Ristoranti

Brian Liotti

Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

Sabato, 21 Novembre 2020 12:28

Rigatoni alla Gricia (del Matese)

Lo chef Danilo De Cristofaro del ristorante pizzeria Katakrì a Piedimonte Matese ci presenta la sua versione della famosa Gricia fatta esclusivamente con ingredienti e prodotti del territorio (Matese). Da provare !

Ingredienti per 4 persone:

- Rigatoni 350 gr.
- Guanciale 220 gr.
- Pecorino stagionato del Matese 180 gr.
- Grana padano 120 gr.
- Peperoncino 10 gr.
- Sale q.b.
- Olio extra vergine q.b.
- Burro 60 gr.

Procedimento:

In una pentola d'acciaio rosolate il guanciale e il peperoncino senza aggiungere né olio né burro! Quando il guanciale risulta ben croccante aggiungere acqua bollente, far prendere bollore e spegnere! Nel frattempo cuocere in abbondante acqua salata i rigatoni e scolarli stando attenti a tener un po' indietro la cottura. Versarli nella salsa e lasciar cuocere pochi altri minuti! Togliamo dal fuoco ed iniziamo ad amalgamare il pecorino, il grana padano l'olio a filo e il burro! Servire con erbe aromatiche. Et voilà il piatto è pronto !

 

KataKrì, ristorante, pizzeria
Via Vincenzo di Matteo
Piedimonte Matese (Ce)
Tel. 0823 150 34 88
Visita il sito web di KataKrì

 

Giovedì, 14 Luglio 2022 07:55

Trofie con vongole, gamberi e porcini

Lo chef Fiore delle Fave del Ristorante, Pizzeria Fiore 1985 ci regala la ricetta di questo stupendo primo piatto. Un incontro mare e terra con le vongole e i gamberi che abbracciano il sapore deciso dei porcini. Una vera sinfonia di sapori con i porcini che si sposano in maniera sorprendente con le vongole e i gamberetti. Il tipo di pasta scelta dallo chef sono le trofie. Scopriamo come si preparano …

 Ingredienti per 4 persone:

- 500 gr. di vongole veraci
- 300 gr. di gamberetti freschi (sgusciati)
- 200 gr. di porcini freschi
- 400 gr di trofie fresche
- Olio evo q.b.
- due spicchi di aglio
- Sale e prezzemolo q.b.

 Procedimento:

Pulire per bene i porcini eliminando il terriccio e tagliare i funghi a fette sottili. (Se usiamo i porcini congelati vanno prima decongelati e poi cotti). In una padella mettiamo un filo di olio Evo e uno spicchio di aglio schiacciato. Facciamo soffriggere brevemente e aggiungiamo i porcini, portiamoli a cottura, ci vorranno una decina di minuti. Intanto sciacquiamo bene le vongole passandole sotto l'acqua corrente. Puliamo per bene i gamberi privandoli delle teste, dei carapaci (corazza) ed eliminando l'intestino. 
Adesso in un’altra padella con olio Evo e aglio schiacciato, aggiungiamo le vongole. Facciamole aprire, poi aggiungiamo anche i gamberi che impiegheranno meno tempo a cuocere. Facciamo andare per qualche minuto.
Quando i gamberi saranno cotti, spegniamo. Aggiungiamo i porcini precedentemente cotti alle vongole e ai gamberi. Mescoliamo per bene. Cuocere le trofie ed aggiungerle al nostro sughetto, mantecando bene a fiamma bassa. Se serve aggiungere un mestolino di acqua di cottura della pasta. Poi mettiamo una manciata di prezzemolo tritato, un filo di olio Evo et voilà. Il piatto è pronto…..


 

Fiore 1985
Ristorante e pizzeria
Via Caudina n.3
Sant’Agata de’ Goti (Bn)
Tel. 388 92 46 817

Giovedì, 17 Gennaio 2019 08:36

La Casa di Ninetta. Napoli

Ci sono luoghi che hanno un’ancestrale forza, quasi un’anima che ti riporta all’essenza stessa di un posto o di una città. La Casa di Ninetta a Napoli è tutto questo. il locale prende il nome da un monologo teatrale della grande Lina Sastri (sorella del patron Carmelo) e dedicato alla mamma Ninetta. La Casa di Ninetta non è un semplice ristorante ma qualcosa di più, è un inno alla cucina napoletana della tradizione, un ambiente più unico che raro, un un’emozione legata alla cultura partenopea. Siamo a pochi passi dal lungomare di Napoli, da Via Partenope in Via Niccolò Tommaseo. Dopo aver prenotato il nostro tavolo, arriviamo intorno alle 21.30 e veniamo accolti con garbo ed estrema gentilezza.

