Cosa c’è di meglio di una bella pizza a pranzo? Beh poche cose, soprattutto in questo periodo. Eravamo dalle parti di Pomigliano d’Arco. Qui a Pomigliano veniamo spesso perché ci sono tanti locali e indirizzi interessanti e il settore food da anni vive un importante fermento che fortunatamente la pandemia non ha interrotto. Siamo stati a pranzo da 450 Gradi la pizzeria di Gianfranco Iervolino.
450 Gradi di Gianfranco Iervonino - Insegna esterna
Gianfranco Iervolino è un nome importante, artista della pizza e anche della musica. Grande interprete della canzone classica napoletana da un po’ di anni è anche personaggio televisivo e ospite fisso in Rai. Insomma un mix di creatività, talento e innata simpatia. Il locale si trova a pochi passi dal parco pubblico di Pomigliano. Non avrete problemi a sistemare l’auto infatti ci sono posti auto e un parcheggio comunale pochi metri. Dentro il locale è come lo ricordavamo: essenziale, dai toni e colori chiari, ma con qualche tocco “floreale” alle pareti. Il locale si svluppa in lunghezza, entrando c’è il banco di lavoro e il forno a vista sulla destra.
Qui si può stare in totale sicurezza con spazio, e tavoli ben distanziati. Noi siamo in tre, siamo venuti per la pizza. E pizza sia. Non ci concediamo coccole fritte o altre delizie. Avevo in mente il mitico crocchettone 450 gradi che presi l’ultima volta quando sono stato qui, con stracciatella di bufala, mortadella IGP, pesto di pistacchio e granella di pistacchio. La prossima volta cederò di nuovo alla tentazione.
Crocchettone 450 gradi
Solita occhiata alla menù, c’è l’angolo delle delizie fritte con tra le altre cose il “ciurillo in pastella”, le polpette di melanzane, le frittatine di pasta, le montanarine classiche e il crocchettone 450 gradi di cui sopra. E poi le pizze, ci sono una ventina di proposte, le pizze di Gianfranco Iervolino e quelle della tradizione. In genere c’è anche una pizza del mese (fuori menù). Da notare un altro must della casa che ti consigliamo: come dessert la meravigliosa pizza polacca con crema pasticcera al limone, le amarene e lo zucchero semolato caramellato. Si comincia con le pizze. Abbiamo preso una pizza “cianfotta” con fior di latte di Agerola, peperoni, melanzane, zucchine, olio Evo e basilico fresco. Con un conricione bello pronunciato, morbida ma fragrante, e quilibrata e che sapore quelle verdurine e in particolare le mie amate "mulignanelle"....
La Cianfotta
Poi una Massimo Troisi, spesso quando vengo qui prendo questa pizza goduriosa e profumata con stracciata di bufala, mortadella IGP, pesto di pistacchio, granella di pistacchio, basilico e olio Evo. Godimento allo stato puro…..
La pizza Massimo Troisi
Per la terza pizza andiamo sulla tradizione: una bella margherita con pomodoro San Marzano DOP, Fior di latte di Agerola, grana padano, basilico e olio Evo. Davvero ben fatta e che profumino….
La Margherita
Per le pizze degustate, abbiamo trovato un impasto indiretto ottimamente lavorato, realizzato con un prefermento (poolish). Importante la lievimaturazione (36 ore). L’idratazione è poco sotto il 70 %. Il risultato è una pizza profumata, gustosa, fragrante, ma al contempo morbidissima. La leggerezza è la sua prerogativa. Il peso dei panetti è sui 280 grammi. La cosa che va sottolineata è la scelta per topping e farciture di prodotti di grande qualità e materie prime eccellenti. Servizio professionale e preciso. Buono il rapporto qualità – prezzo (margherita a € 5.50 e marinara a € 4.00).
Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Tipo di impasto realizzato con un prefermento (poolish)
- Uso di prodotti e materie prime di qualità
- Peso dei panetti sui 280 gr.
- Servizio professionale e preciso
- Buon rapporto qualità - prezzo
450 Gradi a Pomigliano è una sempre una certezza. 450 gradi la Pizzeria di Gianfranco Iervolino merita assolutamente la visita. Qui puoi gustare un’ottima pizza, ben eseguita e leggerissima. Fantastici i fritti leggeri e gustosi. Da non perdere in particolare il crocchettone 450 gradi e come dessert la pizza polacca.Servizio professionale e preciso. Buono il rapporto qualità – prezzo. Peccato non aver incontrato Gianfranco, ma torneremo presto anche per salutarlo. Un plauso al suo team e a Raffaele al banco pizza. Se sei da queste parti è una tappa da non perdere.
Pizzeria 450 gradi di Gianfranco Iervolino
Via Giotto n.2
Pomigliano d’Arco (Na)
Tel. 081 884 7592
Visita il sito web di Gianfranco Iervolino
Dopo un giro nella vicina Faeto la patria del famoso prosciutto di Faeto, salume tipico tradizionale della Puglia, arriviamo a Biccari, piccolo gioiello della Daunia. E’ sempre piacevole venire qui, Biccari offre davvero tante cose interessanti per il visitatore ed il turista a cominciare dal suo centro storico, l’antico nucleo medievale conserva un fascino davvero particolare. E poi la natura qui è generosa, Biccari offre infatti numerosi itinerari di interesse naturalistico e paesaggistico, da menzionale il laghetto con area attrezzata e la possibilità di compiere percorsi e sentieri fantastici. Si può anche salire in cima al Monte Cornacchia, il più alto della Puglia (sul Monte Cornacchia si può accedere da Biccari ma anche da diversi comuni della zona, Faeto, Celle, Roseto Valfortore, Castelluccio). Noi siamo arrivati qui a Biccari a ora di pranzo e ci siamo fermati in un posto che ormai per noi rappresenta una certezza: la Locanda dei Sapori.
La Locanda dei Sapori Biccari - Insegna ingresso
Sistemata l’auto a pochi metri dal locale entriamo e ci accomodiamo al nostro tavolo da due prenotato per tempo. E’ piacevole ritornare qui, ci accolgono Maria Giovina, sempre garbata e sorridente e Antonio Checchia (il mitico Asso Pelù), titolare e pizzaiolo. In cucina c’è il bravo chef Donato Molle che passerà a salutarci dopo. Il locale è come ricordavamo: carino con un’atmosfera vagamente shabby e domina il bianco, il colore delle travi del bel soffitto in legno. Qui si sta davvero bene. E’ Domenica e ci concediamo un bel menù fisso per due. Quello che mi colpisce ed è un valore aggiunto della loro proposta di cucina è la presenza di tante eccellenze locali, e prodotti a Km zero. Da bere ordiniamo una minerale e Antonio Checchia ci fa provare un vino fantastico: il Canto alla Luna IGP Daunia della Masseria nel Sole di Lucera. Da uve selezionate Montepulciano e Nero di Troia prodotte nelle vigne dell’azienda viene fuori un vino rosso barricato che sorprende e cattura. Di un bel rosso intenso ha un sentore di vaniglia, spezie e una poderosa nota olfattiva. Grazie Antonio per averci fatto scoprire questo grande vino.
Canto alla Luna di Masseria nel Sole
Si comincia con una degustazione di salumi della Daunia senza coloranti e senza conservanti. La degustazione comprende salsiccia secca con semi di finocchietto, soppressata, lonzino, capocollo e pancetta. Tutti i salumi sono di ottima fattura ma lonzino e pancetta meritano sicuramente una menzione. Davvero super.
Salumi della Daunia
Come formaggi ci servono un pecorino, un formaggio stagionato di mucca, caciocavallo della Daunia, semi fresco sempre vaccino e ricotta vaccina con confettura di amarene bio e delle noci.
