Salve amici mi chiamo Luigi, vivo in provincia di Napoli , sono diplomato alla scuola alberghiera con diverse esperienze nel mondo del food, dalla cucina alla pasticceria, attualmente sono impiegato in un altro settore ma mi dedico alla mia passione, sono sempre in giro con la voglia di ricercare il buon cibo e con il desiderio di scoprire chi con il duro lavoro e con il talento delizia i palati. Mi piace viaggiare, scoprire nuove mete, ritrovare e riassaporare anche i piatti e le ricette dei nostri nonni, riportando ai sapori di un tempo. Ho abbracciato il progetto dei Templari del Gusto perché ne condivido profondamente la mission e la filosofia e mi sento "templare" nell'anima.
Siamo nella splendida Castel di Sangro, il più importante centro dell’alto Sangro. Qui natura, storia e tradizione sono protagonisti. Castel di Sangro è un borgo da visitare senza fretta per godere di ogni angolo, ammirando palazzi antichi, scorci da cartolina, chiese suggestive e la natura circostante che la fa da padrona assoluta. Se vieni qui, non puoi poi non visitare il borgo medievale di Roccacinquemiglia con le sue viuzze e gli edifici antichi. Noi ci siamo fermati per un pranzo veloce da Beccaccino Osteria. Il locale è centrale e si presenta come una moderna osteria, la location è gradevole con due sale interne e una esterna, gli arredi sono curati con semplicità e gusto, bella e curata anche la mise en place. Nel complesso questo luogo trasmette una piacevole sensazione di accoglienza e familiarità.
Beccaccino Osteria. Castel di Sangro - Particolare interno
Ci accomodiamo e come sempre guardiamo il menù. Ci sono quattro proposte di antipasti, quattro primi, sei secondi, i contorni e i dessert. Il menù è stagionale e cambia spesso in base alla disponibilità dei prodotti e materie prime, è ben studiato e concepito con interessanti piatti e proposte del territorio. Noi da bere ordiamo una minerale e un bianco campano (ah la nostalgia di casa..) il bianco di Bellona Irpinia coda di volpe della Tenuta Cavalier Pepe. Un vino ottenuto da uva coda di volpe in purezza, di un bel giallo paglierino con note di frutti gialli e di erbe. Ha un buon corpo e un sapore intenso e pieno.
Coda di Volpe, Bianco di Bellona di Tenuta Cavalier Pepe
Intanto ci servono un gradito entreé una sorta di polpettina di cacio davvero deliziosa.
Entreé
Decidiamo di saltare gli antipasti e fiondarci sui primi. Prendiamo un piatto di caserecce con pesto di basilico, caponata e crema di ricotta. Perfetto l’abbinamento del pesto rigorosamente bio e “handmade” con la caponatina e la crema di ricotta a rendere delicato il piatto.
Casereccia con pesto di basilico, caponata e crema di ricotta
Poi una chitarrina con scampi, pomodorini e zucchine. La scelta degli spaghetti alla chitarra è azzeccata, un piatto che vede l’incontro di terra e mare che abbiamo apprezzato molto.
Chitarrina scampi pomodorini e zucchine
A chiudere la nostra degustazione di primi, ecco due piatti di gnocchi con piselli, pancetta croccante e fonduta di pecorino. Buoni e appaganti gli gnocchi con la pancetta che va a nozze con la fonduta di pecorino.
Gnocchi con piselli, pancetta croccante e fonduta di pecorino
Il nostro pranzo da Beccaccino Osteria procede alla grande. E’ il momento dei secondi. Prendiamo un entrecote con friggitelli. Gustosa e morbida la carne, mi è piaciuto molto l’abbinamento con i peperoncini verdi.
Entrecote e friggitelli
E tre piatti di filetto di maiale con spuma di patate e zucchine, la carne è tenera e succulenta. Davvero un ottimo secondo.
Filetto di maiale con spuma di patate e zucchine
Purtroppo dobbiamo rientrare. Saltiamo il dessert e chiediamo il conto. Paghiamo per questo nostro pranzo da Beccaccino Osteria quasi 35 euro a persona. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
Beccaccino Osteria è stata una bella scoperta. Il locale è centrale e si raggiunge facilmente, la location è gradevole, l’arredo curato e per certi versi essenziale. Nel complesso ti regala l’idea di essere in un’osteria accogliente e dall’ambiente familiare pur essendo chiaramente un locale contemporaneo. La cucina è convincente con piatti legati al territorio ma proposti in chiave moderna e con un’attenzione anche alla presentazione. Il personale è gentile e professionale, il servizio veloce. Fornita la carta dei vini. Anche il rapporto qualità – prezzo è corretto. Beccaccino Osteria a Castel di Sangro è un indirizzo che non può mancare in agenda, garantiamo noi.
Beccaccino Osteria
Corso Vittorio Emanuele, n.19/21
Castel di Sangro (Aq)
Tel. 334 8060264
Visita il sito web di Beccaccino Osteria
Rieccoci a distanza di un anno da Pater Familias Ristorante. La precedente esperienza è stata fantastica, così abbiamo deciso di ritornare, per gustare le loro proposte di cucina e rivivere la fantastica atmosfera che si respira qui. Siamo a Paternopoli, paese irpino ricco di tradizioni contadine e vitivinicole. Paternopoli è famoso per il vino ma anche per il broccolo aprilatico presidio Slow Food. Pater Familias Ristorante si trova nel centro storico. La location ti lascerà senza fiato: un meraviglioso palazzo gentilizio che risale al 1836, anticamente era la dimora della famiglia Famiglietti. Dopo un certosino lavoro di recupero e di restauro grazie a Francesco Anziano (il patron), questo luogo ha ripreso il fasto e lo splendore di un tempo.
