Storie di gusto

Brian Liotti

Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

Sabato, 04 Luglio 2020 10:33

Il Frantoio Ducale. Castel Morrone (Ce)

Torniamo sempre volentieri a Castel Morrone al Frantoio Ducale. La cucina dello chef Pietro Leonetti per noi rappresenta una assoluta e per certi versi rassicurante certezza.
L’occasione era troppo invitante visto che eravamo in zona e allora abbiamo prenotato il nostro tavolo da sei. Siamo a una manciata di Km da Caserta, Castel Morrone è un borgo di origine antica, qui la storia ha raccontato fatti importanti, da queste parti è passato anche Garibaldi. D’Estate poi è piacevole venire qui per godere del refrigerio e di un clima decisamente più fresco rispetto alle grandi città.
Il Frantoio Ducale si trova nel suggestivo Palazzo Ducale costruito intorno al 1600 su una struttura già esistente, e da qualche anno proprietà della famiglia Leonetti.
IL ristorante si inserisce perfettamente nel contesto storico e architettonico dell’antico Palazzo. All’interno tre ambienti con due sale grandi, all’esterno la novità del bel giardino allestito e attrezzato per le cene all’aperto. Davvero molto bello.
Come nostra abitudine ci siamo fatti riservare il tavolo nella la sala “enoteca” del ristorante, (quando veniamo qui ormai per noi è una consuetudine). La sala enoteca è suggestiva e si trova dove c’è la bella, antica e maestosa macina in pietra che un tempo veniva usata per la molitura delle olive. Fantastica.

La maestosa macina antica
La maestosa macina antica

Cominciano le danze, arriva il pane locale di Castel Morrone fatto con il lievito madre e da bere con gli antipasti optiamo per una bollicina campana: spumante di falanghina Brut Quid della Guardiense, di un bel colore giallo paglierino, fruttato, morbido al palato, davvero una buona scelta.

La Guardiense Quid spumante falanghina brut
La Guardiense Quid spumante falanghina brut

Ci servono delle deliziose polpettine di salsicce e porcini e dei fiori di zucca in pastella ripieni di ricotta di fuscella e salumi su passatina di zucca. Spettacolari.

Polpettine di ricotta e fiori di zucca in pastella
Polpettine di ricotta e fiori di zucca in pastella

Poi un assaggio di parmigiana di zucchine, fatta come si deve, delicata e gustosa.

Parmigiana di zucchine
Parmigiana di zucchine

Una insalata di “musso”, con questo piatto siamo nella piena tradizione contadina locale.

Insalata di musso
Insalata di musso

Giuseppe in sala è prodigo di attenzioni, presente e professionale. Ci fa vedere un bellissimo cesto di porcini appena arrivati da Roccamonfina. Dobbiamo assaggiarli assolutamente…..

Cesto di Porcini di Roccamonfina
Cesto di porcini di Roccamonfina

Ma la carrellata di antipasti continua, ecco una commovente parmigiana di melanzane, talmente morbida che si scioglieva in bocca, divina. E che non vuoi mangiarla col buonissimo pane di Castel Morrone ? Abbiamo ceduto....

Parmigiana di melanzane
Parmigiana di melanzane

La nostra cena procede alla grande. Intanto attivano degli intriganti spiedini, dei bocconcini di maialino al pistacchio con broccoletti all’olio, un must del Frantoio Ducale.

Spiedini di maialino
Spiedini di maialino

Pietro Leonetti ci fa assaggiare anche una deliziosa insalatina di porcini (proprio quelli del cesto), che bontà !

Insalata di porcini
Insalata di porcini

 Intanto cambiamo tipologia di vino per i primi e i secondi e optiamo per due bottiglie di Pallagrello nero dell’azienda Vigne Chigi di Pontelatone, di un bel colore rosso rubino, buona struttura e sentori di vaniglia e spezie. Un gran bel rosso.
Optiamo per due assaggi di primi, intanto passa a salutarci Pietro Leonetti è sempre piacevole rivederlo, scambiamo un po’ di chiacchiere e gli chiediamo di soddisfare un nostro piccolo desiderio, un paio dei nostri amici templari al tavolo hanno voglia di uno spaghettino al pomodorino fresco. Detto fatto ! Poco dopo arriva questa meraviglia, spaghetti con pomodorini datterini freschi. Uno degli spaghetti più buoni mai mangiati: cottura al dente perfetta, un sughetto bello cremoso profumato che chi ha costretti alla più sfacciata e laida scarpetta.

Spaghetti con pomodorini datterini
Spaghetti con pomodorini datterini

Dopo poco arriva l’altro primo: tortelli verdi ripieni di formaggio e ricotta salata con porcini freschi di Roccamonfina. Un profumo inebriante e un tortello veramente fatto a regola d’arte. Chapeau....!

Tortelli verdi ai funghi porcini
Tortelli verdi ai funghi porcini

Saremmo sazi ma che fai non vuoi fare un assaggio di carne ? E allora optiamo per una bistecca di scottona alla brace con sale affumicato di Cipro. Abbiamo trovato la carne morbida e gustosa, decisamente piacevole.

Scottona ai ferri
Scottona ai ferri

Ci servono come contorno gli immancabili porcini di Roccamonfina stavolta alla brace.

Porcini alla brace
Porcini alla brace

Dulcis in fundo visto che siamo in sei ordiniamo 3 tipologie diverse di dolci. Millefoglie composta al momento con crema chantilly e nocciole caramellate, uno dei dolci che quando passi di qui ordino sempre, davvero una favola.

Millefoglie
Millefoglie

Un delizioso crumble alla mela annurca, gioco di consistenze con un equilibrio perfetto.

Crumble di mela annurca
Crumble di mela annurca

E una crostatina di fragole con meringa fiammata, a dir poco fantastica. Accompagniamo il dolce con un amaro alle erbe artigianale.