Formaggi della Daunia
Dopo la degustazione ci sono tre proposte dello chef Donato Molle una più buona dell’altra. Ecco una panzanella rivisitata, piatto tipico dell’Italia centrale e in particolare della Toscana, fresco, profumato, qui servita a mo’ di quenelle adagiata una fetta di melanzana grigliata. Davvero interessante.
Panzanella rivisitata
Buonissima la parmigiana bianca con melanzane, provola e speck.
Parmigiana bianca con speck e provola
Delicato e irresistibile il tortino ai funghi con la fonduta di parmigiano.
Tortino ai funghi con fonduta di parmigiano
Termina qui l’antipasto. Una carrellata di sapori e prodotti del territorio con qualche originale divagazione (la panzanella). Ottimi i salumi e i formaggi, da ricordare la parmigiana così come il tortino ai funghi.
Intanto passa a salutarci lo chef Donato Molle che ci spiega come proseguirà il nostro pranzo. Ecco le cortecce con il pomodorino fresco e le scaglie di pecorino.
Cortecce con pomodorino fresco basilico e scaglie di pecorino
In una parola: eccellenti, il plus qui alla Locanda dei Sapori è che la pasta la fanno loro, partendo da selezionati grani locali. Tanti i formati che praparano. In questo caso le cortecce, sono gustose, compatte al morso, di ottima fattura.
Ma il non plus ultra lo raggiungiamo con le cortecce con crema di tartufo e salsiccia fresca, semplicemente meravigliose. La crema di tartufo è ottenuta semplicemente con tartufo nero di Biccari grattugiato e ottimo olio Evo, la salsiccia è goduriosa e presente in abbondanza. A chiudere il tutto delle scaglie di tartufo fresco. Davvero un gran piatto.
Cortecce con crema di tartufo e salsiccia
Saremmo sazi ma non possiamo rinunciare al secondo, una buonissima grigliata mista di carne locale con insalatina: fettina di vitello, una spettacolare salsiccia, pancetta e agnello. La carne (locale) è eccellente. La grigliata è ben fatta e appagante.
Carne alla brace
Chiudiamo in bellezza con una bella e fresca macedonia con gelato al limone (ci voleva).
Macedonia di frutta con gelato
E ancora biscottini secchi di produzione locale, con gocce di cioccolato e uvetta, cantuccini, baci di dama e rose del deserto.
Biscottini
Accompagniamo il dessert con un liquore di liquirizia fatto da Antonio Checchia (ottimo) e l’amaro Imperatore, l’amaro della Daunia caratterizzato dalle note aromatiche delle piante locali come il lampascione e la rucola. Piacevolissimo l’equilibrio tra le note amare e il retrogusto dolce.
Amaro Imperatore
Il costo del menù degustazione è di 30 euro a persona escluso la bottiglia di vino. Davvero un fantastico rapporto qualità – prezzo.
La Locanda dei Sapori a Biccari si conferma alla grande. E’ un indirizzo da non perdere se sei da queste parti. Il locale è curato e gradevole, il personale gentile e affabile. Maria Giovina è una perfetta padrona di casa, sempre gentile e sorridente. Lo chef Donato Molle sa il fatto suo, è umile ma ha talento e propone una cucina che esalta piatti e prodotti del territorio con qualche piccola rivisitazione. Ottimi i prodotti utilizzati, fantastica la pasta di loro produzione.
Antonio Checchia il titolare, è anche il pizzaiolo della Locanda dei Sapori. Ci incuriosisce la sua pizza e sicuramente a breve torneremo a provarla. Davvero fantastico il rapporto qualità-prezzo. Dopo il periodo difficile dalla pandemia va avanti il progetto di questi tre ragazzi che si sono messi in gioco e hanno deciso di investire nel loro borgo e lo hanno fatto con amore e dedizione. La Locanda dei Sapori a Biccari sarà una piacevole sorpresa. Fidati, parola dei Templari del Gusto.
La Locanda dei Sapori
Via Fuori Porta Annunziata n.75
Biccari (Fg)
Tel. 347 304 2887
Visita la pagina Facebook della Locanda dei Sapori di Biccari
Siamo tornati alla Pizzeria I Vesuviani, eravamo in zona e abbiamo deciso di fermarci per gustare la loro pizza memori della bella esperienza passata. Siamo a Castello di Cisterna in Via Madonnelle a poche centinaia di metri dal confine con Pomigliano d’Arco. La posizione del locale è strategica e comoda. Siamo infatti vicini allo svincolo autostradale ma anche vicini alla Ss 268 del Vesuvio, quindi qui si può arrivare facilmente sia dalle strade interne sia da Napoli o dai paesi Vesuviani.
Altra cosa da ricordare e molto importante è la presenza di un comodo e ampio parcheggio custodito che si trova proprio di fronte al locale. Siamo arrivati in primissima serata, siamo in due. Ci accompagnano al nostro tavolo.
Pizzeria i Vesuviani Castello di Cisterna
Il locale è bello come lo ricordavamo, scelta azzeccata dei colori, diverse sale (anche una nella comoda e ampia veranda), belli i tavoli e le sedute. Come sempre diamo un’occhiata d’ordinanza al menù: fantastico. C’è solo l’imbarazzo della scelta. I fritti sono invitanti e c’è la possibilità di scegliere tra frittatine, crocchè (anche nella versione veg), arancini (anche in versione veg), patatine, chips, baccalà pastellato, ciurilli, la loro versione della mozzarella in carrozza denominata “in astronave”, e poi un trionfo di pizze fritte (anche in versione finger food), montanare e bufala fritta. La scelta delle pizze non è da meno, si può optare per le classiche, le pizze da degustazione (quelle gourmet in pratica) e poi ancora pizze in pala e pizze in teglia. Qui se si viene con gli amici o in comitiva ci si può divertire degustando diverse tipologie di pizze. Visto che siamo in due optiamo per due pizze “classiche”, ma prima ci concediamo delle coccole fritte.
Ecco due meravigliosi crocchè fatti come Dio comanda con patata gialla varietà Avezzano, provola di bufala, prosciutto cotto di Parma, parmigiano reggiano DOP 26 mesi extra e pepe nero. Equilibrati, gustosi davvero uno spettacolo. E che dire della frittatina?
Crocchè e frittatina di pasta
Una poesia di bucatini, besciamella di latte Nobile, piselli, trito di marchigiana IGP e fior di latte di Agerola. Piacere puro ad ogni morso.
Frittatina Dettaglio ripieno
Avremmo volentieri continuato a coccolarci con i fritti, magari ordinando qualche montanarina, ma vogliamo gustare la pizza e allora ordiniamo una Nerano con vellutata di zucchine, fiori di zucca, fior di latte di Agerola, chips di zucchine, provolone del Monaco DOP, basilico e olio Evo. Delicata, con il sentore dolce delle zucchine che si sposa alla perfezione con il sapido e gustoso provolone del Monaco.
La Nerano
L’altra pizza ci ha sorpreso davvero. Abbiamo preso una Pesto e Piennolo con pesto di basilico, fior di latte di Agerola, pomodorini del piennolo DOP, prosciutto crudo di Parma, cacioricotta di capra, nocciole tritate e olio evo. Davvero una signora pizza.
Pizza pesto e piennolo
Le pizze che abbiamo gustato presentano un impasto di tipo diretto eseguito davvero bene, con una lievimaturazione di 24/36 ore. Il risultato è una pizza leggera, ma che al contempo si mantiene fragrante con una idratazione importante (sull’80%).
Bella l’alveolatura. Il peso dei panetti a parer nostro dovrebbe essere sui 270/280 grammi. Da rimarcare la grande qualità dei prodotti usati per topping e farcitura.
Va poi sottolineata l’abbondanza e la qualità dei prodotti e degli ingredienti usati per topping e farciture. Insomma una pizza davvero leggera ma allo stesso tempo appagante. A noi è piaciuta molto.
