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Brian Liotti

Brian Liotti

Brian, non fatevi ingannare dal nome, nasce a Napoli sotto il segno dei pesci e mostra fin da piccolo spiccate capacità artistiche e senso estetico. E' giornalista, speaker radiofonico di fama nazionale, direttore artistico, autore, presentatore, blogger, gastronomo per passione ed esperto di marketing e comunicazione. E' un grande appassionato di food, profondo conoscitore dei prodotti tipici, ha un debole per i borghi storici ed è uno strenuo difensore delle tradizioni anche a tavola, contro ogni forma di omologazione e "globalizzazione del gusto". I suoi racconti e le sue recensioni, sempre molto dettagliate, sono paragonabili ad un viaggio dove il gusto cede il passo alle emozioni.

Torno sempre volentieri a Gesualdo, borgo irpino di grande fascino e suggestione, dominato dal maestoso Castello che fu di Carlo Gesualdo, il famoso madrigalista del ‘500. Il centro storico gesualdino poi è decisamente interessante da visitare. Certi paesaggi, le tortuose e strette stradine, alcune case e palazzi antichi ti resteranno impressi nella memoria, così come la natura circostante che, soprattutto nelle belle giornate, regala uno spettacolo incredibile. Qui a Gesualdo sono tornato per provare nuovamente le proposte di Decanta, memore della nostra passata esperienza decisamente positiva.

Decanta Gesualdo Particolare sala interna
Decanta. Gesualdo - Particolare sala interna

Decanta si trova quasi al principio del centro storico, a poche centinaia di metri dal Castello. Sistemata l’auto proprio di fronte al locale, ci accomodiamo. All’interno il locale si sviluppa in due grandi ambienti, il suo stile è essenziale, minimal ma decisamente curato, molto caratteristica è la scelta dei colori e la presenza dove sono le pareti di fronte all’ingresso, di un’esposizione di prodotti del territorio eccellenze irpine, molte di alcune aziende locali. Il concetto è molto semplice: qui da Decanta il cliente, anzi mi piace definirlo ospite, può anche decidere di acquistare e portarsi a casa un prodotto del territorio, magari protagonista di uno dei piatti in carta. Qui trovi dalla pasta, alle conserve, dai vini a liquori artigianali particolari, e non può mancare il “sedano di Gesualdo”, presidio Slow food. Ad accoglierci stavolta sono Dora e Ivo, che avevo già conosciuto nella mia precedente esperienza da Decanta insieme ad Antonio. Questi ragazzi meritano davvero fortuna e soddisfazioni perché in questo progetto credono tanto e hanno investito risorse e tempo. Alla base di tutto c’è l’amore per la propria terra e la volontà di raccontarla in modo informale ma senza compromessi e senza mai dimenticare le radici.
Altro motivo che mi ha spinto a tornare qui, la voglia di provare nuovamente le proposte della chef Emilia Damaso, talento assoluto e creativo, artefice di una cucina semplice come concetto ma di grande carattere e personalità. Come al solito diamo uno sguardo al menù che cambia praticamente ogni settimana in base alla stagionalità e alla reperibilità e disponibilità delle materie prime. In carta ci sono poche proposte ma studiate alla perfezione. Arriva subito un gradito entreé della chef Emilia Damaso: crocchettina di patate con ripieno di caciocavallo fuso, crema di barbabietola, spinacino e pancetta arrotolata croccante. Un piccolo capolavoro dove regna l’equilibrio tra i sapori e tra le diverse consistenze.

Entrée
Entrée della chef Emilia Damaso

L’incipit è davvero notevole. Intanto arriva il buon pane di Gesualdo, fragrante e saporito (proveniente dal forno Pane e Dintorni).

Il Pane di Gesualdo
Il Pane di Gesualdo

Da bere ordiniamo una minerale e due calici di ottimo aglianico irpino. Cominciamo ordinando due antipasti. La scorsa volta non avevo gustato i formaggi. Oggi ho voluto appagare questa mia voglia, ecco dunque una selezione di formaggi: pecorino di Carmasciano, caprino stagionato e caciotta vaccina affinata nel peperone, abbinati ad una composta di fichi rossi di San Mango e mandorle di Terramater. Quasi pleonastico dire che il pecorino di Carmasciano è spaziale, con il suo gusto inconfondibile, all’inizio quasi delicato e morbido per poi esplodere in una nota quasi piccante nel finale. Anche il caprino è notevole. Perfetto l’abbinamento con la composta che esalta soprattutto il formaggio stagionato.

Selezione di formaggi con composta di fichi e mandorle
Selezione di formaggi con composta di fichi e mandorle

Le sublimi alici del Cantabrico con crostini e burro di Normandia sono l’altra nostra scelta come antipasto. Sarà che ho un debole per questo abbinamento.

Alici del Cantabrico con crostini e burro di Normandia
Alici del Cantabrico con crostini e burro di Normandia

La spiccata sapidità ed il gusto delle alici fa quasi l’amore con il morbido e delicato burro di Normandia, il tutto esaltato dai crostini di pane di Gesualdo appena tostati. Il Paradiso in terra….

Crostino con burro di Normandia e alici del Cantabrico
Crostino con burro di Normandia e alici del Cantabrico

Di tanto in tanto, la gentile Dora e Ivo passano a controllare che tutto stia andando bene. Intanto arrivano i due primi che abbiamo ordinato. Ai mezzi paccheri alla puttanesca di baccalà mancava solo la parola. Piatto eccezionale, reso ancora più gustoso e particolare dalla presenza della tartare di baccalà a donare freschezza e sapidità.

Mezzi paccheri alla puttanesca di baccalà
Mezzi paccheri alla puttanesca di baccalà

Con le tagliatelle con piselli, crema di piselli, menta e battuto di gambero viola marinato, raggiungiamo livelli siderali. Il piatto è stato concepito in maniera perfetta, c’è tutto qui: si sente la Primavera grazie al colore, al gusto, e alla freschezza del battuto di gambero viola marinato che regala al piatto una spinta creativa notevole. Chapeau !

Le Tagliatelle con piselli crema di piselli menta e battuto di gambero viola marinato
Le Tagliatelle con piselli, crema di piselli, menta e battuto di gambero viola marinato

Prendiamo anche un secondo in due. La nostra scelta ricade sull’uovo pochè su patata al limone, menta asparagi e insalatina di radicchio. Anche questo piatto è convincente e ben eseguito.

Uovo pochè su patata al limone menta e asparagi
Uovo pochè su patata al limone, menta e asparagi

“Dulcis in fundo” è proprio il caso di dire così, non mi faccio mancare i mitici cannoli di ricotta di Carmasciano, pistacchio e arancia amara, che ho già provato la volta scorsa qui da Decanta e di cui mi sono follemente innamorato.

Cannoli di ricotta di Carmasciano pistacchio e arancia amara
Cannoli di ricotta di Carmasciano, pistacchio e arancia amara

Su consiglio di Ivo e Dora proviamo anche la delicata e profumata crème bruleé con fragole.