 Crostatina alle fragole
Crostatina alle fragole

Chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena luculliana 50 euro a persona, rapporto qualità prezzo corretto e adeguato alla proposta gastronomica.

Il Frantoio Ducale è una certezza assoluta. Questo posto non può e non deve mancare sulla tua ideale agenda degli indirizzi da non perdere. Troverai una fantastica cucina del territorio che esalta le materie prime, tutti i piatti sono realizzati con cura e passione senza però eccessi o orpelli. Ci si muove nel solco della tradizione con grande perizia. Pietro Leonetti è un grande talento e un perfetto padrone di casa.
Il servizio è preciso e professionale (nota di merito per Giuseppe in sala). La location poi ha il suo indubbio fascino. Personalmente da questa serata mi porto dietro la bella atmosfera, la convivialità e alcuni piatti davvero emozionanti: meravigliosa la parmigiana di melanzane, i bocconcini di maiale, i fantastici i tortelli e che dire di quegli spaghetti al pomodorino datterino? Semplicemente perfetti.
Siamo andati via con lo stesso pensiero di sempre quando salutiamo Pietro. Quando ci rivediamo?
Da non perdere. Garantiamo noi.


Ristorante il Frantoio Ducale
Via Altieri n.50
Castel Morrone (Ce)
Tel. 0823 399167
Visita il sito web del ristorante Il Frantoio Ducale

Se c’è una cosa che fa davvero tanto Estate sono i pomodori, buoni, gustosi, profumati, sono i protagonisti delle tavole soprattutto in questo periodo dell’anno. Abbiamo pensato di preparare degli spaghetti (noi abbiamo usato quelli quadrati che ci piacciono tanto) con un sugo di pomodorini datterini e basilico, il tutto arricchito dalla stracciata di bufala che regala al piatto morbidezza e sapore. Prova a farli!

Ingredienti per 4 persone:

- 320 gr. di spaghetti quadrati
- 800 gr di pomodorini datterini freschi
- Olio Evo q.b.
- Sale q.b.
- Mezzo cipollotto (o scalogno)
- Mezzo cucchiaino di zucchero
- Stracciata di bufala q.b. (ne basta un cucchiaio per porzione)
- Qualche fogliolina di basilico

Procedimento:

La prima cosa da fare è dedicarci a i nostri datterini. Laviamoli bene tagliamoli a metà. In una padella facciamo andare per un paio di minuti mezzo cipollotto (o scalogno), poi aggiungiamo i pomodorini. Aggiustiamo di sale. Mescoliamo di tanto in tanto a fiamma media. Dopo una decina di minuti, aggiungiamo qualche fogliolina di basilico, mezzo cucchiaino di zucchero e a fiamma bassa continuiamo la cottura (schiacciandoli con una forchetta) fin quando i pomodorini saranno belli cotti e si sfalderanno.
Intanto facciamo cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata. Quando gli spaghetti saranno al dente tuffiamoli nella padella con il sugo di pomodorini e mantechiamo per bene.
Impiattiamo mettendo sopra un generoso cucchiaio di stracciata di bufala e una fogliolina di basilico.
Il piatto è pronto, gustoso, profumato. Risultato garantito.

Venerdì, 19 Giugno 2020 20:30

Dante Macelleria Braceria. Durazzano (Bn)

Siamo nel Sannio ma a un tiro di schioppo dalla provincia di Caserta, a Durazzano, un paese tranquillo e placido. Qui le persone sono generose, laboriose e ospitali. Fortunatamente da queste parti resistono ancora antiche tradizioni agricole e artigianali e ci si può riappropriare di una dimensione più umana della vita. Visto che eravamo in zona abbiamo deciso di venire qui e pranzare da Dante Macelleria Braceria.
Ci siamo già stati qualche tempo fa. Questo locale, nato come naturale prosecuzione dell’attività di famiglia (la famiglia Iuliucci ha una macelleria storica) è davvero molto bello. Qui normalmente si possono gustare squisite pietanze a base di carne (in particolare marchigiana IGP, manzo sannita e i meravigliosi salumi di loro produzione) e panini, ma la Domenica sono aperti a pranzo e propongono anche due primi in carta.
Abbiamo prenotato il nostro tavolo e veniamo accolti con gentilezza da Michela e Pasquale.
Il locale è stupendo in pratica è un palazzo antico recuperato a regola d’arte, il locale si sviluppa laddove esisteva la corte interna, c’è una porzione di soffitto in vetro che rende l’ambiente luminosissimo. Bello e d’impatto la presenza del tufo e della pietra viva alle pareti che convive con la scelta oculata di ceramiche dai colori chiari. Qua e là ci sono poi antichi mobili restaurati. Si respira tanto amore qui dentro. Dante è un luogo che trasmette energia positiva e ti fa sentire a casa.

Dante Macelleria Braceria. Durazzano Bn particolare sala interna
Dante Macelleria Braceria. Durazzano Bn particolare sala interna

Detto della location che è molto bella veniamo al cibo. Questo luogo è il trionfo della carne. Papà Fabrizio degno erede di una famiglia che da 3 generazioni si occupa di carne è un vero maestro. Da lui in Macelleria e quindi da Dante trovi carne di qualità: marchigiana IGP e manzo sannita, carne di suino e salumi di loro produzione davvero notevoli.
Noi diamo uno sguardo al menù direttamente dai nostri smartphone grazie al QR code presente su ogni tavolo. In tempi di Covid-19 è importante evitare il menù cartaceo. A proposito qui il distanziamento dei tavoli e delle sedute è garantito e si può stare in tutta sicurezza. Visto che è Domenica decidiamo di pranzare gustando anche i due primi che propongono questa settimana in carta . (Per i panini ritorneremo di sera in altro momento).