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Esterno
Proprio nelle antiche cantine del palazzo c’è il ristorante, che regala angoli davvero caratteristici. Intorno è tutto un trionfo di pietra, antichi portali e soffitti con volte a botte e a crociera, insieme ad elementi moderni. Un riuscito mix che conquista gli ospiti. Pranzare o cenare qui, ti trasporterà davvero indietro nel tempo e ti regalerà una piacevole sensazione di serenità.
Pater Familias Ristorante - Particolare ambiente interno
Ma ad essere ancora più interessante è la proposta di cucina. C’è la possibilità di optare per un menù degustazione di quattro portate su proposta dello chef. Noi invece decidiamo di ordinare alla carta. Ci sono cinque proposte di antipasti, cinque di primi, sei secondi e poi i dessert. La carta dei vini è ricca e presenta in prevalenza cantine e aziende irpine e qualche proposta dal vicino Sannio. Noi da bere ordiniamo una minerale e un rosso: l’aglianico del Taburno DOCG millenovecentodieci di Ocone Vini. Un rosso ottenuto da uve aglianico in purezza, di un colore rosso rubino intenso, con note di frutti rossi, uno spiccato tannino, grande equilibrio e personalità. Ottima scelta.
Aglianico del Taburno DOCG Millenovecento dieci di Ocone Vini
In attesa degli antipasti, ci servono un graditissimo entreé, una montanara calda calda, profumata e invitante…
Montantara
Ordiniamo la crocchetta di patate e tartufo nero di Bagnoli su fonduta di caciocavallo e pane prezzemolato, stuzzicante, aromatica. Anche in questa proposta è presente il territorio grazie al tartufo nero di Banoli e alla fonduta caciocavallo. Ottima.
Crocchetta di patate e tartufo nero di Bagnoli su fonduta di caciocavallo e pane prezzemolato
Continuiamo con un delicato e morbido tortino di patate ed ortaggi e fonduta di caciocavallo.
Tortino di patate ed ortaggi e fonduta di caciocavallo
Come primo optiamo per una pasta ripiena, i ravioli in crema di carmasciano e noci. Giusta consistenza, ripieno super e che che bontà quella cremina di carmasciano e noci… Squisiti.
Ravioli in crema di carmasciano e noci
Il nostro pranzo fila via che è una bellezza, nobilitato anche dalla suggestiva location che regala piacevoli sensazioni. Ecco i secondi. Abbiamo scelto il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate. Menzione particolare per il capocollo, la cottura perfetta lo hanno reso morbido e delicato. Perfetto l’abbinamento con la schiacciata di patate.
Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate
L’altro secondo è la tagliata podolica al rosmarino e verdurine ripassate. Davvero ottima la carne.
Tagliata podolica al rosmarino e verdurine ripassate
Non possiamo non chiudere in dolcezza ed ecco una bella frolla alla mela annurca caramellata, un dessert ben studiato, in particolare la annurca caramellata era deliziosa. Ci hanno gentilmente offerto caffè e liquore al finocchietto.
Frolla alla mela annurca caramellata
Paghiamo per il nostro pranzo da Pater Familias Ristorante 85 euro in due. Ottimo il rapporto qualità prezzo, soprattutto se consideriamo la splendida location, la qualità delle materie prime e dei prodotto e il livello delle proposte di cucina. Complimenti.
Pater Familias Ristorante è un’assoluta certezza. Il ristorante si trova all’interno di un meraviglioso palazzo gentilizio del 1836 riportato al suo antico splendore grazie ad un accurato e certosino restauro. In quelle che erano le cantine del palazzo ci sono le sale, suggestive con pareti di pietra e soffitti con volte a botte e a crociera. Francesco Anziano il titolare, è un perfetto padrone di casa. Le proposte di cucina raccontano l’Irpinia grazie all’uso di prodotti ed eccellenze del territorio. Si parte sempre dalla tradizione in parte rivisitata ma senza eccessi. Ottimo mix di tradizione e creatività. Il servizio è puntuale e professionale. A dir poco fantastico il rapporto qualità – prezzo. Pater Familias Ristorante a Paternopoli si conferma nella nostra guida sul web di quelli che sono a parer nostro, i migliori indirizzi in Irpinia. Da non perdere…
Pater Familias Ristorante
Corso Vittorio Emanuele
Paternopoli (Av)
Tel. 349 672 0077
Visita il sito web di Pater Familias Ristorante
Siamo in Irpinia, precisamente a Castelfranci, suggestivo borgo della Valle del Calore che si trova su una collina circondato da ricchi vigneti e uliveti. Questo è un territorio fortunato e fertile, naturalmente la produzione di vino e olio sono tra i caratteri distintivi di questo luogo, il cui centro storico regala interessanti edifici e testimonianze del passato, come Palazzo Vittoli. Questa meravigliosa dimora storica risale al 1818 come si può leggere sul portale all’ingresso. Palazzo Vittoli è la perfetta location per eventi e momenti da ricordare, grazie alla struttura, al verde che lo circonda, alle sale eleganti e raffinate dove si respira il passato. Qui si può anche pernottare, ci sono infatti 3 suite arredate con gusto e cura dei particolari. Ma Palazzo Vittoli ha anche un ristorante fantastico, dove poter gustare una cucina irpina presentata con un tocco di modernità ma senza tradire le radici.