La Casa di Ninetta. Napoli - particolare della sala interna La Casa di Ninetta. Napoli - Particolare della sala interna - © I Templari del Gusto

L’interno è meraviglioso, lo sguardo amorevole e discreto del padrone di casa Carmelo Sastri accompagna gli ospiti. il locale è disposto su due livelli, quello inferiore in particolare è un assoluto gioiello, legno dovunque, tantissimi oggetti di antiquariato (alcuni di gran pregio), quadri, stampe, specchi, lampade antiche, un’illuminazione accattivante, libri e volumi antichi in vista. Un interno napoletano antico di gran pregio e capace di regalare emozione ed un senso di assoluta familiarità e ospitalità.

La Casa di Ninetta. Napoli - Un angolo del locale La Casa di Ninetta. Napoli - Un angolo del locale - © I Templari del Gusto

Il menù rispecchia la filosofia del locale, ossia riproporre le ricette della cucina napoletana della tradizione, quelle che Carmelo Sastri ha riproposto attingendo ai ricordi di famiglia, alle ricette di nonna Emilia e mamma Anna (Ninetta appunto), donne dell’800 custodi di quelle ricette.
E allora il menù semplice nella sua stesura prevede poche proposte ma tutte legate alla tradizione partenopea, tra cui la mozzarella impanata, il “cuoppo”, il ciurillo in pastella, la parmigiana, e quelli di mare dalle alici fritte, al misto marinato, dai bianchetti al limone al polpo. Poi i primi della tradizione come la imperdibile genovese, la pasta e patate con provola, gli scialatielli ai frutti di mare, gli ziti alla mammà con il ragù e la ricotta. E i secondi di carne (imperdibili le polpette o il tris di carne al ragù) e pesce (da non perdere la spigola fritta al sale e il baccalà fritto).
Da bere una minerale e un buon aglianico. Noi optiamo per un antipasto mo vec’ io, un misto di terra e mare. Bruschettine con pomodorini e mozzarelline di bufala, stuzzicanti ….

BruschetteBruschette - © I Templari del Gusto

Un fritto all’italiana con pizzelle di alghe, crocchè e arancini. Un classico….

Fritto all'italianaFritto all'italiana - © I Templari del Gusto

>E poi le proposte di mare, un misto marinato di alici e pesce spada ….

Misto marinatoMisto marinato - © I Templari del Gusto

Bianchetti al limone, da parecchio non li mangiavo e devo dire che è stato piacevole ritrovarli …

Bianchetti al limoneBianchetti al limone - © I Templari del Gusto

>Alici fritte (davvero molto buone, fritto non unto) e un baccalà fritto commovente, morbido, gustoso. Chapeau!

Alici e baccalà frittoAlici e baccalà fritto - © I Templari del Gusto

Ci tuffiamo su due primi, ordiniamo ziti alla genovese. E che genovese amici ! Quella della tradizione, una delle migliori espressioni della cucina partenopea. Questa della Casa di Ninetta è profumata, gustosa, morbida, avvolgente, dal profumo intenso. Una delle migliori mai mangiate in città. Da provare.

Ziti alla Genovese Ziti alla Genovese - © I Templari del Gusto

Ecco l’altro primo piatto: perciatelli alle melanzane. Pasta fatta a mano simile agli scialatielli, sugo con pomodorini e le melanzane fritte, a legare il tutto la provola, anche questo primo è stato ottimo. Siamo davvero soddisfatti.

Perciatelli alle melanzane Perciatelli alle melanzane - © I Templari del Gusto

Siamo sazi e nostro malgrado saltiamo il secondo, ci ripromettiamo comunque di tornare per provare il loro ragù (altro must della tradizione), le polpette e la carne.
Passiamo direttamente al dolce, prendiamo un tiramisù, eccezionale …..

TiramisùTiramisù - © I Templari del Gusto

E una caprese perfetta nell’esecuzione e buonissima…

CapreseCaprese - © I Templari del Gusto

Col dolce non può mancare o’ cafè (il caffè), servito nella antica caffettiera napoletana (detta cuccumella).