Intanto ordiniamo una minerale e una bottiglia di Rosato frizzante delle cantine Ciervo, ottenuto da aglianico della zona: un vino davvero interessante dal bel colore rosato, note fruttate e di buona personalità. Servito fresco è perfetto per accompagnare il tipo di pranzo che abbiamo in mente. Intanto ci portano il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna…

Il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna
Il buon pane di Durazzano cotto nel forno a legna

Cominciamo ordinando un tagliere per due: con formaggio caprino a Km zero, prosciutto, pancetta, capocollo, lonza, soppressata e salsiccia secca.

Salumi formaggi e carciofini
Salumi formaggi e carciofini

I salumi di loro produzione sono profumati, buonissimi. Nota di merito per il prosciutto, giustamente sapido e che si scioglieva in bocca. Buoni i formaggi sempre della zona. Oltre ai salumi e formaggi degli invitanti carciofini sott’olio che hanno sempre il loro perché. Ecco poi dei buonissimi e delicati peperoni, mi sembra di sentire ancora il loro profumino. Che bontà!

Peperoni
Peperoni

Visto che siamo in due decidiamo di prendere entrambi i primi in carta per questa Domenica: dei buonissimi ravioli artigianali ripieni di speck e provola con un sughetto di pomodori datterini. Davvero notevoli.

Ravioli con speck e provola con datterini
Ravioli con speck e provola con datterini

Ma il top lo raggiungiamo con il tortino di melanzane ripieno di tagliolini con sugo di pomodorini datterini, pesto e mozzarella. Un profumo inebriante, un sughetto che ti obbliga alla più goduriosa e indecente delle scarpette. Poi per me che amo le melanzane è tutto dire. Se non è il paradiso è qualcosa che gli somiglia parecchio.

Tortino di melanzane
Tortino di melanzane

Abbiamo apprezzato davvero tanto. Pasquale e Michela sono gentili e presenti, intanto passa a salutarci anche papà Fabrizio. Tutto procede per il meglio. Oggi chissà perché avevamo voglia di salsicce alla brace e decidiamo di soddisfare il nostro desiderio. Del resto le salsicce della casa sono super!

Le buonissime salsicce di Dante
Le buonissime salsicce di Dante

Accompagniamo le salsicce con delle patate al forno. Accoppiata vincente!

Patate al forno
Patate al forno

Siamo sazi. Saltiamo il dessert, prendiamo due amari, due caffè e chiediamo il conto. Paghiamo per il nostro pranzo poco più di 30 euro a persona. Rapporto qualità-prezzo corretto.

Confermiamo in toto quanto già scritto durante la nostra prima visita. Dante Macelleria Braceria a Durazzano non può mancare sulla tua ideale agenda degli indirizzi da non perdere.
Qui trovi una carne eccellente: marchigiana IGP, manzo sannita, le carni del banco macelleria, il maialino, i salumi di loro produzione e formaggi locali. Originali e buoni i panini (presto torneremo per provarli), buonissimi i salumi di loro produzione. Ma oltre la carne c’è di più, anche la cucina sa il fatto suo, abbiamo gustato infatti degli ottimi primi (nota di merito per il tortino di melanzane, paradisiaco).
Il resto lo fanno la location molto carina e l’atmosfera serena e familiare che invita alla convivialità. In definitiva un posto dove si sta davvero bene.
Discreta la carta dei vini (in prevalenza sanniti) e interessante quella delle birre artigianali del territorio. Servizio attento e puntuale. Da Dante Macelleria Braceria ci siamo sentiti coccolati e abbiamo mangiato bene. Piacerà anche a te. Garantiamo noi.

Dante Macelleria Braceria
Via Annunziata. Durazzano (Bn)
Tel. 0823 955538
Visita il sito web di Dante Macelleria Braceria

Sabato, 13 Giugno 2020 18:48

Risotto con asparagi e zafferano

Oggi avevamo voglia di preparare un bel risotto, avendo a disposizione degli asparagi abbiamo deciso di fare questo risotto semplice, gustoso e colorato: risotto con asparagi e zafferano. Prova a farlo, ti darà grandi soddisfazioni. Occhio alla ricetta.

Ingredienti per 4 persone:

- 360 gr di riso
- 200 gr di asparagi
- Mezza cipolla (o scalogno se lo preferisci)
- 50 gr di burro
- Mezzo bicchiere di vino bianco secco
- 30 gr di parmigiano grattugiato
- Una bustina di zafferano
- Brodo vegetale (ne occorre un litro o giù di lì)

Procedimento:

La prima operazione da fare è dedicarci agli asparagi. Puliamoli, laviamoli per bene tagliamoli a rondelle e teniamo le punte integre da parte.
In una pentola facciamo sciogliere una noce di burro e facciamo appassire la cipolla tagliata a dadini piccolissimi. Fatta questa operazione aggiungiamo le rondelle degli asparagi e facciamole andare per 3 minuti. E’ il momento del riso, aggiungiamolo e facciamolo tostare per bene, bagniamo con mezzo bicchiere generoso di vino bianco.

Il riso mentre lo facciamo tostare
Il riso mentre lo facciamo tostare

Quando il vino sarà evaporato facciamo cuocere il riso con il brodo, aggiungendo un mestolo di brodo alla volta.
Quando saremo a metà cottura aggiungiamo le punte degli asparagi che sono più tenere e impiegheranno meno tempo a cuocere (rispetto alle rondelle) e lo zafferano sciolto e stemperato in un bicchiere con il brodo.
Portiamo il risotto a cottura, quasi alla fine mantechiamolo con una generosa dose di parmigiano e due noci di burro. Et voilà! Il piatto è pronto, semplice e gustosissimo.