Noi siamo stati qui a pranzo e siamo capitati nel giorno in cui si celebrava un "must irpino" ossia la maccaronara, pasta tipica della zona preparata ancora come tradizione vuole. Ci accomodiamo al nostro tavolo e diamo un’occhiata al menù. C’è la possibilità di optare per 3 percorsi degustazione (di tre, quattro o sei portate) oppure si può ordinare alla carta. Ci sono ben otto proposte di antipasti, una sezione dedicata alla maccaronara con quattro proposte, sei primi tre secondi e tre dessert. La cosa che balza all’occhio è la presenza costante dell’Irpinia con prodotti e materie prime di questo territorio meraviglioso (dai salumi irpini, al pecorino Carmasciano, al tartufo nero, per citarne qualcuno). In attesa di ordinare ecco il benvenuto dello chef: crocchè di patate con fonduta di pecorino Carmasciano e polvere di mortadella, davvero spettacolare soprattutto la fonduta di Carmasciano che si sposava a meraviglia con il crocchè.
Crocchè di partate con fonduta di pecorino Carmasciano e polvere di mortadella
Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Fiano Casefatte dell’Azienda agricola Boccella, un bianco ricco di personalità con sentori di agrumi e pesca. Al palato questo Fiano mostra un bel corpo e un finale lungo e sorprendente. Come antipasti cominciamo da un piatto della tradizione, il mitico baccalà alla Pertecaregna servito su vellutata di scarola all'irpina e polvere di peperone crusco. Lo chef Antonio Guerriero è stato bravissimo a dare alla proposta una nuova veste e a presentare questo piatto tipico irpino in un modo creativo e accattivante. Interessante l’abbinamento con vellutata di scarola. Il peperone crusco altro ingrediente immancabile nel baccalà alla Pertecaregna è presente ma in polvere. Giusto per dargli il sapore e non discostarsi troppo dalla ricetta originaria.
Baccalà alla Pertecaregna su vellutata di scarola all'irpina e polvere di peperone crusco
L’altro antipasto è davvero particolare, un cestino di pasta sfoglia con yogurt di Carmasciano fave e pancetta irpina. Anche qui c’è il territorio grazie alla presenza della pancetta irpina ma soprattutto del Carmasciano servito a mo’ di yogurt. Idea geniale….
Cestino di pasta sfoglia con yogurt di Carmasciano fave e pancetta irpina
Visto che c’era in carta la sezione dedicata alla maccaronara, decidiamo di gustarla, in due diverse verioni. La classica maccaronara al ragù irpino della tradizione. Buonissimo il ragù, bello tirato, fatto come si deve.
Maccaronara al ragù irpino della tradizione
E poi una spettacolare e cremosa maccaronara al tartufo nero di Bagnoli e fonduta di Carmasciano.
Maccaronara al tartufo nero di Bagnoli e fonduta di Carmasciano
Decidiamo anche di prendere un secondo da dividere: lombatina di vitello sfumata al Fiano con salsa in agrodolce e mousse di patata. La lombatina di vitello era spettacolare, morbida e gustosa.
Lombatina di vitello sfumata al Fiano con salsa in agrodolce e mousse di patata
Chiudiamo con due dessert, una pasta sfoglia con crema, amarena e Don Fa (vino fortificato e aromatizzato alle foglie di amarena). Divino.
Pasta sfoglia con crema amarena e Don Fa
E una ricotta mantecata su frolla alla cannella e granella di pistacchio. Questo dolce mi ha rapito, grazie alla gustosa ricotta di capra locale lavorata dallo chef in modo sublime.
Ricotta mantecata su frolla alla cannella e granella di pistacchio
Facciamo un giro di amari e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo da Palazzo Vittoli Ristorante poco più di 50 euro a persona. Fantastico davvero il rapporto qualità – prezzo.
Palazzo Vittoli Ristorante a Castelfranci è un piccolo gioiello. La location è unica, si tratta infatti di una dimora storica datata 1818, inserita nel cuore del borgo, ideale per eventi, momenti da ricordare e dove si può anche pernottare grazie alle 3 suite raffinate e curate in ogni dettaglio. Il Ristorante splende di luce propria grazie alla bravura del giovane chef Antonio Guerriero, capace di dare un abito nuovo e creativo ai piatti della tradizione irpina. Buona e fornita la carta di vini, in prevalenza irpini. Il servizio è impeccabile. Fantastico il rapporto qualità – prezzo. Palazzo Vittoli Ristorante entra nella nostra guida sul web degli indirizzi da non perdere. Fantastica scoperta. Garantiamo noi.
Palazzo Vittoli – Ristorante
Via Roma, n.28
Castelfranci (Av)
Tel. 347 981 1798
Visita il sito web di Palazzo Vittoli
Frattamaggiore da qualche anno rappresenta una meta ambita per i “food lovers”. Qui infatti ci sono diversi indirizzi degni di nota e la proposta gastronomica è variegata e interessante. Ennesima conferma di ciò è 7 Brothers Restaurant, un locale concepito per regalare agli ospiti un’esperienza di assoluto livello. Il locale è carino, arredato con gusto, pareti chiare e sedute comode, molto particolare è il soffitto con un quadto luminoso di un viaggio parigino, pochi posti a sedere e tanta attenzione alla qualità dei prodotti e della materia prima che segue rigorosamente la stagionalità. Il must di 7 Brothers Resaurant è sicuramente la carne, con i migliori tagli italiani ed esteri, scelti e selezionati con cura e con diversi gradi di frollature, tutte provenienti dalle macellerie dei fratelli del titolare. Ah dimenticavo, Seven in inglese è 7, in pratica il numero magico di Valentino Orefice, ultimo di sette figli maschi, che ha deciso di chiamare così il suo ristorante proprio per questo. Dopo tantissime e valide e formative esperienze sul campo (Australia, Spagna, Toscana, Capri, tra le altre), ha deciso di investire in questo progetto coadiuvato dalla sua compagna di vita Fabiana Virenti, talento nel settore dell’ospitalità. Noi ci accomodiamo e diamo un’aocchiata al menù. Ci sono due percorsi degustazione e poi le proposte in carta: sette antipasti, sette primi, sette secondi. Noi ci lasciamo guidare da Valentino e cominciamo la nostra cena. Da bere prendiamo una minerale e una bottiglia di Bolgheri rosso di Michele Satta un buonissimo rosso di media struttura ottenuto da un blend di uve (Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Merlot, Syrah e Teroldego), che matura ben 12 mesi in barrique. Un rosso con ottima struttura, note di spezie, cuoio e frutti rossi. Al palato vellutato e pieno. Davvero un’ottima scelta. Cominciamo con due antipasti, l’antipasto denominato Miche’ ossia scrigno di polenta con stracotto di genovese napoletana. Decisamente azzeccato l’abbinamento della polenta con la genovese, profumata e invitante..