Dettaglio alveolatura
Il nostro parere:
- Menù vasto e originale
- Possibilità di scelta tra pizza da degustazione, pizza in teglia, pizza in pala e pizza napoletana
- Fritti di ottima fattura
- Grande qualità dei prodotti usati per il topping e le farciture
- Servizio professionale
- Corretto il rapporto qualità prezzo
La Pizzeria I Vesuviani a Castello di Cisterna si conferma alla grande. La pizza è di ottima fattura. Abbiamo trovato un bell’impasto diretto realizzato a regola d’arte con una lievimaturazione di 24/36 ore. Il risultato è una pizza leggera ma fragrante.
Ottimi i prodotti e gli ingredienti usati per il topping e le farciture. Qui ai Vesuviani soprattutto se si è in comitiva ci si può divertire, degustando anche la pizza in pala o in teglia. Fantastici i fritti, leggeri, non unti e appaganti (super i crocchè).
Il servizio è preciso, il personale è professionale e cortese. Abbiamo trovato corretto il rapporto qualità- prezzo. In carta la margherita costa 5,50, la cosacca e la marinara 5 euro.
Torneremo presto per provare la pizza in pala. Indirizzo consigliatissimo.
Pizzeria I Vesuviani
Via Madonnelle n.55
Castello di Cisterna (Na)
Tel. 081 329 6996
Vista la pagina Fb della Pizzeria I Vesuviani
Siamo tornati a Nola. Questa città ultimamente ci sorprende proponendo indirizzi davvero interessanti. E’ Domenica e per pranzo abbiamo prenotato il un posticino di cui avevo sentito parlare e che avevo appuntato: Osteria Vini e Boccacci.
Osteria Vini e Boccacci Nola Insegna esterna
Siamo in Via Mario De Sena, la posizione è abbastanza centrale e il locale si raggiunge facilmente. C’è anche un comodo parcheggio di fronte e comunque ci sono posti auto nelle vicinanze. Entrando l’impatto è piacevole, il locale ha un ambiente interno ben arredato. Domina il legno, belle le sedute verde acqua marina, molto caratteristico il bel banco e la vetrina con salumi e formaggi che si vede appena si entra. Ti dà proprio l’idea della bottega, del bistrot. Ci sono tante bottiglie di vino in bella mostra. Altro plus del locale è il grande spazio esterno allestito con un gradevole dehors, degli ombrelloni e piante. Immagino che sia molto piacevole nella bella stagione cenare qui di sera all’aperto. Tutto quello che vedo, invita alla convivialità. Noi ci accomodiamo. E come sempre diamo un’occhiata al menù. Veniamo alla cucina che è poi quello che ci interessa maggiormente.
Ci sono poche proposte ma ben calibrate: 5 proposte di antipasti, il tagliere di salumi e formaggi e il mix di boccaccielli. 5 primi (con due proposte fuori menù), 6 secondi e il dessert. Interessante e studiata la carta dei vini.
Nell’attesa ordiniamo una minerale e un bel Gragnano Doc dell’azienda Bellagaia, di un bel colore rosso rubino intenso una spuma persistente, dalle intense note fruttate. Visto che la giornata è molto calda, un bel vino fresco e beverino era l’ideale da accompagnare al nostro pranzo.
Cominciamo con un bel tagliere Vini e Boccacci per due: pecorino bagnolese stagionato (una vera poesia) e semi stagionato, una delicatissima ricottina di bufala con granella di nocciola e miele, una mozzarellina di bufala, una caciottina con il tartufo sempre di Bagnoli Irpino, e poi come salumi, mortadella IGP Bologna, crudo di Parma, cotto San Giovanni, lonza di maiale, qualche pezzetto di focaccia con olio Evo e rosmarino e una frittatina di bucatini (spaziale davvero).
Tagliere Vini e Boccacci per due
Gustiamo il tagliere in attesa degli antipasti, prendiamo una deliziosa caponata di calamari, piatto riuscitissimo, fantastici i calamari che ben legavano con le zucchine, le melanzane e i pomodorini con pane croccante di ordinanza.
Caponata di calamari
L’altro antipasto è un tuffo nella tradizione: polipetti alla Luciana, fatti veramente bene, morbidi e gustosi. Come si fa a non fare la scarpetta?
Polipetti alla Luciana
E' il momento dei primi. Ecco i cavatelli freschi con crema di zucca, funghi, speck croccante e granella di nocciola. Belli callosi e piacevoli i cavatelli, azzeccato l’abbinamento con la dolce crema di zucca, il sapido speck croccante e i profumati funghi.
Cavatelli con crema di zucca funghi speck croccante e granella di nocciole
Io ho preso uno dei piatti che spesso ordino, perché rappresentano una sorta di comfort food per me: tonnarelli cacio e pepe. Ero curioso di vedere come li avrebbero fatti. Devo dire che i tonnarelli cacio e pepe dell’Osteria Vini e Boccacci non hanno niente da invidiare a quelli delle migliori osterie romane. Davvero buoni, cremosi il giusto e appaganti.
Tonnarelli cacio e pepe
Tempo di secondi, c’è chi ha preso una fritturina di gamebroni e calamari, ben fatta davvero, con un fritto leggero, non unto.
Frittura di gamberoni e calamari
Io ho optato per il polpo croccante con olive e capperi su vellutata di patate allo zafferano. Davvero un piatto riuscito. Perfetto l’abbinamento con la vellutata di patate. Da applausi.
Polpo croccante con olive e capperi su vellutata di patate allo zafferano
Saltiamo il dessert e prendiamo caffè e amari (Jefferson). Chiediamo il conto, siamo in 4 e paghiamo poco più di 40 euro a persona.
L’Osteria Vini e Boccacci a Nola è stata una piacevole scoperta. Il locale è carino, curato nei dettagli, giovanile. Le proposte di cucina sono interessanti. Da non perdere i loro taglieri. Torneremo per provare i loro famosi “boccaccielli”. Il servizio è cortese e veloce. Il rapporto qualità prezzo corretto. Ho apprezzato molto in particolare i polipetti alla Luciana, la cacio e pepe (meravigliosa) e il polpo croccante. Curata e interessante ma non molto ampia la carta dei vini.
Sicuramente l’Osteria Vini e Boccacci è un indirizzo da segnare in agenda. Ambiente informale, locale smart, dall’animo giovanile ma convincente. La cucina non delude le attese, forse in alcune proposte manca un po’ di spinta e si osa poco, ma in fondo va bene anche così. Consigliato sia se vuoi bere un calice da accompagnare ad un bel tagliere sia se vuoi pranzare o cenare sicuro comunque di non rimanere deluso. Scoperta.
Osteria Vini e Boccacci
Via Mario De Sena n.7
Nola (Na)
Tel. 377 042 0120
Visita la pagina Fb dell’Osteria Vini e Boccacci
Ci sono posti dove mangiare significa vivere una vera esperienza, perdersi nei ricordi, compiere un viaggio tra profumi e sapori, in questo caso irpini. Ebbene sì, siamo in terra irpina, in questa meravigliosa parte di Campania con paesaggi e prodotti incredibili. Una terra generosa, sincera e aspra capace di sorprenderci, sempre. Una delle eccellenze irpine, uno degli indirizzi sicuri per noi è il Ristorante la Pignata ad Ariano Irpino. Ci siamo stati tantissime volte sia per gustare le loro proposte di cucina, sia per la loro pizza (notevole anche questa). Ci siamo tornati a cena.
Abbiamo prenotato qualche ora prima il nostro tavolo da due. Era da un po’ di mesi che mancavamo da qui, ma l’ambiente è come lo ricordavamo, un insieme di eleganza e stile rustico con quella strana aria di casa che un po’ di fa sentire in famiglia. Insomma un posto che invita alla convivialità. A fare gli onori di casa c’è Ezio Ventre sempre gentile, affabile e prodigo di consigli. Diamo un’occhiata al menù, ma ci affidiamo a lui per la serata, faremo un menù degustazione con abbinamento di vini al calice.