Caffè nella CuccumellaCaffè nella "cuccumella" - © I Templari del Gusto

Ancora due limoncelli e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena 85 euro in due.

La Casa di Ninetta, è una tappa imperdibile a Napoli, il locale trasmette emozioni vere, è un interno napoletano d’autore, arredato con mobili d’epoca, oggetti di antiquariato (alcuni di pregevole fattura), tanti libri, quadri, stampe e lampade. Ambiente intimo e raffinato con un gradevole tocco “d’antan”. La cucina è altrettanto emozionante. Prende il nome da un monologo teatrale scritto della grande Lina Sastri dedicato alla mamma Ninetta. Suo fratello Carmelo Sastri ha voluto riproporre le antiche ricette di nonna Emilia e mamma Ninetta. Qui trovate la tradizionale cucina napoletana. Da non perdere a nostro avviso il ragù (quello napoletano) e una signora genovese (tra le migliori da noi gustate fino ad oggi). Nota di merito anche per il baccalà fritto (da leccarsi i baffi).


La Casa di Ninetta

Via Niccolò Tommaseo n. 11
Napoli
Tel. 081 764 7573
Visita il sito web della Casa di Ninetta

 

Sabato, 17 Ottobre 2020 09:00

Tagliatelle con noci e porcini

Pasquale Izzo del ristorante del Borgo a Castel di Sasso (Ce) ci propone un classico: tagliatelle con noci e porcini. Questo è un piatto di stagione. I boschi italiani sono ricchi di funghi porcini, che sono considerati i funghi più pregiati e di sicuro sono i più buoni al mondo. Questo è un piatto che nella sua semplicità mette in risalto il sapore dei porcini, con le noci che regalano la nota croccante. Scopriamo come si preparano…

 Ingredienti:

- 400 gr. tagliatelle
- 50 gr. cipolla di Alife
- 150 gr. porcini
- 50 gr. noci
- 1 spicchio d’aglio
- Olio Evo q.b.
- Sale q.b.
- 1/2 bicchiere di pallagrello bianco
- Parmigiano e prezzemolo q.b.
- 100 ml. di brodo vegetale con sedano carote e cipolla

 Procedimento:

La prima operazione da fare è quella di preparare il nostro brodo vegetale con acqua, sedano, carote e cipolle e far cuocere a fuoco lento per un paio d’ore. Il brodo servirà per la cottura dei porcini e per dar loro un sapore ancora più intenso e naturale.
Tagliare i porcini a cubetti, a parte tritare aglio e cipolla. Far soffriggere in una padella con un filo di olio, fino a rosolarli bene, poi aggiungere i porcini e dopo un pò le noci sfumando con il vino bianco (poco meno di mezzo bicchiere, noi abbiamo usato il Pallagrello bianco). Aggiungere un pò di brodo e continuare la cottura, quando i funghi sono morbidi aal punto giusto significa che il sugo è pronto .
Cuocere le tagliatelle al dente in abbondante acqua salata. Appena pronte scolarle e saltarle nel sugo di porcini, mantecare con del parmigiano e del prezzemolo e servire. il piatto è pronto !

 

Ristorante Del Borgo
Piazzetta San Biagio n. 7
Castel di Sasso (Ce)
Tel. 0823 878051
Visita il sito web del ristorante Del Borgo

Lo chef Gianfranco Palmisano di Gaonas Officine del Gusto nel centro storico di Martina franca (Ta), ci propone un bel primo piatto saporito e dal sapore mediterraneo con un gusto intenso, pieno, sapido grazie alla presenza dei capperi di Pantelleria, delle alici di Cetara, equilibrate dalla presenza della morbida e delicata stracciatella e con il pane fritto a donare una bella nota croccante. Vediamo come si prepara….

Ingredienti per 4 persone:

- Spaghettoni pastificio Gentile o altro 400 gr.
- Pomodori pelati Calemone
- Capperi in sale di Pantelleria q.b.
- Alici di Cetara sott’olio q.b.
- Pane fritto q.b.
- Olio Evo q.b
- Stracciatella fresca q.b.

 

Procedimento:

Mettere a cuocere gli spaghetti in abbondante acqua non molto salata. Far soffriggere i capperi in olio poi aggiungere i pelati e un pò di acqua di cottura della pasta. Aggiustare di sale e pepe. Una volta pronta la pasta spadellare con la sua salsa e impiattare completare con la stracciatella, le alici ed il pane fritto in precedenza.