Crème bruleé con fragole
Crème bruleé con fragole

Accompagniamo il dolce con due bicchierini di amaro di Fiano Ammarì di Contrada, altra scoperta che ho fatto qui nella mia precedente visita. Un amaro ottenuto da uve dl Fiano con un gusto raffinato e note spiccatamente agrumate.

Ammarì amaro di Fiano di Contrada
Ammarì amaro di Fiano di Contrada

Chiediamo il conto e paghiamo per il nostro pranzo da Decanta 44 euro a persona. Davvero corretto il rapporto qualità – prezzo.

Decanta è stata una meravigliosa conferma. Qui trovi una grande cucina del territorio presentata in modo creativo. Il locale è moderno, essenziale ma curatissimo, una sorta di “spazio narrante”, di laboratorio, capace di raccontare l’Irpinia attraverso una proposta gastronomica innovativa ma legata comunque alle origini, realizzata con prodotti di assoluta eccellenza. Il plus è la presenza in cucina della bravissima Chef Emilia Damaso, talento cristallino. La sua cucina conquista e seduce grazie ad una tecnica sopraffina e ad una cura maniacale dei dettagli. I mezzi paccheri alla puttanesca di baccalà mi sono rimasti nella memoria, le tagliatelle con piselli, crema di piselli, menta e battuto di gambero viola marinato regalano emozione. I cannoli di ricotta di Carmasciano, pistacchio e arancia amara creano dipendenza. Decanta è un luogo di eccellenza, un po’ bottega, un po’ bistrot, un po’ ristorante. Dora, Ivo, Antonio e tutto il team sono giovani, dinamici e meritano fortuna e soddisfazioni anche perché in questo progetto ci hanno messo il cuore. Qui puoi gustare e ammirare l’Irpinia da un'altra prospettiva. Decanta a Gesualdo si conferma di diritto nella nostra guida sul web di quelli che sono i locali da non perdere. Garanzia assoluta.

 

Decanta
Via Salvatore
Gesualdo (Av)
Tel. 348 518 1744
- Aperto dal Venerdì alla Domenica -
Visita il sito web di Decanta Gesualdo

Lunedì, 25 Marzo 2024 12:09

Carbonara di asparagi

Abbiamo gustato la Carbonara di Asparagi alla Trattoria Braceria Due Nani ad Ariano Irpino. Avvolgente, profumata, gustosa, resa ancora più particolare grazie alla presenza degli asparagi. Questa carbonara ci ha fatto davvero innamorare, al punto che abbiamo chiesto la ricetta all’amico, l'oste Flavio Rubino. Eccola per te.

Ingredienti per 4 persone:

- 320 gr di spaghetti alla chitarra (in questo caso di Grano Armando)
- 2 mazzetti di asparagi selvatici
- 200 gr guanciale di maiale
- 120 gr di pecorino di Carmasciano stagionato 30 mesi grattugiato
- 8 uova bio
- Sale (pochissimo)
- Pepe q.b.
- Olio evo q.b.

Procedimento:

In una padella ben calda sul fuoco far sciogliere il guanciale, una volta ben rosolato, togliere il guanciale e nella stessa padella aggiungere giusto un filo di olio Evo e gli asparagi, che avremo precedentemente lavato, pulito e selezionato, (va usata la parte morbida del gambo tagliata a dadini e le cimette). Far cuocere per almeno 8 minuti.
A parte in un boule, sbattere i tuorli delle uova, pecorino, pochissimo sale e pepe, creando una cremina bella compatta.

Intanto calare la pasta in acqua bollente salata. A metà cottura della pasta, prendere un mestolino di acqua di cottura e aggiungerla alla padella degli asparagi ultimando la cottura di questi ultimi. A tre minuti dalla cottura della pasta scolare gli spaghetti e versarli nella padella con gli asparagi, ultimare la cottura della pasta insieme agli asparagi quasi risottandola per qualche minuto. Una volta cotta la pasta, togliere la padella dal fuoco e aggiungere (a fuoco spento) la cremina di tuorli alla pasta e il guanciale rosolato che avevamo tenuto da parte all’inizio. Far amalgamare e mantecare il tutto. Impiattare formando nei una sorta di nido.
P.s. A piacere si può guarnire il piatto con un po’ di mollica di pane tostato.

Carbonara di asparagi selvatici
Carbonara di asparagi

 

 

 

Trattoria Braceria Due Nani
Contrada Santa Barbara, n.1
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 185 3895
Visita il sito web della Trattoria Braceria Due Nani

Avellino ci sta regalando davvero spunti interessanti e indirizzi degni di nota. Il capoluogo irpino offre una proposta gastronomica varia e capace di accontentare i food lovers e in generale quelli che amano la buona tavola. Ad Avellino ci sono anche alcuni indirizzi dove poter gustare un’ottima cucina di mare, uno di questi è senza dubbio La Sirena. Non è la prima volta che veniamo qui, e ogni volta è una conferma. Siamo in pieno centro in Via Mancini. La location è semplice e raffinata, il locale si trova sotto un elegante porticato, si sviluppa in lunghezza e si presenta come un riuscitissimo mix di semplicità e modernità in chiave “marinara”, predominano i colori chiari, due su tutti: il blu ed il grigio. Ci sono anche dei tavoli all’esterno sotto il porticato. La mise en place è semplice, essenziale ma al contempo curata. La particolarità della Sirena è che le proposte vedono come protagonista il pesce proveniente dalle pescherie della stessa proprietà. Questa è un’ulteriore garanzia. Tradotto: la materia prima è eccellente.

Altra garanzia qui alla Sirena è la titolare: la signora Carmen, cordiale, attenta, e sempre pronta a venire incontro alle esigenze degli ospiti. Come al solito diamo un’occhiata al menù, essenziale, semplice da consultare, ci sono gli antipasti e i crudi, ben sette proposte di primi, i secondi, contorni e dessert. Le proposte si muovono nel solco della tradizione: pochi fronzoli e tanta sostanza. Qui la cosa che conta è la materia prima. Da bere ordiniamo una minerale e una bottiglia di Neromora rosè di Vinosia. Un vino sorprendente, un rosato ottenuto da uve di aglianico. Colpisce il colore, un rosa acceso e vivace, con note di frutti rossi e un piacevole finale. Sarà un perfetto compagno di viaggio per il nostro pranzo.

Neromora Rosé di Vinosia
Neromora Rosé di Vinosia

In attesa degli antipasti ecco due calici di bollicine e delle frittelline di alghe calde calde, sempre gradite. Giusto per cominciare…

Frittelle di alghe
Frittelle di alghe

La nostra scelta cade su mozzarella di bufala e salmone affumicato, un abbinamento incredibilmente riuscito, la mozzarella si sposa a meraviglia con il salmone e la sua suadente e sapida nota. Godimento puro per le mie papille gustative.

Mozzarella di bufala con salmone affumicato
Mozzarella di bufala con salmone affumicato

I gamberi in salsa rosa non deludono le attese.