Scrigno di polenta con stracotto di genovese napoletana
E l’antipasto denominato Luisanto’, polpette ripiene di ragù napoletano con spuma di datterino giallo e fonduta di grana padano. Bella rivisitazione di un classico napoletano, o’ rrau’.
Polpetta di ragù napoletano con spuma di datterino giallo e fonduta di grana
Già gustando l’antipasto, abbiamo notato la grande qualità della materia prima, lavorata e cucinata in modo impeccabile. Ecco che arrivano i primi. Su consiglio di Valentino Orefice, gustiamo un piatto di fettuccine con funghi porcini, salsiccia e tartufo bianco. Notevole la fettuccina fatta a mano, con una sfoglia alle uova bio, bella ruvida e porosa. Perfetta la cottura e azzeccato l’abbinamento dei porcini con la salsiccia e la delicatezza del tartufo bianco.
Fettucce handmade con salsiccia, funghi porcini e tartufo bianco
L’altro primo ci trasporta in parte nella tradizione, ecco la pasta patate e provola con funghi porcini, piatto fatto a regola d’arte: pasta mista con patata e provola affumicata dei Monti Lattari arricchita con i porcini.
Pasta e patate con funghi porcini
A dare un rocco in più, un po’ di scaglie di tartufo nero grattugiato al momento. Ti assicuro che il profumo era inebriante. Davvero un gran piatto di stagione, una versione della pasta patate e provola convincente.
Pasta e patate con funghi porcini e tartufo nero
Siamo qui da 7 Brothers Restaurant, non possiamo non gustare un po’ di carne. Optiamo per due bistecche di frisona e accompagniamo il secondo con delle squisite patate al forno.
Bistecca di frisona
E anche con un contorno di scarole, olive e capperi.
Scarola olive e capperi
Chiudiamo in dolcezza con il dessert, una deliziosa sfoglia con crema pasticcera e amarena. Accompagniamo il dolce con grappa barricata e amaro. Da rimarcare la carta di liquori e distillati di 7 Brothers Restaurant, vasta e studiata con cura e passione al pari di quella dei vini.
Sfoglia con crema pasticcera e amarena
Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena 55 euro a persona. Decisamente corretto il rapporto qualità – prezzo.
7 Brothers Restaurant è stata una fantastica scoperta. Carino e accogliente il locale, pochi i posti a sedere e una grande maniacale attenzione alla qualità dei prodotti e delle materie prime. Questi i suoi tratti distintivi: qualità e scelta delle materie prime. A farla da padrona qui è la carne, i migliori tagli italiani ed esteri scelti e selezionati con cura nelle macellerie di famiglia e con diversi gradi di frollatura. Il menù è stagionale e cambia spesso, in base alla stagionalità e disponibilità dei prodotti. Valentino Orefice è un perfetto padrone di casa, pronto a consigliare gli ospiti e proporre idee e abbinamenti. Fantastico lo scrigno di polenta con stracotto di genovese napoletana, memorabile la pasta e patate con provola e porcini arricchita dal tartufo nero, notevole la fettuccina con salsiccia e porcini. Ottima la bistecca di frisona. Il servizio è puntuale, professionale e senza sbavature. La carta dei vini è ampia e studiata con etichette italiane e qualche azienda straniera, super la carta dei liquori e distillati. Corretto il rapporto qualità – prezzo. 7 Brothers Restaurant a Frattamaggiore entra di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono, a parer nostro, gli indirizzi da non perdere. Ad maiora e alla prossima …..
7 Brothers Restaurant
Via Alexander Fleming n.26
Frattamaggiore (Na)
Tel. 334 212 2007
Visita il sito web di 7 Brothers Restaurant
L’Irpinia non smette mai di sorprenderci e deliziarci. Siamo a Paternopoli, paese che ha un’antica e radicata tradizione vitivinicola e contadina. Questa è terra di vino e meravigliosi prodotti della terra. Basti pensare tra gli altri al famoso broccolo aprilatico presidio Slow Food. Siamo in pieno centro storico e ci siamo fermati a pranzo da Pater Familias Ristorante. Partiamo dalla location che è davvero suggestiva: un palazzo nobiliare risalente al 1836, magistralmente ristrutturato. Antica dimora della famiglia Famiglietti, questo edificio è davvero un gioiello valorizzato alla grande da Francesco Anziano.
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Esterno
In effetti oggi il Palazzo Anziano – Famiglietti è una struttura che rapisce l’ospite con la sua bellezza senza tempo, di grande bellezza sono le colonne del vestibolo di stampo neoclassico. Fantastici i dettagli, bellissime le sale, all’interno domina la pietra, una pietra che rassicura e avvolge, una pietra che racconta storie.