 

Gaonas Officine del Gusto
Via Arco Valente n. 17
Martina Franca (Ta)
Tel. 080 483 48 86
Visita la pagina Fb di Gaonas Officine del Gusto

 

Lo chef Gianfranco Palmisano di Gaonas Officine del Gusto di Martina Franca (Ta), ci propone questo bel primo piatto che è spettacolare nella sua semplicità, in pratica gli spaghetti cuociono nell’acqua delle rape, da notare come vengano utilizzate quelle che spesso consideriamo uno “scarto” ossia le foglie delle rape. Il resto lo fa la scelta degli ingredienti tutti di prima qualità. Vediamo come si prepara…..

Ingredienti per 4 persone:

- Foglie di rape senza la parte bianca 200 gr.
- Spaghetti gr. 320
- Colatura di alici q.b.
- Peperone crusco sminuzzato q.b.
- Pane fritto q.b.
- Olio evo
- Sale
- pepe
- 4 alici sott’olio

Procedimento:

Bollire le foglie in acqua bollente e passarle al mixer ancora calde. Passare l’acqua di cottura delle rape con le foglie in un setaccio fine e tenere da parte. Nel frattempo mettere a cuocere la pasta, mettere l’ acqua di rape in un tegame aggiungere olio, colatura di alici, sale e pepe. Scolare la pasta e ultimarne la cottura nell’ acqua di rape. Un minuto prima che sia cotta, spegnere il gas, aggiustare di sale e pepe a piacimento, lasciare riposare. Impiattare completando con pane fritto, alici e peperone crusco. Un piatto semplice e che vi darà soddisfazioni..

N.B. La qualità della pasta è fondamentale alla riuscita del piatto. In questo caso sono stati usati gli spaghetti del Pastificio Dei Campi.

 

Gaonas Officine del Gusto
Via Arco Valente n. 17
Martina Franca (Ta)
Tel. 080 483 48 86
Visita la pagina Facebook di Gaonas Officine del Gusto

Sabato, 29 Dicembre 2018 09:00

Amor mio. Brusciano (Na)

E’ un sabato sera freddo ma tutto sommato gradevole, rientrando da Napoli decidiamo di cenare in un posticino che abbiamo già avuto modo di conoscere e provare: il ristorante Amor mio. Abbiamo scoperto la cucina di Vincenzo Toppi più di 6 anni fa e siamo stati forse i primi a parlarvi di questo chef pieno di talento e dalla simpatia contagiosa. Siamo tornati qui con grande piacere ed in cerca di conferme …
Il ristorante si trova a Brusciano, un paese che si trova tra Pomigliano D’arco e l’agro nolano, siamo a pochi Km da Somma Vesuviana. Brusciano è un paese che ha un’antica vocazione agricola, qui un tempo le coltivazioni si trovavano nei pressi di antiche masserie oggi quasi scomparse per via del processo di urbanizzazione, resistono però diversi orti e campagne coltivate (in dialetto le “parule”). Il ristorante Amor mio si trova al centro del paese, ed è facile arrivarci, siamo infatti a pochi metri dalla centralissima via Cucca.
Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo da due. Arriviamo intorno alle 21.30. Veniamo accolti con grande gentilezza. Il locale è come lo ricordavamo, piccolo ma ben curato, molto pulito e il tema dominante ovviamente è l’amore in tutte le sue declinazioni.

Data l’ora l’intento è di non “strafare” ma non abbiamo fatto i conti con lo chef Vincenzo Toppi che ha deciso di “coccolarci” a modo suo.
Intanto ordiniamo da bere una minerale e un Lacryma Christi rosso I Nobili dell’azienda Enodelta, un buon rosso fermo ottenuto da uve aglianico e piedirosso che accompagnerà la nostra cena.

Ordiniamo l’antipasto, qui lo chef ha deciso di sorprenderci. Cominciano le danze…Arrivano due montanare con fagioli alla messicana e salsiccia di cinghiale. Meravigliose, l’impasto perfetto, cresciuto come Dio comanda, il fritto non unto e quei fagioli poi….

Montanare con i fagioli alla messicanaMontanare con i fagioli alla messicana

Ecco altre due montanare con pomodorini del piennolo, provola di Agerola e parmigiano. Chapeau Vincenzo Toppi ! Montanare leggerissime, un fritto delicato come una nuvola.