Diamo il via alle danze, arrivano i loro pani, e del pane croccante e rosmarino a cui abbiamo abbinato un meraviglioso olio, Dor di Negutta, un monocultivar Ravece dal profumo intenso, esplosivo, note erbacee e quasi piccanti. In una parola: fantastico.
Pane croccante olio e rosmarino
Si comincia con una fresellina di benvenuto. Un entrée davvero stuzzicante: una fresellina con pomodorini, burrata, olio e basilico. Cosa c’è di più buono?
Entrée
Arrivano gli antipasti in un crescendo rossiniano: fantasia di baccalà in oliocottura con suo panzerotto fritto, ai due peperoni. Questo metodo di cottura è perfetto per il baccalà che, cuocendo a basse temperatura nell’olio, conserva tutte le sue proprietà, il suo profumo e una consistenza davvero pazzesca. Intrigante poi il panzerottino e perfetto l’abbinamento con la crema di peperone e ovviamente con sua maestà il peperone crusco, un must da queste parti. Baccalà e peperone crusco: è vero amore ….
Fantasia di baccalà in oliocottura con panzerotto fritto ai due peperoni
Altra proposta notevole è l’uovo poché (in camicia) su vellutata di piselli, lonzardo di maiale nero, asparagi, pecorino di carmasciano fuso e tartufo estivo. Un mix di sapori, di profumi, di consistenze riuscitissimo. Una vera coccola.
Uovo pochè su vellutata di piselli
Ma ci ha entusiasmato davvero il loro sushi gourmet: cubo di riso sushi, battuto di marchigiana, stracciatella, more, fragole, salsa di soia e perle di aceto balsamico. Un'idea geniale, eccellente la carne, perfetti gli abbinamenti così come la presenza delle more e delle fragole. Mentre lo gustavamo è stato un “wow” continuo. Spettacolo...
Sushi gourmet di carne
Stiamo davvero viaggiando a livelli altissimi. Siamo curiosi di scoprire i primi. Qui facciamo un viaggio nudo e puro in Irpinia. Arriva una proposta che è un evergreen del territorio e che qui alla Pignata si trova quasi sempre: la zuppa di fagioli quarantini di Volturara (presidio Slow food) e castagne. Rassicurante come i pranzi a casa di mammà ..
Zuppa di fagioli quarantini di Volturara e castagne
E dei fantastici tagliolini alle ortiche con funghi porcini e tartufi estivo. Peccato non poterti trasmettere via schermo e via foto il profumo di questo piatto. Un inno alla gioia tutto in salsa irpina.
Tagliolini alle ortiche con porcini e tartufo estivo
Nostro malgrado saltiamo il secondo, siamo sazi e non vogliamo perderci le proposte di dessert. Ecco una bella crema catalana con un rinfrescante gelato al lime…
Crema catalana e gelato al lime
E un must della Pignata: lo scazzamariello, un dolce creato da loro a base di pistacchio e amarene con cioccolato e gelato al fiordilatte e quindi per i suoi colori pensando alle antiche tradizioni arianesi lo hanno chiamato così “scazzamariello” ossia il folletto delle leggende agresti.
Scazzamariello pistacchio amarene e cioccolato con gelato al fior di latte
Come non chiudere in bellezza con del cioccolato extra fondente? Ezio Ventre ci sta proprio coccolando…. Accompagniamo il dessert con l’Amarenico di Antico Castello, che nasce dal connubio tra aglianico e foglie dell’amareno, un liquore aromatico e sorprendente e lo zibibbo di Cantine Vinci. Un salto in Sicilia con questo meraviglioso vino da dessert intenso, fruttato e persistente.
Cioccolato extra fondente
Alle varie proposte di cucina abbiamo abbinato al calice i seguenti vini: Friuli DOC Traminer Aromatico Le Vigne di Zamò, un 100 % Gewürztraminer di un bel colore giallo paglierino, note minerali e sentori di frutta a polpa gialla, il Greco di Tufo Miniere di Cantine dell’Angelo, 100 % greco un grande vino bianco con una fantastica nota minerale e spiccata personalità. Un Calabria rosato IGP di Acino vini, 100 % da uve magliocco, un vino sorprendente, con note fruttate, balsamiche e in più un vino totalmente bio e naturale. Il Re vino rosso di Cantina Giardino, anche questo vino biologico a base prevalentemente di aglianico che si accompagna a tutto il pasto e ha note piacevoli fruttate e speziate.
E infine una nostra vecchia conoscenza, il Rasott dell’Azienda Agricola Boccella di Castelfranci. Un rosso meraviglioso, aglianico in purezza sontuoso, note di frutti rossi, vino davvero intenso, speziato, al palato gradevolissimo con note quasi balsamiche, giustamente tannico e personalità da vendere. Si è capito che ho un debole per questo vino?
Chiediamo il conto e paghiamo per questo intenso e meraviglioso percorso enogastronomico poco più di 70 euro a persona. Assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo per un’esperienza enogastronomica davvero notevole.
L’Irpinia è una terra meravigliosa, ancestrale, magica. Tra gli indirizzi irpini impedibili c’è il Ristorante La Pignata, un vero baluardo della ristorazione irpina che nel tempo si è evoluto senza mai tradire le origini e le proprie radici. Questo è il regno della famiglia Ventre, che da anni regala emozioni a tavola partendo sempre dalla tradizione, una tradizione che è sempre viva e presente e da cui tutto ha origine. Qui alla Pignata puoi davvero lasciarti coccolare e vai via sempre con la voglia di ritornare.
Buona e curata la carta dei vini, Servizio veloce e professionale, Ezio è il valore aggiunto, un concentrato di capacità e passione. Corretto il rapporto qualità prezzo.
La Pignata ad Ariano Irpino si conferma alla grande. Che tu voglia gustare le proposte di cucina o una “signora pizza”, qui non sbagli mai. A parer nostro La Pignata è una tappa obbligatoria se vuoi emozionarti a tavola, se vuoi mangiar bene e mangiare irpino. Consigliatissimo.
Ristorante La Pignata
Viale dei Tigli n.7
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 87 25 71
Visita il sito web del ristorante La Pignata
A causa della pandemia si avvertiva con insistenza il desiderio di perdersi nella tranquillità della natura e dimenticare, anche se solo per qualche ora, le grigie giornate casalinghe degli ultimi tempi, l’istinto ci ha ricondotto in un luogo fantastico dove natura, relax e cucina rurale costituiscono un connubio perfetto: l'Agriturismo Monte Maggiore.
Agriturismo Monte Maggiore Esterno
Certi di ritrovare la medesima splendida ospitalità dell’ultima volta, ci mettiamo in cammino e ritorniamo, con rinnovata curiosità, nella cittadina di Formicola, precisamente in località Fondola, ai piedi del Monte Maggiore, che dà in prestito il suo nome al nostro agriturismo.
Agriturismo Monte Maggiore Ingresso
E’ un Sabato estivo, pur essendo a Giugno, e la natura appare come un tripudio di suoni e colori, una macchia verde che si perde a vista d’occhio e fa da contrasto con l’azzurro terso del cielo ed il rosso vivace delle ciliegie che paiono brillare sui tanti alberi circostanti. Ci viene riservato un tavolo su una bellissima terrazza (veranda) all’aperto, con vista mozzafiato sui monti circostanti; la gentilezza e la cordialità dei proprietari (conduzione strettamente familiare) sono quelli di un anno fa, così come l’attenzione per i particolari e il senso di orgoglio misto a gioia che si intravede negli occhi della proprietaria quando ci spiega ciò che ci verrà preparato con amore, tutto frutto del raccolto e della passione quotidiana.
