchierino di liquore fatto con le foglie d’amarena. Ricorda un po’ il gusto dello cherry ma lo trovo anche più buono.
Liquorino fatto con le foglie di amarena
Il costo del menù degustazione 40 euro a persona per un’esperienza assolutamente da non perdere. Noi dopo il pranzo abbiamo anche fatto con altri ospiti una visita guidata alle cantine, tutto davvero molto bello e interessante.
Venire ad Orsara di Puglia da Peppe Zullo è sempre bello ed emozionante. Peppe di suo è una persona eccezionale, sempre sorridente e in grado di accogliere gli ospiti alla grande. Qui da lui trovi una grande cucina del territorio, Peppe ama definirla cucina contadina ma nell’accezione più nobile del termine. Una cucina che sa di buono, di tradizioni, di un mondo rurale che nelle grandi città fatichiamo ad immaginare. Trovi una cucina che segue la stagionalità dei prodotti ed esalta le materie prime. Il menù degustazione “dalla terra alla tavola” è un’esperienza da fare in qualsiasi periodo dell’anno. Il resto lo fa Peppe Zullo con la sua vulcanica energia. Servizio professionale e veloce, ottimo il rapporto qualità - prezzo.
Insomma quando si va via da qui, ti prende un pensiero fisso: quando ritorno? Garanzia.
Peppe Zullo – Nuova Sala Paradiso
Via Piano Paradiso
Orsara di Puglia (Fg)
tel. 0881 964763
Visita il sito web di Peppe Zullo
Ci sono luoghi che regalano emozioni vere, luoghi dove il mangiar bene è la parte di un tutto e si coniuga alla magia del luogo. Molto di rado si riesce a trovare quell’alchimia, quella sensazione di familiarità e benessere quando ceni in un ristorante. Quell’alchimia l’abbiamo trovata alla Locanda della Luna, ma partiamo dal principio. E’ un bel Sabato sera estivo, non siamo andati al mare in questo weekend e per scappare un po’ dal caldo cittadino decidiamo di cenare in un posticino da cui mancavamo da un bel pò: la Locanda della Luna a San Giorgio del Sannio.
La Locanda della Luna - San Giorgio del Sannio - Insegna esterna
Siamo a soli 9 km da Benevento, in una bella posizione che domina la vallata del fiume Sabato a quasi 400 metri sul livello del mare. La Locanda della Luna si trova nella parte alta di San Giorgio, la più antica. Si arriva dov’è la Chiesa di San Rocco e si imbocca la strada accanto alla Chiesa che conduce fino a piazza Ciriaco Bocchini, lì c’è un viottolo (Via delle oche) che porta al locale.
Parcheggiamo comodamente (c’è un parcheggio davanti al ristorante).
In pratica siamo in una villa molto bella che si affaccia sulle colline del Sannio. Entriamo, ci accoglie la gentilissima e sorridente Teresa Nardone, moglie dello chef Daniele Luongo e vera anima artistica della Locanda.
Bello è anche scoprire perché il ristorante si chiama Locanda della Luna. Locanda perché per arrivare si attraversa Via delle oche (l’oca nda) e poi “luna” viene dall’unione dei loro cognomi Daniele LUongo e Teresa NArdone. Grande coppia!
Ci sono due belle sale, una in particolare è spettacolare con pietra di tufo alle pareti, soffitto in legno e un arredamento che sa di Provenza. Fuori c’è un meraviglioso terrazzo. Anche se la serata lo consente preferiamo cenare all’interno.
Bella l’atmosfera che si respira qui. Di fronte a noi in il borgo di San Nazzaro e poco più in là dall’alto il borgo di Montefusco, da un lato Sannio dll'altra Irpinia quindi. L’atmosfera è meravigliosa, ci sono lanterne con candele, luci soffuse ai tavoli esterni e su ogni tavolo un segnaposto fatto con dei libri, altra creazione originale della bravissima Teresa, che ci racconta della sua passione artistica, lei si definisce “eco-designer”, capace con materiali come lattine, tappi di sughero o barattoli di creare delle cose e opere meravigliose. Grazie a lei nella Locanda si respira un’aria “femminile” rassicurante e creativa.
Veniamo al cibo, diamo un’occhiata al menù digitale direttamente sui nostri smartphone. Ci sono due menù degustazione di 3 e 4 portate. Ma noi decidiamo di ordinare à la carte.
Per restare nel territorio sannita, accompagniamo la nostra cena con due calici di Aglianico del Sannio D.O.P. di Corte Normanna: di un bel rosso intenso, discretamente tannico e con sentori di spezie. Un ottimo compagno di viaggio per la nostra serata. Ci serve da bere il gentilissimo Francesco davvero affabile e cortese. Ci portano i pani (di loro produzione): pane alla curcuma, pane multicereale, pane con semi di lino e girasole e tocchetti di focaccia. Buonissimi!