Gamberi in salsa rosa
Gamberi in salsa rosa

Gli antipasti non hanno fatto altro che aumentare il desiderio di provare i primi. Abbiamo scelto due piatti della tradizione. Gli scialatielli ai frutti di mare sono memorabili, perfetta la cottura della pasta, meraviglioso il sughetto (che mi ha costretto alla scarpetta lo ammetto). Da notare la presenza generosa dei frutti di mare, dettaglio questo tutt’altro che trascurabile. Davvero un ottimo piatto.

Scialatielli ai frutti di mare
Scialatielli ai frutti di mare

Gli spaghetti alle vongole sono ben conditi e gustosi, a voler essere pignoli forse un tantino sapidi ma nel complesso mi sono piaciuti.

Spaghetto alle vongole
Spaghetti alle vongole

Decido di prendere anche un secondo e la mia scelta ricade su una fritturina di calamari e totani. Il fritto è perfetto, asciutto, non unto, croccante.

Frittura di calamari e totani
Frittura di calamari e totani

Saltiamo il dessert e prendiamo due amari Jefferson per chiudere il nostro pranzo. Chiediamo il conto e paghiamo poco più di 45 euro a persona. Davvero ottimo il rapporto qualità – prezzo.

La Sirena ad Avellino non delude mai le nostre attese. E’ un fantastico indirizzo se vuoi gustare una buona cucina di mare nel cuore del capoluogo irpino. Il locale è centrale e gradevole con la possibilità di poter pranzare e cenare anche all’aperto. Consiglio sempre di prenotare per riuscire a trovare posto. Le proposte di cucina si muovono nel solco della tradizione, pochi fronzoli e tanta sostanza. Qui quello che conta è la materia prima di assoluta qualità. Il pesce proviene dalle pescherie della stessa proprietà. Sorprendente l’abbinamento della mozzarella di bufala con il salmone affumicato, agli scialatielli ai frutti di mare che ho gustato qui, mancava solo la parola. Il servizio è veloce e informale, fornita la carta dei vini con molte etichette italiane, ovviamente irpine e anche qualche azienda estera. Buono il rapporto qualità – prezzo. L’altra garanzia è la presenza della titolare Carmen, perfetta padrona di casa e sempre pronta a venire incontro alle richieste degli ospiti.
La Sirena ad Avellino è certamente un indirizzo da segnare in agenda se vuoi gustare una buona cucina di mare nel capoluogo irpino e si conferma nella nostra guida sul web tra gli indirizzi da non perdere. Garanzia.


 

 

La Sirena
Via Pasquale Stanislao Mancini n. 136
Avellino
Tel. 338 373 2506
Visita la pagina Fb del Ristorante La Sirena ad Avellino

Siamo ad Avellino, il capoluogo irpino ci regala sempre spunti interessanti e indirizzi degni di nota, capaci di fare la gioia dei food lovers e degli appassionati. Noi siamo tornati da Sa’ di cucina & co. Memori della nostra esperienza precedente, ci siamo fermati a cena. Siamo nel centro storico di Avellino, il Corso è distante pochi passi, così come la centralissima Piazza Libertà.

Sadi cucina Co. Avellino Insegna Esterna
Sadi cucina Co. Avellino - Insegna Esterna

Il locale è come lo ricordavamo, l’atmosfera è intima, bella e curata l'illuminazione con particolari lampade a sospensione, l’arredo è sobrio e c’è grande attenzione ai dettagli. Ci saranno una quarantina di posti a sedere, sobria anche la mise en place. Noi ci accomodiamo e come al solito diamo uno sguardo al menù che cambia in base alla stagione e alla reperibilità di prodotti e materie prime. C’è un grande legame con il territorio, infatti in carta troneggiano diversi prodotti ed eccellenze irpine. Ci sono cinque proposte di antipasti, più un tagliere di salumi e formaggi, sei proposte di primi piatti, sette secondi, i dolci e una interessante e fornita carta dei vini. Da bere ordiniamo una minerale e un vino che spesso e volentieri prendiamo perché ci piace. Una bottiglia di Rasott dell’Azienda Agricola Boccella di Castelfranci. Fantastico rosso, ottenuto da uve aglianico, di un bel colore rosso rubino intenso, con note di frutti rossi, quasi speziato, con buoni tannini e una personalità prorompente. Abbiamo fatto un’ottima scelta….

Rasott Irpinia Campi Taurasini di Boccella
Rasott. Irpinia Campi Taurasini di Boccella

Noi cominciamo con un antipasto denominato “Lo chef racconta”, fiocco di culatello irpino di “Ciarcia”, polenta con funghi porcini e nocciole avellane, montanarina con broccoli e lardo e pecorino di Moliterno, ricottina con noci e miele e una polpettina al ragù. Davvero un ottimo incipit, nota di merito per i salumi (meraviglioso in particolare il fiocco di culatello) e la montanarina, soffice, morbida, profumata con i broccoli che amoreggiavano con il meraviglioso lardo, e che dire di quella polpettina al ragù? Mi ha ricordato quelle che faceva mamma…

Antipasto Lo chef racconta
Antipasto Lo chef racconta

L’altro antipasto che ordiniamo è una vera carezza: l’uovo all’occhio di bue su purea di patate, pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino. Semplicemente divino. Lo ammetto, non sarà elegante ma ho fatto la scarpetta…

Uvo allocchio di bue su purea di patate pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino
Uvo all'occhio di bue su purea di patate, pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino

La nostra cena da Sa’ di cucina & co procede alla grande. L’antipasto non ha fatto altro che confermare quanto di buono avevamo notato la prima volta che siamo stati qui. Siamo curiosi di gustare i primi. Si comincia con un risotto “acquerello” mantecato al topinambur con polvere di funghi porcini e tartufo nero di Bagnoli Irpino. Il risotto è mantecato alla perfezione, particolare la presenza del topinambur, profumato e meraviglioso il tartufo nero di Bagnoli.

Risotto acquerello mantecato al topinambur con polvere di funghi porcini e tartufo nero di Bagnoli Irpino
Risotto acquerello mantecato al topinambur con polvere di funghi porcini e tartufo nero di Bagnoli Irpino

Si continua con uno dei must della casa. Un piatto che gli ospiti di Sa’ di cucina & co apprezzano da sempre, la pasta e patate con crema di carote, polvere di olive nere, funghi porcini e provola. Questa rivisitazione della pasta e patate merita davvero applausi, per l’equilibrio degli ingredienti, per la particolare crema di carote (bella anche da vedere), per la provola che lega il tutto e per la presenza della polvere di olive nere che regala al piatto quella spinta in più.

Pasta e patate con crema di carota polvere di olive nere e fungo porcino
Pasta e patate con crema di carota polvere di olive nere e funghi porcini

Chiudiamo il giro dei primi piatti con una pasta lunga, in questo caso spaghettoni quadrati con crema di friarielli, salsiccia e scaglie di pecorino. Anche qui, l’abbinamento è perfetto e il piatto non delude le nostre aspettative. Complimenti allo chef.