Il nostro tavolo in veranda
Dopo averci servito acqua e vino rosso di produzione propria (ottimo), si comincia con l’antipasto della casa che è ricco di tantissime portate di prodotti del territorio locale, tutti rigorosamente a km 0 e nel pieno rispetto della stagionalità delle coltivazioni; iniziamo con una ricotta di capra con miele di acacia e caciottina, un entrèe squisito produzione dell’agriturismo;
Ricottina con il miele e caciottina
Continuiamo con prosciutto crudo, pancetta, e fagiolini; Prosciutto davvero spettacolare, sapido il giusto. Di ottima fattura la pancetta e interessante la presenza dei fagiolini anche questi a Km 0.
Prosciutto pancetta e fagiolini
Uno squisito gateau di patate cotto al forno nel tegamino di terracotta (talmente buono da chiedere il bis); Era da tanto che non mangiavo un gateau così buono, sapori rustici, quasi dimenticati....
Gateau di patate con guanciale
Sempre nel tegamino assaggiamo melanzane a funghetto con provola (deliziose è dire poco). Anche qui poteva scapparci il bis ma ho preferito soprassedere....
Melanzane a funghetto ripassate in forno
E cotiche con fagioli e crostini di pane (quando si dice cudina contadina della tradizione...). Mangiando questa meraviglia mi tornano in mente storie e racconti di campagna quando ci si riuniva la sera dopo il lavoro nei campi e si mangiava un piatto così capace di ritemprare corpo e anima...
Fagioli cannellini con cotica
Continuiamo con tranci di polenta fritta al finocchietto ed erbe selvatiche... La presenza del finocchetto e delle erbe spontanee regala alla polenta un sapore intenso e gradevole...
Polenta fritta con finocchetto ed erbe spontanee
E ancora dei meravigliosi tranci di frittatina con patate e cipolla. Una delle frittate che preferisco patate e cipolle è una combinazione vincente...
Tocchetti di frittata di patate e cipolla
Tra un bicchiere di vino rosso e un po’ di “riposo”, assaggiamo entrambi i primi piatti previsti nel menu fisso di degustazione: pici artigianali di grano duro al ragù di maialino nero casertano. Sapore rustico, intenso, fantastica la pasta handmade e il ragù bello tirato e dal profumo intenso...
Pici con ragù di maialino nero casertano
E poi gustiamo gli ziti alle erbe spontanee con pomodorino fresco; Altro piatto che mi ha convinto. Entrambi i primi, sono piatti tipici del territorio del medio Volturno (soprattutto il primo) e sapientemente cucinati dalla giovane brigata di cucina a carattere familiare dell’agriturismo.
Ziti alle erbe spontanee con pomodorino fresco e pecorino
Ci concediamo una breve pausa negli immensi spazi verdi della tenuta, ammirando gli animali della fattoria e scattando quale foto con la cavalla dell’agriturismo, che nel pomeriggio, ama passeggiare e “familiarizzare” con gli ospiti a pranzo.
Torniamo al tavolo ed anche per i secondi le portate sono due: mangiamo una fenomenale arista di maiale con crema di peperoni..
Arista di maiale al forno con salsa ai peperoni
E poi un secondo (già provato un anno fa e buono come allora), ovvero involtini di maialino nero casertano ripieni di provola e cotti nel vino rosso di produzione locale, un piatto must dell'agriturismo che spesso viene proposto e non delude mai..
Involtini di maialino nero casertano cotti nel vino Casavecchia
Infine, (per chi non fosse ancora sazio), macedonia di frutta fresca, torta caprese di produzione propria, oltre a caffè ed liquore all’alloro artigianale. Costo del pranzo: 28 euro a persona per gli adulti; 15 euro a persona per i bambini, compreso di bevande e di un ottimo vino di produzione propria. Un rapporto qualità prezzo incredibile.
L’Agriturismo Monte Maggiore a Formicola ancora una volta si conferma alla grande. Ci siamo già stati in passato ma è stata una riscoperta, una riscoperta di sapori ormai dimenticati e di vecchie tradizioni culinarie da tramandare. Un’evasione da vivere tutta di un fiato e da concedersi lasciandosi coccolare dalla cortesia dei proprietari e dalla bellezza incontaminata del luogo, gustando una sincera cucina tipica e di campagna che non delude mai. Certezza..
Agriturismo Monte Maggiore
Via Fondola
Formicola (Località Fondola)
Tel. 347 168 3363
Visita il sito web dell’Agriturismo Monte Maggiore
Cetara è uno dei miei posti del cuore. Appena posso scappo qui in Costiera amalfitana in questo meraviglioso borgo marinaro e uno dei miei indirizzi preferiti dove fermarmi a pranzo o cena è Alici come prima. Il locale è centralissimo, si trova sul corso principale a poche centinaia di metri dalla famosa spiaggia.
Dentro c’è una sala con un arredamento semplice e sobrio con pareti nelle tonalità del verde marino e un fuori un gradevole dehors con tavolini e sedute. Ci accomodiamo all’esterno, siamo in due. Il menù è interessante presenta poche ma studiate proposte: quattro antipasti, cinque proposte di primi, e i secondi il cui numero varia sempre anche in base alla disponibilità del pescato.
Noi ordiniamo una minerale e una bottiglia di Jacur Extra dry dell’azienda Bernardi. Un bel prosecco, un vino spumante ottenuto con metodo Charmat. Una bella bollicina che accompagnerà il nostro pranzo.
Si comincia, ordiniamo tre antipasti. Ecco delle meravigliose bruschette con burro e alici di Cetara (immancabili e deliziose). Inutile dire che il binomio del burro con la sua grassezza e la sua morbida dolcezza e con le sapide e profumate alici è uno dei migliori che ci possa essere. Semplicemente fantastiche.
Bruschetta con burro e alici di Cetara
E che dire del tortino di melanzane, alici e provola affumicata di Tramonti servita con una crema di datterino giallo? Equilibrato e riuscitissimo anche questo.
Tortino di melanzane alici e provola affumicata
A chiudere il giro di antipasti un tortino di pesce azzurro in crosta in crosta con una riduzione di sedano e zest di limone. Interessante la nota croccante del tortino.
Tortino di pesce azzurro in crosta con riduzione di sedano e zest di limone
Ci godiamo il nostro bel pranzo chiacchierando e sorseggiando il nostro prosecco. Intanto arrivano i primi. Abbiamo deciso di prendere due primi a testa. Si comincia con un classico: gli spaghettoni alle vongole, fatti davvero come Dio comanda. Buonissimi, perfetta la cottura della pasta e saporite le vongole.
Spaghettoni alle vongole
L’altro piatto ci ha sorpreso piacevolmente: i conchiglioni ripieni di crema di patate e colatura su fonduta di provola affumicata di Tramonti. Bella l’idea, riuscito l’abbinamento e piacevoli da mangiare. Nel frattempo le bottiglie di prosecco passano a due. Di tanto in tanto lo chef Stefano Cavaliere esce dalla cucina e si intrattiene con gli ospiti per vedere che tutto vada bene e soddisfare qualche curiosità.
Conchiglioni ripieni di crema di patate e colatura su fonduta di provola
Desideriamo anche un secondo, prendiamo un filetto di palamita scottato con una salsa balsamica. Ho trovato il pesce freschissimo, delizioso, cucinato in modo semplice. Altra carta vincente. Si sa che quando la materia prima è buona meno si lavora e meglio è.
Filetto di palamita scottato con salsa balsamica
Chiudiamo con un bel dessert, un gelato in crosta su crema di limoni della costiera. E ancora amaro e caffè. Una delle particolarità qui da Alici come prima, è che il caffè a fine pasto te lo servono nella moka.