Venerdì, 12 Giugno 2020 12:20

Arte Gusto. Bellizzi (Sa)

“Il sole splende per tutti ma devi essere bravo a prenderti la sua luce”, questa era una frase che amava ripetere un vecchio amico di cui ho perso le tracce e credo calzi a pennello per lo chef Carmine Farina, bravo e capace, uno che senza dubbio merita di prendersi questa “luce” e che fa dell’umiltà un suo tratto distintivo. Carmine Farina è un concentrato di talento e simpatia. Lo abbiamo scoperto qualche mese fa nella nostra prima visita da Arte e Gusto a Bellizzi e dopo il “lockdown” dovuto al Covid-19, questo è stato uno dei primi indirizzi dove siamo tornati.
Avevamo voglia di gustare nuovamente la sua cucina. Ma riavvolgiamo per un istante il nastro e partiamo dal principio.
Come detto, siamo a Bellizzi a pochi km da Salerno, l’area è quella della Piana del Sele, terra fertile e generosa, ricca di coltivazioni. Da queste parti tra le tante cose si produce anche un’ottima mozzarella di bufala.
Il locale si trova nella centralissima Via Roma. Abbiamo prenotato per tempo il nostro tavolo (soprattutto in questa fase la prenotazione è fondamentale). Parcheggiamo comodamente lungo a la strada a pochi metri dal locale e ci accomodiamo.
Il locale è come lo ricordavamo: gradevole, luminoso e spazioso. In tutto ci saranno una quarantina di coperti in un ambiente arredato in stile moderno ma senza eccessi. I colori che la fanno da padrone sono il nero e il bianco ma ci sono anche dei richiami di rosso. Nel complesso la sensazione è piacevole. In fondo alla sala, sulla sinistra c’è il forno con il piano di lavoro dove la sera opera Giovanni Farina (capace di fare una “signora pizza”, ma ne parleremo in un altro momento). Sempre in fondo alla sala c’è anche la cucina parzialmente a vista. Da notare come cucina e pizzeria lavorino in sincrono e in maniera sinergica. L’obiettivo è sempre e solo uno: coccolare il cliente.

Da bere una minerale e un bel vino bianco il Greco Don Andrea 36.05 di un bel giallo intensa, con una nota di frutta tropicale, gusto pieno e buona mineralità. Un vino ideale per il nostro pranzo a base di pesce.

Greco Don Andrea 36.05
Greco Don Andrea 36.05

Arrivano anche i pani di loro produzione, di pregevole fattura.

I pani
I pani

Arriva un intrigante entreè: una montanarina con stracciata di bufala, pomodorini gialli, pomodorini rossi e olive. Fantastica, dal sapore mediterranea, profumata e fragrante. Abbiamo trovato una frittura perfetta, asciutta e non unta e poi meraviglioso l’abbinamento con la morbidezza suadente della stracciata di bufala. Una carezza…..

Entreè
Entreè

Optiamo per due antipasti di mare. Si tratta di 5 proposte che cambiano spesso in base alla disponibilità dei prodotti, del pesce e della stagionalità delle materie prime. E’ un crescendo rossiniano, si comincia con un prelibato salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucoletta. Assolutamente delizioso, poi personalmente ho un debole per il salmone...

Salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucola
Salmone marinato agli agrumi con stracciata di bufala e rucola

Poi arrivano tutti insieme un crostone di cereali con alice marinata e insalatina di pomodori e olive, una crocchetta di patate e baccalà con 3 mayo artigianali e un roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola.

Tris di antipasti di mare
Tris di antipasti di mare

Abbiamo gustato prima il crostone con l’alice marinata, spettacolare. Fresco grazie all’insalatina di pomodori e olive, giustamente sapido e gustoso.

Alice marinata con insalatina estiva di pomodorini e olive su crostone ai cereali
Alice marinata con insalatina estiva di pomodorini e olive su crostone ai cereali

Poi la delicata crocchetta di patate e baccalà.

Crocchetta di baccalà alle tre maionesi
Crocchetta di baccalà alle tre maionesi

E il roll di pasta kataifi ripirno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola. Da Champions League, mi è piaciuto davvero tantissimo.

Roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola
Roll di pasta kataifi ripieno di gamberi e mozzarella su pesto di rucola

A chiudere la serie di antipasti una polpettina di spigola al datterino giallo e croccante di basilico. Anche qui Carmine Farina ha fatto centro. Delicata la polpettina di spigola, azzeccatissimo l'abbinamento con la salsa fredda di datterino giallo

Polpettina di spigola
Polpettina di spigola

Chiara in sala è perfetta: affabile, gentile, sorridente e premurosa. Di tanto in tanto passa per controllare che tutto vada bene. Ecco i primi !
Abbiamo preso un piatto di fusilli con seppiolina scottata, patate e peperoni cruschi. Piatto che mi ha sorpreso, perfettamente equilibrato. Interessante la seppiolina scottata tagliata sottile, rassicurante la presenza delle patate e delizioso il peperone crusco. Bella anche la nota croccante del pane leggermente tostato. Un gran bel primo piatto.

Fusilli con seppiolina scottata patate e peperoni cruschi
Fusilli con seppiolina scottata patate e peperoni cruschi

Se ho gradito i fusilli con il risotto morbido con i gamberi rossi, datterino giallo e stracciata di bufala siamo a livelli siderali. Delicato come una carezza, avvolgente come l’abbraccio della persona che ami, dolce e sapido allo stesso tempo, perfettamente equilibrato e mantecato a regola d’arte questo risotto morbido con gamberi rossi, datterino giallo e stracciata di bufala, in una parola: spettacolare.

Risotto morbido con gambero rosso datterino giallo e stracciata di bufala
Risotto morbido con gambero rosso, datterino giallo e stracciata di bufala

Abbiamo preso anche un secondo, e la scelta è caduta su una buonissima tagliata di tonno con rucola, pomodorini e balsamico. Eccellente la qualità del tonno, buonissimi i pomodorini. Ho apprezzato molto questa versione di mare della classica tagliata.