Pater Familias Ristorante. Paternopoli - Particolare di una sala interna
Una pietra che raccont a storie di un passato che riecheggia nelle sale di questo edificio e nelle proposte di cucina che raccontano il territorio con piatti che esaltano i prodotti e le materie prime dell’Irpinia. Una cucina che parte dalla tradizione ma che viene presentata in una chiave contemporanea. E’ comunque il trionfo della tradizione irpina, ma partiamo dal principio.
Pater Familias Ristorante Paternopoli. Cucina antica
Veniamo accolti con grande gentilezza da Francesco Anziano, il titolare che ci racconta con grande passione la storia del palazzo e dei suoi antenati. Dopo un piccolo giro e dopo aver ammirato tante cose fantastiche e oggetti antichi (anche un bellissimo albero genealogico di famiglia). Ci accomodiamo.
C’è la possibilità di optare per il menù degustazione (quattro proposte a scelta dello chef) oppure scegliere a la carte. Ci sono sei proposte di antipasti, sei primi e quattro secondi con un minimo comune denominatore: l’Irpinia. Ogni piatto racconta il territorio, il tutto grazie ad una scelta accurata delle materie prime e dei prodotti bio. La carta dei vini presenta una scelta accurata e attenta di vini irpini.
Noi scegliamo il menù degustazione e da bere ordiniamo un rosso prodotto proprio a Paternopoli, Ion di Stefania Barbot, un Campi Taurasini “possente”, ottenuto da aglianico questo vino ha un colore rosso rubino intenso, un profumo incredibile, bella nota floreale e sentore di frutti rossi e spezie. Presenta una buona persistenza. Un rosso davvero interessante. Cantina da tenere assolutamente d’occhio. Intanto arrivano i loro pani e focaccine.
I pani
E come entreé ecco una deliziosa montanarina, gustosa, con un fritto leggero e non unto.
Montanarina
Come antipasto la scelta dello chef cade su un tortino di patate e ortaggi con pancetta croccante e fonduta di caciocavallo. In pratica una rivisitazione “creativa” della classica ciambotta di verdure irpina. Ottimo inizio..
Tortino di patate ed ortaggi, pancetta croccante e fonduta di caciocavallo
Il primo è la maccaronara alla crema di piselli, menta e burrata. In una parola: delicatissima. La maccaronara è la pasta irpina per eccellenza, fatta a mano come tradizione vuole. Morbida e dal sentore dolce la crema di piselli che si sposa benissimo con la nota aromatica della menta.
Maccaronara alla crema di piselli menta e burrata
Come secondo ecco il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdure saltate. Morbidissima e gustosa la carne. Davvero un grande piatto.
Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura su schiacciata di patate e verdurine saltate
Il menù degustazione prevede anche un dessert. Ecco la cheesecake ai frutti rossi, fresca e graditissima. Accompagniamo il dolce con un’altra chicca irpina. Due bicchierini di Don Fà, vino fortificato e aromatizzato con foglie di amarena, prodotto dall’azienda agricola Fabio de Beaumont di Castelvetere sul Calore. Realizzato secondo un’antica ricetta di famiglia, questo vino da fine pasto conquista per la sua aromatica forza.
Cheesecake ai frutti rossi
Chiudiamo così il nostro pranzo da Pater Familias Ristorante e chiediamo il conto. Paghiamo 98 euro in due. Rapporto qualità prezzo fantastico. Basti pensare che il menù degustazione (senza vini) viene proposto a 35 euro a persona. Ma in generale il rapporto qualità – prezzo da Pater Familias Ristorante, se consideriamo la location, la qualità e il livello della proposta gastronomica è incredibile. Complimenti.
Pater Familias Ristorante a Paternopoli è una certezza. La location è meravigliosa: un antico edificio gentilizio che risale al 1836, recuperato e restaurato in maniera mirabile. Ideale anche per meeting, eventi, convegni, ricevimenti, mostre d’arte ed eventi culturali. Ma è la cucina che rapisce. Una cucina sorprendente che porta l’Irpinia in tavola grazie alla scelta di materie prime e prodotti del territorio che seguono rigorosamente la stagionalità, grazie alla bravura e tecnica dello chef e della sua brigata. Fantastica la maccaronara alla crema di piselli, menta e burrata. Da ricordare il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura. Professionale e veloce il servizio. Abbiamo trovato davvero fantastico il rapporto qualità – prezzo. Pater Familias Ristorante a Paternopoli entra di diritto nella nostra guida sul web dei locali da non perdere. Questo è davvero un gioiello irpino. Da provare assolutamente, garantiamo noi.
Pater Familias Ristorante
Corso Vittorio Emanuele
Paternopoli (Av)
Tel. 349 672 0077
Visita il sito web di Pater Familias Ristorante
Siamo nell’area flegrea a Monte di Procida, è sempre bello venire qui. Infatti spesso appena posso, faccio un salto da queste parti per godermi il mare e le bellezze del luogo. Questa zona è una delle più belle della Campania, è un territorio pieno di storia e bellezze naturalistiche. Monte di Procida viene spesso chiamata la terrazza dei Campi Flegrei e in effetti da qui il panorama è davvero stupendo.
Siamo venuti qui per pranzare da Baya Restaurant. Avevo adocchiato da un po’ questo indirizzo e l’occasione era trappo ghiotta per non fare una salto e provare la loro cucina.
Abbiamo prenotato in anticipo il nostro tavolo da due. Partiamo dalla location, intima e curata, un ristorantino che ha (tra le altre cose) la fortuna di trovarsi in una posizione stupenda, da qui infatti la vista è meravigliosa e davvero ti riconcilia con il mondo.