Spaghettoni quadrati con crema di friarielli salsiccia e scaglie di pecorino
Spaghettoni quadrati con crema di friarielli, salsiccia e scaglie di pecorino

Decidiamo di prendere anche due secondi da dividerci. Optiamo per la pancia di maialino su crema di scarole, davvero un piatto fantastico….

Pancia di maialino su crema di scarole
Pancia di maialino su crema di scarole

E poi ecco la guancia di vitello brasata all’aglianico su purea di patate. La guancia, brasata con amore e perizia, morbidissima e di pregevole fattura si tagliava letteralmente con la forchetta, l’abbinamento con la purea di patate è una delle poche vere certezze della vita….

Guancia di vitello brasata allaglianico su purea di patate
Guancia di vitello brasata all'aglianico su purea di patate

Siamo satolli e nostro malgrado saltiamo il dolce. Facciamo un generoso giro di amari (per me il Jefferson) e chiediamo il conto. Paghiamo per la nostra cena da Sa’ di cucina & co, 47 euro a persona. Ho trovato corretto il rapporto qualità – prezzo.

Sa’ di cucina & co è stata una meravigliosa conferma. Situato nel cuore del centro storico di Avellino questo locale ha l’aria di un bistrot, bella l’atmosfera che c’è, grazie ad un arredo curaro e ad un perfetto gioco di illuminazione. In un primo tempo questo locale era una vineria che nel tempo si è trasformata in quello che è oggi: un meraviglioso ristorante che fa della qualità il suo mantra. Materie prime scelte e selezionate, stagionalità dei prodotti e un forte legame con il territorio. Le proposte di cucina sono un “mash up” di tradizione e creatività. Ottimi gli antipasti, l’uovo all’occhio di bue su purea di patate, pane croccante e tartufo nero di Bagnoli Irpino mi ha incantato. Tra i primi, la pasta e patate con crema di carote, polvere di olive nere, funghi porcini e provola, da sola merita la visita, a dir poco spaziale. Anche la carne è eccellente, in particolare la guancia brasata all’aglianico che ho gustato era paradisiaca. Di livello la selezione dei vini e delle birre artigianali. Il servizio è veloce, puntuale e professionale. Il rapporto qualità – prezzo decisamene corretto. Sa’ di cucina & co ad Avellino si conferma nella nostra guida sul web tra quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Garanzia.



Sa’ di cucina & co
Via Chiesa Conservatorio n.22
Avellino
Tel. 349 5288325
Visita il sito web di Sa’ di cucina & co

Mercoledì, 12 Aprile 2023 20:48

La Parmigiana. Otto Grani. Mercogliano (Av)

Ritorna il tanto atteso appuntamento con le “Pizze Templari”. Questa volta torniamo in Irpinia, precisamente a Mercogliano. Siamo a pochi Km da Avellino, in Via Nazionale Torrette, in posizione centrale e semplice da raggiungere. Qui c’è Otto Grani, il locale è gradevole e l’impatto è decisamente positivo. Qui si può gustare la pizza ma anche delle interessanti proposte di cucina, noi eravamo curiosi di provare la loro pizza.
Il menù delle pizze è ben studiato e concepito, ci sono gli sfizi fritti e poi una trentina di proposte pizza legate alla tradizione ed altre più elaborate con abbinamenti studiati e particolari. Ci sono anche due pizze “in padellino”, la particolarità del padellino è che la pizza viene cotta in forno elettrico con un impasto ben lavorato che si mantiene morbido e soffice all’interno e croccante all’esterno. C’è poi la “Scrocchiarella”, la pizza “scranch” di Otto Grani e due proposte di pizza in Tre Cotture, cotta in modo davvero particolare con metodo a vapore, poi al forno e infine fritta (prima di essere condita). Noi degustiamo alcune proposte, e una delle pizze che ci è piaciuta particolarmente è stata la Parmigiana.

Otto Grani Mercogliano La Parmigiana Vista dallalto
Otto Grani. Mercogliano - La Parmigiana Vista dall'alto

La Parmigiana di Otto Grani è fatta con provola di Agerola, crema di melanzane, parmigiana di melanzane e in uscita con fonduta di grana padano e olio Evo. L’impasto che abbiamo provato noi è un indiretto realizzato con prefermento. Il processo di lievimaturazione raggiunge le 48 ore. L’idratazione è bella spinta e raggiunge l’82%. Il cornicione è molto pronunciato e ben alveolato. Da sottolineare che il peso dei panetti è di 250 grammi. Di buona qualità gli ingredienti usati per topping e farciture. Grazie alla sapiente lavorazione dell'impasto e alla maestria del bravo pizzaiolo Giuseppe Imbimbo coadiuvato al forno da Domenico de Filippis la pizza si presenta morbida, soffice e decisamente digeribile.

La Parmigiana Dettaglio
La Parmigiana Dettaglio

La Parmigiana è la "Pizza Templare" della settimana. Ti consigliamo di provarla ma di gustare anche le altre proposte di Otto Grani. A breve leggerai la nostra recensione per scoprire altri dettagli e altre pizze. Giuseppe Imbimbo ha talento e mostra grande attenzione all’impasto e ai particolari. Tra le altre, da non perdere le pizze in Padellino, in particolare la Barba..rossa con barbabietola in doppia consistenza, robiola, timo limonato, chips di barbabetola e zest di limone. 

La Parmigiana
La Parmigiana di Otto Grani

Otto Grani a Mercogliano è decisamente un indirizzo pizza da segnare in agenda. Quello che un tempo era il “Barotto”, dall’Autunno dello scorso anno si è trasformato in un locale accattivante, moderno, giovanile e gradevole. Qui trovi pizza e cucina a pranzo e cena. Noi abbiamo provato la pizza, una pizza che non delude le attese, l’impasto è lavorato a regola d’arte e ben lievitato, c’è grande rispetto della stagionalità dei prodotti e delle materie prime utilizzate, molte delle quali raccontano il territorio irpino. Ma a breve ti racconterò altro, così come tornerò qui, per provare anche le proposte di cucine dello chef Argenziano. Intanto se sei un “Pizza Lover” e ti ha incuriosito questa Parmigiana, non ti resta che provarla, merita davvero.

 

 

Pizzeria Ristorante Otto Grani
Via Nazionale Torrette n.225
Mercogliano (Av)
Tel. 0825 682955
Visita la pagina Fb di Otto Grani

Siamo tornati ad Ariano Irpino che da un po’ di tempo ci sta regalando diverse novità e indirizzi degni di nota. La città del Tricolle non ci delude mai e spesso e volentieri torniamo da queste parti. Siamo stati a pranzo alla Trattoria Braceria Due Nani ed è stata una piacevole scoperta. Il locale è semplice da raggiungere, anche per chi proviene dal napoletano. Si trova infatti in località Santa Barbara, proprio sulla SS90 e a pochi Km dall’Uscita autostradale di Grottaminarda della A-16. All’interno la Trattoria Braceria Due Nani, regala una sensazione di calore, il locale è rustico e accogliente con un arredo semplice, predomina il legno. Ci sono due ambienti, anche uno in una sorta di veranda. C’è anche uno spazio esterno, dove immaginiamo sia possibile pranzare o cenare durante la bella stagione.