Tagliata di tonno con rucola pomodorini e balsamico
Tagliata di tonno con rucola pomodorini e balsamico

Potevamo non chiudere in dolcezza? Certo che no! Ecco un buonissimo strudel di mele con crema pasticcera al limone e confettura di frutti rossi.

Dessert
Dessert

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 50 euro a persona. Conto corretto se commisurato alla proposta gastronomica.

Intanto passa a salutarci anche lo chef Carmine Farina, simpatico, umile e affabile. Ci parla del suo locale, il progetto nato una decina di anni fa grazie alla spinta del compianto papà Franco che voleva che i suoi figli si realizzassero in cucina e come pizzaiolo, unendo le loro esperienze e professionalità. Inizialmente era una piccola pizzeria d’asporto con pochi posti a sedere, poi negli anni è cresciuta, spostandosi in una nuova sede. E’ nato così Arte e Gusto Ristorante, dedicato a papà. Una piccola grande scommessa: un ristorante (prevalentemente di pesce) con cura dei dettagli e proposte innovative ma sempre nel solco della tradizione e con una grande materia prima e in più la pizzeria che vede all’opera Giovanni Farina (ne parleremo a breve).
Confermiamo in toto il giudizio espresso quando siamo stati qui la prima volta. Arte e Gusto è un indirizzo che non può mancare in agenda. Qui la cucina è di grande livello: piatti creativi ma sempre ancorati alla tradizione, un menù prevalentemente di mare (ma anche di terra) con proposte e piatti che cambiano continuamente. Il piatto forte sono gli antipasti (davvero eccezionali), nota di merito in questa nostra ultima esperienza da Arte e Gusto è per il risotto: commovente. Da solo meritava la visita.
Il servizio è preciso e professionale, Chiara in sala è perfetta. Corretto il rapporto qualità prezzo.
Non puoi non fare un salto qui se sei da queste parti. Garanzia!

 

Arte Gusto
Via Roma n. 257
Bellizzi (Sa)
Tel. 0828 351041
Visita la pagina Fb di Arte Gusto ristorante

Giovedì, 04 Giugno 2020 09:32

Porta Riva Ristorante. Avella (Av)

Torniamo sempre volentieri da Porta Riva Ristorante. Ci piace la loro cucina, la squisita accoglienza e anche la location. Siamo nel baianese ad Avella, paese dalla storia antichissima, la mitica Abella, uno dei centri di maggiore importanza dell’antica Campania Felix. Qui ci sono tante cose interessanti da vedere, una natura rigogliosa, monumenti interessanti come lo splendido Anfiteatro di età romana.
Anticamente Avella aveva ben sei porte di ingresso che conducevano al borgo. Una di queste si chiamava proprio Porta Riva e si trovava nei pressi del Fiume Clanio. Si passava di qui per andare verso l’antico Castello che ancora oggi guarda tutti dall’alto su di una collina.
Proprio dove si pensa che anticamente fosse Porta Riva c’è il Ristorante. Arriviamo, parcheggiamo comodamente l’auto le loro parcheggio interno e ci accomodiamo. Ci accoglie Michela Spoletta gentilissima, sorridente e garbata padrona di casa. Ci accompagna al nostro tavolo (prenotato per tempo).

Prima bella sorpresa della giornata è proprio il tavolo che ci ha riservato: quello che preferisco, quello in fondo alla sala nell’angolo che guarda verso la cascatella del fiume Clanio e i monti di Avella. Spettacolo!
Come vi dicevo altra cosa che mi piace di questo posto è l’atmosfera che si respira: la sala bella grande, tante vetrate che la rendono luminosissima, colori chiari, un arredo sobrio ma al contempo e ben studiato. Insomma qui si sta davvero bene e ci si sente a casa.
E’ chiaro che nei primi giorni post “lockdown” dovuto al Covid-19, l’atmosfera è per certi versi surreale e ci si deve anche riabituare ad uscire e andare fuori, ma qui da Porta Riva si può pranzare o cenare in tutta sicurezza e tranquillità: l’ampia sala e lo spazio tra i tavoli e le sedute aiuta di certo.
Siamo tornati qui per gustare il nuovo menù dello chef Giuseppe Sassone. Proprio lui ha sostituito mesi fa il bravo Andrea Pagano che adesso è impegnato come docente.
Ma veniamo al nostro pranzo. Come al solito diamo un’occhiata al menù, per scelta in questo periodo è stato ideato un menù semplice, chiaro, strutturato benissimo, poche proposte (4 antipasti, 3 primi, 4 secondi). C’è la possibilità di scegliere tra piatti di carne e di pesce. Intanto ordiniamo da bere, una minerale e una bottiglia di Lumera, Sicilia Doc di Donnafugata, un vino rosato emozionante, profumato, aromatico, strutturato ottenuto da uve Sirah e Pinot Nero, davvero una grande scelta per il nostro pranzo che vedrà protagoniste pietanze di terra e di mare.

Lumera Sicilia DOC di Donnafugata
Lumera Sicilia DOC di Donnafugata

Prima dell’antipasto ci servono uno stuzzicante entreé: sfera di pasta ripiena di mortadella, pistacchio e blu adagiata su una crema al latte, miele e granella di pistacchi. Davvero squisita. Una rivisitazione in chiave creativa della classica frittatina di pasta, fantastica.

Entreé
Entreé

Stemperiamo il nostro entreé con un bel prosecco e diamo il via alle danze. Prendiamo un antipasto denominato “La ‘mbuttunata”, in pratica una bella melanzana fritta ripiena di pomodori secchi, la polpa di melanzana, pinoli, mozzarella e parmigiano. Profumata, delicata, voluttuosa con il suo ripieno. Bellissima anche da vedere, davvero un gran piatto.