Montanare con pomodorini del piennolo e provolaMontanare con pomodorini del piennolo e provola

Con un ritmo incalzante ci vengono servite due frittatine di pasta (spaghettini) con all’interno ragù di maialino nero sopra un letto di crema di piselli. Divine …

Frittatine di pasta su vellutata di piselliFrittatine di pasta su vellutata di piselli

Passa a salutarci anche lo chef Vincenzo Toppi che ci promette altre sorprese e infatti … ecco una spugna sifonata con zucca e carote su una base di fonduta di provola affumicata, pancetta al pepe, pasta Kataifi e parmigiano reggiano. Sorprendente..

Spugna sifonata con zucca e carote su fonduta di provola affumicata pancetta al pepe pasta Kataifi e parmigianojpgSpugna sifonata con zucca e carote su fonduta di provola affumicata pancetta al pepe pasta Kataifi e parmigiano

E ancora un tortino di patate a sfoglia con funghi porcini saltati all’erba cipollina su una fonduta di formaggi (tra cui il Castelmagno) con dei ribes, delicata, morbida, profumata. Il tortino fatto con le patate a sfoglia è davvero il top.

Tortino di patate con funghi porcini su fonduta di formaggiTortino di patate con funghi porcini su fonduta di formaggi

La nostra cena va alla grandissima. Pensate sia finita qui? No, affatto amici. Ci viene servita una mousse di ricotta calda amalgamata con del mascarpone, latte cotto di bufala con sbriciolata di tarallo mandorla e pepe e parmigiano reggiano, servita tiepida. Fantastica la sua cremosità e da ricordare il suo sapore delicato.

Mousse di ricotta caldaMousse di ricotta calda

E ancora un timballo di zucchine con ripieno di gateau di patate, provola, sbriciolo di nocciole parmigiano reggiano su letto di pasta Kataifi. 

Timballo di zucchine con ripieno di gateau di patate e provolaTimballo di zucchine con ripieno di gateau di patate e provola

L’antipasto propostoci da Vincenzo Toppi è stato davvero incredibile: vario, con proposte tutte originali che abbinano creatività e tradizione. A dir poco perfetta l’esecuzione e la tecnica di base di ogni portata, a cominciare dalle montanare che non hanno niente da invidiare a quelle delle migliori e più rinomate pizzerie partenopee.

Non possiamo esimerci dal provare uno dei primi di Vincenzo che amiamo: fusilli al ferretto fatti in casa con pomodorini del piennolo e reggiano, un piatto semplice ma dal sapore straordinario. Non ci era mai capitato di assaggiare un sughetto al pomodoro così saporito, dolce al punto giusto, profumato tanto che ci ha quasi costretto alla “scarpetta”, ma credetemi non farlo sarebbe stato un delitto. Questo è stato un primo perfetto. Ogni volta che veniamo qui lo chiediamo sempre. Una goduria allo stato puro.

fusilli al ferretto con pomodorini del piennolofusilli al ferretto con pomodorini del piennolo

E’ passata la mezzanotte, arriva a salutarci lo chef Vincenzo Toppi, con cui ci intratteniamo piacevolmente a chiacchierare. Data l’ora tarda decidiamo di saltare (sigh sigh) il secondo e di passare al dolce, qui dobbiamo aprire un’altra parentesi. I dolci sono preparati dallo stesso chef e non comprati come fanno molti ristoranti. Tutte le proposte di dessert cambiano di giorno in giorno, si tratta di dolci sempre diversi . Noi prendiamo una porzione di torta “rocher” con una base di pan di spagna al cacao, una vagliata al latte, un croccante di nocciole, del cioccolato fondente come ultimo strato e una base di liquore Strega del beneventano. Semplicemente deliziosa. Decidiamo di accompagnare il dessert con 2 grappe barricate.

Torta RocherTorta Rocher

Chiediamo il conto. Per questa cena paghiamo l’equivalente poco meno di 75 euro in due. Diciamo che per un pranzo o una cena media il costo va dai 30 ai 40 euro a persona. E’ chiaro che incide molto nel conto finale anche la scelta del vino.