Trattoria Braceria Due Nani Ariano Irpino Insegna Esterna
Trattoria Braceria Due Nani. Ariano Irpino - Insegna Esterna

Ci accomodiamo al nostro tavolo, prenotato con dovuto anticipo. A fare gli onori di casa c’è Flavio Rubino, instancabile e appassionato. Flavio ha ripreso la storica attività di suo nonno (oste anche lui) che inizialmente era nella parte alta di Ariano. Sin da piccolo Flavio ha coltivato la passione per la cucina e l’ospitalità e dopo un po’ di studio e tanta esperienza ha deciso insieme alla moglie Mariagrazia di prendere in mano l’attività di famiglia, riprendendo anche il nome che deriva dalle statuette di due Nani che erano nel locale del nonno (le statue dei due Nani sono ancora ben visibili nella sala interna). Quindi questa è una bella storia di famiglia che continua nel tempo.
L’Oste Flavio ci illustra le proposte del giorno. Da notare che non c’è un menù scritto, ma i piatti e le proposte cambiano settimanalmente in base alla stagionalità, alla disponibilità di prodotti e materie prime sempre fresche e di qualità. Inizialmente il punto forte dei Due Nani era la carne, e la carne resta il perno di questo locale, selezionata con cura e scelta presso le migliori macellerie del territorio. Da un po’ però, c’è in carta anche la possibilità di mangiare pesce, con piatti e proposte che vedono come protagonista un ottimo pescato sempre fresco, proveniente dai migliori mercati ittici campani e della Puglia. Noi ordiniamo da bere una minerale e un generoso e ottimo aglianico locale. Cominciamo ordinando gli antipasti. 
La millefoglie di maialino con carciofi fritti, erborinato di bufala e pane al grano arso, emoziona e convince grazie ad un equilibrio incredibile di sapori e consistenze.

La Millefoglie di maialino con carciofi fritti ed erborinato di bufala
La Millefoglie di maialino con carciofi fritti ed erborinato di bufala

Il pancotto con colatura di alici, stracciatella e peperone crusco ha un sapore rustico, nobilitato dalla colatura di alici che regala carattere e una certa sapidità, stemperata dalla morbida e delicata stracciatella. Davvero un gran piatto.

Pancotto con colatura di alici stracciatella e peperoni cruschi
Pancotto con colatura di alici stracciatella e peperoni cruschi

A dir poco sorprendente le cicoriette fritte su stracciatella e vellutata di ceci. E’ la prima volta che gusto le cicorie fritte, le ho trovate davvero interessanti, così come ho trovato azzeccato l’abbinamento con la stracciatella e soprattutto con la vellutata di ceci.

Cicoria fritta con stacciatella e vellutata di ceci
Cicoria fritta con stacciatella e vellutata di ceci

Gli antipasti ci hanno sorpreso e convinto con ottime le proposte, abbinamenti studiati e un’attenzione anche all’impiattamento. Dopo questo incipit convincente, le aspettative crescono e devo dire che i primi non deludono assolutamente le attese. I fusilloni all’amatriciana irpina sono una chicca. Una sorta di rivisitazione in chiave irpina del tradizionale piatto laziale, fatta in questo caso con pomodoro bio, guanciale irpino all’aglianico e pecorino di Carmasciano, davvero un inno al territorio.

Gli antipasti ci hanno sorpreso e convinto con ottime le proposte, abbinamenti studiati e un’attenzione anche all’impiattamtento. Dopo questo incipit convincente, le aspettative crescono e devo dire che i primi non deludono assolutamente le attese. I fusilloni all’amatriciana irpina sono una chicca. Una sorta di rivisitazione in chiave irpina del tradizionale piatto laziale fatti in questo caso con pomodoro bio, guanciale irpino all’aglianico e pecorino di Carmasciano, davvero un inno al territorio.
Fusilloni all’amatriciana irpina

Dal sapore contadino e intenso i cicatielli con broccoli e peperoni cruschi. I cicatielli sono un formato di pasta fresca tipica della zona, perfetto il matrimonio di broccoli con i peperoni cruschi (molto usati e presenti nella cucina arianese).

Cicatielli con broccoli e peperoni cruschi
Cicatielli con broccoli e peperoni cruschi

Chiudiamo la carrellata dei primi che abbiamo gustato con una sublime carbonara agli asparagi selvatici. Fatta con gli spaghettoni quadrati, questa carbonara è avvolgente, gustosa e resa ancora più particolare grazie alla presenza degli asparagi selvatici per cui ho un debole. Fantastico piatto.

Carbonara di asparagi selvatici
Carbonara di asparagi selvatici

Siamo sazi ma non possiamo non gustare un secondo. Uno dei must della Trattoria Braceria Due Nani è la carne, e allora optiamo per una bella tagliata di Rib Eye con caciocavallo e peperone crusco. Spettacolo allo stato puro…..

Tagliata di rib eye con caciocavallo e peperone crusco
Tagliata di rib eye con caciocavallo e peperone crusco

Come contorno scegliamo delle buonissime chips di patate fresche. Da notare come il fritto sia asciutto e non unto…

Chips di patatine fritte
Chips di patatine fritte

E degli squisiti lampascioni in agrodolce. I lampascioni sono tipici della cucina pugliese ma si trovano anche da queste parti, non dimentichiamoci che Ariano Irpino non è distante dal confine con la Puglia e in particolare con la Daunia e la provincia di Foggia.

Lampascioni in agrodolce
Lampascioni in agrodolce

Saremmo sazi ma possiamo chiudere il nostro pranzo senza una nota dolce? Certo che no. L’oste Flavio Rubino ci vizia portandoci del meraviglioso cioccolato belga fondente.

Cioccolato belga
Cioccolato belga

Dei cantuccini, da accompagnare ad un amaro Jefferson servito rigorosamente con scorza d’arancia e rosmarino. Ma poi ci fa assaggiare anche un babà e una crema catalana.

Cantuccini
Cantuccini

Per il nostro pranzo alla Trattoria Braceria Due Nani paghiamo sui 50 euro a persona. Rapporto qualità prezzo assolutamente corretto.

La Trattoria Braceria Due Nani ad Ariano Irpino è stata una piacevole scoperta. Il locale è rustico, carino e accogliente e si raggiunge facilmente. Si trova in Contrada Santa Barbara, sulla SS90 a pochi Km dall’uscita dell’A-16 di Grottaminarda. Qui trovi una cucina del territorio ben eseguita, con piatti in prevalenza di carne ma anche di pesce. Ottimi i primi anche con la pasta fresca fatta a mano. La millefoglie di maialino con carciofi fritti, erborinato di bufala e pane al grano arso, mi ha sorpreso per il suo eccezionale equilibrio e per la presenza dell’erborinato di bufala, il pancotto con colatura di alici e peperone crusco crea dipendenza. La carbonara di asparagi selvatici da sola merita il viaggio. I cicatielli con broccoli e peperoni cruschi piaceranno a chi ama i sapori contadini e le tradizioni. La carne poi è eccellente, torneremo a breve per gustare altre proposte.
L’oste Flavio Rubino è appassionato, preparato e sempre attento alle esigente degli ospiti. Il servizio è informale e veloce. Fornita la carta dei vini con oltre 100 etichette. Corretto il rapporto qualità – prezzo. La Trattoria Braceria Due Nani ad Ariano Irpino entra nella nostra guida sul web di quelli che sono gli indirizzi da non perdere. Rivelazione.