Melanzana fritta ripiena
Melanzana fritta ripiena

Di tanto in tanto passa a salutarci Michela Spoletta, sempre sorridente e prodiga di consigli e premure. Abbiamo ordinato due primi a la carte: dei panciotti di mare. In pratica dei ravioloni ripieni di gamberi e capesante con salsa agli asparagi e burrata di Andria. Divini, delicatissimi e devo dire azzeccato l’abbinamento con la crema di asparagi.

I Panciotti di mare
I Panciotti di mare

L’altro primo è un piatto simbolo di Porta Riva e da sempre in carta: la Genovese irpina. Degli eliconi con cipolla ramata di Montoro, spalla di maialino e porcini del Partenio. Piatto equilibrato, non invadente e persistente la nota della cipolla, riuscitissimo l’abbinamento con i porcini, quasi “mistica” la carne gustosa e talmente tenera che si scioglieva in bocca. Un primo meraviglioso.

La Genovese irpina
La Genovese irpina

Il nostro pranzo prosegue in maniera placida e tranquilla. Qui da Porta Riva si sta davvero bene ed il tempo vola senza quasi accorgersene. Decidiamo di prendere due secondi e optiamo per due proposte di mare: un filetto di tonno scottato con salsa allo yogurt e zucchine alla scapece. Tonno e zucchine stanno insieme che è una meraviglia come meravigliosa è la salsa allo yogurt che lega il tutto. Un piatto di cui ci siamo innamorati.

Tonno e Scapece
Tonno e Scapece

Se questo piatto ci ha conquistato che dire del polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle? Il polpo era morbidissimo, eccezionali le patate novelle, bella la nota dolce e aromatica della purea di piselli alla menta. Un piatto da Champions League.

Polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle
Polpo arrosto con purea di piselli alla menta e patate novelle

Siamo sazi, ci portano qualche cioccolatino che accompagniamo con due liquorini artigianali al finocchietto selvatico del Fusaro e due caffè.

Liquore al finocchietto selvatico
Liquore al finocchietto selvatico

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo 75 euro in due. Corretto il rapporto qualità-prezzo.

Porta Riva Ristorante ad Avella si conferma alla grande e merita la visita. Lo chef Giuseppe Sassone è talentuoso ma al contempo umile, ha un’ottima tecnica di base e una grande creatività anche nella presentazione dei piatti (del resto non sono tanti nel mondo gli chef “artisti” con la passione per l'arte e per la pittura). Qui da Porta Riva può esprimersi al meglio, in tutta libertà in un ambiente dove le parole d’ordine sono qualità e accoglienza. La cucina si mantiene su ottimi livelli grazie anche alla scelta di prodotti e materie prime di eccellenza. Il resto lo fa il locale molto bello e accogliente, situato in una posizione invidiabile, per non parlare della gentilezza e del garbo con cui sarete accolti dal personale e da Michela Spoletta (l’anima e il vero motore di questo luogo). Il servizio poi è veloce e professionale, assolutamente corretto il rapporto qualità-prezzo.
Un indirizzo che non può mancare in agenda. Abbiamo mangiato davvero bene ma il piatto che da solo vale la visita è la genovese irpina, a dir poco favolosa, provala.
Fai un salto da Porta Riva ad Avella, garantiamo noi.

 

Porta Riva Ristorante
Via dei Mulini n.47
Avella (Av)
Tel. 081 510 38 03
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Riprendiamo finalmente il nostro itinerario alla scoperta degli indirizzi da non perdere. Siamo tornati a Sant’Agata de’ Goti, borgo campano meraviglioso, ricco di bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche. Il suo centro antico è un piccolo gioiello, ammirato da turisti e visitatori che ne apprezzano la tranquillità, la morfologia e gli innumerevoli siti di interesse storico. Osservando il centro storico dal ponte sul fiume Martorano si resta estasiati di fronte all’immagine di queste case a strapiombo sul fiume.
Questa è una terra baciata dalla fortuna e proprio qui a Sant’Agata ci siamo fermati per pranzo all’Agriturismo L’Ape Regina.

Sant'Agata de'Goti Centro storico
Sant'Agata de'Goti - Centro storico

Siamo a pochi Km dal centro di Sant’Agata in località Molino Corte. Se cerchi un luogo dove ritemprarti a contatto con la natura questo è il posto giusto. L’Ape Regina è una bella struttura, in pratica un’antica masseria debitamente ristrutturata che si trova su un piccolo poggio, circondato da verde e da campagna.
Tutto intorno ci sono aree verdi attrezzate (c’è anche un’area giochi per i più piccoli), la piccola fattoria didattica con gli animali (amati dai bimbi) ma soprattutto un’organizzata azienda agricola. Tra i prodotti da non perdere il famoso miele di Sant’Agata che proviene dagli alveari disseminati lungo gli ettari dell’azienda. Qui producono anche un vino di tutto rispetto, lo stesso servito agli ospiti dell'Agriturismo. In più ci sono anche 3 camere (con 8 posti letto) per chi volesse concedersi un soggiorno di relax a contatto con la natura.

Veniamo accolti con garbo e gentilezza da Marco Razzano (il padrone di casa), qui l’organizzazione è perfetta, anche in questo periodo di ripresa post lockdown (i grandi spazi disponibili per distanziare i tavoli aiutano di certo), e tutto è curato nei minimi particolari donando agli ospiti la sensazione di poter pranzare e soggiornare in totale sicurezza.

Non si ordina alla carta ma il menù è fisso e cambia ogni fine settimana, chiaramente quasi tutto è prodotto in azienda. Ci accomodiamo al nostro tavolo e ci servono subito acqua, il buon vino dell’azienda (un generoso aglianico locale) e le mitiche ‘nfrennule di loro produzione.