Il Ristorante Amor Mio è una garanzia. Vincenzo Toppi qui esprime al meglio la sua arte. Troverete un ambiente accogliente, servizio preciso ed efficiente, uno chef fantasioso, preparato e creativo capace di utilizzare al meglio e valorizzare i prodotti del territorio con proposte equilibrate e capaci di sorprendere. Ottime le materie prime utilizzate. Il locale è molto rinomato anche per la carne (torneremo a breve a provarla). Dulcis in fundo (è il caso di dirlo) i dessert, sono incredibili e tutti fatti dallo chef. Buono il rapporto qualità prezzo.
Amor mio è un indirizzo imperdibile. Fateci un salto e ci darete ragione. Provare per credere, garantiamo noi. Complimenti Vincenzo!


Ristorante Amor Mio
Via Giovanni Amendola n. 69
Brusciano (Na)
Tel. 0818862244
Visita il sito web del ristorante Amor Mio

 

Lo chef Stefano De Matteo del ristorante il Generale a Caiazzo (Ce), ci propone un primo piatto davvero interessante, in pratica è un aglio olio e peperoncino arricchito con il baccalà, mantecato con la granella di pistacchio, che contribuisce a regalare una nota croccante. Non è un piatto di difficile elaborazione a patto che si seguano alcuni passaggi. Vediamo come si prepara…

Ingredienti per 4 persone:

- 400 gr. di baccalà
- 200 gr.di purea di patate
- 200 gr. di spaghetti
- 1 peperoncino
- Prezzemolo
- granella di pistacchio
- Aglio e olio evo q.b.

 Preparazione:

In una padella porre l’olio e l’aglio e lasciare soffriggere a fiamma bassa, aggiungere il peperoncino mescolando, tenere la fiamma molto bassa in modo da far insaporire l’olio. Questa prima operazione è importante, mi raccomando di tenere la fiamma molto bassa, l’aglio non deve bruciarsi..
Aggiungere il baccalà tagliato a tocchetti ( e già pulito e spinato) e lasciar soffriggere per qualche minuto.

In abbondante acqua bollente far cuocere gli spaghetti, scolarli e riversarli nella padella dove far mantecare bene il tutto, insieme alla purea di patate e del prezzemolo tritato. Servire guarnendo con della granella di pistacchio del prezzemolo ed un peperoncino. Bon appétit

 

Ristorante Il Generale
Largo Plebiscito Veneto n.2
Caiazzo (Ce)
Tel. 0823 862606
Visita il sito web del ristorante Il Generale

Lo chef Antonio Esposito ci propone una ricetta davvero interessante per fare dei meravigliosi carciofi ripieni, con patate, ricotta e pancetta, a dare colore e personalità al piatto anche la vellutata di piselli, su cui il carciofo ripieno viene appoggiato e servito. Vediamo come si prepara…..

Ingredienti per 4 persone:

- 4 carciofi
- 1 patata bollita
- 50 gr. di ricotta
- 50 gr. di pancetta affumicata tagliata a julienne
- 200 gr piselli
- ½ cipolla
- ½ bicchiere di vino bianco
- 300 ml brodo vegetale
- Sale, pepe e grana q.b.

Procedimento:

Puliamo i carciofi, togliamo il gambo e le prime foglie che risultano essere le più dure. Tagliamo la parte superiore e con un cucchiaio o uno scavino eliminiamo anche la parte centrale, immergiamo i carciofi in acqua sale e limone mentre puliamo quello successivo.
Cuociamo i carciofi in abbondante acqua ricca di limone e un goccio di aceto per 10 minuti.
Intanto schiacciamo la patata, aggiungiamo la ricotta la pancetta, il grana, sale e pepe, farciamo i carciofi e cuociamo in forno a 180° C per 10 minuti.
Tritiamo la cipolla, la facciamo soffriggere, aggiungiamo i piselli saltiamo e sfumiamo con il vino bianco, uniamo del brodo vegetale tanto quanto ne servirà a coprire i piselli e lasciamo cuocere a fuoco medio, con coperchio, per 15 minuti circa.

Il tempo di cottura esatto dipenderà dalla grandezza dei piselli e dalla consistenza della loro buccia. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo, aggiungiamo altro brodo a fine cottura passiamo con il frullatore ad immersione. Serviamo i carciofi su vellutata ancora caldi.