Gelato in crosta su crema al limone della costiera
Chiediamo il conto e paghiamo per 3 antipasti a testa, due primi a testa, un secondo e un dessert a testa 60 euro a persona (vini esclusi). Corretto il rapporto qualità prezzo.
Alici come prima a Cetara è uno dei miei posticini di riferimento. Appena posso faccio un salto a Cetara (posto che adoro) e mi coccolo pranzando o cenando da loro. Il locale è centrale, si trova sul Corso principale a poche centinaia di metri dalla spiaggia. L’atmosfera è quella rilassante e informale delle osterie marinare. La location è semplice e invita alla convivialità. Vengo qui da anni e ho notato una qualità sempre crescente e anche una maggiore attenzione all’impiattamento (per la serie anche l’occhio vuole la sua parte). Le proposte di cucina sono convincenti, le materie prime e i prodotti sono eccellenti, il pesce freschissimo. Meravigliosi gli spaghettoni alle vongole o con la mitica colatura di alici.
Lo chef Stefano Cavaliere ha talento e la cosa che mi piace molto è che appena può, esce dalla cucina per interagire con i clienti e controllare che tutto vada per il meglio. Talento, passione, bravura e umiltà i suoi tratti distintivi. Il rapporto qualità prezzo è corretto. Il personale è giovane e dinamico, il servizio è preciso e l’accoglienza fantastica. Come mangiare a casa di vecchi amici. Indirizzo consigliato.
Alici come prima
Corso Garibaldi, n.9
Cetara (Sa)
Tel. 089 261333
Visita la pagina Fb di Alici come prima
Siamo a Nola, la città dei Gigli e del filosofo Giordano Bruno. Nola da anni vive un interessante fermento con la presenza e l’apertura di numerosi locali e la presenza di indirizzi che hanno reso varia e interessante l’offerta gastronomica. Per questo abbiamo deciso di provare un indirizzo che da parecchio avevamo in agenda. Siamo stati a cena alla Locanda Bruniana e abbiamo deciso di raccontarti la nostra esperienza.
Cominciamo dal nome, un chiaro omaggio a Giordano Bruno che proprio a Nola ebbe i natali nel 1548. Il locale è facilmente raggiungibile, si trova in fatti in Via Variante VII bis ed è ben visibile dalla strada. Parcheggiamo a pochi metri dal locale e ci accomodiamo dopo (avevamo prenotato il nostro tavolo da due già qualche ora prima).
Il locale è molto bello, ricercato e regala una piacevole sensazione: pavimenti in parquet, tavoli e sedute in legno con un tocco di blu che ci sta benissimo e che dona un tocco di piacevole e raffinata intimità. Entrando ti colpisce il bancone davvero meraviglioso, tutto in ottone e dal sapore vagamente "coloniale", qui c'è l’angolo dei liquori e distillati. Noi ci accomodiamo all’esterno in una sorta di giardino coperto, uno spazio davvero interessante che ti regala la sensazione di essere “altrove”.
Solito sguardo al menù. In carta c’è la possibilità di scegliere dei menù degustazione (vanno presi però per tutti i commensali). Si parte dal menù denominato Nola 1548 (l’anno di nascita di Giordano Bruno) 5 portate a 50 euro (vini esclusi), oppure il menù “Taccuino” sei portate a 70 euro (vini esclusi). E poi le interessantissime proposte di crudi denominati “Nudi e Crudi”, le insalate crude e marinate, e quattro proposte di antipasti, quattro primi, quattro secondi e quattro dessert. Noi decidiamo di ordinare “a la carte” per poter scegliere cose diverse.
Cominciamo ordinando una minerale e decidiamo di cenare accompagnando il tutto con una bollicina francese. Optiamo per una bottiglia di Champagne Extra Brut Blanc de Blancs “Vertus Experience” di Andrè Jacquart. Chardonnay in purezza, che proviene dalla Côte des Blancs, dal villaggio di Vertus. Raffinato, piacevole, versatile con una nota vagamente agrumata. Davvero una grande bottiglia, degna compagna della nostra cena. Arrivano i loro pani e grissini.
I pani
E un graditissimo entrée: una millefoglie di verdure con provolone del Monaco e aneto. Davvero interessante, ottima partenza….
Millefoglie di verdure
Si comincia alla grande con una loro selezione di crudi: 2 scampi, 2 gamberi, 4 sashimi e 2 ostriche. Ottimo davvero il crudo, fantastici gli scampi. Il pesce è freschissimo e di qualità. Strepitose le ostriche, delle Gillardeau, le più pregiate tra le ostriche francesi.
La selezione di crudi
Ci sono piaciute talmente tanto che abbiamo voluto strafare e regalarci anche una selezione di 6 ostriche.Tre ostriche Gillardeau e tre ostriche di Normandia.
Le Gillardeau sono inconfondibili: belle carnose, consistenti, con un meraviglioso equilibrio tra la nota sapida e la dolcezza tipica di questo tipo di ostriche.
Le ostriche di Normandia, regione che è la prima in fatto di allevamento e produzione di queste meraviglie (Huitres de Normandie), sono inconfondibili con la loro forma ovale e la persistente sapidità.
Selezione di sei ostriche
Si continua con gli antipasti, optiamo per il tonno leggermente scottato con zucchine, fiori e salsa alla menta. Davvero eccellente il tonno e perfetto anche l’abbinamento con le zucchine e i fiori, interessante la nota aromatica della salsa alla menta, davvero un gran piatto…
Filetto di tonno zucchine fiori e salsa alla menta
E poi i totanetti ripieni di caciotta in ragù di mare e salsa di prezzemolo.
Totanetti ripieni di caciotta in ragù di mare
La nostra cena procede alla grande, ci godiamo l’atmosfera rilassata e la serata mentre aspettiamo i primi. Ecco i ravioli ripieni di primo sale con tartufi di mare, basilico e crudo di gamberi. Semplicemente deliziosi. Delicati, avvolgenti. Tornerei qui anche solo per mangiarli di nuovo. Chapeau!
Ravioli con tartufi di mare basilico e crudo di gamberi
L’altro primo sono le linguine tirate con acqua di vongole veraci, clorofilla di prezzemolo, bottarga e limone. Altro piatto ben concepito e studiato: perfetta la cottura delle linguine, bello il gioco tra la sapidità delle vongole e della bottarga e la freschezza data dal limone.
Linguine con vongole veraci clorofilla di prezzemolo bottarga e limone
Passiamo al dessert, ecco la Tarte Tatin di mele annurche caramellate morbido alla mandorla e crema alla vaniglia. A me è piaciuta molto sarà anche perché ho un debole per i dolci con le mele.
Tart Tatine
Altra proposta interessante è la rivisitazione della pastiera con crumble alla cannella, mousse di ricotta e gelato di grano e fiori di arancio.
La loro interpretazione della pastiera
Ci offrono il loro babà, lo abbiamo gradito molto. Chiediamo il conto e paghiamo 110 euro a persona. Se consideriamo però che solo lo Champagne ci è costato 65 euro e che abbiamo preso anche la selezione di ostriche, il rapporto qualità - prezzo è comunque corretto.
Il babà
La Locanda Bruniana è sicuramente un posto da provare. Chiaro omaggio al filosofo Giordano Bruno che proprio a Nola ebbe i natali. Semplice da raggiungere, bella e curata la location con il bel pavimento in parquet che regala calore. Mi ha colpito molto il banco in ottone che si vede poco dopo essere entrati, semplicemente stupendo. Nel complesso una location raffinata ma al contempo formale e senza eccessi. Interessante e rilassante lo spazio esterno, denominato il giardino. Pranzare o cenare lì ti regala la sensazione di essere quasi fuori città. Il servizio è preciso, professionale e puntuale. Il personale è gentile e garbato. La proposta di cucina è interessante, il menù è ben studiato e lo chef Francesco De Simone forte dei suoi trascorsi, fa valere tutta la sua esperienza e padroneggia il tutto con una grande tecnica di base. I piatti partono dalla tradizione ma sono creativi e frutto di originali contaminazioni. Importante e fornita la carta dei vini e del beverage.