Le 'nfrennule di loro produzione
Le 'nfrennule di loro produzione

Adoriamo questi tarallucci tipici di Sant’Agata e fatti con farina, acqua, vino bianco, olio e finocchietto selvatico. Si comincia con gli antipasti, ci viene servito un piatto con salumi e un formaggio Primo Sale. Deliziosa la pancetta (si scioglieva in bocca) e nota di merito per il prosciutto, gustoso e giustamente sapido.

Salumi e formaggio
Salumi e formaggio

A seguire ci servono due montanarine con il ragù (buonissime) e dei rustici ripieni di peperoni, verdure e provola.

Montanarine e rustici
Montanarine e rustici

Una gustosa e delicata fetta di quiche di zucchine e due arancini bianchi. La quiche in particolare era deliziosa…

Quiche di zucchine e arancini
Quiche di zucchine e arancini

E come se non bastasse ci servono delle fragranti e profumate frittelle di fiori di zucca (che hanno sempre il loro perché) e degli sfiziosi involtini ripieni di asparagi selvatici del Taburno.

 frittelle di fiori di zucca e involtini di asparagi
Frittelle di fiori di zucca e involtini di asparagi

Pensate sia finito qui l’antipasto ? No … Arriva anche una zuppetta di farro con fagioli e legumi.

Zuppa di farro e fagioli
Zuppa di farro e fagioli

L’antipasto ci ha soddisfatti e saziati, in attesa dei primi usciamo a goderci il verde e la tranquillità del luogo. La giornata splendida rende davvero tutto piacevole. Intorno a noi coltivazioni, i vigneti, gli uliveti e un’aria pura. Qui la natura governa, impera e stupisce. Poco dopo rientriamo perché è arrivato il primo assaggio di primo: pasta fatta a mano (pacche) con ceci e funghi porcini. Un piatto della tradizione contadina con un tipo di pasta che si fa spesso nelle case santagatesi (soprattutto abbinata ai legumi, in particolare ai fagioli).

Pacche con ceci e porcini
Pacche con ceci e porcini

Il nostro pranzo prosegue alla grande, di tanto in tanto Marco Razzano passa per sincerarsi che tutto stia andando bene. Ecco che ci viene servito il secondo assaggio di primo: dei fagottini, anche questi “handmade” ripieni di radicchio, ricotta e provola con sugo di pomodoro, davvero fantastici. Particolare il ripieno con il gusto leggermente amarognolo del radicchio che si posava a meraviglia con la morbidezza e delicatezza della ricotta.

Fagottini ripieni di radicchio ricotta e provola
Fagottini ripieni di radicchio ricotta e provola

Devo dire, un gran piatto. Torniamo fuori per qualche minuto, arriviamo alla fattoria didattica dove fanno bella mostra dei simpatici animali (conigli, cavalli e asini). Ma il nostro pranzo incalza, arriva il secondo: fettina di vitello alla brace con patate al forno e una piccola parmigiana di melanzane.

Carne alla brace con patate e parmigianina
Carne alla brace con patate e parmigianina

Siamo super sazi ma non possiamo non chiudere in dolcezza e allora torta caprese (morbida e umida al punto giusto) e un fagottino con mela annurca e noci, la mela annurca è un altro prodotto tipico di Sant'Agata de' Goti.

Dessert
Dessert

Accompagniamo il tutto con un classico: liquore di mela annurca di loro produzione. Eccellente.

Liquore alla mela annurca
Liquore alla mela annurca

Paghiamo per il nostro pranzo 30 euro a persona, il costo del menù fisso che cambia settimanalmente (ma c’è anche la possibilità di optare per un menù ridotto a 25). Cosa poi importante da sottolineare è che all’Agriturismo L’Ape Regina si può (previa prenotazione) prenotare pasti per celiaci.

L’Agriturismo L’Ape Regina merita assolutamente la visita. La struttura è molto bella: un’antica masseria ristrutturata posizionata in posizione felice su di un piccolo colle, circondato da campagne e verde. In tutto sono oltre 10 ettari coltivati a uliveti, vigneti e frutteti. Ampi e ben curati gli spazi esterni con un’area giochi per i più piccoli. L’azienda organizza anche seminari e percorsi didattici.
Qui all’Ape Regina trovi una cucina sannita della tradizione contadina, semplice ma caratterizzata dalla genuinità degli ingredienti, grazie all’uso di prodotti biologici e materie prime coltivate direttamente nella loro azienda agricola, una cucina sincera che non delude le attese. Il resto lo fanno l’accoglienza e la gentilezza di Marco Razzano, agronomo di professione e con una passione smodata per la sua terra.
Esperienza da non perdere se siete da queste parti, l’Agriturismo L’Ape Regina è un indirizzo da segnare in agenda. Parola dei Templari del Gusto.

 

Agriturismo L’Ape Regina
Località Molino Corte - Via Palmentata
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 0823956698 – 3388806415
Visita il sito web dell’Agriturismo L’Ape Regina

Giovedì, 25 Febbraio 2021 10:20

Pasta con asparagi, piselli e pancetta

Ti proponiamo un bel piatto di pasta con asparagi, piselli e pancetta. Un primo che vede come protagonisti due prodotti di stagione: gli asparagi e i piselli, che in questo periodo spesso troviamo sulle nostre tavole. Noi avevamo degli strozzapreti e allora abbiamo deciso di usare questo tipo di pasta fresca. Il risultato …beh, giudicalo tu.

Ingredienti per 4 persone:

- 400 gr di strozzapreti
- 200 gr di piselli (anche surgelati)
- Un mazzetto di asparagi  
- 150 gr di pancetta a dadini
- uno scalogno
- Olio evo q.b.
- Sale e pepe q.b.
- Brodo vegetale q.b.