 

La Grotta
Corso Umberto I, n. 176
Casalnuovo di Napoli (Na)
Tel. 081 522 4718 – 327 71 99 098

Siamo tornati a San Michele di Serino, siamo in piena Irpinia. Tutto ti aspetteresti di trovare qui ma non una tipica osteria romana. E invece…..
Non è la prima volta che veniamo all’Osteria di Antonio, confessiamo che questo è un posticino dove periodicamente torniamo per tanti motivi. In primis per la cucina, troviamo tante proposte della cucina tradizionale romana correttamente eseguite, un ambiente semplice e sincero e poi per l’accoglienza schietta e sincera di Antonio de Stefano.
Antonio è davvero un vulcano, un vero oste, uno che vive per il suo lavoro, che ha la passione per quello che fa e che ama coccolare i clienti. Li fa sentire a casa deliziandoli con tanti piatti della tradizione romana cucinati come Dio comanda.
Parcheggiamo a pochi metri dal locale. Ci accomodiamo, sembra di stare a casa ed in effetti ormai siamo quasi di casa qui. L’atmosfera invita alla convivialità più pura. Siamo di fronte alla classica osteria di paese, in sala c’è un bel camino acceso, l’ideale in questa fredda serata d’inverno. Antonio de Stefano ci accoglie da par suo: sorriso, gentilezza e voglia di metterci a nostro agio.
Da bere ordiniamo una minerale e un bell’aglianico di Villa Raiano, di un bel colore rosso rubino, giustamente tannico, con una buona e fresca struttura alcolica. Un buon compagno di viaggio per la nostra cena.

Aglianico di Villa RaianoAglianico di Villa Raiano

Diamo il via alle danze. Antonio ci serve qualcuno dei suoi antipasti della casa cominciamo con una superlativa insalata di puntarelle alla romana. Confesso di avere un debole per le puntarelle soprattutto per quelle che prepara e condisce Antonio. Buonissime.

Insalata di puntarelle alla romanaInsalata di puntarelle alla romana

Ci servono delle calde focaccine .....

FocaccineFocaccine

da accompagnare ad un altro grande protagonista: il guanciale di Amatrice, morbido, profumato, delicato. Davvero squisito.

Guanciale di AmatriceGuanciale di Amatrice

Altro must: i carciofi alla romana. Classico antipasto o contorno della cucina romana. Spettacolari.

Carciofi alla romanaCarciofi alla romana

Il clou dell’antipasto sono i mitici carciofi alla Giudia, piatto tipico della cultura giudaico-romanesca. Gustosissimi.

Carciofi alla GiudiaCarciofi alla Giudia

Antonio ci serve un altro must della cucina romana: un assaggio di coratella, le interiora (in questo caso solo di agnello). Per palati forti…

La coratellaLa coratella

Pensavamo fosse finita la carrellata di antipasti ma Antonio de Stefano ha in serbo una piccola sorpresa per noi. Eccola: uovo al tegamino con scaglie di tartufo nero irpino. Con del buon pane da pucciare. Goduria….

Uova al tegamino con tartufo irpinoUova al tegamino con tartufo irpino

Siamo tornati qui per la carbonara di Antonio De Stefano e che carbonara sia ! Spaghetti quadrati alla carbonara con una pioggia di pecorino romano. Un piatto che crea dipendenza. Che bontà!

La mitica carbonara di Antonio de StefanoLa mitica carbonara di Antonio de Stefano

Siamo sazi ma decidiamo di concederci anche un secondo in due e la nostra scelta cade sull’agnello a scottadito. La carne è tenerissima, la cottura perfetta, insomma anche questa scelta azzeccata.

Agnello a scottaditoAgnello a scottadito


Siamo pieni che più pieni non si può. Chiediamo il conto e paghiamo l’incredibile cifra di 50 euro in due. Rapporto qualità prezzo da non credere.

L’Osteria di Antonio è il classico posticino in cui torni sempre con piacere. Non aspettatevi effetti speciali, il locale è semplice, ma invita alla convivialità. E’ il luogo ideale per trascorrere una bella serata con gli amici gustando le prelibatezze della cucina romana. Antonio De Stefano propone piatti ben eseguiti con ingredienti di qualità (su tutti il guanciale di Amatrice e la vera porchetta di Ariccia). Da sottolineare sempre l’uso di verdure e prodotti di stagione. Da non perdere in particolare la gricia e la carbonara. Superlativo il rapporto qualità prezzo. Da provare e riprovare, garantiamo noi….

Osteria di Antonio
Via Viaticale n.19
San Michele di Serino (Av)
Tel.0825 595776

 

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nasce con una finalità ben precisa: proporsi come un nuovo modo di raccontare il food, dinamico, creativo, accattivante, fuori dai soliti schemi.

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