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La Taverna del Mozzo. Marina di Camerota (Sa) - Spaghettoni con vongole e friggitelli La Taverna del Mozzo. Marina di Camerota (Sa) - Spaghettoni con vongole e friggitelli © I Templari del Gusto

La Taverna del Mozzo. Marina di Camerota (Sa)

Siamo a Marina di Camerota, la perla del Cilento. Un luogo meraviglioso dove mito, storia, natura e un mare cristallino si fondono per creare un mix irresistibile. Questo spiega perché Marina di Camerota soprattutto nel periodo estivo è presa d’assalto da visitatori e turisti che ne apprezzano l’atmosfera, la bellezza, le spiagge e il mare limpido. Proprio in questo luogo baciato dalla fortuna di fronte al Porto si trova la Taverna del Mozzo. Ci siamo fermati qui a cena.
Questo è il regno di Davide Mea, un vero vulcano che negli anni con passione, sacrifici e tanto lavoro ha creato un piccolo gioiello, un ristorante divenuto nel tempo un riferimento sicuro per chi ama gustare la cucina cilentana di mare. Qui infatti è possibile gustare proposte che affondano nella tradizione marinara cilentana più pura. Non a caso l'insegna esterna della Taverna del Mozzo parla chiaro: ristorante marinaro. La curiosità di gustare le loro proposte è tanta. 

La Taverna del Mozzo Insegna esterna
La Taverna del Mozzo Insegna esterna  

Il locale è molto piccolo e i tavoli si trovano (soprattutto in questo periodo di lotta al Covid) tutti all’esterno. La posizione è meravigliosa, praticamente si pranza e si cena dominando il porto di Marina di Camerota. Tutto molto bello. Insomma la location ha sicuramente il suo perché. Ci accomodiamo al nostro tavolo da due prenotato per tempo.
Il menù è interessante, ci sono le tartare, i carpacci, le ostriche e i crostacei. E ancora gli antipasti, sei proposte di primi, cinque proposte di secondi e i dolci della casa. Ci sono anche cinque fuori menù e qui attingerò per il mio primo piatto. Arriva il pane e da bere ordiniamo una minerale e due calici di Tramari Rosé Primitivo Salento IGP di San Marzano vini. Un rosato prodotto esclusivamente da uve Primitivo con un bel sentore fruttato e una spiccata personalità. Ottima scelta davvero.

Tramari Rosé Primitivo Salento IGP di San Marzano
Tramari Rosé Primitivo Salento IGP di San Marzano

 Cominciamo ordinando pane, burro e alici. Ottimo pane locale tostato, burro salato francese e le meravigliose alici di Menaica. Godimento allo stato puro, che bontà. Perfetto l’equilibrio tra la dolcezza del burro e la sapidità delle alici. Grande incipit.

Pane burro salato e alici di Menaica
Pane burro salato e alici di Menaica

L’altro antipasto che prendiamo è il polpo con patate e peperone. Sarà pure un classico ma devo dire che il polpo era perfetto, croccante ma morbido, una garanzia l’abbinamento con le patate (a mo’ di purè grossolano) e la salsa al peperone. Anche questa proposta ci ha convinto.

Polpo arrosto patate e peperone
Polpo arrosto patate e peperone

Ci godiamo la bella serata e sorseggiamo il nostro vino ammirando il Porto di Marina di Camerota, intanto arrivano i primi: linguine con burro salato, tartare di gamberi e tartufo nero. Spettacolari, anche qui tutto ruota intorno all’equilibrio pazzesco del burro salato fuso con la delicata e sapida tartare di gamberi. A completare il piatto la nota di terra del tartufo nero estivo. Davvero un gran piatto.

Linguine con burro salato tartare di gamberie tartufo nero
Linguine con burro salato tartare di gamberie tartufo nero

Il connubio tra terra e mare lo ritroviamo anche nell’altro primo, uno dei più richiesti a quanto pare in questo periodo alla Taverna del Mozzo: spaghettoni con vongole e friggitelli. Anche questi notevoli.

Spaghettoni con vongole e friggitelli
Spaghettoni con vongole e friggitelli

Siamo sazi ma un secondo (in due) vogliamo provarlo. La scelta cade sulla frittura di gamberi, alici, calamaretti e qualche verdurina in pastella il tutto accompagnato dalla maionese al limone ovviamente fatta da loro. La frittura è di ottima fattura, asciutta, non unta e soprattutto da sottolineare la freschezza dei gamberi, dei calamari e delle alici. Chapeau.

Fritto con mayo bio
Fritto con mayo bio

Sarà che stiamo troppo bene e ci dispiace andare via. Per questo ordiniamo anche un dolce: cannolo cilentano scomposto con crema e cioccolato

Cannolo scomposto cilentano
Cannolo scomposto cilentano

Un dolce della tradizione cilentana degna chiusura della nostra cena. Accompagniamo il dolce con caffè e un liquorino cilentano al rosmarino.

Liquorino al rosmarino
Liquorino al rosmarino

Chiediamo il conto e paghiamo per la nostra cena alla Taverna del Mozzo 90 euro in due. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo.

La Taverna del Mozzo a Marina di Camerota è una tappa imperdibile. Davide Mea chef e patron, in pochi anni a parer nostro ha trasformato questo indirizzo in uno dei luoghi di riferimento della ristorazione cilentana. Il locale è piccolo e spartano e nella bella stagione con i tavoli all’aperto si può godere di una vista splendida sul mare e sul Porto turistico di Marina di Camerota. Ristorante marinaro vero e puro, con la possibilità di gustare il pescato del giorno (che ti viene presentato ogni giorno), meravigliose le tartare e i crostacei. Mitici i piatti con le alici. Da leggenda il loro pane burro e alici e la linguina con burro salato tartare di gamberi e tartufo. Lodevole la volontà di mettere insieme soprattutto nei primi piatti, terra e mare del meraviglioso Cilento. Assolutamente corretto il rapporto qualità – prezzo. Garanzia.

 

La Taverna del Mozzo
Lungomare Trieste, n. 95
Marina di Camerota (Sa)
Tel. 0974 932774
Visita il sito web della Taverna del Mozzo

Pubblicato in Campania
Ultima modifica il Domenica, 22 Agosto 2021 12:32
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Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

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