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Ziti spezzati alla puttanesca Ziti spezzati alla puttanesca © I Templari del Gusto

Ziti spezzati alla puttanesca

Un piatto semplicissimo ma che vi garantisce sempre un ottimo risultato. Una sinfonia di pomodoro, olio d'oliva, aglio, olive nere, capperi e acciughe. Anche un semplice sugo alla puttanesca può diventare poesia. E che profumo! Occhio alla ricetta.

Ingredienti per 4 persone:

- 320 gr di pasta (in questo caso ziti spezzati)
- 500 gr. di polpa di pomodoro
- 4 acciughe sotto sale
- Olio Evo q.b.
- 120 gr di olive nere
- 2 cucchiai di capperi dissalati
- Aglio q.b.
- Sale q.b.
- Peperoncino q.b.
- Prezzemolo a piacere

Procedimento:

In padella mettiamo un filo di olio e facciamo imbiondire due spicchi di aglio, quando l’aglio comincia a dorarsi togliamolo. E’ il momento di aggiungere il pomodoro, facciamo cuocere per qualche minuto.
Poi di seguito aggiungiamo i capperi lavati e dissalati, le alici pulite dal sale dalle lische e tagliate a pezzettini, le olive denocciolate (o a fettine), alziamo la fiamma e facciamo cuocere per una quindicina di minuti, girando frequentemente.
Intanto avremo messo a cuocere la pasta in abbondante acqua salata.
Quando il nostro sugo è quasi pronto, un minuto prima di calare la pasta, regoliamo di sale (ma attenzione, assaggia prima perché i capperi e le alici già hanno un po’ di sapidità), aggiungiamo (se piace) un pizzico di peperoncino (io lo preferisco secco frantumato).
E’ il momento di aggiungere la pasta, mantechiamo per bene aggiungendo nel caso, giusto un cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Serviamo con prezzemolo tritato. E il piatto è pronto! Risultato garantito.

Pubblicato in Primi
Ultima modifica il Sabato, 18 Aprile 2020 10:17
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Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

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