 

 

Trattoria Braceria Due Nani
Contrada Santa Barbara, n.1
Ariano Irpino (Av)
Tel. 0825 185 3895
Visita il sito web della Trattoria Braceria Due Nani

Come ormai sai bene, ogni settimana ti consigliamo una pizza da provare. L’appuntamento con le “Pizze Templari” ha origine proprio per questo motivo, è il desiderio di condividere con te una pizza che ci ha regalato emozioni e ci ha colpito. E’ chiaro che il gusto è soggettivo, personale, per questo spesso rifuggo da ogni sorta di graduatoria, ma su alcuni punti si può concordare in modo oggettivo: un impasto lavorato a regola d’arte e ben lievitato, il rispetto della stagionalità dei prodotti e delle materie prime utilizzate, magari una storia particolare legata ad una pizza, oppure perché magari quella pizza è testimone reale di un territorio o di una comunità e racconta meglio di qualsiasi altra cosa un luogo, l’abilità del pizzaiolo, la ricerca costante che c’è dietro un impasto. Potrei continuare “ad libitum”. Insomma dietro una pizza spesso c’è un mondo, un mare “magnum”. Tuttavia non dimentico la parte emotiva legata alla pizza, la capacità di suscitare emozioni e sensazioni, anche mentre aspetti che te la servano al tavolo. Ecco, proprio per questo è nata questa rubrica che tanta fortuna sta avendo e che appassiona i “food lovers” e i “pizza lovers”. Ogni settimana ti proponiamo una pizza che abbiamo provato e che magari puoi andare a gustare anche tu, per rivivere le nostre stesse emozioni. Questa settimana ti presentiamo la Calabrese di Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino.

Calabrese vista dallalto
La Calabrese vista dall'alto

Nel piccolo centro di Tufino tra l’area nolana e il baianese c’è Quattro Spicchi Pizzeria, la casa di Giuseppe Caputo che qui propone il suo concetto di pizza. Il locale è gradevole, minimal e moderno con una quarantina di coperti. L’impasto che abbiamo provato noi, è un bel diretto realizzato a regola d’arte con un processo di lievimaturazione che supera le 36 ore. L’idratazione si attesta stabilmente intorno al 70 %. Il cornicione è di media grandezza e ben alveolato. Da sottolineare il peso dei panetti che è di 285 grammi. Decisamente una pizza appagante e generosa, ma grazie all’impasto, alla sapiente lavorazione e alla lievitazione, la pizza si mantiene soffice, morbida e leggera.

La Calabrese di Giuseppe Caputo
La Calabrese di Giuseppe Caputo. Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino

La Calabrese di Quattro Spicchi Pizzeria è fatta con fior di latte, salame piccante, ‘nduja di Spilinga, funghi porcini, olio Evo e basilico. Questa pizza dal sapore deciso e intenso, farà la gioia di chi ama il piccante e i sapori “rustici”. Il fior di latte stempera in parte la piccantezza della ‘nduja e del salame, il gusto deciso dei porcini avvolge il tutto, creando una vera sinfonia. Questa pizza mi è piaciuta davvero tanto, complimenti.

La Calabrese dettaglio farcitura
La Calabrese - Dettaglio farcitura

La Calabrese è la "Pizza Templare" della settimana. Da Quattro Spicchi Pizzeria il menù è ben concepito e semplice da consultare. Le pizze sono suddivise in “tradizionali”, e “speciali”, con abbinamenti interessanti e topping e farciture particolari. In carta ci sono anche i saltimbocca e le montanare. Ad occhio ci saranno una quarantina di proposte. Ti consiglio di non perderti anche qualche fritto. La frittatina classica spacca, quella broccoli e salsiccia ti resta nella memoria per quanto è buona.

La Calabrese
La Calabrese

Giuseppe Caputo è un pizzaiolo giovane, valido e di talento, e dallo scorso mese di Ottobre ha aperto qui la sua Pizzeria, coronando un sogno che aveva da tempo. Nota di merito anche per il servizio veloce e informale e per il rapporto qualità – prezzo, favoloso. Quattro Spicchi Pizzeria a Tufino è stata una fantastica scoperta e merita assolutamente la visita. E quando ci andrai, prova anche la Calabrese, ne vale la pena.

 


Quattro Spicchi Pizzeria
Via Roma n.8
Tufino (Na)
Tel. 081 3595529
Visita la pagina Fb di Quattro Spicchi Pizzeria

La magia di Sant’Agata de’ Goti ci sorprende ogni volta che veniamo in questo borgo, sicuramente uno tra i più belli della Campania. La generosa natura che lo circonda e il suo centro storico che si erge su una terrazza tufacea lo rendono davvero un luogo suggestivo. Sant’Agata per me è anche qualcosa di affettivo e di personale. Un luogo del cuore che ho sempre piacere di raccontare e descrivere per chi ha la pazienza di leggermi. Da queste parti non mancano gli indirizzi degni di nota e spesso e volentieri ne abbiamo parlato.

SantAgata de Goti Il centro storico visto dal Ponte
Sant'Agata de' Goti - Il centro storico visto dal Ponte

Di recente sono tornato da Amaranto Agriturismo a trovare Angela Ascierto e Salvatore e gustare la loro cucina fatta di passione, attenzione, cura e scelta sapiente dei prodotti, che seguono tutti rigorosamente la stagionalità. Siamo poco fuori il centro storico di Sant’Agata de’Goti in località San Paolo, la struttura è davvero bella: un villino in stile liberty immerso nella natura e tra le piante di ulivo (alcuni anche secolari). Qui a fare da protagonista è il verde della campagna, una campagna che rapisce e inebria e che cambia colori e profumi in base al periodo dell’anno e al susseguirsi delle stagioni. Grazie alla sua posizione poi, da alcuni locali di Amaranto Agriturismo e dal terrazzo è possibile ammirare in tutta la sua maestosa bellezza il centro storico di Sant’Agata che regala sempre emozione. Qualcuno poi vorrà sapere perché il nome Amaranto. Semplice, amaranto è una pianta spontanea che cresce nelle campagne santagatesi e che si fa notare per i suoi colori e le sue sfumature. 