Eccezionali i prodotti e le materie prime utilizzate. Crudo di pesce ottimo. La Locanda Bruniana offre una proposta gastronomica che nel tempo mira all’eccellenza. Certamente il rapporto qualità – prezzo è importante ma è rapportato alla qualità dell’offerta. Alla Locanda Bruniana a Nola si viene per vivere un’emozione e lasciarsi coccolare come abbiamo fatto noi.
Locanda Bruniana
Via Variante VII Bis n.100
Nola (Na)
Tel. 081 235 9428
Visita il sito web della Locanda Bruniana
Il nostro itinerario alla ricerca degli indirizzi da non perdere ci riporta in Irpinia a Grottaminarda in un posto che per noi rappresenta una certezza e che abbiamo visitato e recensito più volte negli ultimi due anni: N’Ata Luna, cucina e caffè. Il locale è nato dalla partnership con l’azienda Caffè Vergnano 1882 grazie all’intuizione del vulcanico e geniale Vincenzo Panico (consulente aziendale “gourmet” con la passione per l’enogastronomia e per il “bien vivre”) e della famiglia Tocco, Lucia, Antonella e Claudio.
Questo è un locale che mira a diventare un riferimento, luogo ideale per una colazione, per un lunch, per un pranzo veloce, per un fantastico aperitivo o per una cena capace di regalare emozioni e non solo. A breve infatti sarà inaugurato anche un relais di charme con 6 camere più due suites per chi volesse vivere l’esperienza di un soggiorno in questa zona di Irpinia e tuffarsi nella tradizione, nella storia e nella gastronomia del luogo.
N'Ataluna. Grottaminarda - Particolare interno
I mesi difficili della pandemia hanno solo rallentato il processo di crescita di N’Ata Luna che continua, senza perdere di vista quello che avevamo già avuto modo di sperimentare: una cucina di assoluto livello. In cucina c’è uno chef che personalmente stimo molto: Andrea Raimo, vero animo irpino, uno che ama stare lontano dai riflettori, umile ma dotato di una mano e di una tecnica pazzesche.
Noi siamo tornati da N’Ata Luna di Domenica a pranzo ed è stata un’esperienza entusiasmante, per questo abbiamo deciso di raccontartela, ma riavvolgiamo il nastro.
Siamo in contrada Ruvitiello in un luogo facilmente raggiungibile anche per chi proviene via Autostrada, siamo davvero a un niente dall’uscita dell’autostrada di Grottaminarda della A-16. Altra cosa importante è che il locale è ben visibile dalla strada e ha un parcheggio ampio (cosa molto comoda) per cui non avrai mai problemi a posare l’auto.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Arriviamo e veniamo accolti con garbo e gentilezza dal personale e dalla sorridente e ospitale Lucia Tocco.
Prima di accomodarci all’esterno in osservanza alle disposizioni anti-covid sulla ristorazione, facciamo un giro all’interno del locale. Tutto è come ricordavamo. All’ingresso c’è il caffè – bar, entrando nell’ area ristorante poi la sensazione è davvero piacevole. Il locale è grande, ampio, luminoso e arredato con gusto e cura: predomina il legno e poi marmi, sedute dal sapore un po’ retrò e di grande stile. Tutto è curato nei dettagli e trasmette una sensazione di familiarità, in questo posto un po’ salotto, un po’ bistrot dove ci si sente a casa, quasi coccolati e in un ambiente raffinato, elegante ma al contempo rassicurante e accogliente come l’abbraccio di una mamma.
Nataluna Grottaminarda - Sala e cantina
Come sempre diamo un’occhiata al menù che cambia quasi ogni settimana, la qual cosa personalmente mi piace molto, perché vuol dire che la cucina segue il corso delle stagioni e della reperibilità delle materie prime. Il menù del weekend in cui siamo stati lì, comprende quattro antipasti, cinque primi, quattro secondi e i dessert. Cominciamo ordinando una minerale e da bere due calici di un ottimo aglianico irpino in purezza dell’azienda agricola Boccella Rosa di Montemarano per rimanere comunque in Irpinia anche con il vino. Un bel rosso corposo che emana profumi intensi e speziati e gradevoli tannini. Ottimo compagno di viaggio per il nostro pranzo.
Cominciamo con l’antipasto e optiamo per la versione dello chef Andrea Raimo di un classico irpino: il baccalà alla Pertecaregna. Superlativo, a partire dal baccalà, bello compatto, appagante, cotto a vapore e gustosissimo, qui servito con acqua di prezzemolo, maionese all’aglio, patata montata e l’immancabile peperone crusco. Un piatto da applausi.
Baccalà alla Pertecaregna
Con i primi ci divertiamo un po’. Ordiniamo un piatto di candele alla Genovese. Mai scelta fu più azzeccata. Sono un cultore della Genovese che è una vera filosofia di vita e questa è tra le migliori tre mai gustate ad oggi, favolosa, qui lo chef ha usato le candele di Pasta Armando, la mitica cipolla ramata di Montoro (siamo in Irpinia of course!), pepe nero e parmigiano reggiano 36 mesi.
Le Candele alla Genovese
Poi dei ravioli capresi ripieni di mozzarella con salsa al pomodoro, parmigiano reggiano e riduzione di basilico. Davvero notevoli anche questi.
Raviolo caprese
Lo chef Andrea Raimo ci delizia anche con un assaggio di linguine alla Nerano, semplici e favolose. Zucchine, basilico, pepe nero e parmigiano reggiano per dar vita ad una piccola magia…
Linguine alla Nerano
Il nostro pranzo trascorre piacevolmente in un’atmosfera rilassante. Non possiamo esimerci dal degustare anche un secondo in due e la mia scelta cade sulla pancetta di maiale con salsa di papaccelle e patate soffiate. Pancetta da 10 e lode, carne morbidissima che si sposava a meraviglia con la salsa di papaccelle, simpatiche e belle da vedere le patate soffiate. Anche questa è stata una grande proposta.
Pancetta di maiale salsa di papaccelle e patate soffiate
Chiudiamo in dolcezza e in bellezza con l’interpretazione dello chef Andrea Raimo della ricotta e pera: mousse di ricotta di pecora, pere candite, croccante alle nocciole e in superficie sorbetto al frutto della passione. Semplicemente delizioso.
La ricotta e pera dello chef Andrea Raimo
Ancora due caffè e un Ratafià di Nonna Erminia dell’azienda agricola Di Meo di Salza Irpina. Personalmente lo adoro, fantastico questo liquore a base di aglianico di Taurasi con l’aggiunta delle foglie di amarena e ciliegio oltre ad altre erbe in infusione insieme ad alcool e zucchero. Il risultato è una vera poesia irpina.
Ratafià di Nonna Erminia Di Meo
Per il nostro pranzo paghiamo 70 euro in due. Rapporto qualità – prezzo assolutamente corretto.
N’ata Luna si conferma alla grande sulla nostra guida on line dei locali da non perdere. Il locale è concepito per accompagnare i clienti e gli ospiti durante tutta la giornata, dalla colazione alla cena, passando per l’aperitivo, il lunch, la caffetteria, il drink-bar e il ristorante sono davvero ideali per rendere speciali le tue giornate in ogni momento. Grande successo poi sta riscuotendo l’iniziativa denominata “spizzichi e bocconi”, il mitico aperitivo di N’Ata Luna con proposte di cucina e finger food da abbinare ai loro drink personalizzati in lattina o ad un bel calice. La cosa può tradursi in aperitivo rinforzato o cena “light”, il concetto è quello di avvicinare i clienti e gli ospiti in modo naturale e accattivante alle loro proposte di cucina abbinandole ai drink in una sorta di aperitivo in una nuova veste. La formula si sta rivelando un grande successo.