Il panorama
Dopo aver guardato il menù ordiniamo da bere una minerale e una bottiglia di Chardonnay Elena Walch. Fantastico con il suo colore giallo vivido, le note di fruttate e floreali e una personalità che lo rendono ideale per accompagnare il nostro pranzo.
Optiamo per il percorso che prevede quattro antipasti e primo piatto. Cominciamo con un sorprendente crumble di pane aromatizzato con cheesecake di mozzarella e gamberi. Meraviglioso e poi mi ha convinto il gioco di consistenze e l’abbinamento di gamberi e mozzarella. Delizioso…
Crumble di pane aromatizzato con cheesecake di mozzarella e gamberi
Un buonissimo polpo arrostito su vellutata di zucca e patate.
Polpo arrostito con vellutata di zucca e patate
Poi degli spiedini di ricciola (fantastici) con scarole e maionese homemade.
Spiedino di ricciola con scarola e maionese
E per chiudere moscardini in guazzetto con un sughetto profumato e goloso che mi ha spinto a fare la scarpetta!
Moscardino in guazzetto
Tra una portata e l’altra mi godo il clima di convivialità, l’atmosfera rilassante e il panorama stupendo. Come primi abbiamo optato per un delicato e convincente risotto ai frutti di mare e zest di limone. Fatto davvero a regola d’arte. Complimenti...
Risotto ai frutti di mare e zest di limone
Ma il top lo raggiugiamo con gli spaghetti ai ricci, cremosi, profumati, con sapore del mare dentro. Meravigliosi…
Spaghetti ai ricci
Saltiamo il secondo e prendiamo un dessert. Scelgo un semifreddo all’amaretto. Degna chiusura del nostro pranzo.
Semifreddo all'amaretto
Prendiamo due caffè. Chiedo il conto e paghiamo 110 euro in due. Se consideriamo il costo del vino (25 euro) ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo, soprattutto se consideriamo la qualità delle proposte e il servizio preciso e professionale.
Baya Resaturant a Monte di Procida è stata davvero una piacevole scoperta. Ristorante piccolo, intimo, curato, raffinato nella sua semplicità. Le proposte di mare sono convincenti, i piatti bene eseguiti e la materia prima è davvero eccellente. Questo posto è un piccolo gioiello. Ho trovato il servizio professionale e preciso. Corretto il rapporto qualità – prezzo, adeguato al contesto e alla loro proposta di cucina. A rendere ancora più magico il tutto, un panorama che ti lascerà senza parole. Indirizzo decisamente da non perdere. Parola dei Templari del Gusto.
Baya Restaurant
Via Guglielmo Marconi, n. 17
Monte di Procida (Na)
Tel. 333 493 0550
Visita la pagina Fb di Baya Restaurant
Siamo nella splendida Siena uno dei gioielli italiani, con i suoi palazzi antichi e medievali, la suggestiva Piazza del Campo, la Torre del Mangia, il Duomo, il Battistero. Ma è tutta Siena che è stupenda con le sue strade e viuzze e quelle sfumature di colore che la rendono unica in un’atmosfera che sembra portarci indietro nel tempo. Nel centro della città c’è la Taverna di San Giuseppe dove abbiamo prenotato il nostro tavolo da due. Era già da un po’ che volevo provare questo ristorante che noi Templari del Gusto avevamo in agenda da un bel po’.
Cominciamo col dire che il locale è caratteristico e storico. C’è una cantina che può essere visitata ed è stupenda con oltre 600 etichette italiane ma anche qualcuna estera e un ben di Dio di formaggi. Pensate che la cantina addirittura risale all’epoca etrusca. Mentre la sala in tipici mattoncini è di età romana. Questo per dire che alla Taverna di San Giuseppe la storia la respiri, la vedi, la tocchi. Veniamo accolti con grande cortesia, ci accompagnano al nostro tavolo.
Un angolo della cantina con un trionfo di formaggi
Prima di ordinare ci offrono due calici di bollicine e un graditissimo entrée: vellutata di piselli e tris di focaccine. Che bontà!
Vellutata di piselli
Da bere ordiniamo una bottiglia di vino francese: un Côte du Rhône di Guigal. Una vera garanzia. Gradevole, con sentori di frutti neri e spezie. Un vino possente e pieno di personalità ottenuto da uve in prevalenza di shyra. Una grande bottiglia ad un costo accessibile (come leggerete dopo).
Il vino francese di Guigal Côtes du Rhône 2015
Abbiamo poi ordinato due primi: delle intriganti e deliziose tagliatelle al cacao con ragù di cinghiale cotto nel latte e per questo di una delicatezza e morbidezza che non vi dico…. Gran piatto.
Tagliatelle al cacao con ragù di cinghiale
E che dire degli spaghetti cacio e pepe con fave e guanciale senese ? Pazzeschi. Un piatto che da solo vale la visita.
Spaghetti cacio e pepe con fave e guanciale senese
Qui alla Taverna di San Giuseppe sono gentili e il servizio è preciso e professionale. Ci hanno addirittura offerto un assaggio di gnocchetti con fonduta e tartufo nero per accompagnare il nostro vino. Bravi!
Gnocchetti con fonduta e tartufo nero
Sarà l’atmosfera particolarissima, sarà questo clima di estrema e piacevole convivialità, sarà che volevamo terminare la nostra bottiglia abbinando il vino alla carne. Prendiamo anche un secondo a testa. Un petto d’anatra ai frutti di bosco e patate arrosto, molto buono e un delizioso galletto ruspante al mattone con aromi mediterranei. Super!
Galletto ruspante con aromi mediterranei
Anche qui ci offrono una porzione di cinghiale cotto al latte, (hanno deciso di viziarci).