I Pani
Arriva poi un graditissimo aperitivo di benvenuto: una zeppolina di patate e porcini con crema di “cocozzella”. Ottimo incipit.
Entrée
Ci viene servito l’antipasto: parmigiana bianca di melanzane con emulsione di basilico e olio EVO. Un piatto gustoso, equilibrato che ci ha quasi commosso per la sua delicatezza e bontà. Poi chi mi legge lo sa, ho un debole per le melanzane…Quindi..
Parmigiana bianca di melanzane
E’ il momento dei primi. Ecco delle mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca. Delicate e perfettamente equilibrate.
Mezzelune ripiene di stracciata e basilico con fiori di zucca
E dei mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola. Un primo piatto che ci ha conquistato, riuscitissimo l’abbinamento della dolcezza del pomodorino giallo con la nota leggermente piccante della salsiccia rossa di Castelpoto (prodotto eccezionale e presidio slow food). Gran piatto davvero. Chapeau.
Mezzi paccheri al pomodorino giallo con salsiccia rossa di Castelpoto e scaglie di provola
In attesa dei secondi ci rilassiamo sui divanetti in terrazza, ci scappa qualche foto e qualche selfie. Si sta davvero bene alla Locanda della Luna, abbiamo quasi la sensazione che il tempo scorra più lentamente. Rientriamo ed ecco il filetto di maialino cotto a bassa temperatura, alle erbe aromatiche con patata a buccia al forno e scaglie di tartufo scorzone estivo. Sappiamo bene quanto sia difficile cuocere la carne di maiale e riuscire a renderla morbida e delicata, bene… lo chef Daniele Luongo ci è riuscito alla perfezione e a rendere irresistibile il piatto c'è anche la ciotolina con il voluttouso fondo di cottura del maialino in cui intingere la carne. Poesia del territorio.
Filetto di maialino a bassa temperatura alle erbe aromatiche con patata al forno e tartufo scorzone estivo
E che dire del polpo scottato su crema di patate al profumo di limone e chips di patate? Morbido e cucinato alla perfezione.
Polpo scottato
Passa a salutarci al nostro tavolo lo chef Daniele Luongo, scambiamo un po’ di chiacchiere e gli facciamo i nostri sinceri complimenti.
E’ il momento del dolce optiamo per una millefoglie artigianale scomposta con crema chantilly al profumo di Strega e amarene. Spettacolare, attenzione perché crea dipendenza….Ad accompagnare il dessert ci propongono un liquore di loro produzione fatto con vino aglianico e foglie di amarene, dal sapore simile allo cherry. Davvero ottimo.
Millefoglie con crema chantilly al profumo di Strega e amarene
Chiediamo il conto e per questa fantastica cena paghiamo 80 euro in due. Spettacolo! Abbiamo trovato corretto il rapporto qualità-prezzo.
La Locanda della Luna è molto più di un ristorante, è un luogo dell’anima, un posto dove rilassarsi, trascorrendo qualche ora serena, godendo delle creazioni culinarie del bravissimo chef Daniele Luongo. Daniele è un grande talento, irpino di origine, ha un carattere schivo e riservato ma ha un cuore grande, la sua cucina è la sintesi perfetta tra le tradizioni del territorio e una giusta dose di creatività. Davvero una garanzia!
Il servizio è celere e puntuale, ottima l’accoglienza, l’atmosfera è raffinata ma nel contempo familiare, l’ambiente un po’ shabby chic, ti fa respirare un po’ di Sannio e un po’ di Provenza ed è reso unico grazie alle creazioni artistiche di Teresa Nardone e ad un arredamento studiato e raffinato. Tradotto: grande cucina in un ambiente unico, alchimia dei sensi. La Locanda della Luna è un indirizzo che non può mancare sulla tua ideale agenda dei locali da non perdere. Consigliatissimo! Ci si rivede prestissimo…
La Locanda della Luna
Piazza Ciriaco Bocchini - Traversa Via delle Oche n.7
San Giorgio del Sannio (Bn)
Tel. 320 047 86 09
Visita il sito web della Locanda della Luna di San Giorgio del Sannio
Siamo a Caserta, la giornata canicolare avrebbe consigliato destinazioni di mare e invece abbiamo pensato di fare un giro a San Leucio. Da molti anni mancavamo da questi luoghi ricchi di storia, tradizione e famosi anche e soprattutto per la rinomata arte della seta. Il Borgo di San Leucio è davvero suggestivo e si trova lungo la strada che da Caserta va verso Caiazzo, parcheggiamo e attraversiamo Piazza della Seta, oltrepassato il cancello c’è la Real Colonia e più su il Belvedere. Dopo una rigenerante passeggiata ammirando edifici storici, scorci caratteristici e dopo aver ripensato alla storia e alle vicende dei Borbone ci fermiamo per pranzo all’Hosteria Vigna Re’.