Tornando alla proposta di cucina, devo fare i complimenti allo chef Andrea Raimo e alla sua brigata di cucina. Andrea, irpino verace è un vero talento, capace di nobilitare con la sua tecnica e creatività la cucina tradizionale irpina e regionale. Mi piace la sua cucina perché è gourmet ma senza eccessi o forzature e senza orpelli. La sua cucina due grandi pregi: si muove nel solco della tradizione ma ha comunque una forte personalità. Davvero bravo.
Altra menzione è per Vincenzo Panico, uomo colto, professionale e appassionato, la sua intuizione a parer mio è vincente. Da queste parti mancava una proposta gastronomica di questo livello e un locale così strutturato e così bello.
Il resto lo fa il servizio che ho trovato impeccabile. Nota di merito per la gentile Lucia Tocco in sala: classe, garbo ed empatia, i suoi tratti distintivi. N’Ata Luna a Grottaminarda ti piacerà. Se non ci sei ancora stato non fartelo scappare. Da visitare senza se e senza ma, parola dei Templari del Gusto.
N’ata Luna
Contrada Ruvitiello
Grottaminarda (Av)
Tel. 0825 188 0611
Visita il sito web di N’ata Luna
Visita la pagina Fb di N’ata Luna
Siamo tornati nel baianese a Sperone all’Hosteria Le Gourmet, da Peppino Caramiello, il nostro amico oste, “cacciatore di bontà” per indole e per passione. Qui trovate prodotti del territorio e di piccoli produttori selezionati in maniera accurata da Peppino e le materie prime vengono lavorate dallo chef Marco Del Giudice e dalla brigata di cucina e trasformate in “poesia”. Noi adoriamo la sua cucina, ma andiamo per ordine.
E’ sempre bello pranzare o cenare all’Hosteria Le Gourmet, ci piace il clima di convivialità che si respira e poi le sale e gli ambienti sono stati rinnovati, i pavimenti sono in antica graniglia, i soffitti altissimi con antiche travi in legno, belli poi i colori chiari usati che mettono ancora di più in risalto l’effetto del legno. Naturalmente considerato il periodo e in osservanza delle regole anti-Covid per la ristorazione ci accomodiamo all’esterno.
Peppino ci accoglie con la solita simpatia e cordialità. Ci accomodiamo al nostro tavolo da due prenotato per tempo. La mise en place è semplice e sobria, siamo nel piccolo spazio antistante l’Osteria, Peppino ha ricreato un ambiente molto intimo, pochi tavoli, dei fiori, qualche piantina alle pareti, chiudendo gli occhi sembra quasi di essere in Provenza.
Qui non c’è il menù “a la carte” perché le proposte variano ogni settimana, l’oste ci illustra il menù ci sono gli antipasti (oltre ad una interessante selezione di salumi e formaggi), 4 proposte di primi, 4 secondi e i dessert. Insomma è un menù settimanale, la qual cosa è garanzia di prodotti sempre freschi e di una cucina che segue i cicli stagionali. Da bere prendiamo una minerale e due calici di Rosso Piceno superiore DOP La Rocca di Costadoro. Un rosso interessante, morbido, fruttato ma con una leggera nota speziata. Delicato con tannini molto tenui ottenuto da uve Sangiovese e Montepulciano. Davvero un vino sorprendente.
Rosso Piceno Superiore La Rocca di Costadoro
Arriva un gradito entrée: un prosecco e poi maccheroncino fritto con casu martzu con il suo inconfondibile sapore intenso e ficcante, panbrioche con fegatino e tartelletta con baccalà e origano. Un incipit interessante…
Entrée
Prendiamo gli antipasti dell’Hosteria. Si comincia con polpo con patate al limone e maionese di polpo. Una goduria, meraviglioso il polpo, morbidissimo.
Polpo con mayo e patata aromatizzata
Poi ci viene servito un mantecato di baccalà con papaccelle, nocciola e aglio orsino. Sarà che baccalà e papaccelle vanno a braccetto ma il piatto è spaziale, bella la nota croccante delle nocciole e intrigante la presenza persistente ma non invadente dell’aglio orsino a chiudere il tutto.
Mantecato di baccalà papaccelle nocciola e aglio orsino
L’antipasto prosegue con due proposte di carne. Un mini panino con carne salada, maionese all’erba cipollina e coriandolo. Davvero stuzzicante.
Mini bun con carne salada
Ma saliamo di livello con il mini burger di salsiccia con broccoli e pane guttiau, ossia pane carasau condito con sale e olio. Strepitoso.
Hamburger di salsiccia con broccoli e gocce di caciocavallo fuso
Ci godiamo la bella giornata primaverile e il sole che di tanto in tanto fa capolino mentre aspettiamo i primi. Abbiamo preso un piatto di ravioli al brasato con crema di fave e caprino. Lo chef Marco Del Giudice e la brigata di cucina si sono superati. Meravigliosi e delicati questi “ravioli” ripieni di brasato. Un sapore deciso che ben si sposa con la delicata e profumata crema di fave e caprino. Insomma un gran primo piatto.
Ravioli al brasato con crema di fave e caprino
L’altro primo sono i fusilloni con crema di broccoli, lattica e ‘nduja. Meraviglioso l’equilibrio tra l’amarognolo e il sapido del broccolo, la nota piccante della fantastica ‘nduja di Spilinga e la cremosità avvolgente e la morbidezza della spuma di lattica. Chapeau.
Fusillone con crema di broccoli lattica e nduja
Per chi non lo sapesse la lattica è un formaggio cremoso probiotico spalmabile ottenuto dal latte di pezzata rossa, in questo caso prodotto da Francesco Savoia a Roccabascerana.
Ordiniamo un secondo in due e prima che arrivi ci concediamo qualche passo, giusto qualche minuto che arriva il maialino cotto a bassa temperatura con nocciola, funghi cardoncelli e olio all’alloro e zenzero. Il maialino è spaziale. La carne di maiale cotta a bassa temperatura per ore e ore si scioglieva letteralmente in bocca. Morbida e gustosa. Grande secondo piatto.
Maialino con funghi nocciola e olio allalloro e zenzero
Saltiamo il dessert, prendiamo un caffè, due amari artigianali alle erbe e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo 60 euro in due. Rapporto qualità - prezzo davvero ottimo. Prima di andar via, passiamo a salutare lo chef Marco del Giudice, un talento puro. Bravissimo nel saper valorizzare le materie prime con piatti legati alla tradizione ma rivisitati in modo originale e intelligente. Complimenti davvero a lui e alla brigata in cucina, tenetelo d’occhio perché merita davvero. Altra nota di merito per il servizio, cortese, attento, professionale e mai invadente.
L’Hosteria Le Gourmet a Sperone per noi rappresenta una certezza, infatti torniamo qui di frequente. Peppino Caramiello è un vero “cacciatore di bontà”, ed è sempre alla ricerca di materie prime e prodotti di qualità, spesso di piccoli e validi produttori locali.
Ogni settimana trovi un menù ben concepito e proposte interessanti. Lo chef Marco Del Giudice è davvero molto bravo (ha una grande tecnica di base) e riesce a coniugare perfettamente la tradizione a spunti di originale creatività senza però eccessi e orpelli. L’ambiente è piacevole e invita alla convivialità, il servizio è professionale e discreto. Ottimo il rapporto qualità - prezzo. Insomma se non lo hai capito, fare un salto qui è quasi un obbligo. Tappa imperdibile, garantiamo noi Templari del Gusto. Alla prossima caro Peppino !
Hosteria Le Gourmet
Via Ferrovia n.28
Sperone ( Av)
Tel . 338 215 46 56
Visita la pagina fb dell’Hosteria Le Gourmet