Spezzatino di cinghiale cotto al latte
Come contorno ordiniamo delle patate al forno. Ebbene si, ci stavano tutte… Prima di congedarci facciamo una visita alla cantina, davvero una chicca, un luogo in cui ti fermi assorto e pensi: che bellezza! Chiediamo il conto e paghiamo 103 euro in due. Rapporto qualità prezzo fantastico se pensate che la bottiglia di vino francese è costata 30 euro.
La Taverna di San Giuseppe rappresenta un punto fermo. E’ una certezza, il locale è stupendo e intriso di storia e tradizione, il servizio professionale e preciso, gentilezza e accoglienza al top con una grande attenzione alle esigenze e alle richieste del cliente.
La cucina è quella della tradizione sia pure rivisitata con un piccolo tocco di modernità, fantastiche le materie prime e i prodotti utilizzati che vengono lavorati senza essere stravolti. In definitiva una cucina che regala certezze e non delude mai, il tutto in un contesto di grande suggestione. Abbiamo trovato poi un fantastico rapporto qualità prezzo.
Se sei a Siena non puoi non venire alla Taverna di San Giuseppe, parola dei Templari del Gusto. Consigliatissimo.
La Taverna di San Giuseppe
Via Giovanni Duprè n.132
Siena
Tel. 0577 42286
Visita il sito della Taverna di San Giuseppe
In viaggio alla scoperta della Toscana ci fermiamo una giornata a Cortona, incantevole borgo in provincia di Arezzo ricco di monumenti e di storia. C’è da rimanere incantati passeggiando nel suo centro storico, con lo sguardo rapito da chiese, palazzi antichi, botteghe tradizionali e scorci suggestivi. Chiaramente non trascuriamo il lato gastronomico. Qui siamo in un vero Paradiso del food: questa è zona in cui si trova la famosa chianina, e poi i vini toscani e un olio d’oliva eccellente. Visto che si fa sentire un certo languorino, decidiamo di fermarci per una breve pausa alla Taverna il Gozzoviglio, abbiamo avuto la fortuna di trovare un tavolo da due.
Il locale è centralissimo, ci accomodiamo. All’interno si respira un’aria familiare, tavoli e sedute in legno chiaro, arredo semplice e sobrio. Noi ordiniamo una minerale e due calici di Sangiovese Toscana I.G.T. Fonte al Cerro Surus di Ellevi, un vino di un bel colore rubino, elegante, strutturato, con spiccata personalità e con sentori di frutti rossi e cuoio. Ottima scelta.
Optiamo per due primi tipici: le mitiche tagliatelle al ragù di chianina, una vera istituzione. Fatte come si deve, con in ragù corposo e tirato alla perfezione.
Tagliatelle al ragù di chianina
L’altro primo non è da meno e anche qui ci muoviamo nella tradizione nuda e pura: pappardelle al ragù d’anatra. Semplicemente spettacolari. Cosa non secondaria le porzioni sono abbondanti e appaganti. Davvero due ottimi primi piatti.
Pappardelle al ragù d'anatra
Qui alla Taverna il Gozzoviglio si sta davvero bene, l’ambiente è davvero piacevole, si vive un po’ l’atmosfera delle osterie di altri tempi. Anche il personale fa la sua parte, sono tutti molto gentili e attente ad ogni richiesta ed esigenza dei clienti. Bravi.
Non possiamo andar via senza provare un secondo, scegliamo il filetto di cinta senese con pistacchi e prugne. Notevole e di grande qualità la carne.
Filetto di cinta senese con pistacchi e prugne
Poi un contorno della tradizione, un bel piatto di fagioli all’uccelletto. Uno dei must della cucina toscana, che bontà!
Fagioli all'uccelletto
Prendiamo un caffè al volo e chiediamo il conto. Paghiamo per 2 primi, un secondo, un contorno e due calici di vino solo 36 euro! Qui alla Taverna il Gozzoviglio si mangia bene e toscano a prezzi onestissimi.
La Taverna il Gozzoviglio a Cortona è come un vecchio amico che ritrovi con piacere anche a distanza di tempo e sai che non ti tradirà mai. L’atmosfera è gradevole, quella tipica delle osterie di un tempo. Si mangia la tipica cucina toscana, i piatti sono ben cucinati (e le porzioni abbondanti). Il rapporto qualità prezzo è da non credere. Nota di merito per il personale, gentile, solerte e sempre pronto a venire incontro alle richieste dei clienti. Garanzia. Se siete da queste parti merita senz’altro una visita.
Taverna Il Gozzoviglio
Via Guelfa n.9
Cortona
Tel. 0575 601778
Visita la pagina Fb della Taverna Il Gozzoviglio
Arriviamo a Montepulciano un incantevole borgo medievale non molto distante da Siena. Montepulciano è un vero gioiello, con un centro storico delizioso, pieno di palazzi antichi (molti di epoca rinascimentale) e poi chiese, stradine e botteghe artigiane e di gastronomia. Altra cosa suggestiva è il panorama che si può ammirare da qui, il paese infatti si trova su un colle che domina la Val D’Orcia e la Val di Chiana, lo sguardo da qui si perde. E poi tutto intorno ci sono i vigneti che producono il famoso Nobile di Montepulciano.
Per cena abbiamo prenotato il nostro tavolo da due al Ristorante degli Archi. Siamo tra i vicoli nel centro storico di Montepulciano. Il locale è molto caratteristico, con arredo particolare e che lascia comunque una piacevole sensazione. Il soffitto bellissimo con le travi antiche in legno, il colore rosso alle pareti che regala calore, domina il legno e poi ci sono tanti oggetti di arredo e di stile. Davvero molto bello. Si può mangiare all’interno e nelle calde sere estive anche all’aperto sotto il portico.