Amaranto Agriturismo SantAgata de Goti Insegna Esterna
Amaranto Agriturismo Sant'Agata de Goti - Insegna Esterna

Come al solito veniamo accolti con gentilezza dal personale e dalla padrona di casa, Angela Ascierto motore e anima di questo luogo. Angela con la sua famiglia porta avanti con amore questo progetto e questo sogno che potrei riassumere così: ridare vita a questa struttura (l’antica casa e proprietà dei nonni), creando un riuscitissimo mix di calorosa accoglienza, genuina cucina locale e generosa ospitalità. L’agriturismo all’interno presenta ben 3 ambienti, con due sale. L’arredo è sobrio ma curato, alle pareti e in qualche angolo ci sono oggetti della vita contadina che fu. All’ingresso come al solito, il mio sguardo è rapito da una meravigliosa madia antica, che un tempo veniva utilizzata per impastare il pane ma anche per conservarlo, insieme alla farina e ad altri prodotti. Prima ho fatto un cenno all’ospitalità, non a caso, infatti Amaranto Agriturismo dispone anche di camere per gli ospiti e un totale di 14 posti letto. Insomma questa la location ideale per trascorrere un weekend di pace e tranquillità nella natura, godendo di una buona cucina locale. 

Amaranto Agriturismo Particolare della sala con camino
Amaranto Agriturismo. Sant'Agata de' Goti - Particolare della sala con il camino

Il menù cambia rigorosamente ogni settimana,ì in base alla stagionalità e alla disponibilità dei prodotti e delle materie prime, molte delle quali provenienti dallo stesso agriturismo. Ci servono il pane e un buonissimo vino aglianico locale. Si comincia con un piatto di salumi del Sannio (prosciutto di cantina, pancetta arrotolata, capocollo), formaggio semistagionato con miele, bruschettina con cime di rapa, pecorino e pinoli e provola appassita su foglia di limone.
Nota di merito per il prosciutto davvero meraviglioso, stuzzicante la bruschetta con cime di rapa, pecorino e pinoli e molto buona la provola appassita sulla foglia di limone con la sua nota aromatica.

Antipasto di salumi e formaggi
Antipasto di salumi e formaggi

Si continua con una maestoso tegamino di tracchie e patate al forno, veraci e goduriosi sapori contadini…

Costine e patate al forno
Costine e patate al forno

Sempre gradite le loro melanzane sott’olio, che mi ricordano la cucina di nonna e mamma.

Melanzane sottolio
Melanzane sott'olio

Teneri e freschissimi i broccoli appena lessati serviti olio a crudo e con i fagioli…

Broccoli e fagioli
Broccoli e fagioli

Sorprendente e dal sapore rustico il pancotto con ben sette verdure di campo e peperoni fritti…

Pancotto con verdure di campo e peperoni
Pancotto con verdure di campo e peperoni

L’antipasto di Amaranto Agriturismo non delude le nostre attese, un mix di sapori e genuini piatti della cucina contadina locale. Ecco che arriva il primo piatto, pasta fresca (le "pacche", formato di pasta tipico di Sant’Agata) cremosa con fagioli, porcini e salsiccia. La pasta è buonissima, tenace al morso e profumata, davvero azzeccato poi l’abbinamento dei fagioli con la loro cremosità con i porcini e la salsiccia. Confesso la mia colpa: ho fatto il bis.

Pasta fresca cremosa con porcini fagioli e salsiccia
Pasta fresca cremosa con porcini, fagioli e salsiccia

Angela e Salvatore mi viziano, ecco un secondo assaggio di primo, intriganti i ravioli ripieni di goduriosa genovese conditi con porcini e scaglie di caciocavallo.

Ravioli ripieni di genovese con funghi e caciocavallo
Ravioli ripieni di genovese con funghi e caciocavallo

In attesa del secondo ci alziamo per fare due passi in giardino e ammirare da qui il centro storico santagatese. Rientriamo giusto in tempo per gustare la spalla di maiale al forno con verdurine e patate. Dire che è buono credo sia riduttivo…

Spalla di maiale al forno con patate e verdure
Spalla di maiale al forno con patate e verdure

il nostro pranzo come sempre termina in dolcezza con la sbriciolata ricotta e cioccolato ovviamente fatta da loro e un biscotto con uvetta passa.

Sbriciolata al cioccolato e biscotto con luvetta
Sbriciolata al cioccolato e biscotto con l'uvetta

Accompagniamo il dessert con amari e liquorini vari e un buon caffè. Il costo del menù fisso per adulti è di 30 euro a persona, 20 invece il menù bimbi. Davvero un rapporto qualità – prezzo fantastico.

Amaranto Agriturismo è stata una fantastica conferma. Suggestiva la location, un villino di campagna in stile liberty con un patio esterno in legno dove durante la stagione calda si può pranzare o cenare all’aperto. La cucina conferma tutto ciò che di buono avevo scritto durante la mia precedente visita. I piatti sono convincenti, qui trovi una cucina della tradizione ben eseguita, realizzata con prodotti del territorio selezionati e materie prime in gran parte provenienti dall’agriturismo stesso come l’olio Evo, le passate di pomodoro, le conserve. I salumi sono fantastici (nota di merito per il prosciutto di cantina e la pancetta). I primi piatti sono realizzati sempre con pasta fresca fatta a mano. Di qualità la carne. Ottimi i dolci in particolare la sbriciolata ricotta e cioccolato. Il personale in sala è professionale e discreto. Meravigliosa l’accoglienza. Fantastico il rapporto qualità- prezzo. Complimenti ad Angela Ascierto perfetta padrona di casa e a Salvatore, profondo conoscitore di prodotti e materie prime e che in cucina si esprime con creatività e amore. In cucina poi ci sono anche l’inesauribile Giusy e Antonella che prepara i dolci e a cui prima o poi, chiederò la ricetta della sua mitica sbriciolata. Amaranto Agriturismo a Sant’Agata de’ Goti si conferma alla grande nella nostra guida sul web, tra quelli che sono a parer nostro gli agriturismi da segnare in agenda. Conferma assoluta.



Amaranto Agriturismo
Contrada San Paolo
Sant’Agata de’Goti (Bn)
Tel. 327 452 4981
Visita il sito web di Amaranto Agriturismo

Questa settimana l’appuntamento con le “Pizze Templari” ci porta a Pomigliano D’Arco, diventata una di "El Dorado" per gli amanti del food grazie a numerosi indirizzi degni di nota. La protagonista della settimana è una pizza che abbiamo gustato alla Pizzeria Vincenzo Capuano a Pomigliano: la Domeniche Lontano.
Il locale si trova in posizione centrale, precisamente in Via Mauro Leone, entrando si resta piacevolmente colpiti: belli i colori, caratteristici i tavoli e le sedie con rivestimento in camoscio, i colori scelti sono quelli pastello, il giallo ocra, il verde acqua, il beige e il grigio. Il locale si sviluppa in lunghezza e alla parete ci sono dei comodi divanetti. All’ingresso sulla destra c’è il banco di lavoro con i forni. L’atmosfera è piacevole e invita alla convivialità. Tra le pizze gustate alla Pizzeria Vincenzo Capuano ci ha colpito la Domeniche Lontano.