Procedimento:

Tritiamo lo scalogno. (Puliamo e sgraniamo i piselli, se usiamo quelli freschi).
Puliamo bene gli asparagi, eliminando la parte inferiore più dura, facciamoli bollire per 5/6 minuti in acqua salata. Fatta questa operazione tagliamoli a pezzetti.
Se usiamo i piselli freschi sbollentiamoli per qualche minuto per farli ammorbidire.

Facciamo scaldare in una pentola un filo di olio Evo, mettiamo lo scalogno tritato, dopo un paio di minuti i piselli e gli asparagi, facciamo insaporite giusto 5 minuti, poi aggiungiamo un po’ di brodo vegetale, saliamo, pepiamo.
Facciamo cuocere le verdure il tempo necessario. Se serve bagnare e aggiungere altro brodo per fare in modo che non si asciughi troppo.
Intanto in un’altra padella mettiamo giusto un velo di olio e facciamo rosolare i nostri dadini di pancetta.
Una volta pronti, aggiungiamo la pancetta alle verdure e continuiamo la cottura.
Intanto lessiamo la pasta in abbondante acqua salata. Una volta pronta mantechiamola nel nostro sugo di verdure e pancetta. Facciamo insaporire aiutandoci nel caso con un cucchiaio di acqua di cottura della pasta, il piatto è pronto.
Si può servire con pecorino o parmigiano grattugiato secondo i gusti.

 

Venerdì, 08 Maggio 2020 17:00

Fusilli con crema di ricotta e carciofi

Ti proponiamo una ricetta semplice, economica e veloce. Ideale quando hai poco tempo e vuoi cucinare un primo piatto gustoso. L’abbinamento dei carciofi con la ricotta è decisamente riuscito. Il sapore deciso dei carciofi abbraccia la morbidezza e la delicatezza della crema di ricotta aromatizzata al limone, per un risultato incredibile. Provare per credere.

Ingredienti per 4 persone:

- 320 gr. fusilli
- 5 carciofi
- Succo di limone limone q.b.
- Mezza cipolla grande o una piccola
- 400 gr. ricotta
- 4 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato
- Sale e pepe q.b.
- Olio Evo q.b.

Procedimento:

Puliamo bene i carciofi, eliminiamo le foglie più esterne, tagliamoli a strisce o pezzetti e mettiamoli per qualche minuto in una ciotolina con acqua e qualche goccia di limone. Servirà a far mantener loro un bel colore anche durante la cottura.
Facciamo un trito con la cipolla. Un una padella mettiamo un filo di Olio Evo, e stufiamo la cipolla, poi aggiungiamo i carciofi (dopo averli scolati e asciugati per bene), un pizzico di sale e facciamo cuocere aggiungendo un mestolo di acqua.
I carciofi devono cuocere a fuoco moderato per 15/20 minuti. Se dovessero asciugarsi troppo aggiungere ancora un po’ di acqua.
Intanto prendiamo la ricotta, frulliamola in un mixer con 3 cucchiai colmi di olio Evo, un pizzico di sale, un pizzico di pepe, qualche goccia di limone (non esagerare) e il parmigiano. Lavoriamola fino ad ottenere un composto omogeneo.
Cuociamo i fusilli. Scoliamoli al dente e mantechiamoli a fuoco lento nel nostro sugo di carciofi, aggiungendo anche la crema di ricotta. Amalgamiamo il tutto e voilà! Il piatto è pronto.

Il segreto: Per rendere la crema di ricotta più gustosa (e dal sentore di carciofi) si può aggiungere prima di frullarla qualche pezzetto di carciofo stufato in padella.

Venerdì, 16 Aprile 2021 12:35

Rigatoni alla genovese

Questo è uno dei capisaldi della tradizione gastronomica partenopea e campana: la genovese.
Fatta come si deve ti regalerà un profumo e un gusto inebrianti. Un sugo goloso di carne e cipolle che avvolge meravigliosamente la pasta. La ricetta non presenta particolari difficoltà, bisogna solo fare attenzione alla scelta della carne. Noi in questa versione abbiamo fatto una genovese un po’ più leggera con un misto di carne suina e bovina. Ecco la ricetta.

Ingredienti per 4 persone:

- 320 gr di rigatoni
- 250 di prosciutto di suino fresco
- 450 gr di scamone di carne bovina (il pezzo di congiunzione tra la lombata e la coscia)
- Trito sedano e carota (una costa di sedano e una carota)
- 1 Kg e 300 gr. di cipolla ( noi abbiamo usato la ramata di Montoro)
- Vino bianco secco 80 ml
- Olio Evo q.b.
- Sale e pepe q.b.
- A piacere Parmigiano grattugiato q.b.

Procedimento:

Tagliamo la carne in bocconcini piccoli. In una pentola facciamo rosolare la carne giusto un minuto in olio extravergine d’oliva, per fare in modo che ceda un po’ dei suoi umori liquidi. Poi aggiungiamo il nostro trito di carota e sedano e continuiamo per qualche minuto. Mi raccomando di non aggiungere sale in questa fase.
Aggiungiamo la cipolla tagliata finemente, facciamo cuocere a fuoco bassissimo e aggiungiamo un poco di acqua e un pizzico di sale. Copriamo e proseguiamo la cottura mescolando di tanto in tanto. Dopo tre ore aggiungiamo un po’ di vino bianco. Continuiamo la cottura almeno per un’altra ora a fuoco lento.
Dopo oltre quattro ore (in totale) avremo ottenuto una salsa cremosa, densa e dal sapore dolce.
Cuociamo i rigatoni al dente in acqua bollente salata. Scoliamoli e mantechiamoli con il sugo, mescolando per amalgamare bene gli ingredienti.
Pepiamo a piacere e se piace aggiungiamo il parmigiano grattugiato. La nostra genovese è pronta ed è uno spettacolo con un profumo inebriante.

N.B. La carne può essere servita insieme alla pasta oppure sarà servita a parte.

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