Il locale si trova proprio nella Real Colonia in un edificio storico. Chiaramente abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due, arriviamo in perfetto orario.
Hosteria Vigna Re Esterno
Il locale è piccolo e caratteristico e si respira aria di semplicità e genuina convivialità. In questo periodo post- covid ovviamente sono stati costretti anche a diminuire il numero dei coperti. Si sta comunque bene e sono garantite tutte le norme relative al distanziamento tra tavoli e sedute. Siamo davvero curiosi di gustare alcune delle proposte dello chef Vincenzo Giaquinto.
Diamo un’occhiata al menù, c’è qualche proposta di terra ma trionfa la cucina di mare, ci sono i fritti, gli antipasti, sei proposte di primi, i secondi, i sautè, i contorni. Insomma c’è di che divertirsi.
Noi ordiniamo gli antipasti, nell’attesa prendiamo una minerale e due calici di falanghina del Sannio DOP “Svelato” 2019 di terreStregate, di un bel giallo paglierino, belle note fruttate e una buona mineralità.
Si comincia con degli squisiti calamaretti fritti, lo ammetto, ho visto un commensale ad un altro tavolo che li mangiava godurioso e li ho voluti anche io. Ottima scelta, morbidissimi, saporiti e poi il fritto leggero e non unto.
Calamaretti fritti
Poi delle originali polpettine di polpo su purè di patata e composta di cipolla caramellata. Perfettamente equilibrate e gustose.
Polpette di polpo
E degli squisiti involtini di pesce spada, delicatissimi. Attenzione che sono come le ciliegie, uno tira l’altro. Confesso che avrei fatto volentieri il bis ma mi sono dovuto contenere…
Involtini di pesce spada
A chiudere gli antipasti un tortino di tonno, a dir poco regale (e data la location l’aggettivo ci sta tutto), con pomodori, mozzarella, olive e crostini. Come dire: l’Estate in un piatto. Profumi e sapori mediterranei per una proposta irresistibile.
Tortino di tonno
Il nostro pranzo scorre via piacevolmente, intanto arrivano i primi. Abbiamo scelto dei ravioli alla pescatrice ai tre pomodori. Deliziosi, il ripieno era fantastico e il sughetto da voluttuosa scarpetta!
Ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini
E dei profumatissimi gnocchetti alle vongole al profumo di limone, deliziosi anche se forse li avrei preferiti un pò meno asciutti ma si sa che gli gnocchi tirano e assorbono molto il condimento.
Gnocchi alle vongole al profumo di limone
Anche i primi ci hanno convinto. Decidiamo anche di provare un secondo in due. Opto per una delle particolarità di Vgna Re’: il polpo all’impiccato.
Polpo all'impiccato
In pratica un polpo alla brace con pomodori e patate ”infilzato” a mo’ di spiedino e “impiccato”. Per mangiarlo comodamente poi l’ho adagiato nel piatto e me lo sono goduto.
Polpo alla brace
Siamo sazi, nostro malgrado saltiamo il dessert. Chiediamo un amaro, ci servono un buonissimo amaro abruzzese: l’amaro Jannamico, bello corposo con suadenti note agrumate. E chiediamo il conto, paghiamo per il nostro pranzo 78 euro in due. Abbiamo trovato corretto e conveniente il rapporto qualità prezzo.
L’hosteria Vigna Re’ si trova nel Real Borgo di San Leucio, il locale è piccolo, ci sono pochi coperti ma la qualità è elevata, per la serie “nella botte piccola c’è il vino buono", qui abbiamo trovato una sorprendente cucina di pesce, dove tradizione e fantasia trovano un connubio perfetto. Abbiamo mangiato davvero bene, tutte le proposte sono cucinate in modo espresso e c’è una grande attenzione alle materie prime.
Nota di merito per gli involtini di pesce spada (sorprendenti), per il tortino di tonno (notevole) e per i ravioli alla pescatrice ai tre pomodorini (davvero divini).
Complimenti allo chef Vincenzo Giaquinto capace di proporre una cucina di mare esaltante nella sua rigorosa semplicità. Abbiamo trovato il servizio professionale e nello stesso tempo informale, da sottolineare come il personale di sala sia sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra, cosa a parer mio molto importante. Fantastico poi il rapporto qualità prezzo.
Qui da Vigna Re’ si sta davvero bene e troverai un’ottima cucina di pesce ad un prezzo corretto. Questo è un indirizzo da non perdere, e che non può mancare in agenda, garantiamo noi. Da provare e riprovare.
Ci rivedremo presto, anche perché devo assolutamente assaggiare le salsicce di pesce spada (uno dei must del locale)!
Moderna Vineria Hosteria Vigna Re’
Via Antonio Pianelli n.8
San Leucio – Caserta
Tel. 0823 304606
Visita il sito web di Vigna Re’