La Domeniche Lontano Vista dallalto
La Domeniche Lontano - Vista dall'alto

Una pizza appagante, generosa, dal sapore rustico, fatta con base di mozzarella di bufala, patate al forno e salsiccia napoletana. In uscita aggiunta di bocconcini di mozzarella di bufala Dop, olio Evo e basilico.

La Domeniche Lontano Particolare della farcitura
La Domeniche Lontano - Particolare della farcitura

Perfetto l’equilibrio degli ingredienti (tutti di grande qualità) che esaltano un disco pizza realizzato con un impasto indiretto realizzato con prefermento e una lievitamaturazione di almeno 18/20 ore. L’idratazione è importante (siamo intorno all’80%). L’alveolatura presenta una bella struttura, il cornicione è alto e pronunciato. Il risultato è una pizza profumata, soffice ma al contempo fragrante. Il peso dei panetti è di 280 grammi, ma grazie alla perfetta lievitazione e al sapiente impasto, la pizza risulta leggera e digeribile. Nota di merito per i prodotti e gli ingredienti usati per il topping e le farciture, tutti di grande qualità, frutto di un’attenta ed accurata selezione.

La Domeniche Lontano Dettaglio Alveolatura
La Domeniche Lontano - Dettaglio Alveolatura

Il menù è interessante, ben concepito e studiato. Ci sono insalate, gli antipasti e i fritti, le frittatine sono spaziali, non lasciarti scappare la frittatina aglio e olio e quella al tartufo, poi ci sono i crocchè e le montanare. Ci sono poi le pizze, divise in Pizze della Tradizione, Pizze Napoletane Contemporanee, il “Rutiello” e il “Padellino”. In totale ci sono una trentina di proposte. C'è poi una piccola particolarità (da richiedere al personale di sala), in poratica puoi tagliare la pizza con le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano, per sezionare la pizza senza schiacciare il cornicione e rovinare quindi l’alveolatura. Noi abbiamo degustato diverse pizze da Vincenzo Capuano, ma ti consigliamo tra le tante la Domeniche Lontano.

Le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano
Le forbici dorate del Maestro Vincenzo Capuano

La Domeniche Lontano di Vincenzo Capuano è la Pizza Templare della settimana. Ti consiglio di provarla, soprattutto se ami i sapori rustici, quasi contadini. L’equilibrio perfetto degli ingredienti è la sua nota distintiva, la base di mozzarella di bufala è avvolgente, le patate al forno fanno l’amore con la salsiccia sbriciolata, in uscita le mozzarelline di bufala sono goduriose e appaganti. Insomma la Domeniche Lontano è una pizza che non delude le attese così come non deludono le attese le altre proposte in carta da Vincenzo Capuano a Pomigliano D’Arco. Assoluta garanzia. 

La Domeniche Lontano
La Domeniche Lontano

 

 

 

Pizzeria Vincenzo Capuano
Via Mauro Leone n.5
Pomigliano D’Arco (Na)
Tel. 081 1820 8375
Visita il sito web di Vincenzo Capuano

Il nostro consueto appuntamento settimanale con le “Pizze Templari” ci porta a pochi Km da Napoli, precisamente a Volla da PiGreco Pizzeria, la Pizzeria di Corrado Alfano. La pizza qui non delude mai, anzi ogni volta che passo a trovare Corrado mi innamoro di qualche sua nuova creazione e in generale adoro il suo impasto sapiente e curato, frutto di una ricerca costante e di tanta passione. La "Pizza Templare" della settimana è la Tradizione Evolutiva.

Tradizione Evolutiva Vista dallalto
La "Tradizione Evolutiva" - Vista dall'alto

Il significato di questa rubrica settimanale tanto amata dai nostri lettori è semplice. Ogni settimana ti presento una pizza che ho gustato e ti consiglio di provare, per poterti far rivivere la mia stessa esperienza e le mie stesse emozioni. Della Tradizione Evolutiva di Corrado Alfano mi sono letteralmente innamorato. Sul disco pizza c’è la suadente e gustosa crema di Parmigiana di melanzane, l’avvolgente stracciatella di bufala campana, le meravigliose polpettine al ragù, le chips di basilico, la cialda di parmigiano e l'olio Evo. Sarà l’equilibrio perfetto degli ingredienti, sarò il gioco di consistenze, sarà il matrimonio d’amore tra la crema di parmigiana di melanzane e la voluttuosa stracciatella di bufala, saranno le peccaminose polpettine al ragù ma questa pizza mi è rimasta nella memoria….

Tradizione Evolutiva Dettaglio
Tradizione Evolutiva Dettaglio

E il perché non è difficile da capire. Una vera sinfonia di sapori e profumi e un impasto davvero mirabile. Quella di Corrado Alfano è una pizza con una un'identità spiccata. La Tradizione Evolutiva che ho gustato da PiGreco Pizzeria presenta un impasto realizzato con un preimpasto (poolish al 20%) e un blend di farine di tipo 0, tipo 1 e tipo 2. L’idratazione sfiora il 75 %. Il processo di lievimaturazione complessivo arriva alle 48 ore. L’alveolatura è importante e strutturata. I prodotti e le materie prime usate sono di grande qualità. Altra cosa da rimarcare è che le pizze di Corrado sono anche belle da vedere, di una bella forma rotonda, per la serie “anche l’occhio vuole la sua parte”.

PiGreco Pizzeria Tradizione Evolutiva Dettaglio Alveolatura
PiGreco Pizzeria. Tradizione Evolutiva - Dettaglio Alveolatura

PiGreco Pizzeria a Volla è un locale moderno, minimal, gradevole con un arredo sobrio e curato. C’è una bella sala interna e un dehors molto luminoso. Questo è un bellissimo progetto che coinvolge tutta la famiglia di Corrado, sempre in prima linea con la moglie Giulia e i figli Rossella e Umberto. In carta oltre ai fritti (da non perdere i mitici crocchè e le frittatine, in particolare la "frittatina Innovazione" con crema di friarielli, salsiccia e panatura croccante), ci sono 22 proposte di pizza da quelle più tradizionali a quelle studiate con abbinamenti davvero particolari in grado di valorizzare i prodotti stagionali e le eccellenze del territorio. Poi ci sono i Ripieni e i Padellini, realizzati con impasti ad alta idratazione e due proposte di pizze in Doppia cottura, fritta e al forno. Insomma qui da PiGreco Pizzeria c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Tra le pizze gustate durante la mia ultima visita, la "Tradizione Evolutiva" merita una lode. Provala, te ne innamorerai come è capitato a me.

La Tradizione Evolutiva di Pi Greco Pizzeria
La Tradizione Evolutiva di PiGreco Pizzeria

 

PiGreco Pizzeria
Via Famiglietti n.6
Volla (Na)
Tel. 081 399 92 33
Visita la pagina Fb di PiGreco Pizzeria

Articoli di Tendenza

nasce con una finalità ben precisa: proporsi come un nuovo modo di raccontare il food, dinamico, creativo, accattivante, fuori dai soliti schemi.

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