Ristorante degli Archi Montepulciano - Particolare sala interna
Noi prendiamo da bere una minerale e un calice di vino Nobile di Montepulciano (chiaramente) e cominciamo con un bel tagliere di formaggi senesi con confetture.
Nota di merito per il pecorino che era eccezionale, bello sapido e pungente.
Tagliere di formaggi senesi
Proseguiamo con due primi: dei sorprendenti gnocchi ripieni di pecorino con fonduta al tartufo, profumati e gustosi.
Gnocchi ripieni al pecorino con fonduta al tartufo
Ma il top lo raggiungiamo con i classici pici con la carbonara senese al tartufo. Una vera esplosione di profumo e sapore. Un piatto che ho apprezzato molto e che da solo vale la visita.
Pici con carbonara senese al tartufo
Avrei voluto provare anche il cinghiale brasato come secondo, ma era terminato, un buon motivo per ritornare. Facciamo un giro di caffè e paghiamo per il nostro pranzo 55 euro in due. Corretto il rapporto qualità prezzo.
Il Ristorante degli Archi a Montepulciano è un indirizzo che non può mancare in agenda. Il locale è nel cuore del centro storico ed è molto caratteristico con tanti oggetti e arredamento particolare. Domina il legno, questo è un luogo che trasmette un senso di calore e dove si sta bene. Veniamo alla cucina, davvero di qualità (fantastici i pici alla carbonara senese, provateli), tornerò per provare anche la carne.
il servizio è preciso e veloce, l’accoglienza super e piena di calore. Fornita la carta dei vini. Il titolare è cortese e simpatico. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per trascorrere ore piacevoli. Indirizzo da segnare in agenda, consigliatissimo.
Ristorante degli Archi
Piazzetta San Cristofano n.2
Montepulciano (Si)
Tel. 388 930 8947
Visita la pagina Fb del Ristorante degli Archi
Eravamo di passaggio nello splendido borgo di Gubbio, cittadina medievale umbra con un centro storico bellissimo. Dopo aver visitato le sue bellezze architettoniche, in particolare Palazzo dei Consoli con la imponente facciata gotica, il Palazzo Ducale e il Duomo e dopo un pomeriggio trascorso in giro per le stradine suggestive tra negozi e botteghe ci siamo fermati per una cena veloce da Orto Osteria dalla terra.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo da due con qualche ora di anticipo. Il locale si trova nel centro di Gubbio. E’ piccolo ma molto curato, due sale con un arredo essenziale e minimal. Tavoli in legno e piccole piante alle pareti per richiamare il legame con la terra.
Nel complesso c’è una bella atmosfera. Siamo curiosi di provare qualcosa anche perché non è cosa semplice trovare un ristorante vegetariano in Umbria. Era un’esperienza che andava fatta.
Il menù è ben concepito e studiato, poche proposte ma interessanti: 5 proposte di antipasti, 5 primi e poi i secondi e i dessert. Tutto studiato per esaltare i prodotti della terra, un trionfo di verdure e legumi. Noi scegliamo dal menù un antipasto e due primi.
Da bere prendiamo una minerale e un calice di Montefalco bianco per restare nel territorio.
Prima dell’antipasto ci servono un gradito entrèe: zucchine dell’orto saltate con olio umbro e pane carasau. Interessante, gustose e bello il gioco di consistenze. MI è piaciuto in particolare l’abbinamento con il pane carasau che gli dà una bella nota croccante.
Zucchine saltate con olio umbro e pane carasau
Eccezionale l’uovo al forno con fonduta di pecorino e tartufo nero fresco. Come fai a mangiare e non farti la scarpetta ?
Uovo al forno con fonduta di pecorino e tartufo nero fresco
Prendiamo anche due primi: dei buonissimi passatelli con funghi porcini, crema di melanzana e pistacchi tostati. Anche qui il piatto mi ha convinto.
Passatelli con funghi porcini crema di melanzana e pistacchi tostati
Il top lo raggiungiamo con gli spaghetti alla chitarra alla “carbonara” di verdure. Belli cremosi, avvolgenti e gustosi. Per chi è abituato alla classica carbonara col guanciale sembrerà strano mangiare le verdure tagliate a dadini e invece… Piatto sorprendente.
Spaghetti alla chitarra con carbonara di verdure
Non ci fermiamo oltre perché purtroppo dobbiamo rientrare. Ma mi riprometto di tornare per provare altre loro proposte. Prendiamo un caffè e chiediamo il conto. Abbiamo pagato 37 euro per un antipasto, calice di Montefalco e due primi. Assolutamente corretto il rapporto qualità prezzo.
Orto Osteria dalla terra a Gubbio è stata una piacevolissima scoperta. Si trova nel cuore del centro storico. Come scritto in precedenza non è semplice trovare un locale vegetariano in Umbria. Qui la cucina è interessante, i piatti sono fatti alla perfezione con prodotti genuini e di qualità. I prodotti e le materie prime vengono selezionale e scelte con cura e attenzione, prodotti bio e tanta passione, dando vita a piatti davvero gustosi, concepiti nel rispetto della filosofia vegetariana e della stagionalità.
Mangiare una carbonara ma di verdure così buona è stata la chicca della serata. Bella anche la presentazione dei piatti. Servizio attento e preciso. Si sta davvero bene. Torneremo di sicuro a provare altro e intanto ve lo consigliamo. Indirizzo sicuramente da segnare in agenda.
Orto, Osteria dalla terra
Via Cavour n.27
Gubbio (Pg)
Tel. 075 927 7671
Visita la pagina Fb di Orto, Osteria dalla terra